Su Pio IX purtroppo i libri di storia portano più calunnie che
altro. Una delle principali carenze nella presentazione di questo grande
pontefice è di valutarlo prima di tutto in chiave politica, mentre fu
la sua profonda spiritualità a guidarlo nelle sue scelte nella
drammaticità dei tempi. La lettura che egli diede degli avvenimenti
storici del periodo della “rivoluzione italiana”, ossia del
conseguimento dell’unità nella costruzione di uno Stato liberale, è
stata una lettura non politica ma spirituale e teologica. Le due scelte
fondamentali del suo pontificato furono la proclamazione del dogma
dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima e la convocazione del
Concilio ecumenico Vaticano I. Si trattò, come si vede, di scelte non
politiche. Anche la pubblicazione dell’enciclica Quanta cura e del connesso Sillabo degli
errori moderni non fu una decisione politica ma teologica, una
risposta alla montante ideologia della modernità, di cui egli vedeva la
profonda carica anticristiana.
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
mercoledì 18 luglio 2012
Diocesi di Padova. A quale chiesa appartiene?
(di Patrizio Letore su Riscossa Cristiana
del 16-07-2012) Il progetto di una “nuova evangelizzazione” può correre
il pericolo di un radicale fraintendimento e trasformarsi così in un
progetto di “evangelizzazione nuova”, creativa. Del resto, se
evangelizzare significa trasmettere la fede, è evidente che la presenza
di quest’ultima è un presupposto imprescindibile, in ossequio -mutatis
mutandis- all’antico detto “nemo plus iuris transferre potest quam ipse
habet”.
Emblematico al proposito può essere il caso della diocesi di Padova, che sembra aver fatto proprio, già da alcuni decenni, l’auspicio di una disintegrazione della Chiesa cattolica istituzionale dall’interno, in vista di una assimilazione al protestantesimo.
Emblematico al proposito può essere il caso della diocesi di Padova, che sembra aver fatto proprio, già da alcuni decenni, l’auspicio di una disintegrazione della Chiesa cattolica istituzionale dall’interno, in vista di una assimilazione al protestantesimo.
Chi di preambolo colpisce..
COME MAI COSTORO NON SONO OBBLIGATI A FIRMARE UN PREAMBOLO DOTTRINALE?
Il preambolo dottrinale somiglia sempre più come alle Forche Caudine della FSSPX |
Faccio mie le parole dell'abbé de Cacquerai, superiore del distretto
francese della FSSPX in merito ai recenti sviluppi delle trattative fra
Roma e la FSSPX e i timori di possibili evoluzioni "punitive". Parole
riprese oggi per contrapporle all'intervista a Mons. Fellay pubblicata
ieri dal DICI: "Come si può ancor oggi accettare che dei preti,
dei vescovi, dei cardinali, e anche in gran numero, possano insegnare
delle autentiche eresie, esaltare una morale che non è più cattolica,
senza nonostante tutto essere preoccupati? Chi meriterà di essere
scomunicato? Coloro che si sforzano di trasmettere ciò che la Chiesa di
ogni giorno ha insegnato o coloro che travisano il deposito rivelato?"
Cosa non si farebbe per negare i segni!
Il segno di Costantino
di Franco Gàbici
Non è dato sapere se sia realmente
accaduto o se si tratti di una leggenda, ma sta di fatto che gli
studiosi hanno preso in considerazione la questione e alcuni sono andati
alla ricerca di riferimenti astronomici che potrebbero giustificare la
famosa visione che apparve all’imperatore Costantino 1700 anni fa, il 27
ottobre del 312, alla vigilia della battaglia di Ponte Milvio
combattuta in località Saxa Rubra e nel corso della quale venne
sconfitto Massenzio. Secondo Lattanzio (250-327) la visione sarebbe
avvenuta in sogno, mentre Eusebio di Cesarea (265-340) scrive che la
croce luminosa sarebbe apparsa in pieno pomeriggio e fu osservata anche
da tutti i soldati.
La "ritirata strategica" dei colonnelli modernisti
Il
colonnello Gheddafi, prima di capitolare, riuscì a resistere
parecchi mesi ai ribelli grazie alle montagne di soldi che possedeva
e con le quali riuscì ad assoldare una legione straniera di
mercenari, invece i "colonnelli" dell'eresia modernista
non potendo assoldare mercenari, sono costretti a ripiegare dalle
proprie posizioni. È evidente che le anziane armate moderniste si
stanno ritirando da molti bastioni a causa della scarsità di
truppe. Ciò che fa sorridere è che sentendoli parlare sembra quasi
che si tratti solo di una "ritirata strategica" in attesa
dell'arrivo dei rinforzi con cui procedere al contrattacco. La loro
propaganda non li salverà dalla capitolazione. Ormai stanno
raschiando il barile, non hanno scampo, la Tradizione non può
essere soffocata. Senza l'arrivo di nuove truppe non potranno far
altro che alzare bandiera bianca. È sufficiente fare un giretto su
blog e forum per capire che aria tira: ai giovani cattolici non
interessano per nulla le fesserie che insegnano i colonnelli
modernisti, cioè i "teologi" che negano la Risurrezione
di Cristo, la Presenza Reale, la perpetua verginità della Madonna,
l'eternità dell'inferno e tante altre verità di fede. No, queste
eresie non interessano alle giovani generazioni di fedeli, le quali
invece sono attratte dalla Messa tradizionale, dalla Somma
Teologica, dal Catechismo di San Pio X e da tutto ciò che
appartiene alla Chiesa di Sempre. Oggi i giovani o scelgono la
Tradizione Cattolica oppure confluiscono nell'ateismo pratico.
