Domenica, 29 dicembre, papa Bergoglio, rivolto alla folla presente in piazza San Piero, ha fermamente ripetuto “
le tre parole che egli ritiene “giuste” per vivere in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa. Infine ha ricordato che la famiglia sarà al centro del sinodo del 2014. . . (
O. R. 30/31 2013).
Ci vien facile, e ce ne dogliamo, una critica a quanto sopra, dacché si pensa che il papa della Cattolicità, in tema siffatto, quello della famiglia, un tema che dèsta e attira l’attenzione delle forze sataniche – liberalismo, relativismo, massoneria, centrali finanziarie – attive nell’opera di demolizione e di dissoluzione della stessa, avrebbe dovuto, per mandato divino e quindi per propria missione magisteriale, oltre che per convinzione, affermare non una generica e, par di capire, esclusiva pratica del bon ton e del galateo, ma la forza della preghiera quale mezzo per vivere in pace e in gioia, soprattutto la pratica dei Sacramenti e la recita del santo Rosario che, nella festività della Sacra Famiglia , cadeva opportuno rammentare e raccomandare.