"Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis."
(Cicerone, De oratore, II, 9, 35).
Historia magistra vitae, quando fede cultura e passione ci
offrono le corrette chiavi di lettura che consentono di decifrare e
orientare le esperienze del presente.
Nel sapiente articolo che Andrea Sandri cortesemente ha voluto
condividere con noi, possiamo cogliere problemi e dinamiche che
illuminano il nostro 'oggi' nella certezza che ogni crisi è
un'opportunità di crescita e autentico progresso, se ben affrontata e
risolta con impegno critico e responsabile.
Un testo serio, ben costruito in base a fonti autorevoli, che esprime
chiari ed espliciti enunciati validi universalmente e in ogni tempo.
Tra Alessandria e Roma.
Brevi considerazioni su “Gli ariani del IV secolo” di J.H. Newman
1 – Una delle principali opere del Seicento teologico inglese è la Defensio Fidei Nicenae[1] del vicario di Siddington Mary’s e futuro Lord Bishop di St David’s George Bull. Pubblicata nel 1685, la Defensio
fu approvata da molti autori cattolici e ottenne anche il consenso di
Jacques Bénigne Bossuet che la considerò, nel suo complesso,
oggettivamente cattolica.
Il titolo polemico dell’opera di Bull corrisponde principalmente
all’effettiva urgenza di difendere il Credo di Nicea dalla risorgente
eresia sociniana, antitrinitaria e unitariana, in campo protestante,
oltre che, nella specifica prospettiva del teologo anglicano, al
posizionamento rispetto all’autorità della “Chiesa di Roma” e alla
pretesa di questa sede di definire evolutivamente il deposito della
fede. Sarà, in realtà, quest’ultimo il tema che occuperà John Henry
Newman fino all’atto di conversione ricevuto dal passionista italiano
Domenico Barberi nell’eremo oxoniense di Littlemore nel 1845[2].
In particolare le pagine della Defensio costituiscono una
risposta all’eresia, che si andava diffondendo tramite le opere di
Daniel Zwicker (1612-1678) e di Christopher Sandius (1644-1680), secondo
la quale la dottrina ariana con il suo rifiuto della fede trinitaria fu
lo sviluppo estremo, negato dai Padri niceni, delle dottrine
autenticamente apostoliche dei primi tre secoli[3].