Tertium non datur. Non c'è più spazio per l'ermeneutica della
rottura, la quale emancipandosi dalla Tradizione, ha perso
attrattiva sui fedeli. La vita cristiana è bella solo se è vissuta
con coerenza. Ecco perché la religione annacquata dei modernisti
non fa più proseliti. I "nipotini" dell'eretico Loisy si
rassegnino, potranno vincere ancora qualche battaglia, ma ormai le
sorti del conflitto sono segnate: la Tradizione ha in pugno la
vittoria!
Cinema del Concilio
Hollywood si affida a Dio ma mette la Bibbia in burla
Aiuto, gli studios scoprono le Sacre Scritture. In arrivo un Caino vampiro, Noè contro angeli con sei braccia, lo stupro di Maria e Gesù-Harry Potter
Aiuto, gli studios scoprono le Sacre Scritture. In arrivo un Caino vampiro, Noè contro angeli con sei braccia, lo stupro di Maria e Gesù-Harry Potter
Hollywood si lancia nelle storie bibliche, ma invece di restare fedele alle Sacre Scritture, le trasforma in storie di vampiri, gladiatori e sangue. Intenti a scrivere horror fiction, a costruite una gigantesca Arca di Noè e a ricucire alcuni capitoli dei Vangeli sono un manipolo di grandi registi: da Steven Spielberg a Darren Aronosfky, da Mel Gibson a Paul Verhoeven e Ridley Scott.Ultimo ad aggiungersi alla lista da Oscar è l'attore Will Smith, al suo debutto dietro la telecamera, con una sceneggiatura su Caino e Abele.
Pare però, dalle ultime indiscrezioni, che Smith abbia intenzione di trasformare la storia di rivalità e gelosia dei due fratelli in una pellicola vampiresca.
Concilio Vaticano II: li riconoscerete dai frutti
gioiafelice: 11 ottobre 1962
studiosus — 15/07/2012 18:20:29:
Se pensiamo al celebre discorso "Gaudet mater ecclesia"
che il Papa lesse lo stesso giorno durante la cerimonia dell'apertura,
seguito da questo discorso molto ottimistico e pensando a ciò che
qualche anno dopo dovrebbe succedere nella nostra mater ecclesia,
riferendosi allo stesso concilio, ci si chiede, volendo o meno, che cosa
sia successo durante il concilio che è finito in modo completamente
diverso quanto inizialmente pensato
martedì 17 luglio 2012
Finanza di Dio “Dagli oboli alle banche, i segreti del Vaticano”
intervista a Benny Lai, a cura di Orazio La Rocca
in “la Repubblica” del 17 luglio 2012
Benny Lai, 87 anni, giornalista professionista dal 1946, vaticanista dal 1951 col primo tesserino
della Sala Stampa della Santa Sede firmato dall’allora Sostituto della Segreteria di Stato, monsignor
Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, è uno dei più attenti osservatori del mondo vaticano.
Grande firma de Il Giornale di Indro Montanelli, amico di vescovi e cardinali, alcuni dei quali
ascesi anche al Soglio di Pietro, 16 libri all’attivo, l’ultimo dei quali appena arrivato in libreria per i
tipi della Rubettino editore, Finanze vaticane. Da Pio XI a Benedetto XVI.
Come decano dei vaticanisti italiani, sorpreso per quanto succede Oltretevere? Il cameriere
papale accusato di aver trafugato documenti riservati; lo Ior nella bufera con l’improvvisa
cacciata del presidente; corvi, sospetti...
«Sono sorpreso, non lo nego. Anche se in passato la situazione in Vaticano non è mai stata sempre
tranquilla, tra tradimenti, scandali finanziari, ma anche tra scontri personali, ripicche e vendette. Il
Vaticano, come tutte le istituzioni terrene, è sempre stato abitato da grandi personaggi, ma anche da
figure a dir poco discutibili.
in “la Repubblica” del 17 luglio 2012
Benny Lai, 87 anni, giornalista professionista dal 1946, vaticanista dal 1951 col primo tesserino
della Sala Stampa della Santa Sede firmato dall’allora Sostituto della Segreteria di Stato, monsignor
Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, è uno dei più attenti osservatori del mondo vaticano.
Grande firma de Il Giornale di Indro Montanelli, amico di vescovi e cardinali, alcuni dei quali
ascesi anche al Soglio di Pietro, 16 libri all’attivo, l’ultimo dei quali appena arrivato in libreria per i
tipi della Rubettino editore, Finanze vaticane. Da Pio XI a Benedetto XVI.
Come decano dei vaticanisti italiani, sorpreso per quanto succede Oltretevere? Il cameriere
papale accusato di aver trafugato documenti riservati; lo Ior nella bufera con l’improvvisa
cacciata del presidente; corvi, sospetti...
«Sono sorpreso, non lo nego. Anche se in passato la situazione in Vaticano non è mai stata sempre
tranquilla, tra tradimenti, scandali finanziari, ma anche tra scontri personali, ripicche e vendette. Il
Vaticano, come tutte le istituzioni terrene, è sempre stato abitato da grandi personaggi, ma anche da
figure a dir poco discutibili.
A MEDJUGORJE APPARE VERAMENTE LA MADONNA?
