Come abbiamo appreso dal precedente studio [1], J. Ratzinger, da cardinale teologo prima e da Papa poi, ritiene che la “Chiesa non deve preoccuparsi per la conversione dei Giudei”, che “i Giudei sono una predica vivente”, che sono “nostri padri nella fede”, che “Israele conserva la propria missione”, che Israele “al tempo giusto sarà salvata interamente”, che “non è necessario conoscere o riconoscere Gesù come Figlio di Dio per essere salvati, se non ci sono ostacoli insormontabili, di cui egli non è colpevole” (Non si cita affatto l’ignoranza invincibile o la pazzia e lo capiamo dal contesto poiché riguardava i ben informati Giudei, i quali conoscono Cristo e i Vangeli).