Segnalazione di Federico Cenci (Agenzia di Stampa Italia)
(ASI) Dopo l’inasprirsi degli scontri, Homs, città della Siria occidentale, era stata oggetto di una pesante evacuazione da parte dei propri abitanti. La comunità cristiana aveva pagato il tributo più alto di questa tragedia, abbandonando in massa una città cui è storicamente legata. Rimaneva ad Homs un unico superstite di questa epurazione, che aveva voluto romanticamente sfidare l’incedere sicuro di disastrosi eventi. Elias Mansour, 84 anni, cristiano greco-ortodosso, non aveva voluto lasciare la sua casa, nella strada di Wadi Sayeh, perché doveva prendersi cura di suo figlio Adnane, handicappato, anche se sapeva che la sua vita era in pericolo. Prosegui la lettura »