ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 14 febbraio 2014

Fratelli maggiori (di chi?)

Invito alla lettura      Le Forze Occulte della Sovversione:
Giudaismo, Massoneria, Liberalismo & Bolscevismo millenaristi

Le Edizioni Effedieffe (1) hanno pubblicato il libro Le forze occulte della sovversione: Giudaismo, Massoneria, Liberalismo & Bolscevismo millenaristi di Curzio Nitoglia.

L’Autore, in questo libro, dimostra con citazioni ampiamente documentate
1°) che non è solo la Massoneria ad operare la Rivoluzione, ma anche e soprattutto il Giudaismo, il quale ha crocifisso Gesù e continua a perseguitare la sua Chiesa;
2°) che inoltre la Massoneria anglo-americana è intrinsecamente perversa, come ha insegnato ultimamente  la “Conferenza Episcopale Tedesca” e perciò la teoria della distinzione tra Massoneria cattiva (latina) e buona (anglo-americana) è da rigettarsi;
3°) che infine il non voler citare l’Avarizia - come fa Plinio Correa de Oliveira in Rivoluzione e Controrivoluzione, (tr. it., Piacenza, Cristianità, 1973) - quale fonte interna di Rivoluzione è in sé teologicamente inesatto ed è una conseguenza logica della dottrina liberista del teo-conservatorismo, diametralmente incompatibile col cattolicesimo;
4°) che il tutto è leggibile e diventa intellegibile alla luce del Millenarismo gioachimita.

METODO BERGOGLIO:

DINO BOFFO È STATO SILURATO DALLA DIREZIONE DI TV2000, IL NETWORK TV DELLA CONFERENZA EPISCOPALE

Dopo tre anni e mezzo Dino Boffo, ex direttore di “Avvenire”, è stato rimosso dalla direzione di Tv2000, il network televisivo di proprietà dalla Conferenza Episcopale Italiana - Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate. Interpellato sulla questione, Boffo non ha voluto rilasciare commenti: "Non ho nulla da dire"…

Vatican humor: scompisciarsi dal ridere fino a piangere!

Ferrer: «La Messa sia fonte di pace, non campo di guerra»


Si riflette sulla Messa
(©ANSA) SI RIFLETTE SULLA MESSA

Un convegno alla Pontificia Università Lateranense a 50 anni dala riforma: si celebra la Costituzione conciliare sulla sacra Liturgia promulgata da Paolo VI

Dal 18 al 20 febbraio, presso la Pontificia Università Lateranense, si svolgerà un convegno internazionale per celebrare i 50 anni della Costituzione Conciliare sulla Sacra Liturgia promulgata da papa Paolo VI il 4 dicembre 1963. Il simposio, organizzato dalla Congregazione vaticana per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti e dalla Università Lateranense, è stato presentato in sala stampa vaticana oggi. Quello della liturgia è ancora, a mezzo secolo di distanza dalla riforma, un tema estremamente delicato, come ci ricordano sia i rapporti fra Santa Sede e la Comunità dei seguaci di monsignor Marcel Lefebvre, sia le recenti vicende legate ai Frati Francescani dell’Immacolata.

I prossimi epurati del FanzagoRe


In vista del Sinodo sulla famiglia l'episcopato americano è quello che si contrappone in modo più netto alle tendenze progressiste dei vescovi tedeschi. Ed è sempre negli Usa che si sono registrati mal di pancia per le posizioni di papa Francesco giudicate troppo morbide in materia di principi non negoziabili. Ora però si attende di capire che direzione il Papa intende dare alla Chiesa americana. E' infatti vicina la nomina del nuovo arcivescovo in una diocesi chiave: Chicago.

IV° comandamento/b

La suocera perfetta? Non esiste! Parola di Papa Francesco

suocera-tuttacronacaIn occasione della festa di San Valentino, Papa Francesco ha dedicato un’udienza ai fidanzati. In Piazza San Pietro, il Pontefice ha fatto sorridere tutti scherzando proprio sul tema della famiglia. “Sappiamo tutti che non esiste la famiglia perfetta, e neppure il marito perfetto, o la moglie perfetta”, ha detto, per poi aggiungere con un sorriso: “Non parliamo della suocera perfetta!”