CONFESSIONI DI UN MARITO CATTOLICO (Parte 1) |
Quanti
conoscono la storia della Chiesa dei mariaviti? E quella della Chiesa
palmariana? Ben pochi, io credo. Quando cercai di confutare le storie
fantastiche e acritiche di mia moglie su Medjugorje, mi documentai il
più possibile per portare prove inconfutabili. A illuminarmi fu p.
Raffaele Talmelli (psichiatra, sacerdote ed esorcista) che ad un
convegno dal titolo “Rivelazioni e apparizioni”, spiegò come sia facile
essere indotti all’errore su questo fronte. All’inizio del Novecento una
suora francescana polacca, Felicia Kozlowska (1861-1922), ebbe a suo
dire, grandi rivelazioni soprannaturali che durarono oltre trent’anni.
Su indicazione dell’ “apparizione”, insieme ad Han Kowalski (sacerdote
scomunicato) fondò un movimento che promuovesse una grande devozione
alla Vergine Maria e alla S.S. Eucaristia. Non si contarono i casi di
guarigioni miracolose, segni nel cielo, conversioni, ecc… Spinti da
entusiasmo e risveglio della fede, aderirono al Movimento ...
|
Segretari di Stato a confronto
Basso punteggio anche per Casaroli
ROMA, 16 luglio 2012 – In una Chiesa sempre più insofferente per il malgoverno della curia vaticana, il naturale rimpianto di molti si volge ai tempi nei quali la segreteria di Stato era diretta da personalità di grande levatura e di solida formazione diplomatica.
Risalendo all'indietro e saltando a piè pari il penultimo della serie – il cardinale Angelo Sodano sotto il quale la curia precipitò nello stato di decadenza attuale – il generale rimpianto va anzitutto al cardinale Agostino Casaroli (nella foto), segretario di Stato nei primi anni del pontificato di Giovanni Paolo II, ricordato e celebrato come diplomatico insigne e come sapiente tessitore della politica vaticana con i paesi comunisti.
Nella
sua nuova biografia di Giovanni Paolo II, George Weigel mostra tutti
i limiti del cardinale che ne fu il primo collaboratore. Ma con lui
la curia vaticana ancora funzionava. Il disastro è arrivato con i
suoi due successori
di Sandro Magister
di Sandro Magister
ROMA, 16 luglio 2012 – In una Chiesa sempre più insofferente per il malgoverno della curia vaticana, il naturale rimpianto di molti si volge ai tempi nei quali la segreteria di Stato era diretta da personalità di grande levatura e di solida formazione diplomatica.
Risalendo all'indietro e saltando a piè pari il penultimo della serie – il cardinale Angelo Sodano sotto il quale la curia precipitò nello stato di decadenza attuale – il generale rimpianto va anzitutto al cardinale Agostino Casaroli (nella foto), segretario di Stato nei primi anni del pontificato di Giovanni Paolo II, ricordato e celebrato come diplomatico insigne e come sapiente tessitore della politica vaticana con i paesi comunisti.
Piccole Gospe crescono...
Il segno di Civitavecchia |
Esce dalle Edizioni Ares la nuova edizione del libro «La Madonna di Civitavecchia. Lacrime e messaggi» (pagine 200, euro 12, con inserto fotografico a colori), di padre Flavio Ubodi, già vicepresidente della Commissione teologica diocesana d'inchiesta. Il volume fa ulteriore luce sui fatti avvenuti a Pantano di Civitavecchia presso la casa della famiglia Gregori, rivelando molti nuovi particolari sulla vicenda della «Madonnina»; in particolare, sul ciclo di apparizioni della Vergine iniziate il 16 luglio 1995 e terminate nel maggio 1996, a cui si accompagnano 93 messaggi da rendere pubblici. Dal libro di padre Ubodi, già Provinciale della Provincia romana dei Frati Minori Cappuccini, si apprende anche l'esistenza di un messaggio «riguardante il terzo segreto di Fatima», affidato all'allora piccola Jessica Gregori e che andava consegnato direttamente a Papa Giovanni Paolo II. |
NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E ..
DELL’APPALTO MILIONARIO: OPUS DEI E COMUNIONE E FATTURAZIONE FANNO SCUOLA - IN ITALIA E’ TUTTO UN FIORIRE DI LOBBY FINANZIARIE MASCHERATE DA ORDINI E CONFRATERNITE - I LEGIONARI DI CRISTO ANTONIO E MARIA CRISTINA FAZIO E LE TELEFONATE “DELLA MADONNA” CON FIORANI - I “SIGILLI DI DON VERZE’” INGHIOTTITI DALLA VORAGINE DI UN MILIARDO E MEZZO DI EURO DEL SAN RAFFAELE - I FIGLI DELL’IMMACOLATA COINVOLTI NELLO SCANDALO DEI DUE OSPEDALI ROMANI DELLA CONGREGAZIONE…
DON VERZE
Gianni Barbacetto per il "Fatto quotidiano"
Le sigle cambiano (Cl, Opus Dei, Figli dell'Immacolata, Legionari di Cristo, Sigilli del Monte Tabor...), ma l'antifona è la stessa: a chi chiede conto di affari milionari e rapporti politici, rispondono che sono gruppi religiosi, esperienze ecclesiali, comunità di fede. Vero. Cl è una "fraternità", cioè una associazione di laici cristiani fondata da don Luigi Giussani. L'Opus è una "prelatura personale della Chiesa cattolica che aiuta tutti i fedeli a cercare la santità nel loro lavoro".
