Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
giovedì 25 dicembre 2014
“Ma noi, cosa ci stiamo a fare qui?
Natale, elogio di quello vero
Fino a quando le società europee oseranno ancora chiamare Natale il Natale, e non lo trasformeranno in qualcosa come « Season’s holiday » (Vacanza di stagione), sul modello ormai invalso nei politicamente correttissimi Stati Uniti, dove per l’appunto non si mandano più auguri di Buon Natale ma « Season’s greetings »? Anche da noi, infatti, sta succedendo precisamente questo: sta ormai prevalendo — o ormai è già prevalsa — un’interpretazione nuova della libertà religiosa. Secondo la quale questa non consisterebbe più solo in una libertà — quella per l’appunto riconosciuta a chiunque di osservare la religione che preferisce, nei modi che preferisce, cercando altresì di divulgarla o di rinnegarla come preferisce — bensì, altrettanto essenzialmente, anche in un divieto .
Adesso anche i giornalisti dalla fine del mondo..!
UNA STORIA DI DUE PAPI E LE PROFEZIE DI SAN MALACHIA
DI ADRIAN SALBUCHI
rt.com
Questa settimana la Chiesa cattolica celebra il suo secondo natale con due papi. Avrà un significato più profondo di quello che sembra? Sarà forse l’indizio di una rivelazione “in pieno giorno” che il Vaticano sta svelando a “chi ha occhi per vedere e orecchie per sentire”?
La Chiesa Cattolica è l’istituzione cristiana più importante del mondo. Ha attraversato profondi cambiamenti per allinearsi ai “segni” dei tempi che corrono.
La Chiesa Cattolica è l’istituzione cristiana più importante del mondo. Ha attraversato profondi cambiamenti per allinearsi ai “segni” dei tempi che corrono.
Chi si accontenta, gode (..ma come gode!)
Vietato usare Natale e Babbo Natale contro qualcuno
Non potevo crederci. Anzi, diciamo la verità: non volevo crederci. E, quindi, non riuscivo a crederci. Accade che un paio di giorni fa "babbizzo" la mia foto profilo su Twitter e Facebook (cioè, con photoshop aggiungo un cappello da Babbo Natale al ritratto di me prete con tanto di colletto) e partono le lamentale (oltre, naturalmente, alla stragrandissima maggioranza di gente che apprezza la giocosità dello scherzo).
Fino a un paio di giorni fa, davvero, non sapevo di gente che applica le parole del vangelo "sono venuto a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera" (Mt 10,35) non a Gesù Cristo ma a Babbo Natale. Includendo nella scomunica alberi di Natale, festoni, pranzi e musichette. Scopro che c'è chi tuona dal pulpito che Babbo Natale non esiste. O una mamma che, interrogata dalla figlia se l'amichetta che "non crede in Gesù Bambino ma solo in Babbo Natale va all'inferno?", risponde che "sì, se lo rifiuta fino alla fine sì... ma tu devi essere così buona con lei da convincerla a venire dalla tua parte" (Spero che la figlia non abbia l'ardire, in futuro, ti chiedere lumi al genitore su l'occhio, il piede o la mano che nostro Signore dice di dover strappare e gettare lontano in caso di scandalo - cfr Mt 5,29; Mt 18, 8-9: rischierebbe, la poverina, di trovarsi cieca, monca o zoppa).
Fino a un paio di giorni fa, davvero, non sapevo di gente che applica le parole del vangelo "sono venuto a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera" (Mt 10,35) non a Gesù Cristo ma a Babbo Natale. Includendo nella scomunica alberi di Natale, festoni, pranzi e musichette. Scopro che c'è chi tuona dal pulpito che Babbo Natale non esiste. O una mamma che, interrogata dalla figlia se l'amichetta che "non crede in Gesù Bambino ma solo in Babbo Natale va all'inferno?", risponde che "sì, se lo rifiuta fino alla fine sì... ma tu devi essere così buona con lei da convincerla a venire dalla tua parte" (Spero che la figlia non abbia l'ardire, in futuro, ti chiedere lumi al genitore su l'occhio, il piede o la mano che nostro Signore dice di dover strappare e gettare lontano in caso di scandalo - cfr Mt 5,29; Mt 18, 8-9: rischierebbe, la poverina, di trovarsi cieca, monca o zoppa).
Lo strano Natale 2014.