Firme caritatevoli

Una lettera di stile ecclesiale contro la menzogna di stato

Che cosa sta succedendo? Niente di importante. La chiesa ha duemila anni e passa, il Foglio appena diciotto. Non ci facciamo illusioni. Non siamo mosche cocchiere e nemmeno vogliamo mettere bastoncini tra le ruote a gente, il Papa tra i primi, che crede in quello che fa, che cerca una strada nell’opacità di un mondo scristianizzato, dove il narcisismo abbatte il senso di realtà e l’importanza della vita umana, in un dilagare di sterminio eugenetico per legge, dal concepimento alla fine del corso degli anni (vedi il pezzo di Riccardo De Benedetti su Pierre Legendre e quello di Giulio Meotti sull’eutanasia in Olanda, guardata ormai con terrore anche da chi l’ha inventata come macchina di libera morte).
Il nostro modo di procedere è modestamente veritativo. L’Onu prende a schiaffi il cristianesimo incarnato nella chiesa, il suo credo e le sue idee sulla vita umana che ancora un pezzo di mondo laico condivide? Bè, con la massima deferenza verso le autonome decisioni della Santa Sede, verso il suo linguaggio diplomatico, verso le sue priorità pastorali, noi scriviamo una rispettosa lettera a Francesco, uno a cui è bello dare del tu e che è bello chiamare padre, per dirgli che ci aspettiamo dai cristiani e dalla loro chiesa, che per alcuni dei molti firmatari è la “nostra chiesa” (“Wir sind Kirche”) una forte e significativa reazione. Non più di questo gli Scruton, i Besançon, i Giancarlo Cesana, i Giuliano Ferrara e un diluvio di altri hanno firmato. Qui non si fanno giochini. Non siamo organo di Vatileaks, disprezziamo il nostro mondo mondano quando si fa beffe della chiesa o sputtanandola e descrivendola a misura delle miserie del sistema mediatico o adulandola per ottenere una fede senza conseguenze sulla vita adulta, sulla cultura, sulla carità.
La sorpresa in quel che facciamo, con i modesti mezzi di un giornale di minoranza, è la vastità delle reazioni, lo zelo e il fervore e la cristallina chiarezza con cui in tanti ci offrono un anticipo, ma motivato, di simpatia, di fiducia e di buonumore nel combattere quella che considerano una buona battaglia. Non contro, ma per il Papa. Per vedere se nel suo magnifico stile personale, nel suo progetto di ritorno al cuore e al cuore della fede, nella sua predicazione di grande intensità biblica e misericordiosa, un tale monumentale gesuita del Cinquecento, che per grazia è divenuto signore dei cristiani di confessione cattolica, se in tutto questo c’è spazio per un’alleanza di ragione e fede non in nome di un astratto furore per i valori della tradizione, e men che meno per una deformazione etica della dottrina o della prassi cristiana; ma per una vigile attenzione alla deriva suicidaria dell’occidente.
E’ vero, di fronte alle molte cose che sono cambiate per famiglia, sesso, vita, identità culturale e civile, senso della realtà, la chiesa deve agire per una riconquista dell’interlocuzione con una vasta platea mondiale di fedeli e cittadini, di ex fedeli e uomini e donne, tutti ammutoliti dal politicamente e dall’ideologicamente corretto, e tutti incapaci ormai di riconoscere le virtù e la bellezza, che la coltivino o no nel proprio cuore, della fede come oggetto e come cultura, linguaggio, esperienza, storicità di un incontro con Cristo e con duemila anni di letteratura e vita cristiana. Ma il cardine della riconquista, stabilito che prima di tutto viene la fede in quello che per i cattolici è il Signore, non può non avere una relazione stretta e gioiosa non con l’astratta nozione di verità ma con la buona battaglia contro la menzogna di cattedra e di stato che, massime sulla vita, ci stanno propinando.