Cattiva liturgia
A Dublino la rivincita dei vecchi baroni
“The
Tablet” è un settimanale cattolico inglese di impronta “liberal”,
che in Italia ha forse il suo corrispettivo più simile nel
quindicinale “Il Regno”.
Ma,
al pari della rivista bolognese, dà spazio nella sua documentazione
anche a testi importanti di indirizzo conservatore.
È
ciò che ha fatto nel suo ultimo numero, in data 14 luglio.
“The
Tablet” ha pubblicato per intero un discorso tenuto
a fine giugno a Salt Lake City da monsignor Andrew R. Wadsworth,
direttore esecutivo del segretariato della International Commission
on English in the Liturgy, con sede a Washington.
Nel
suo discorso, Wadsworth prende spunto dal messaggio indirizzato
da Benedetto XVI al congresso eucaristico internazionale tenuto
a Dublino dal
10 al 17 giugno.
Per
mostrare come la messa conclusiva
del congresso non abbia affatto attuato le indicazioni del papa, ma
anzi le abbia contraddette.
Wadsworth
non fa nomi. Ma la sua critica va direttamente a colpire il
presidente del pontificio comitato per i congressi eucaristici
internazionali. Che è l’arcivescovo Piero Marini (nella foto),
l’indimenticato regista delle celebrazioni liturgiche del
pontificato di Giovanni Paolo II, nonché colui che fece cacciare il
maestro Domenico Bartolucci da direttore perpetuo del coro della
Cappella Sistina, giudicato incompatibile col nuovo corso.
Nel
suo messaggio, Benedetto XVI assegna al Concilio Vaticano II “il
più ampio rinnovamento del rito romano mai visto prima”.
E
così prosegue:
“Oggi,
a distanza di tempo dai desideri espressi dai padri conciliari circa
il rinnovamento liturgico, e alla luce dell’esperienza universale
della Chiesa nel periodo seguente, è chiaro che il risultato è
stato molto grande; ma è ugualmente chiaro che vi sono state molte
incomprensioni ed irregolarità. Il rinnovamento delle forme esterne,
desiderato dai Padri Conciliari, era proteso a rendere più facile
l’entrare nell’intima profondità del mistero. [...] Tuttavia,
non raramente, la revisione delle forme liturgiche è rimasta ad un
livello esteriore, e la ‘partecipazione attiva’ è stata confusa
con l’agire esterno. Pertanto, rimane ancora molto da fare sulla
via del vero rinnovamento liturgico”.
Wadsworth
commenta punto per punto queste considerazioni del papa, con esempi
concreti.
E
come esempio negativo, per mostrare come “la revisione delle forme
liturgiche è rimasta ad un livello esteriore, e la ‘partecipazione
attiva’ è stata confusa con l’agire esterno”, prende proprio
la messa conclusiva del congresso eucaristico di Dublino.
La
requisitoria di Wadsworth è molto dettagliata, specie sulla scelta
dei canti. A suo giudizio, la celebrazione risentiva molto di uno
stile “anni Ottanta”, aveva l’aria di uno “spettacolo”, era
frequentemente “salutata da applausi” e c’era un ripetuto
allontanamento dalle regole dell’Ordinamento
Generale del Messale Romano.
E
ancora. Era praticamente assente la lingua latina, nonostante il
carattere internazionale dei convenuti. Assente il canto gregoriano.
Ignorate le antifone proprie della messa del giorno. Il Credo letto
da vari lettori e inframmezzato dal grido di “Credo, Amen”. Alla
comunione la performance di tre tenori, con un motivo di musica
leggera.
Insomma:
“Il
deprimente effetto cumulativo del mancato rispetto dell’ordinamento
del messale, in una messa di grande impatto, celebrata da un legato
pontificio e trasmessa in tutto il mondo, non può essere
sottovalutato. [...] È come se i vecchi baroni dell’establishment
liturgico abbiano trovato [nei congressi eucaristici internazionali]
una nuova e formidabile arena di attività nella quale modellare i
loro esempi di mediocre liturgia”.
UN PASSERA VOLÒ SUL NIDO DELL’OPUS
- IL MINISTRO A GENNAIO HA “CEDUTO” A TAL RAFFAELE NAPPI LE SUE AZIONI NEL CAMPUS BIOMEDICO, OSPEDALE DELL’OPERA IN CUI I POTENTI D’ITALIA SGOMITANO PER AVERE UNA QUOTA, DA FRANCESCO TOTTI A MATTEO COLANINNO, DA MONORCHIO ALLA TODINI - MA L’OPUS DEI PRECISA: “NOI FORMIAMO SOLO CRISTIANI FERVENTI, NAPPI CONOSCE PASSERA DA 40 ANNI ED È VOLONTARIO AL CAMPUS DA 20. E POI, LE QUOTE VALGONO CIRCA 56.000 EURO”…
1 - PASSERA, L'OPUS DEI E LE AZIONI IN FAMIGLIA
Vittorio Malagutti per il "Fatto quotidiano"
Vittorio Malagutti per il "Fatto quotidiano"
Il ministro Corrado Passera in società con l'Opus Dei? Macché. Nessun conflitto d'interessi. "Ho donato le mie azioni nel Campus Biomedico a una delle persone più impegnate nel progetto". Con queste parole, in una lettera al Corriere della Sera del 31 dicembre scorso, l'ex banchiere aveva annunciato la scelta di tagliare i ponti con l'ospedale nato a Roma su iniziativa (e con i soldi) dei fedeli del beato Josemaria Escrivá, fondatore dell'Opera. "Azioni donate".