Con i martiri ignorati e abbandonati e Benigni come papa
Già all’inizio Gesù è “rifiutato” dal mondo (nasce in una grotta, fra escrementi di animali, al freddo) ed è subito braccato dai carnefici di Erode che – per ammazzare lui, il grande Perseguitato della storia – compiono una strage.
Ieri come oggi, duemila anni dopo. La liturgia della Chiesa da secoli commemora santo Stefano, primo martire, proprio il giorno dopo il Natale perché i cristiani sempre sono chiamati a questa testimonianza.
E il potere di questo mondo è sempre contro Gesù.
Ogni volta in modo nuovo, con nuove ideologie, nuova ferocia, nuovi sistemi di annientamento o di corruzione. Ad ogni epoca storica i cristiani devono saper individuare le diverse forme dell’odio e dell’anticristianesimo.
Anche lo strano Natale 2014 va decifrato.
Quando non si predicava da SantaMarta
"Per questo viene sulla terra il Verbo". Una meditazione di Sant'Atanasio sull'Incarnazione - Prima parte
“Per questo dunque viene sulla nostra terra il Verbo di Dio incorporeo, incorruttibile e immateriale, sebbene prima non ne fosse in alcun modo lontano”. Il Verbo eternamente generato dal Padre è uscito per una prima volta per creare e governare il mondo, poi, inviato dal Padre, parlò ad Abramo e all’Antico Israele, finalmente è condisceso e ha preso la natura umana, incarnandosi, per abolire la legge della corruzione nel suo estremo compimento e per trionfare su di essa. Nel tempo di Natale proponiamo, in tre parti successive, una meditazione del grande Sant’Atanasio di Alessandria sull’Incarnazione e sui suoi frutti.
“Per questo dunque viene sulla nostra terra il Verbo di Dio incorporeo, incorruttibile e immateriale, sebbene prima non ne fosse in alcun modo lontano”. Il Verbo eternamente generato dal Padre è uscito per una prima volta per creare e governare il mondo, poi, inviato dal Padre, parlò ad Abramo e all’Antico Israele, finalmente è condisceso e ha preso la natura umana, incarnandosi, per abolire la legge della corruzione nel suo estremo compimento e per trionfare su di essa. Nel tempo di Natale proponiamo, in tre parti successive, una meditazione del grande Sant’Atanasio di Alessandria sull’Incarnazione e sui suoi frutti.
Quel presepe non mi piace.
A Roma anche la curia è mafiosa, ma ne trovino un’altra
Al direttore - Da cinque che erano ai tempi di Rosmini, ora le piaghe di santa romana chiesa secondo Bergoglio sono diventate quindici. E questo nonostante, per stare solo al XX secolo, tre papi santi, uno beato, un servo di Dio e un venerabile. Debbo confessare che mi lascia un po’ perplesso questo atteggiamento double face di continuo martellamento ad intra nel mentre si ammicca ad extra, per non parlare dell’immagine di una chiesa che prima dell’attuale Pontefice pare abbia fatto solo danni. E poi, chi sono io per giudicare?
Luca Del Pozzo
Il Messia non ancora nato..
Ebraismo e complotto contro la Chiesa di Cristo – Prima Parte
A cura di di Massimo Mancinelli / Redazione "Qui Europa"
Tratto da Maurice Pinay, Complotto contro la Chiesa – Roma 1962
Ebraismo e complotto contro la Chiesa di Cristo
Gerusalemme, Roma, Parigi – A cura di di Massimo Mancinelli – Tratto da Maurice Pinay, Complotto contro la Chiesa – Roma 1962 – Un testo talmudico reca: «Partecipare
qualcosa della nostra legge ad un "gentile" equivale alla morte di
tutti gli ebrei, perché se i Goyim (gentili) venissero a conoscere ciò
che noi insegnamo nei loro riguardi, senza dubbio ci sterminerebbero» (98).