Firme caritatevoli

Successo della lettera internazionale a Francesco in risposta all’arcigna sfida ipersecolarista. Qui si racconta chi c’è, chi non c’è, chi ci sarà. Priscilla, 4 anni

Sono moltissime le adesioni all’appello a Papa Francesco lanciato martedì in prima pagina sul Foglio. Allo storico francese Alain Besançon e al filosofo inglese Roger Scruton si sono uniti studenti e docenti, sacerdoti secolari e sacerdoti regolari, giornalisti, medici, bioeticisti, avvocati, ingegneri, filosofi, casalinghe, pensionati, politici. E soprattutto tante famiglie: padri, madri e figli. Compresa Priscilla, quattro anni e convinta firmataria. Tutti uniti per chiedere in modo deferente al Santo Padre Francesco di reagire affinché la chiesa cattolica non ceda al ricatto sempre più forte delle avanguardie fanatizzate del mondo laicizzato. Un mondo dove a dominare è proprio quella cultura dello scarto contro la quale più volte Jorge Mario Bergoglio ha scagliato anatemi e infuocate omelie all’alba di Santa Marta. “Il diritto alla vita è il primo dei diritti umani. Abortire equivale a uccidere chi non ha modo di difendersi”, diceva qualche anno fa l’allora arcivescovo di Buenos Aires all’amico Abraham Skorka.
Qualcuno, però, anche tra le file di  conferenze episcopali pronte a fare del prossimo Sinodo sulla famiglia l’occasione propizia per ribaltare decenni di insegnamento magisteriale su morale ed etica sessuale, non sembra aver fatto proprie le parole del Pontefice. Così, mentre in Germania illustri prelati invocano la musealizzazione dell’Humanae Vitae e della Familiaris Consortio perché rottami vecchi e superati, in Belgio si procede ex lege all’iniezione letale ai bambini di cinque, sei, sette, otto anni. Basta che lo chiedano ed è fatta. E con la grande maggioranza dei belgi che approva la norma perché, dopotutto, a quell’età e in casi di morte prossima, “i minori sviluppano velocemente un forte livello di maturità, fino a diventare in grado di riflettere”. Così spiegano illustri pediatri del luogo dalle colonne dei giornali.
Ecco perché davanti a queste avvisaglie del ciclone in arrivo, ci si appella all’autorità del Papa per una controffensiva di preghiera, azione pastorale, idee. Sono problemi che precedono  il credo religioso di ciascuno, ricordava qualche giorno fa mons. André Léonard, arcivescovo di Bruxelles, grande periferia esistenziale e spirituale dove solo ora, tiepidamente, la chiesa si sta riconquistando uno spazio pubblico perso nel corso dei decenni scorsi, passati a discettare di tutto – dalle donne prete al celibato sacerdotale, fino al posizionamento dell’altare nelle chiese che intanto si svuotavano – tranne che di vita e famiglia. In gioco, spiegava mons. Léonard, c’è la vita, la libertà umana, la società. Tra i firmatari, c’è pure una decina di sacerdoti, tra cui anche qualche soldato d’Ignazio pronto ad accompagnare con la forza della fede cristiana l’offensiva contro le agguerrite maggioranze del secolo. Qualcun altro, un sacerdote S. I., invece, dopo aver meditato una notte, ha preferito ritirare la firma all’appello, “pur condividendolo in parte”. Hanno aderito La Manif pour Tous Italia, sorella di quella francese che di recente è scesa in piazza per protestare – tra bandiere della Marianna e vessilli vaticani – contro il nuovo diritto di famiglia studiato e portato in Parlamento dal governo socialista. C’è la bioeticista Assuntina Morresi, lo psicoanalista Mario Binasco, del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II; c’è Marco Ferrini, direttore della Fondazione internazionale Giovanni Paolo II di cui è presidente mons. Luigi Negri, vescovo di Ferrara-Comacchio.  
C’è il giornalista e scrittore Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio internazionale cardinale Van Thuan di cui è presidente mons. Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste. C’è lo storico tradizionalista Roberto De Mattei, la presidente di Scienza e Vita di Castelfiorentino, Letizia Marino,  l’ex governatore lombardo Roberto Formigoni, l’eurodeputato Luca Volontè, l’ex deputata Isabella Bertolini. E poi i sociologi Sergio Belardinelli, animatore del progetto culturale  di Camillo Ruini, e Salvatore Abbruzzese, sociologo, e l’ex primo presidente della Corte d’appello di Perugia Renato Santilli. Numerose le adesioni personali dalla galassia di Comunione e Liberazione, a partire da Giancarlo Cesana, Adriana Mascagni e Giuseppe Zola. Un appello che ha riscosso adesioni in rete anche oltreoceano: dalla Florida ha firmato Fredrick Penar, dall’Illinois Elizabeth Fitzmaurice. Dal New Jersey Thomas P. Farnoly, civil trial attorney del New Jersey. Dalla Nuova Scozia, in Canada, Barry Gabriel. E firme sono giunte anche dall’Austria un tempo felix del cardinale Christoph Schönborn, dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Gran Bretagna.
Laici e cattolici che idealmente condividono quanto scritto da Matteo Colella, imprenditore della provincia di Varese e padre di tre bambini che si è unito all’appello del Foglio “affinché si possa sentire anche la voce di chi non vuole una società che non sa più apprezzare il dono più grande che si può ricevere su questa terra: un bambino”.