CORRADO PASSERA PENSIEROSO
Già, ma a chi? Intervistato in tv da Report, nel maggio scorso il ministro dello Sviluppo ha svelato l'arcano senza in realtà svelare alcunché. Il nuovo fortunato proprietario delle azioni ex Passera si chiama Raffaele Nappi. Un signor nessuno, almeno a prima vista. Non è un imprenditore, né un professionista, tantomeno un banchiere. Nativo di Napoli, una sessantina d'anni, Nappi non fa parte della cerchia di amici, neanche di quella allargata, dell'ex banchiere passato al governo nella squadra dei tecnici di Mario Monti.
Nuzzi e il nome del Corvo
L'autore di "Sua Santità" svela in una trasmissione televisiva che «alcuni documenti mi sono stati dati da chi li ha scritti».
Nuzzi e le fonti del Vatileaks
Il giornalista di Libero e La7, Gianluigi Nuzzi, autore del libro "Sua Santità". (foto Ansa)
Se
rispondesse a verità l’affermazione di Gianluigi Nuzzi – «alcuni
documenti mi sono stati dati da chi li ha scritti» – il livello di
complicità interno al Vaticano risulterebbe decisamente alto, al punto
da lasciare stupefatti.
Nel libro Sua Santità i documenti riservati vengono infatti presentati con due diverse modalità: una ventina, presumibilmente ritenuti dall’autore i più interessanti, appaiono nell’appendice fotografica; gli altri sono semplicemente trascritti all’interno dei nove capitoli nei quali il testo è suddiviso.
Nel libro Sua Santità i documenti riservati vengono infatti presentati con due diverse modalità: una ventina, presumibilmente ritenuti dall’autore i più interessanti, appaiono nell’appendice fotografica; gli altri sono semplicemente trascritti all’interno dei nove capitoli nei quali il testo è suddiviso.
LO SCAPOLARE DEL CARMINE ED IL MESSAGGIO DI FATIMA
Alcune persone, purtroppo anche dei sacerdoti, hanno obiettato contro la devozione dello scapolare della Madonna del Carmine, per il suo carattere “superstizioso” e per il fatto che la salvezza del portatore di quest’abitino atterrebbe ad un’osservanza puramente esteriore, indipendente dalle disposizioni interiori dell’anima (Stato di grazia, virtù, ecc.). Ad esse rispondiamo con San Luigi Maria Grignion di Monfort:
lunedì 16 luglio 2012
MEDJUGORJE: LA "VEGGENTE" MARIJA PAVLOVIC IN LUNETTI
, I GUAI CAUSATI AL CARDINAL VERSALDI ED I 5.000 EURO PREFERIBILI |
Intro: Ciao cari amici! Vi mando quanto sotto, spero che vada bene e spero anche che serva a far aprire gli occhi a qualcuno. E' quanto ho vissuto in prima persona. Tenete conto che ho creduto a Medjugorje per 29 anni! Finché ... Testimonianza accertata: L’8 giugno 2011 proprio in una chiesa dedicata a S. Michele, nell'omonimo paese presso Alessandria, è giunta la ‘veggente’ Marjia Pavlovic in Lunetti, per un incontro di preghiera con ‘apparizione programmata’. Stranamente pochi sapevano dell'incontro. Come (stranamente) non ne erano informati, come di solito avviene in questi eventi, giornali e televisioni locali. Cosa che ancor meno persone conoscono è che in quell’occasione successe una cosa a dir poco singolare. Quel pomeriggio il cielo minacciava pioggia. Alle 17.30 esatte, il vice parroco del luogo al microfono aprì l'incontro con questa introduzione: "Sta per entrare in chiesa la veggente Marjia...". Ma nello stesso istante ...
|
Pagliuzze e travi
Invece, possiamo e dobbiamo constatare quello che è ormai davanti gli occhi di tutti: la frequentazione sempre più assidua, da parte della FSSPX, dell’area dei conciliari conservatori, composta, non lo dimentichiamo, da coloro che sono le “sentinelle” del Concilio, i difensori delle giornata ecumeniche di Assisi, i sostenitori della legittimità e della validità dei nuovi riti, ecc., tutti in comunione con Benedetto XVI. |
Sassolini nelle scarpe..
Un edificio costruito sulla sabbia...
di
don Francesco Ricossa
Il 9 maggio del corrente anno, è
stato reso di pubblico dominio uno scambio di corrispondenza tra i
Vescovi consacrati da Mons. Lefebvre nel 1988, riguardante la
Fraternità Sacerdotale San Pio X e l'eventualità di accettare la
proposta di riconoscimento canonico, a certe condizioni, della detta
Fraternità da parte di Benedetto XVI. Più precisamente si tratta di
una lettera, del 7 aprile 2012, indirizzata al Consiglio generale
della FSSPX dai Vescovi Alfonso de Galarreta, Bernard Tissier de
Mallerais e Richard Williamson, e la risposta del 14 aprile
sottoscritta dai tre membri del consiglio generale: il Vescovo Mons.
Bernard Fellay, Superiore Generale, ed i suoi due assistenti, Nicolas
Pfluger e Marc-Alain Nély. L'autenticità delle lettere è stata
confermata l'11 maggio dal comunicato della Casa Generalizia della
FSSPX, che ha accusato di colpa grave l'anonimo divulgatore della
corrispondenza, e la prima conseguenza ufficiale dell'aver reso di
pubblico dominio la lettera dei tre Vescovi è stata presa ieri, 16
maggio, nell'abituale riunione della Congregazione per la Dottrina
della Fede, che ha deciso che "dato la posizione che hanno
preso, i casi degli altri tre Vescovi dovranno essere trattati
separatamente e individualmente" (separatamente cioè da quello
di Mons. Fellay).