Nota (98) Divre en « Dav ». fol. 37 Imperialismo ebreo
Eletto… per la venuta del Messia
Il popolo ebreo fu scelto da Dio, tra i tanti popoli idolatri, come depositario della vera religione, che gli venne affidata per tramandarla sino alla venuta del promesso Messia. Con questa venuta si compiranno — è scritto — le profezie dell'Antico Testamento. Ancor prima della venuta di Cristo, però, gli ebrei presero a tergiversare: incominciarono, cioè, a dare alle profezie stesse un'interpretazione falsa, razzista e imperialista. La promessa di un regno dell'unico e vero Iddio sulla terra — un regno unicamente spirituale, informato e sostanziato dall'autentica religione — venne, dagli ebrei, interpretata come promessa di un regno materiale della loro razza, come promessa fatta da Dio agli Israeliti di un loro dominio mondiale, da conseguirsi attraverso la schiavizzazione di tutti gli altri popoli della terra. Citiamo (di seguito – Ndr) alcuni esempi di queste false interpretazioni.
mercoledì 24 dicembre 2014
Crisis Familias
La crisi della famiglia e il caso dei Francescani dell’Immacolata
(di Danilo Quinto) “La crisi della famiglia e il caso dei Francescani dell’Immacolata”. È il titolo del convegno che si è svolto nei giorni scorsi a Roma, presso la Sala Alessandrina del Complesso di Santo Spirito in Sassia.
L’iniziativa è stata promossa dal “Comitato dell’Immacolata”, che si è costituito nei mesi scorsi, presentata da Claudio Circelli, che nell’intervento introduttivo ha evidenziato come il titolo del convegno non debba meravigliare: «perché – ha detto – sia la famiglia umana, sia la famiglia religiosa, sono oggetto di un attacco che si sostanzia nel tentativo di sgretolare i fondamenti costitutivi del loro esistere».
CI DICONO: IL SIGNORE È QUA, È LÀ...
Papa Francesco, già informato dei risultati del lavoro svolto da una Commissione Internazionale, presieduta dal Cardinal Ruini, chiamata a pronunciarsi sulla veridicità delle apparizioni della Madonna a Medjugorje, riferendosi probabilmente ad esse, nell’omelia di Santa Marta, il 14 novembre scorso, disse. “Ci dicono: il Signore è qua, è là! Ma io conosco un veggente, una veggente che riceve lettere della Madonna, messaggi della Madonna. Ma, guarda, la Madonna è madre! E ama tutti noi. Ma non è un capo ufficio della posta, per inviare messaggi tutti i giorni”. |
Eziologia e patogenesi delle 15 malattie
Papa
Francesco, nel tradizionale discorso per gli auguri alla curia vaticana, ha
diagnosticato e indicato 15 malattie presenti appunto nella curia, ma anche in
ogni cristiano e comunità cristiana. Ecco una mia interpretazione di queste
malattie elencate dal Papa:
La malattia del sentirsi «immortale» o
«indispensabile»
È
una malattia presente in coloro che credono che le cose funzionano e vanno solo
perché ci sono loro. È la malattia del clero moderno, dei preti showman, che
fanno della liturgia e della predicazione il palcoscenico delle loro
innovazioni e vanità. È la malattia di coloro che pensano che ogni propria
amenità sia geniale e come tale da imporre in maniera dittatoriale, con
conseguenze devastanti, alle comunità loro affidate.
La malattia dell’eccessiva operosità
È la malattia tipica degli
uomini di Chiesa di oggi. Di quelli che ti devono far fare qualcosa per farti
comprendere il mistero. Di quelli che o porti palloni, cesti e giocattoli
all’altare oppure non partecipi attivamente alla liturgia. È la malattia del
fare, della chiesaong, poveraperipoveri, dell’azione a discapito
dell’adorazione e contemplazione; della Chiesa ridotta a centro sociale. È la
malattia di chi aborre il silenzio, di chi è terrorizzato dalla divisione dei
ruoli.
Come ha detto Papa Bergoglio...
Il primo vero presepe gay è in un seminario
Nel seminario vescovile di San Miniato è spuntato un presepe, che a voler essere buoni perché è Natale, potremmo definirlo ambiguamente gay. L’artista Mario Rossi ha raffigurato due pastori a grandezza naturale che stanno a braccetto uno con l’altro e tengono in mano un cartello dove c’è scritto: «Cerchiamo di superare come ha detto Papa Bergoglio, la cultura dello ‘scarto’ con la cultura della solidarietà».
Vaticano II, parla Cottier
da IlTimone.org
Esce oggi il libro-intervista di Monica Mondo al cardinale George Cottier, già Prefetto della Casa Pontificia, dal titolo Selfie. Dialogo sulla Chiesa con il teologo di tre Papi (Cantagalli, Siena, pp. 140).