Gospepurator in fine velocior!

Padre Livio rimuove Roberto de Mattei da Radio Maria


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Il 13 febbraio Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, ha chiuso la rubrica “Radici Cristiane” che il prof. Roberto de Mattei conduceva dal 17 febbraio 2010, ogni terzo mercoledì del mese a Radio Maria. La ragione del provvedimento è l’articolo dello stesso de Mattei 2013-2014. Motus in fine velocior (clicca qui) apparso su “Corrispondenza Romana” del 12 febbraio. Riportiamo di seguito lo scambio di corrispondenza tra padre Livio e Roberto de Mattei.

giovedì 13 febbraio 2014

Da «Sodoma e Gomorra» al «Decalogo di satana» anche in Italia?


Sì in Italia la situazione è molto peggiore di quella di Sodoma poiché siamo arrivati all’anti-Decalogo! Infatti giunge or ora anche dall’EU in Italia un manuale di educazione (o meglio di perversione) sessuale a partire dall’asilo, ossia dai 4 (quattroanni. In breve è la pedofilia resa obbligatoria per legge nelle scuole a partire dall’asilo infantile. 

Campo di Marte?



Curia, lefebvriani e Francesco, Müller a tutto campo



Curia, lefebvriani e Francesco, Müller a tutto campo

Torna a parlare il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, l’ormai imminente cardinale Gerhard Ludwig Müller. Conversando con alcuni media tedeschi, l’ex vescovo di Ratisbona ha parlato del suo rapporto con Francesco, del dossier-lefebvriani e della prossima riforma della curia.

Senza Vatileaks ...

Papa Francesco, spending review con le commissioni su Ior e finanza vaticana

Dal 17 al 19 febbraio gli otto cardinali ascolteranno i risultati dei lavori delle due commissioni finanziarie nominate ad hoc da Bergoglio. La trasformazione dello Ior in banca etica appare ormai scontata. Ancora in alto mare, invece, i lavori della seconda commissione voluta dal pontefice, quella che si occupa di tutta la finanza vaticana, presieduta dall'economista maltese Joseph F. X. Zahra

Papa Francesco, spending review con le commissioni su Ior e finanza vaticana

Sola fide

Eugenio Corti, un uomo capace di attraversare il secolo che ha negato Dio armato della sola fede cattolica

Fuori dall’orizzonte della fede, è difficile comprendere la sua arte e più ancora è difficile afferrare la bellezza concreta della sua pagina.

di Alessandro Gnocchi – Mario Palmaro
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corti-eugenio-jpeg-crop_displaySi andava a Besana Brianza da Eugenio Corti perché lui sapeva raccontare proprio come sapeva scrivere. Le storie della ritirata di Russia e le cronache da un mondo cattolico smarrito dietro alle sirene del mondo, i quadri luminosi della cristianità medievale e le oscurità abissali del comunismo prima e dopo Stalin, prima e dopo la caduta del muro di Berlino. Era impossibile stancarsi al cospetto di un uomo capace di attraversare il secolo che ha negato Dio armato della sola fede cattolica. Perché era proprio questo che, ogni volta, ti si fermava tra le mani.

Si apron le tombe, si svegliano i morti?