Da Cl ai Legionari: gli affari delle lobby benedette
Le sigle cambiano (Cl, Opus Dei, Figli dell’Immacolata, Legionari di Cristo, Sigilli del Monte
Tabor...), ma l’antifona è la stessa: a chi chiede conto di affari milionari e rapporti politici,
rispondono che sono gruppi religiosi, esperienze ecclesiali, comunità di fede. Vero. Cl è una
“fraternità”, cioè una associazione di laici cristiani fondata da don Luigi Giussani. L’Opus è una
“prelatura personale della Chiesa cattolica che aiuta tutti i fedeli a cercare la santità nel loro lavoro”.
Conciliaboli estivi
Joseph Ratzinger e Walter Kasper, il più “romano” e il più “anti
romano” e anti curiale tra i vescovi-teologi di una gloriosa generazione
tedesca, si ritrovano a fine agosto a Castel Gandolfo per il consueto
raduno con gli ex alunni del “Ratzinger Schuelerkreis”, che il Papa ha
voluto dedicare quest’anno a un tema quantomai attuale tra le diverse
sensibilità teologiche della chiesa di Roma: i rapporti tra cattolici,
luterani e anglicani, che sarà sviscerato proprio anche a partire da un
libro di Kasper del 2009: “Raccogliere i frutti”, una summa del rapporto
tra le chiese cristiane.
domenica 15 luglio 2012
«DEMO – LEAKS» SUL VERO MAESTRO DEL VATICANO II
L'EDITORIALE DEL VENERDI
di Daniele Arai
Nell’epoca della comunicazione totale, nemmeno il Diavolo sfugge alle indiscrezioni su piani e accordi che, sebbene in atto, hanno ancora un’origine segreta per molti dotti. Tuttora – dopo mezzo secolo – sembra ad alcuni che il solo guaio del Vaticano 2 è nel suo magistero infiltrato da errori che, rivisti da loro, potrebbe tornare ad essere magistero della Tradizione; che il colpo del Diavolo (se esiste) sia riuscito solo in parte! Ecco compiuto l’ultimo inganno di quest’«altro»!
Eppure, più passa il tempo e più si conoscono i libri e i nomi elencati in quel gran librone – Haeresis. Essi erano tenuti sotto controllo o esclusi dalla Chiesa, ma col Vaticano 2 hanno avuto un ingresso trionfale e molti di quei chierici son divenuti «vescovi», «cardinali», perfino «papi» della «Neochiesa conciliare», per opera loro sciaguratamente in atto. Ma pare che a molti dotti piaccia essere ingannati in materia religiosa, affidandosi ad altri «dotti» giunti ai troni del potere vantandosi di favorire piani per iniettare l’illuminismo anticristiano nella Dottrina!
Ignorano forse quale «mente» suscita ogni tradimento rivoluzionario ai suoi?
Sarà bene rivedere qui alcuni di questi volti che, volenti o nolenti, lavorarono sodo per la scalata di quest’«altro».
AVEVA PROPRIO RAGIONE PAPA PIO XI:
1-“SIMUL STABUNT VEL SIMUL CADENT”, COME INSIEME STARANNO COSÌ INSIEME CADRANNO. FINE CORSA PER BERTONE E GAENSWEIN - 2- LA PROSSIMA PROMOZIONE DI PADRE GEORG, IL FILTRO TRA IL PAPA E L'ESTERNO, COLUI CHE GESTISCE L'AGENDA, LE TELEFONATE, I COLLOQUI, VA IN QUESTA DIREZIONE: PAPA RATZINGER FA GAENSWEIN VESCOVO PER MOSTRARGLI UNA GRADUALE VIA D’USCITA - 3- LA CORRISPONDENZA PRIVATA DEL PONTEFICE, TRAFUGATA DA PAOLO GABRIELE E RESA PUBBLICA DA NUZZI E ALTRI MEDIA, PASSAVA PROPRIO SULLA SCRIVANIA DI GAENSWEIN - 4- IL 56ENNE EX VICARIO DEL DUOMO DI FRIBURGO, MOLTO FAMILIARE AL SISTEMA OPUS DEI, NON VUOLE, PERÒ, ABBANDONARE L'APPARTAMENTO PAPALE. NE HANNO DISCUSSO INSIEME DI RECENTE. DON GEORG HA GIÀ RIFIUTATO UN'OFFERTA PER UN INCARICO IN GERMANIA -
Carlo Tecce per Il Fatto
La comunicazione vaticana è silenziosa. Può sembrare un controsenso, ma è un gioco di ruoli e di gesti. E la prossima nomina a vescovo di padre Georg Gaenswein, segretario personale di Benedetto XVI, prima cardinale verso la pensione e poi successore di Giovanni Paolo II, va in questa direzione: non spiega nulla, ma significa tanto.
La comunicazione vaticana è silenziosa. Può sembrare un controsenso, ma è un gioco di ruoli e di gesti. E la prossima nomina a vescovo di padre Georg Gaenswein, segretario personale di Benedetto XVI, prima cardinale verso la pensione e poi successore di Giovanni Paolo II, va in questa direzione: non spiega nulla, ma significa tanto.
