J.M.Bergoglio ha emanato l’Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”, suo primo atto di magistero ordinario, nel quale va a sugellare ciò che ha sempre affermato nelle sue numerose esternazioni, che erano già una sorta di “magistero informale”: http://radiospada.org/2013/10/il-papa-giacobino-e-il-papa-modernista/
Doverose premesse:
La Congregazione per la Dottrina della Fede del 1973, quindi addirittura nel postconcilio, conferma quanto Il Concilio Vaticano I definí circa l'oggetto della Fede cattolica: “Si devono credere con fede divina e cattolica tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o trasmessa, e che dalla Chiesa, con solenne giudizio o nel Magistero ordinario e universale, sono proposte a credere come divinamente rivelate”. Leone XIII già nella Satis Cognitum: “Per questo i padri del concilio Vaticano nulla hanno decretato di nuovo, ma solo ebbero in vista l’istituzione divina, l’antica e costante dottrina della Chiesa e la stessa natura della fede, quando decretarono: "Per fede divina e cattolica si deve credere tutto ciò che si contiene nella parola di Dio scritta o tramandata, e viene proposto dalla Chiesa o con solenne definizione o con ordinario e universale magistero come verità da Dio rivelata".
Nei giorni scorsi avevamo dato notizia delle manovre in corso nellaConferenza Episcopale italiana per scegliere il successore del cardinale Angelo Bagnasco. Una scelta che avverrà non più per nomina papale, ma attraverso il voto dell’assemblea dei vescovi. Al momento sembra essere Bruno Forte, attuale vescovo della diocesi di Chieti Vasto, il “candidato” con maggiori chance di elezione.
Voci sempre più insistenti riferiscono di un suo imminente trasferimento presso l’Arcidiocesi di Napoli dove, per volontà dipapa Francesco, dovrebbe succedere a Crescenzio Sepe. Forte è un progressista, cresciuto alla scuola di Carlo Maria Martini, ed è considerato il miglior interprete del nuovo corso di Bergoglio. Molte delle posizioni espresse dal Papa negli ultimi tempi, certe aperture significative sul tema dei divorziati risposati, sul coinvolgimento delle donne nei posti chiave della Chiesa, sarebbero state suggerite proprio dal teologo di origini napoletane, da sempre fautore di una maggiore armonizzazione fra tradizione e contemporaneità.