Bambini, crociata in Belgio

Altro che pedofilia, il rapporto morboso degli adulti verso i bambini è la loro eutanasia “volontaria”. Uno scandalo che ha svegliato dal torpore la chiesa, che ora grida. E torna al suo posto nel dibattito pubblico

Il rapporto mostrificante e morboso tra adulti e bambini, il tabù inconfessabile dell’occidente secolarizzato, torna a investire il Belgio. Stavolta la pedofilia non c’entra, e neppure la chiesa. Dopotutto le salme dei cardinali arcivescovi da tempo defunti sono già state esumate quattro anni fa alla ricerca di documenti segreti probanti casi di abusi sessuali. In gioco c’è l’eutanasia per i minori da somministrare ex lege.

Un' assistente sociale farebbe miglior teologia,

Papa Bergoglio: "Vada a messa soltanto chi si sente peccatore"

Nell'udienza generale di oggi, il Pontefice ha parlato ai fedeli di celebrazioni e eucarestia: "In Chiesa si va se si vuole ricevere il perdono"









Stamattina all'udienza tenuta in Piazza San Pietro, dopo aver girato a piedi parte del colonnato per avvicinarsi ai fedeli, il Pontefice ha richiamato l'attenzione del mondo sui temi più attuali del momento. Bergoglio ha spiegato in primo luogo come " chi di noi non si sente bisognoso della misericordia di Dio, non si sente peccatore, è meglio che non vada a messa", dichiarando come "quel Confesso che diciamo all'inizio non è un pro forma, è un vero atto di penitenza". Il Papa oggi ha insistito molto sul perché ognuno di noi si debba avvicinare alle funzioni della messa e dell'eucarestia.

Chiesa del martirio e Chiesa della melassa

Riflessioni sul catechismo (e non solo) 

Santa Messa TridentinaUna delle cose più dolorose, nella vita della Chiesa Cattolica oggi, è aver a che fare con i buoni cattolici. Trascuro per ora il rapporto con gli eretici modernisti progressisti. Essi in realtà non fanno parte della Chiesa perché se ne sono allontanati con l’adesione all’eresia, anche se formalmente ne fanno ancora parte, e spesso ai livelli più alti, abili come sono ad occupare tutti i posti di potere e di lucro interni alla Chiesa. Metto invece a fuoco il rapporto con i cattolici migliori, quelli non di sinistra (ammesso e non concesso che si possa dire cattolica una persona che aderisca all’ideologia di sinistra), quelli che sono fedeli al Magistero, alla Tradizione, alla Verità.

L'undici febbraio


~ COME I FEDELISSIMI DELLA TRADIZIONE CADONO VITTIME DELLA MODERNITÀ ~

Osservando di questi tempi il partito tradizionalista del cattolicesimo, che si esplica soprattutto nei commenti e note ai blog oltreché naturalmente negli articoli stessi chiosati (grande penetrazione nell’apparato mediatico, scarsissima invece nell’editoria e nelle università), viene da pensare a una somiglianza impressionante con il Partito radicale. Vi si agitano infatti diritti del fedele che neppure il Vaticano II ha mai tanto invocato, linguaggio dell’Assemblea Costituente che seppelliva l’Ancien Régime, con promozione di atti simbolici di ribellione, manifestazioni di piazza, raccolte e conta di firme, occupazioni di chiese, preghiere protestatarie, critiche irriverenti all’autorità. Senti chi parla, diranno di questo «Almanacco» che negli ultimi mesi ha lasciato da parte le questioni dell’arte per concentrarsi sull’argentino divenuto vescovo di Roma, lamentandosi senza mezzi termini dei modi rozzi esibiti sulla cattedra di Pietro, dell’abbraccio mortale con il mondo mediatico (e non sono affatto questioni estetiche). Una piccola quanto sostanziale differenza però ci pare sussista:

mercoledì 12 febbraio 2014

C'era una volta la Chiesa (di Cristo)..