Bye, bye..c.v.d.?
Il Papa, il Concilio, la risposta di Fellay
«I Documenti del Concilio contengono
una ricchezza enorme per la formazione delle nuove generazioni
cristiane, per la formazione della nostra coscienza. Quindi leggetelo…
Riscoprite la bellezza di essere Chiesa, di vivere il grande “noi” che
Gesù ha formato intorno a sé, per evangelizzare il mondo: il “noi” della
Chiesa, mai chiuso, mai ripiegato su di sé, ma sempre aperto e proteso all’annuncio del Vangelo».
PADRE AMORTH E L'INFERNO CREATO DAI DIAVOLI .. SECONDO LUI
Questa
convinzione singolare di don Amorth e vincolata esclusivamente a una
sua privata rivelazione lascia sconcertati. E' da tempo che il padre
esorcista sostiene questa tesi, così come sarà riportata senza
aggiungere commenti, esclusivamente per la veneranda età del don e per
rispetto dell'apostolato importante che ha svolto, il problema è che
tira in ballo padre Candido. Notizia del 13 luglio 2012: Oggi si è
aperta la causa di beatificazione e canonizzazione di Padre Candido
Amantini, sacerdote passionista e per 36 anni esorcista di Roma, alla
Scala Santa. Il suo allievo più celebre (considerato anche il
successore) è Don Gabriele Amorth, 87 anni, che oggi ha voluto
partecipare alla cerimonia di apertura del processo. Il sacerdote
paolino, che di recente ha pubblicato il volume “L’ultimo Esorcista”, ha
voluto ricordare il padre passionista e ci ha raccontato di quella
volta che il diavolo si mise a discutere con il suo maestro
dell’inferno. |
“Padre Candido e quel segreto sull’inferno”
Oggi si è aperta la causa di
beatificazione e canonizzazione di Padre Candido Amantini, sacerdote
passionista e per 36 anni esorcista di Roma, alla Scala Santa. Il suo
allievo più celebre (considerato anche il successore) è Don Gabriele Amorth,
87 anni, che oggi ha voluto partecipare alla cerimonia di apertura del
processo. Il sacerdote paolino, che di recente ha pubblicato il volume
“L’ultimo Esorcista”, ha voluto ricordare il padre passionista e ci ha
raccontato di quella volta che il diavolo si mise a discutere con il suo
maestro dell’inferno.
Don Amorth è contento? Padre Candido diventerà beato!E’ una grande gioia perché Padre Candido era un uomo di Dio! Sempre sereno, sempre sorridente, mai arrabbiato nemmeno col demonio! Era sulla bocca di tutti, conosciutissimo a Roma ha esorcizzato per 36 anni senza mai fermarsi.
sabato 14 luglio 2012
San (???) Massone il Balaguer
A Sua Santità Benedetto XVI,
[...] ho assistito con il dolore che solo una madre può provare, alla totale trasformazione di mio figlio, entrato come «numerario» nell’Opus Dei. Mi sono ritrovata di fronte a un figlio svuotato degli affetti che prima nutriva per i genitori e i familiari, un giovane al quale sembrava stravolta l’anima e il cuore. Il direttore spirituale, neppure sacerdote ma laico, messo appositamente al suo fianco dirigeva la sua vita, le sue scelte e pian piano cambiava la sua personalità plasmando un essere umano nuovo, duro e inflessibile, totalmente sconosciuto ai miei occhi. Tutto ciò che lo riguardava era avvolto dal mistero, tutto era tenuto nascosto. La nostra famiglia ha accusato un duro colpo e stava per disgregarsi a causa dell’Opus Dei. Solo la vera Fede è riuscita a tenerla unita contro un potere oscuro, perché di questo si tratta: l’Opus Dei offusca la mente e gli occhi di giovani buoni provenienti da sane famiglie e quindi facili prede. Sono molte ormai le testimonianze di genitori che si vedono sottratti i figli (soprattutto adolescenti) con un indottrinamento basato sulla manipolazione e sulla cieca obbedienza scevra da critiche.
Sappiamo bene che tutti gli adepti devono far affluire denaro all’Opus Dei. Stipendi «confiscati» insieme a ogni altro bene materiale. Se un membro tenta di uscire per ricostruirsi una nuova vita, inizia un forte accanimento…
(dalla lettera di Franca Rotonnelli De Gironimo, 20 novembre 2007, a oggi senza risposta)
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Opus Dei : Prelatura o setta massonica
Che cos’è l’Opus Dei? La risposta, potrebbe essere questa: è una prelatura
personale, un’istituzione che opera in seno alla Chiesa Cattolica. Quella più
approfondita, invece, è che l’Opus Dei può essere considerata una setta
fondamentalista estremamente potente e ramificata, una sorta di massoneria
cattolica che si trincera spesso dietro la segretezza.
Confratelli satanici
La Skulls and Bones del Papa e dei Gesuiti
Estratto dal libro Codeword Barbêlôn.
di P.D. Stuart
traduzione : http://nwo-truthresearch.blogspot.it
Capitolo XXXII
Skull and Bones:"E' parte di ciò che sono" - L'Alta Autorità Morale
di P.D. Stuart
traduzione : http://nwo-truthresearch.blogspot.it
Capitolo XXXII
Skull and Bones:"E' parte di ciò che sono" - L'Alta Autorità Morale
Durante la sua campagna presidenziale del 2000, George W. Bush tenne un discorso di 90 minuti (il 31 luglio) con il caporedattore del Time magazine controllato dagli Illuminati (così afferma il professore gesuita Carroll Quigley: vedi più avanti il capitolo intitolato "The Gang Rhodes"). Ad un certo punto dell'intervista, Walter Isaacson chiese al Signor Bush se lo turbasse il fatto che egli fosse stato iniziato nella società segreta Skull and Bones, al che Bush rispose esuberante :"Non ci si prende la briga con tutti. Io ne fui onorato". [1]
Il problema con tale risposta è che i segreti di questo Ordine marchiano i suoi membri come infedeli e debosciati, con scheletri nei loro armadi.