Le domande che l’intervistatrice rivolge
al cardinale sono molte, spaziano in molti campi, e certamente le
risposte che il cardinale dà non piaceranno sempre a tutti, tanto “a
destra” quanto “a sinistra”. Ma le parole dette e scritte restano;
ovviamente tutte, nessuna esclusa, al di là dei gusti e delle
sensibilità. Tra quelle dette e scritte dal cardinale vi sono anche
quelle riguardanti il Concilio Ecumenico Vaticano II, che, per gentile
concessione dell’editore Cantagalli, proponiamo qui in anteprima. Nel
libro il card. Cottier ne pronuncia anche altre di parole sul Concilio,
anche quelle finirà che non piaceranno a tutti, ma quelle che scegliamo
di proporre qui sono certamente di grande aiuto per tutti.
Ha paura del Giudizio Universale?!
Una intervista del Card. Raymond Leo Burke 11 dicembre 2014
Eminenza, Lei è cresciuto prima del Vaticano II, come ricorda quell’epoca?
Sul Vaticano II
Eminenza, Lei è cresciuto prima del Vaticano II, come ricorda quell’epoca?
Sono cresciuto in un periodo molto bello della Chiesa, nel quale eravamo educati attentamente nella Fede, sia a casa sia nella scuola cattolica, soprattutto col catechismo di Baltimora. Mi ricordo della grande bellezza della Sacra Liturgia, anche nella nostra piccola cittadina rurale, con delle belle Messe. Io sono riconoscente ai miei genitori che mi hanno educato solidamente a vivere come cattolico. Sì, erano dei begli anni.
Il Papa morettiano
Ride bene chi ride subito
Ascoltate il Papa che benedice l’ilarità e sculaccia i malmostosi
Papa Francesco (foto LaPresse)
"Quanto bene ci fa una buona dose di sano umorismo”. Così, fate una bella risata, venerati confratelli. Non siate persone “burbere e arcigne, le quali ritengono che per essere seri occorra dipingere il volto di malinconia, di severità, e di trattare gli altri con rigidità, durezza e arroganza”. Papa Francesco – non potendo oggettivamente lasciare, a fine anno, l’ultima parola a Benigni che fa Mosè sul Monte Sinai di Rai Uno – ha fornito ai suoi della Curia, dopo il decalogo abbondantemente conosciuto (pur se non sempre praticato), un fenomenale prontuario in quindici punti: una paterna sculacciata, in vista del Santo Natale, che ha resto color porpora non solo le solenni vesti.
LE SCELTE DI FRANCESCO
I dubbi sulla svolta di papa
Francesco
Bergoglio è imprevedibile per il cattolico medio. Suscita un interesse vasto, ma quanto sincero?
Buon compleanno, a passo di tango, per Papa Francesco
Buon compleanno, a passo di tango, per Papa Francesco
Buon compleanno, a passo di tango, per Papa Francesco
Buon compleanno, a passo di tango, per Papa Francesco
Buon compleanno, a passo di tango, per Papa Francesco
Buon compleanno, a passo di tango, per Papa Francesco
Buon compleanno, a passo di tango, per Papa Francesco
Buon compleanno, a passo di tango, per Papa Francesco
Buon compleanno, a passo di tango, per Papa Francesco
martedì 23 dicembre 2014
Lo Scola-piatti di Repubblica
Il caso dell’insegnante di religione del Liceo Cardano di Milano. Una storia piena di zone oscure (o fin troppo chiare…)
Le bugie di Repubblica. La ricerca di nuove accuse, perché l’accusa per il video non regge. I comportamenti a dir poco agili del Preside. La Curia che comunica notizie riservate e conserva documenti anonimi e non protocollati… e poi cambia versione. “Calunniate, calunniate, qualcosa resterà”.
All’antivigilia di Natale farebbe piacere scrivere solo cose belle, parlare del presepe e del Signore che viene, raccoglierci in armonia in famiglia a festeggiare… già, ma noi le cattive notizie non le scriviamo per rovinare le feste; le scriviamo perché è nostro dovere, di fronte a casi davvero vergognosi, non tacere.
Due giorni fa, pubblicando (clicca qui) la notizia della revoca dell’idoneità all’insegnamento, deciso dalla Curia ambrosiana nei confronti del prof. Giorgio Nadali, insegnante di religione presso il Liceo Cardano di Milano, avevamo promesso di tornare in argomento. Manteniamo la promessa.
Vescovo oriundo..
Habemus episcopus Romae
Considerazioni sulla presentazione e il saluto iniziale di papa Francesco.