Morale cattolica stravolta e “riscritta” dal vescovo di Treviri

mons. Stephan Ackermann(di Mauro Faverzani) Provocano sofferenza e dolore le scioccanti parole pronunciate da mons. Stephan Ackermann, Vescovo di Treviri, dirompenti come un fiume in piena: rotti gli argini della fede, hanno devastato la Dottrina cattolica, ferito la sensibilità dei credenti, sconcertato tutti. Complice la solita intervista, rilasciata questa volta al quotidiano “Allgemeine Zeitung”.

INPS vaticana

Libero di oggi, 12 Febbraio, Antonio Socci pubblica un interessante articolo intitolato Le dimissioni del Papa forse non sono valide (prima pagina e pag. 19).  Esso rappresenta il seguito di Chi ha spinto Papa Benedetto a mollare e perché, pubblicato, sempre su Libero, il 9 Febbraio.
L'articolo propone una acuta disamina, documentata da citazioni di Cardinali, relativa alle anticipazioni che alcuni Porporati avrebbero fatto circa il termine del Pontificato di Benedetto XVI. Già lo stesso Socci, il 25 Settembre 2011, aveva dato notizia delle voci secondo le quali il Santo Padre non avrebbe regnato a lungo. 
Ovviamente le rivelazioni meritarono all'epoca il biasimo di molti vaticanisti e di non pochi esponenti di Curia; salvo poi trovare riscontro nelle parole di alcuni Cardinali e, recentemente, dello stesso Card. Bertone, secondo il quale già a metà 2012 Benedetto XVI aveva ipotizzato di voler abdicare dal Soglio di Pietro.

No, il Concilio di Nicea non ammise ai Sacramenti i risposati.

No, il Concilio di Nicea non ammise ai Sacramenti i risposati. Seconde nozze, evidenze storiche e teologiche travisate ed un errore madornale
No, il Concilio di Nicea non ammise ai Sacramenti i risposati. Seconde nozze, evidenze storiche e teologiche travisate ed un errore madornale.
del Prof. John Lamont (traduzione a curadel Dott. Massimo Micaletti - Radio Spada)
Sandro Magister, l'autorevole vaticanista del giornale italiano “L'Espresso”, ha pubblicato recentemente un articolo dal titolo eclatante: “Quando la Chiesa di Roma perdonò i secondi matrimoni”. Magister descrive l'attuale spinta ad abbandonare il rigore della Chiesa e permettere a coloro che hanno divorziato e si sono risposati civilmente di ricevere la comunione nelle Chiese cattoliche.

Strano? Eufemismo!

Consulenze milionarie in Vaticano. La lezione di Marco Benedetto

benedetto


Marco Benedetto è stato per ventiquattro anni, fino al 2008, l’onnipotente amministratore delegato del gruppo L’Espresso-Repubblica, che ha guidato con polso sicuro e grinta leggendaria, nella fase della grande espansione.
Genovese, 68 anni, si era fatto le ossa nell’agenzia ANSA e poi alla testa dell’ufficio stampa FIAT. E ora è tornato al giornalismo puro con una sua creatura, Blitz, un brillante quotidiano on line di informazione.
L’11 febbraio Benedetto ha dato forte risalto a quanto pubblicato da Settimo Cielo e www.chiesa a proposito del dilagare in Vaticano delle grandi società multinazionali di consulenza finanziaria e organizzativa: McKinsey, Promontory, Ernst & Young, KPMG, PricewaterhouseCooper, Deloitte…:

> Vaticano: Chiesa “povera” di papa Francesco, milioni in consulenti americani
Ma non si è limitato a riportare ampi stralci degli articoli. Ha messo anche del suo. Da grosso conoscitore della materia qual è.

Domada di invalidità? Inoltrare all'INPS?

“Le dimissioni di Ratzinger forse non sono valide”, Antonio Socci su Libero



ROMA - Il “ritiro” di Benedetto XVI si tinge di giallo. Perché emergono “dettagli” che impongono di interrogarsi seriamente sulla sua effettiva validità canonica.
Scrive Antonio Socci su Libero:(…) L’11 febbraio 2013 Ratzinger l’annunciò solennemente «ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà». Non è ammissibile dubitare delle sue parole, quindi il suo fu un gesto libero. Tuttavia per ottenere una decisione in tal senso si può premere in molti modi.

