ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 17 ottobre 2015

Terremoto dottrinale in vista !?

Papa Francesco vuole rivedere primato papale

Terremoto dottrinale in vista per la Chiesa. Il Papa chiede una "decentralizzazione" ed esorta a rivedere le forme del primato petrino: "Non sono che un battezzato"

Papa Francesco sorprende e spiazza: un titolo a cui ormai potermmo dire d'essere abituati, ma che è sempre attuale.

La Chiesa ridotta a un fantasma dell'umanità

Note sull'attualità


Alcuni avrebbero potuto pensare che con la verbosa enciclica Laudato sì', con prefazione del Presidente di Slow food, si fosse arrivati a toccare il fondo dell'attuale Pontificato. Ma non avevamo ancora digerito l'ecoteologia a fuoco lento, condita con la giusta dose di panteismo gnostico, che Papa Francesco ha deciso di portare oltre l'opera di spiritualizzazione della società ecclesiastica.
Non ci dilungheremo per il momento sull'enciclica, che merita uno studio a sé stante; facciamo notare che più il Cristo diventa “cosmico”, più si disincarna, più la Chiesa tende ad essere ridotta a un fantasma dell'umanità piuttosto che a una società identificabile, giuridicamente determinata, come il Cristo l'ha voluta.

Ciuccia la melassa liquida

Anche un bambino, autore di un gesto inteso come espressione di affetto verso suo padre (divorziato risposato), diventa involontario e incolpevole protagonista del Sinodo. Una strumentalizzazione mediatica (e non solo) non inedita, intessuta per spingere i padri sinodali a ‘cedere’ sull’ammissione alla Comunione dei divorziati risposati

C’è qualcosa che non torna…


La vera posta in gioco
In un bollettino della massoneria giudaica dei primi anni del secolo scorso si afferma che la Chiesa Cattolica deve essere aiutata a cambiare. A quanto pare sopravvivono ancora dei figli di Caifa che, poveretti, continuano a illudersi di poter chiudere i conti col Nazareno. Visto che l’odio distruttivo scatenato a più riprese contro la Sua Sposa per interposta persona, nelle varie epoche della storia cristiana, non è valso ad eliminarla dalla scena, han pensato bene di infiltrarsi nel suo corpo direttivo per adulterarne la natura (ignorando ovviamente, per carenza di cognizioni adeguate in materia, che ciò non è possibile). Sta di fatto che, almeno da un certo punto di vista, sono riusciti nel loro perfido intento: a un secolo di distanza si stenta a riconoscere, della Chiesa terrena, lo stesso volto visibile di allora – o meglio non lo si riconosce più.

La chiesa stessa è parte dello svuotamento

Notiziola: è morto l’uomo occidentale

Lo svuotamento del sacro e dello stato, la dittatura della norma, la chiesa che non giudica. Gran libro di Paolo Prodi

Notiziola. L’uomo occidentale rischia di scomparire, con tutto il carico del suo miglior talento. Forse è già scomparso, e di questo tramonto, guardato con impassibilità, senza tenerezze romantiche, sono responsabili la politica, la cultura, il diritto e anche per la sua parte la chiesa modernista del Vaticano II (Paolo Prodi, portatore della notiziola, non userebbe mai il termine “modernista” come un’accusa, non è un polemista abborracciato come me, è una persona seria). La notizia comunque c’è, anche nel caso non ve ne importi poi tanto, ed è contenuta in un gran libro, l’ultimo da lui pubblicato, che si intitola Homo europaeus (il Mulino, Bologna).

L’ultimo alluvione di melassa

La lacrimevole storia del bimbo che spezza l’ostia per i genitori divorziati. Una breve nota 

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Il torrente di melassa lo conoscono ormai tutti: un bimbo, ricevendo la sua prima Comunione, prende l’ostia e la spezza per darla ai genitori, divorziati. L’episodio, raccontato da un vescovo al Sinodo, “ha commosso”. I buoni sentimenti si sprecano, la nuova piccola vedetta lombarda scuote gli animi sensibili dei presuli che, come è stato chiarito, non devono essere “ufficiali di immigrazione”, controllori di identità e titoli di legittimazione. Macché, Todos Caballeros nella neochiesa della misericordia.

