Ecumenismo cosmico, sta bene: ma quale?
di Francesco Lamendola - 23/02/2012
Da più parti, negli ultimi anni, dentro e fuori l’universo cristiano, si sente parlare della necessità di giungere ad un ecumenismo senza frontiere, ad un ecumenismo cosmico, che accolga ed abbracci tutte le grandi fedi religiose e tutte le principali dottrine filosofiche; anzi, a ben guardare, si tratta di una tendenza antica, che percorre tutta la storia del pensiero e della spiritualità occidentali e che è stata via via incarnata dalla Gnosi, dalla Rosacroce, dalla Massoneria.
La differenza è che, mentre un tempo si trattava di élite culturali, ora si parla di orientamenti abbastanza consistenti; e che mentre, un tempo, esse agivano nell’ombra, a un livello esoterico, ora si invoca l’ecumenismo cosmico alla luce del sole, come una necessità dei tempi, ossia come il logico prolungamento e, in un certi senso, come il coronamento, sul piano spirituale, di quel travaglio spirituale e materiale che, in politica, ha condotto all’affermarsi dell’idea democratica, tra il XIX ed il XX secolo.