Chiesa di Francis,

 la libertà non è liberal

First freedom (in America), i sacramenti non si toccano, dice O’Malley

“Non vedo alcuna giustificazione teologica per cambiare l’atteggiamento della chiesa sulla riammissione dei divorziati risposati ai sacramenti”. Il cardinale Sean O’Malley, frate cappuccino, arcivescovo di Boston e unico statunitense a far parte della consulta papale chiamata a rifondare la curia romana, frena gli episcopati pronti a fare del Sinodo una sorta di Vaticano III in cui ribaltare la morale sessuale cattolica e, considerata l’occasione propizia, consegnare per sempre agli archivi pure l’Humanae Vitae di Paolo VI. Qualcuno, come il vescovo di Treviri, Stephen Ackermann, aspirante capo dei vescovi tedeschi, l’ha già fatto intendere. Il tutto motivato dalla necessità di adeguarsi allo spirito del tempo. Ragione che fa sobbalzare il cardinale O’Malley, intervistato dal vaticanista John Allen per il Boston Globe: “La chiesa non può cambiare le sue posizioni a seconda dei tempi”. Ecco perché è meglio togliersi dalla testa l’idea che Francesco compia svolte storiche su contraccezione, omosessualità e aborto.

A Medjugorje non ci sono piscine?

Nuovo Miracolo a Lourdes : un'italiana originaria di Pavia, Danila Castelli, guarita alle Piscine nel 1989.



Nata il 16 gennaio del 1946, Danila Castelli, sposa e madre di famiglia, ha vissuto una vita abbastanza normale fino all'età di 34 anni quando ha cominciato a soffrire di crisi ipertensive spontanee e gravi. Nel 1982 alcuni esami radiologici ed ecografici mettono in evidenza una massa para-uterina ed un utero fibromatoso. Danila subisce allora  isterectomia ed annessectomia. A novembre 1982 subisce, inoltre, una pancreasectomia parziale. Una scintigrafia conferma l'anno successivo la presenza di « feocromocitoma » (un tumore produttore di catecolamine) nella zona rettale, vescicale e vaginale. Numerosi interventi chirurgici sono eseguiti fino al 1988 nella speranza di eliminare i punti scatenanti le crisi ipertensive, ma senza alcun beneficio.

Senza Parolin

Fuori onda a Santa Marta

Pare che dopo la sinassi mattutina delle 7,30 Francesco I abbia convocato urgentemente il segretario di stato Mons.Parolin per chiedergli conto delle parole riportate dal Vangelo odierno * e che gli abbia chiesto se siano proprio "ipsissima verba Domini" e se lo sono "Chi sia Lui per dire queste cose"? E se queste parole non rischino di rovinargli la kermesse coi fidanzati..!? (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/amatevi-e-moltiplicatevi-per-la-prima-volta-il-papa-festeggia-san-valentino-con-25mila-71722.htm )

martedì 11 febbraio 2014

Una soffiata x la Gospa...

Medjugorje, sarà questo Papa a pronunciare l’ultima parola


I documenti della commissione d'inchiesta sul caso Medjugorje sono a disposizione del nuovo Papa.
Una situazione che ha dell'incredibile, surreale, ma anche una sua logica, perché tutti questi fenomeni ed eventi mistici sono nati e si sono diffusi e la Chiesa li ha in qualche modo fatti propri nel periodo storico in cui il Comunismo era il male dei mali, da Fatima a Padre Pio, da Natuzza di Paravati alle varie madonne che piangevano lacrime di sangue, ai vari luoghi edificati più per ragioni politiche che spirituali come MonteGrisa per arrivare a Medjugorje. Ma ora il “pericolo” del comunismo è venuto meno e la Chiesa cosa deciderà di fare?

Dopo il fulmine la tempesta?

A UN ANNO DALLA RINUNCIA PAPALE: GIUSEPPE RUSCONI AL ‘SISMOGRAFO’ 
 Il noto e prezioso blog cattolico “il Sismografo”  ( www.ilsismografo.blogspot.it )- curato da Luis Badilla- – ha chiesto ad alcuni vaticanisti di riflettere su quanto avvenuto un anno fa, con la rinuncia al Papato di Benedetto XVI. Riproduciamo la risposta di Giuseppe Rusconi.
 Quell’11 febbraio 2013, verso le 11.30, avevo lasciato una Sala Stampa vaticana sonnacchiosa, con tre o quattro colleghi che non sapevano come passare il tempo.