Come back soon!

Guarda come gioca Dolan



Il cardinale Timothy Dolan
New York. A New York il Cardinale Timothy Dolan intrattiene calorosamente Francesco nel suo modo informale e televisivo, correndo perfino il rischio di rubare, anche soltanto per un attimo, la scena al Pontefice che gioca fuori casa. Il suo “thanks for stopping by, come back soon!” con tanto di gesto dell’okay, ricambiato dai pollici alzati di un sorridente Francesco, è diventato un meme, faccenda normale per un cardinale ad altissima capacità di penetrazione mediatica. A Roma, invece, precipita nel ruolo di cospiratore, obliquo ed eterodiretto firmatario di lettere preoccupate per le procedure del Sinodo, fatto che diventa di sostanza più che di forma se le suddette tendono a favorire certi esiti piuttosto che altri.

venerdì 16 ottobre 2015

Gospa Circus Show!

«Ho fatto un miracolo Con Medjugorje ho battuto i talk show»

La conduttrice: «Non ci seguono solo i credenti, ma anche gli atei Questi temi risvegliano quella parte di noi che ancora si meraviglia»

Mi consenta..!

Note sulla filosofia e la teologia inaccettabili della Laudato si’


3 agosto 2015

“L’uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore,
e così raggiungere la salvezza;
le altre realtà di questo mondo sono create
per l’uomo e per aiutarlo a conseguire il fine per cui è creato.
Da questo segue che l’uomo deve servirsene
tanto quanto lo aiutano per il suo fine,
e deve allontanarsene tanto quanto gli sono di ostacolo.”
(Sant’Ignazio di Loyola – Esercizi Spirituali

Adda passà 'a nuttata

Se passasse la dottrina Kasper sull’eucarestia ai divorziati, bisognerebbe cambiare il Vangelo
 Nel dibattito sulla comunione ai divorziati risposati inaugurato dal cardinal Kasper al Sinodo sulla famiglia, si rischiano di perdere, anche da parte dei credenti, i termini del discorso. Che sono in verità più semplici di quanto sembra. E  cioè, nel Vangelo il divorzio viene escluso, e viene affermata senza indugi l’indissolubilità del matrimonio. Paragonato all’amore fedele di Cristo per gli uomini e la Chiesa.

Coincidenze?

Sinodo e omosessualità. La parola a san Paolo, senza censure

paolo
Da quando nel sinodo i padri hanno cominciato a discutere sulla terza parte del documento base, quella con i punti più controversi, nelle messe feriali si sta leggendo ogni giorno un brano della lettera ai Romani, il capolavoro teologico dell'apostolo Paolo.
Anche qui, che coincidenza. Proprio come nella domenica inaugurale del sinodo, il 4 ottobre, quando in tutte le chiese cattoliche del mondo risuonarono durante la messa le parole di Gesù nel Vangelo di Marco: "L'uomo non separi ciò che Dio ha congiunto".
Adesso però la coincidenza tra sinodo e messale non ha a che fare con l'indissolubilità del matrimonio, ma con un'altra delle questioni bollenti: l'omosessualità.

Dal Cristo reale al Cristo sociale

E' anche per i bambini che la chiesa è contro il divorzio

I figli con genitori separati hanno bisogno di un padre e di una madre nei cieli, e di un padre e di una madre sulla terra

Il cardinal Kasper
Davvero la storia del bimbo che spezza l'Eucaristia per i suoi genitori divorziati e risposati è così importante? Davvero l'ottica con cui si può guardare a quel fatto è solo e soltanto quella proposta dai kasperiani e dalla stampa in generale? Sarà la mia deformazione di padre, non sinodale, ma di figli in carne e ossa; sarà la mia deformazione di professore, che vede sempre più diffuso il dramma e il dolore dei figli del divorzio, ma io, la storia del bambino, la leggerei diversamente.