Alcune parole ambigue dal saluto iniziale del nuovo Pontefice Francesco: “… incominciamo questo cammino: vescovo e popolo (…) Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo” (vedi qui il testo integrale).
Perché “incominciamo”? la Chiesa non è già in cammino da Duemila anni? Qualcuno ha forse interrotto questo “cammino”?
Sappiamo bene che neppure la rinuncia di Benedetto XVI ha “interrotto” il cammino della Chiesa, in fondo dal 28 febbraio dalle ore 20,00 le persone hanno continuato a vivere, a nascere e a morire, a ricevere Sacramenti e a camminare, a confessarsi e a dannarsi, a sposarsi e a dividersi, che cosa è stato interrotto tanto da far dire per due volte al nuovo Pontefice: “questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo”? Non doveva forse egli continuare il cammino intrapreso dai suoi Predecessori?
L'eredità di un vescovo conciliare, e di un "anormale"
Rivoluzione nella Chiesa in immagini
Foto della settimana
L'eredità di un vescovo conciliare
Vescovo Matthew Clark di Rochester, New York, ha avuto una carriera di grande successo. Era vescovo di quella città importanti per 33 anni e si ritirò a settembre 2012, all'età di 75 prescritta Possiamo supporre, quindi, che il Vaticano lo considerava un vescovo in regola. In questa pagina, si vede, al di sopra , una foto della Messa, ha detto il 15 ottobre 2012, in ringraziamento per i suoi molti anni come capo della Diocesi.Presepe gay friendly
LE PIRLATE DELLA FROCISMO SENZA LIMITISMO - IN UN CENTRO COMMERCIALE DI PIACENZA, NEL PRESEPE HANNO PIAZZATO DUE SAN GIUSEPPE NELLA STALLA - OLTRE A ESSERE UN “PROVOCAZIONE” LOFFIA E’ UN’IDEA VECCHIA
Continua molestia, per il povero presepe: si è vista pure la povera Moana nuda, in quello allestito anni fa presso l’amministrazione di Bologna, nella Sala d’Ercole - E alcuni anni fa, due deputati della Rosa nel pugno ebbero la bella pensata di piazzare due coppie gay direttamente nel presepe allestito a Montecitorio...
Ma ci sei o ci fai?
Contro un Cristianesimo che vuole fare a meno della Fede
Carneade è un sconosciuto-famoso filosofo del III-II secolo a.C; sconosciuto perché sconosciuto (a stento è citato in qualche manuale di filosofia), famoso perché presente niente di meno che ne I Promessi Sposi: “Carneade, chi è costui?” ruminava il vecchio don Abbondio. Carneade diceva una grande sciocchezza e cioè che non si può conoscere la verità, ma, insieme a questa sciocchezza, diceva anche una cosa saggia ammettendo l’assurdità di ciò che affermava: se dico che la verità non si può conoscere, ammetto che posso conoscere comunque una verità, ovvero che la verità non si può conoscere. Dargli torto non si può; ovviamente non nel merito che non esiste la verità, bensì in quello che non si può affermare che non esiste la verità pena una palese contraddizione.
Quando si parla della verità vien del tutto automatico pensare non solo alla sua esistenza e alla sua oggettività (la verità è verità per tutti, altrimenti non sarebbe più verità), ma anche alla sua eternità.
El basilio de la pampa ( quizá basilico?)
Lo schiaffo di Natale del papa alla curia. Con un piccolo contrappasso
Lunedì 22 dicembre papa Francesco ha colto l’occasione del
tradizionale augurio natalizio ai cardinali e ai dirigenti della curia
romana per sbattere loro in faccia una diagnosi catastrofica delle
“malattie” della stessa curia, da lui catalogate e messe in pubblico con
abbondanza di dettagli: superbia, narcisismo, ambizione,
superficialità, insensibilità, calcolo, vendetta, capriccio, vanagloria,
schizofrenia, dissolutezza, mormorazione, calunnia, cortigianeria,
carrierismo, indifferenza, avidità, egoismo, esibizionismo, sete di
potere. Persino l’Alzheimer il papa vi ha scovato, sia pure solo
“spirituale”:
Mapa,Frama,Jorge
CHE PENA, SANTITÀ!