Scoppiati

Cattolici e politica, Civiltà cattolica è fuori tempo
“Umano, troppo umano”, vien da pensare leggendo come La Civiltà Cattolica intende la presenza politica dei cattolici. Francesco Occhetta S.I. scrive infatti sulla rivista dei Gesuiti del 4 gennaio scorso: «La priorità per il mondo cattolico oggi non può che essere la cura della democrazia in tutte le sue forme; una cura da nutrire con i principi della dottrina sociale della Chiesa e con i principi costituzionali». Beh, devo dire che se essere cattolici nella società e in politica volesse dire questo chiederei subito di essere cancellato dalla lista. 

Calendidiario (tipo le idi di Marzo...)



Il calendario dei F.I. 2014
Continuiamo a ricevere notizie sul caso Francescani dell’Immacolata, questa volta si parla di un calendario…
di Frater Beda
Da qualche tempo circola il calendario F.I. 2014. Se la nostra memoria è buona, i F.I. non hanno mai avuto un loro calendario ufficiale. Piuttosto c’erano il calendario dei frati F.I. del Santuario di Frigento, il calendario dell’Apostolato Stampa di Don Dolindo Ruotolo, e forse qualche altro calendario ancora.
Dobbiamo dire che questo nuovo calendario tutto sommato ci piace, c’è l’immagine del Papa, frasi del Papa, immagini mariane, il tema è Papa Francesco e la Beata Vergine Maria. Un ottimo tema. Però c’è qualcosa che non quadra.

Vatican Post

Lettera a Papa Francesco

Contro le avanguardie fanatiche bisogna reagire con forza e sapienza

Padre Francesco, noi cattolici e laici crediamo che la chiesa cattolica non debba subire il ricatto delle avanguardie fanatizzate del mondo secolare sulla questione dell’infanzia. Gli stessi che inculcano l’ideologia dell’aborto come diritto e della manipolazione della vita umana dal concepimento alla fine gridano l’ipocrisia della protezione dell’infanzia da tribune falsamente universaliste e falsamente umanitarie.

Gioco di corvi in logge e loggiati

Bertone Grillo

Marinella Bandini per "il Giornale"

PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE
Avrebbe voluto dimettersi «prima di Natale», poi «dopo ulteriore riflessione e preghiera prese la decisione irrevocabile di dare l'annuncio nella memoria della Madonna di Lourdes», l'11 febbraio. A distanza di un anno dalla rinuncia di Benedetto XVI al ministero petrino, ne parliamo con il cardinale Tarcisio Bertone, uno dei suoi più stretti collaboratori e uomo di fiducia, suo Segretario di Stato per sette anni.

Mala tempora

2013-2014: Motus in fine velocior

due-papi-2_tL’11 febbraio 2013 è una data ormai entrata nella storia. Quel giorno Benedetto XVI comunicò la sua decisione di rinunciare al pontificato ad un’assemblea di cardinali attoniti. L’annunzio fu accolto “come un fulmine a ciel sereno”, secondo le parole rivolte al Papa dal cardinale decano Angelo Sodano e l’immagine di un fulmine che lo stesso giorno colpì la Basilica di San Pietro fece il giro del mondo.

Profeta sine patria?


 “Benedetto XVI dovrebbe rassegnarsi : i tempi sono maturi per un papa ‘nuovo’, magari latinoamericano …” (L.Brunelli, Limes settembre 2005 )


11 febbraio . Si avvicina il primo anniversario della più tremenda ferita inflitta alla Chiesa negli ultimi tempi :   l’abdicazione di Papa Benedetto XVI .
Piaga terribile e profonda ( che forse non sarà mai rimarginata ) ma non mortale perché la Provvidenza veglia sulla Chiesa sui cui le forze dell’inferno non potranno prevalere !
Abdicazione legittima e valida quella di Benedetto XVI così come legittima e valida è l’elezione di Papa Francesco che gli è succeduto nella sede Petrina come Pastore Universale della Santa Chiesa.