Semprequelli: dopo il francobollo la ceralacca sulla lettera

Dove è già arrivato un bambino sapranno arrivare anche i Padri sinodali?

vestitinuovi
Il racconto, diffuso oggi, del bambino che, al momento della sua prima comunione, ha spezzato la particola per portarne un frammento al padre e alla madre “divorziati risposati” sembra avere “toccato” e “commosso” la assemblea sinodale. A ben ricordare, un altro racconto, un anno fa, aveva a sua volta “segnato” il raduno dei vescovi. Anche in quel caso si parlava di un bambino, che però coincideva con il Card. Schoenborn, mentre raccontava, confessandosi davanti ai fratelli Vescovi, la sua vicenda di “figlio” di genitori divorziati risposati.
E’ evidente che le emozioni sono un canale formidabile di orientamento e di convinzione.

Hanno imparato dai secretatori di Fatima? Fuochino..fuochino.. fuoco!


Il Sinodo, la lettera dei cardinali e le guerricciole

Il Sinodo, la lettera dei cardinali e le guerricciole
Della fatidica lettera al Papa spedita (o consegnata a mano) da una dozzina – forse dieci, forse tredici – di cardinali sinodali in protesta per le innovative procedure dentro il consesso che deve stabilire la nuova linea della Chiesa sulla famiglia, interessa più alle gazzette nostrane che al popolo fedele.

Infettato dalla gatta ipazia?

I tre marchiani errori di padre Cavalcoli


(di Corrado Gnerre) San Pio da Pietrelcina, grande apostolo dei nostri tempi nonché grande difensore della indissolubilità e santità della famiglia, un giorno scrisse ad un figlio spirituale: “Il premio è promesso dal divin Maestro non a chi ha ben incominciato, ma a chi persevera sino alla fine. Vi basti l’esempio di Giuda, il quale incominciò bene, continuò nel bene, ma non perseverò fino alla fine e andò perduto.”
Leggo dal sito vaticaninsider.lastampa.it un’intervista rilasciata dal padre domenicano Giovanni Cavalcoli, famoso teologo che indubbiamente aveva (eccome) iniziato bene, ma che per le cose che sta dicendo da un po’ di tempo a questa parte sembra abbia rinnegato non poco i suoi provvidenziali inizi.

giovedì 15 ottobre 2015

La strada dei miracolati ?

LA STRADA DEI MIRACOLI/ Brosio e Cecchi Paone sulle apparizioni di Medjugorje. Replica e riassunto prima puntata 13 ottobre: video streaming

Safiria Leccese  Safiria Leccese

LA STRADA DEI MIRACOLI, RIASSUNTO PRIMA PUNTATA 13 OTTOBRE 2015 - Ieri sera su Rete 4 è andata in onda la prima puntata del programma La strada dei miracoli, condotto da Safiria Leccese. Sono stati davvero tanti gli argomenti trattati in trasmissione, dalle storie di miracoli e di guarigioni miracolose, fino alla vicenda che ha coinvolto Monsignor Charamsa. Come ospiti in studio erano presenti, Don Davide Banzato, Alfonso Signorini, Paolo Brosio e Alessandro Cecchi Paone. Innanzitutto Safiria Leccese è andata ad occuparsi di Medjugorje. Qui, in Bosnia Erzegovina, vi sono ben sei veggenti che sostengono di vedere la Madonna. Le apparizioni sarebbero state finora innumerevoli, praticamente una al giorno in 34 anni.

Per il sottile

«Il Sinodo 2015 è lo scontro fra la Chiesa e l’Anti-Chiesa»

Conferenza stampa dai toni forti da parte dei gruppi cattolici conservatori : «Al Sinodo non si parla abbastanza di peccato»; presente il Cardinale Burke che rifiuta qualsiasi domanda e dice: «Il relativismo rischia di superare le differenze fra bene e male»


Non sono andati molto per il sottile i gruppi cattolici ultraconservatori di Voice of The Family che hanno convocato una conferenza stampa oggi in un albergo a via della Conciliazione: “Il Sinodo 2015 è lo scontro fra la Chiesa e l’Anti-Chiesa”, ha detto Thomas Ward, medico, presentato come “padre di otto figli e nonno di trenta bambini”.

Dopo la lettera il francobollo?