Cari lettori, vogliamo tornare al tristo argomento “Benigni/Dieci Comandamenti” non per rivangare un tossico terreno su cui già altri hanno, in modo magistrale e puntuale, detto e scritto. La nostra sarà una brevissima e amara riflessione che dimostra come e quanto l’attuale pontificato stia deviando dal proprio officio per correre dietro, o in parallelo, col mondo della vanità e della superficialità, di quel mondo massmediatico in cui più che i contenuti valgono la visibilità e l’ascolto massivo.
Il bravissimo Giacomo Fedele ha, sulle colonne di questo sito – Ciao Roberto, sono Francesco - condotto opportune e acute riflessioni su quella telefonata che, a detta anche degli organi di informazione e di talune voci dei sacri palazzi, è intercorsa tra il comico e Papa Bergoglio. Rimandiamo volentieri i lettori a rileggerla perché rivela ed espone in maniera specchiata il comparaggio che, dal Vaticano II ad oggi, si è stabilito fra la Santa Sede e Beliar, fra gli uomini di Chiesa e l’avversario.
Cari lettori, vogliamo tornare al tristo argomento “Benigni/Dieci Comandamenti” non per rivangare un tossico terreno su cui già altri hanno, in modo magistrale e puntuale, detto e scritto. La nostra sarà una brevissima e amara riflessione che dimostra come e quanto l’attuale pontificato stia deviando dal proprio officio per correre dietro, o in parallelo, col mondo della vanità e della superficialità, di quel mondo massmediatico in cui più che i contenuti valgono la visibilità e l’ascolto massivo.
Il bravissimo Giacomo Fedele ha, sulle colonne di questo sito – Ciao Roberto, sono Francesco - condotto opportune e acute riflessioni su quella telefonata che, a detta anche degli organi di informazione e di talune voci dei sacri palazzi, è intercorsa tra il comico e Papa Bergoglio. Rimandiamo volentieri i lettori a rileggerla perché rivela ed espone in maniera specchiata il comparaggio che, dal Vaticano II ad oggi, si è stabilito fra la Santa Sede e Beliar, fra gli uomini di Chiesa e l’avversario.
lunedì 22 dicembre 2014
Giustizia, non misericordina..
Il Vangelo della giustizia
Quando si parla della Giustizia divina e dei suoi castighi, molti credenti si sentono profondamente a disagio, come se ci si riferisse a qualcosa di estraneo alla Rivelazione cristiana. In realtà ciò sembra dovuto a un grave fraintendimento, causato da una visione deformata della fede che ci è stata trasmessa. Il più insidioso tranello della cultura attuale non è il rifiuto esplicito della dottrina cattolica, ma la sua sostituzione – nella predicazione come nell’insegnamento, negli scritti come nelle interviste – con un surrogato che non ha più nulla in comune con essa, se non alcuni nomi e una patina leggera che inganna senza alcuna difficoltà gli spiriti superficiali del nostro tempo. Alla base di esso si trova ancora quella corrente di pensiero tardo-medievale (il nominalismo) che è alla radice degli errori protestanti e del razionalismo moderno, che con il modernismo e il neo-modernismo ha ridotto il discorso su Dio a mero gioco intellettuale, sganciato dalla verità rivelata e suscettibile di tutti gli adattamenti pretesi dal mondo incredulo.
Eius pater
L’influsso di Lutero dietro la “tesi Kasper”?
Cosa si cela dietro la tesi che si è tentato d’imporre al recente Sinodo, la cosiddetta “tesi Kasper” sull’ammissione alla Comunione eucaristica dei divorziati “risposati”? I fattori sono molteplici e senz’altro, come ha coraggiosamente sottolineato Socci, si tratta di una resa totale alle richieste dei “poteri mondani”. Non a caso il Card. Pell, uno degli ecclesiastici che più si sono distinti nella battaglia contro questi conati, ha detto : “è una posta in palio nello scontro fra ciò che resta del cristianesimo in Europa e un neopaganesimo aggressivo. Tutti gli avversari del Cristianesimo vorrebbero che la Chiesa capitolasse su questo punto” (e, detto per inciso, come è motivo di grande gioia vedere che qui c’è stata una tenace resistenza da parte di ampi settori dell’area moderata agli abusi di potere, è al contempo motivo di dolore costatare le mancate resistenze in tanta area Vetus Ordo).
In questo breve studio vorremmo mettere in evidenza un aspetto non secondario. La questione posta è : tali posizioni, aldilà degli addotti pretesti pastorali, non sono forse in una certa coerenza teologica con il Luteranesimo?
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