Il motivo per cui la 'società letteraria' della Skull and Bones desta particolare preoccupazione è che i suoi membri sono tenuti a prestare un giuramento (vedere più avanti) che li assolve completamente dalla - ha la precedenza sulla - fedeltà a qualsiasi nazione, re, governo o costituzione, compreso la negazione di qualsiasi successivo giuramento che si sia tenuti a fare, che sia in conflitto con gli interessi dell'Ordine. Verso chi giurano costoro la loro fedeltà definitiva? Dobbiamo tornare alle origini dell'Ordine per osservare le radici che sostengono questi rami.
Ebbene, c'è stata una certa quantità di menzogne deliberate che sono state divulgate da certuni che appartengono all'Ordine chiamato Skull and Bones. Adesso io offrirò una differente, e speriamo più corretta, visione. Come vedremo, la Skull and Bones è solo un capitolo degli Illuminati tedeschi, fondati dal Gesuita Adam Weishaupt.
Il problema con tale risposta è che i segreti di questo Ordine marchiano i suoi membri come infedeli e debosciati, con scheletri nei loro armadi.
Il motivo per cui la 'società letteraria' della Skull and Bones desta particolare preoccupazione è che i suoi membri sono tenuti a prestare un giuramento (vedere più avanti) che li assolve completamente dalla - ha la precedenza sulla - fedeltà a qualsiasi nazione, re, governo o costituzione, compreso la negazione di qualsiasi successivo giuramento che si sia tenuti a fare, che sia in conflitto con gli interessi dell'Ordine. Verso chi giurano costoro la loro fedeltà definitiva? Dobbiamo tornare alle origini dell'Ordine per osservare le radici che sostengono questi rami.
Ebbene, c'è stata una certa quantità di menzogne deliberate che sono state divulgate da certuni che appartengono all'Ordine chiamato Skull and Bones. Adesso io offrirò una differente, e speriamo più corretta, visione. Come vedremo, la Skull and Bones è solo un capitolo degli Illuminati tedeschi, fondati dal Gesuita Adam Weishaupt.
venerdì 13 luglio 2012
13 luglio 2012
INTENZIONE DI PREGHIERA segnalata ai nostri lettori per questa estate 2012
13 luglio 2012
Novantacinquesimo anniversario della
trasmissione del Segreto di Fatima
Perchè la Madonna di Fatima
ottenga ai Pastori la grazia
di liberarsi, a ogni costo,
dai carcerieri
che li tengono in ostaggio.
Circolo "Cattolici per la Tradizione"
Al Sant'Uffizio un Giano bifronte
Diario Vaticano /
È il nuovo prefetto Müller. Avversato in patria, in Germania, come troppo conservatore. E insieme criticato dai circoli tradizionalisti di Roma e del mondo come troppo "liberal". Ma prediletto dal papadi ***
CITTÀ DEL VATICANO, 13 luglio 2012 – Prima di trasferirsi nella suggestiva cornice delle ville pontificie di Castel Gandolfo per il consueto periodo di soggiorno estivo Benedetto XVI ha dato il via a una piccola ma significativa tornata di nomine nella curia romana.
La mossa principale riguarda il cambio al vertice della congregazione per la dottrina della fede.
Papa Joseph Ratzinger ha scelto come suo secondo successore dopo l’americano William J. Levada il vescovo bavarese Gerhard Ludwig Müller, 65 anni il prossimo 31 dicembre, dal 2002 vescovo di Ratisbona.
Il nuovo responsabile di quello che si chiamava Sant’Uffizio ha una fama di Giano bifronte.
LA GIUSTIZIA DI DIO E’ NO LIMITS - IL MAGGIORDOMO DEL PAPA DOVRÀ RESTARE ANCORA AL GABBIO ANCHE DOPO 50 GIORNI DI CUSTODIA CAUTELARE: IL TERMINE DELLE INDAGINI È STATO PROLUNGATO DI ALTRI 10 GIORNI MENTRE IL PROCESSO SARÀ CELEBRATO A OTTOBRE - IL PESCE PICCOLO PAOLO GABRIELE È L’UNICO “CORVO” RIMASTO UCCELLATO NELLA GUERRA DELLE PORPORE CONTRO BERTONE…
O.L.R. per "la Repubblica"
PAOLO GABRIELETARCISIO BERTONE PADRE GEORG PAPA BENEDETTO XVI
Sarà celebrato a ottobre il processo a Paolo Gabriele, il maggiordomo arrestato in Vaticano con l'accusa di aver trafugato dall'appartamento del Papa documenti riservati. Ieri scadevano i cinquanta giorni di custodia cautelare: custodia - ha annunciato il portavoce papale padre Federico Lombardi - «prorogata di una decina di giorni». Paolo Gabriele resta ancora agli arresti nella Gendarmeria vaticana, da dove quasi certamente andrà ai domiciliari, in Vaticano, in attesa del processo.
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