ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 17 agosto 2011

Fratelli gemelli?



Cosa significa la “beatificazione” di Giovanni Paolo II per gli ebrei?
di Lisa Palmieri-Billig
Roma Vatican Insider, 16/08/2011
E’ difficile trovare un ebreo che pensi che Karol Wojtyla non sia stato un essere umano molto speciale, per non dire straordinario.
Quando gli è stato chiesto di commentare sulla beatificazione di Papa Wojtyla, il Rabbino David Rosen, Direttore delle Relazioni Interreligiose del Comitato Ebreo-Americano, ha dichiarato, “Sebbene la beatificazione sia una procedura cattolica con un proprio valore interno, essa è percepita come una dichiarazione morale riguardante la persona in questione e il suo passato. Tra le azioni più considerevoli e pubbliche del Beato Giovanni Paolo II ci sono stati i suoi contributi unici e storici alla riconciliazione cattolica/ebrea. In questo contesto il mondo ebraico ha celebrato la sua beatificazione con grande entusiasmo.”

martedì 16 agosto 2011

LA CONVERSIONE DELL’EBRAISMO A CRISTO



“DIVINITAS” E L’EBRAISMO: IL PADRE DI TUTTI I PROBLEMI
LA CONVERSIONE DELL’EBRAISMO A CRISTO
  
d. CURZIO NITOGLIA

Nel 1° numero della “Rivista Internazionale di Ricerca e di Critica teologica” Divinitas” del 2011, fondata 54 anni fa nel 1957 da mons. Antonio Piolanti Rettore dell’Università Lateranense, vi è un “Summarium” a cura dell’attuale Direttore responsabile mons. prof. Brunero Gherardini in cui si legge:

 «Il primo quaderno del 2011 s’apre con un editoriale di singolare importanza: riguarda una questione che non avrebbe mai dovuto insorgere ed invece è ora talmente assimilata in alto ed in basso da smarrire la sua ragione di quaestio: se si possa, o no, pregare per la conversione degli Ebrei» (p. 2).

giovedì 11 agosto 2011

Acceperunt vestimenta ejus, et fecerunt quatuor partes

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Diario Vaticano / I Focolarini battono Comunione e liberazione

Nuove nomine in diplomazia e in curia. In segreteria di stato i seguaci di don Giussani salgono a tre. Ma ai figli spirituali di Chiara Lubich vanno le cariche di maggior peso

di ***



CITTÀ DEL VATICANO, 11 agosto 2011 – Ogni anno, a luglio, nelle rappresentanze pontificie di tutto il mondo vengono ufficializzati i cambiamenti di sede del personale subalterno.

Tra le novità di questa estate ce n'è una che riguarda la nunziatura in Italia. Se ne va lo spagnolo monsignor Luis Miguel Munoz Cardaba, destinato all'Australia. Lo sostituisce l'italiano Luca Lorusso, pugliese, proveniente dalla nunziatura in Canada.

Ciò significa che la rappresentanza della Santa Sede in Italia torna ad essere l’unica nella quale lavorano esclusivamente ecclesiastici “autoctoni”. Monsignor Cardaba era stato il primo e finora unico non italiano a prestarvi servizio.

Un'altra novità è l’arrivo nella seconda sezione della segreteria di Stato, quella che si occupa dei rapporti con gli stati, di monsignor Andrea Ferrante, che prima di entrare nella diplomazia vaticana, con ultimo incarico in Uganda, era stato segretario particolare, in curia, dell’allora arcivescovo titolare Crescenzio Sepe – poi cardinale prefetto di "Propaganda Fide" e attualmente arcivescovo di Napoli –, all’epoca responsabile organizzativo del Grande Giubileo del 2000.

In segreteria di Stato, monsignor Ferrante prende il posto di monsignor Luigi Accattino (inviato a Washington), il quale aveva in cura alcuni paesi latinomaericani tra cui Cuba (in questa veste il suo nome era comparso nei dispacci diffusi da Wikileaks) e l’Ecuador (dove si è occupato anche del virulento contrasto tra Araldi del Vangelo e Carmelitani nel vicariato apostolico di Sucumbios).

Con l’arrivo di Ferrante nella "Terza Loggia", sale a tre il numero di ecclesiastici appartenenti a Comunione e liberazione in forza nel ministero degli esteri vaticano. Gli altri due sono il monsignore spagnolo Alberto Ortega Martin (che segue il delicato scacchiere del Medio Oriente) e don Massimiliano Boiardi, della Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo, strettamente collegata al movimento fondato da don Luigi Giussani.

L’incremento della presenza di Comunione e liberazione nella curia romana (cui vanno aggiunte le quattro Memores Domini che prestano servizio nell’appartamento pontificio) rimane comunque poca cosa rispetto alle cariche occupate da appartenenti al movimento dei Focolarini.

Nel giro di pochi mesi, infatti, al cardinale Ennio Antonelli, presidente del pontificio consiglio per la famiglia, si sono aggiunti in curia altri due ecclesiastici anch'essi figli spirituali di Chiara Lubich: l’arcivescovo e prossimo cardinale Joao Braz de Aviz, brasiliano, nominato in gennaio prefetto della congregazione per i religiosi (che ha impresso al dicastero una svolta rispetto alla conduzione molto conservatrice del predecessore, il porporato sloveno Franc Rodé) e l’arcivescovo Giovanni Angelo Becciu (nella foto), chiamato in maggio a ricoprire il delicato incarico di sostituto alla segreteria di Stato, ruolo chiave nel governo della curia romana.

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 http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1349017