La deriva sentimentalista del Sinodo

Il complotto dei corvetti: la colpa è degli altri!

Il Sinodo e il ritratto di Bergoglio tiranno e iracondo

papa francesco 675
Suburra  si apre con Benedetto XVI di spalle, nella sua cappella privata, che medita le dimissioni. Nel film di Stefano Sollimasiamo a pochi giorni da quello che il regista definisce “l’Apocalisse”, ovvero le dimissioni del governo di Silvio Berlusconi, il 12 novembre 2011. Dimissioni del Papa, dimissioni del governo italiano, scandalo di Mafia Capitale. Una pellicola da Oscar anche se la rinuncia di Ratzinger viene anticipata di oltre un anno e tirata in ballo, in una lettura emotiva molto convincente ma non reale, nella corruzione della politica.

I corvi volano basso..

Andrea Tornielli, il vaticanista di successo


tornielli


Non la pensava così, solo pochi anni fa…“. Così mi dice uno dei monsignori cui Andrea Tornielli, oggi coordinatore di Vatican Insider, faceva le sue telefonate, all’epoca di Benedetto XVI, per fare due chiacchiere…

No, non era così. Ieri il vaticanista Tornielli era un ratzingeriano di ferro, oggi è un po’ la punta di diamante dello schieramento pro Kasper e pro rinnovamento dottrinale. Il cardinal Martini, per intenderci, è diventato un “profeta”, e Kasper il suo successore.

Con molta grinta Tornielli non lesina le legnate virtuali ai cardinali che in quest’anno si sono spesi per argomentare, con dei libri, la loro posizione riguardo al matrimonio.

Nessuno può negare..

Mentre permangono echi robusti della vicenda legata alla lettera tanto sincera quanto preoccupata  di alcuni cardinali al Papa, i ‘Circuli minores’ ieri hanno presentato le relazioni sulla II parte dell’ ‘Instrumentum laboris’, inoltrando gli emendamenti. Dalle relazioni emergono consensi ma anche numerose critiche a testo. Tra le proposte quella di un documento magisteriale chiaro e preciso post-sinodale sul matrimoni. Discussione anche sul concetto di “matrimonio naturale”.

La crociata dei nuovi modernisti

Un gran polverone per nulla Ma le famiglie dove sono?Il caso della lettera dei 13 cardinali al Papa ha scatenato una violenta campagna di stampa contro i padri sinodali ritenuti responsabili. In realtà si vuole chiudere la bocca a chi contrasta i cambiamenti dottrinali, e in questo furore ideologico ci si "dimentica" la presenza al Sinodo di famiglie vere.
Il Sinodo
La guerra scatenata dalla grande stampa progressista sul caso della lettera dei 13 cardinali da surreale è ieri sera sfociata nel ridicolo. Ma pare non ci sia nulla che possa fermare questa aggressione ai cardinali firmatari, accusati di essere come minimo dei cospiratori, e al vaticanista Sandro Magister che quella lettera ha pubblicato. Ed è lo stesso Magister che ieri sera si è incaricato di dimostrare che la notizia dell’intervento dei 13 cardinali era stata data quattro giorni prima di lui dal responsabile di Vatican Insider Andrea Tornielli (clicca qui), uno dei più attivi nel denunciare la presunta cospirazione.

No Kommissario per i CNI ?(carmelitani non immacolati)

Lo scandalo gay tra i carmelitani dietro al mea culpa di Bergoglio

"Gli scandali feriscono i bimbi". Ecco cosa c'è dietro al mea culpa di Bergoglio

Prima di pronunciare queste parole, nella catechesi all’Udienza Generale, papa Francesco ha voluto pubblicamente "chiedere perdono in nome della Chiesa per gli scandali che ci sono stati recentemente sia a Roma che in Vaticano".

mercoledì 14 ottobre 2015

Bosioeau e il corvo/Gospa?

Paolino approfitta del caso Charamsa per scagliarlo contro Muller e la Congregazione per la dottrina della fede:

"Singolare coincidenza vuole che anche il teologo gay Charamsa, al quale sono stati tolti tutti gli incarichi, facesse parte della Congregazione per la dottrina della fede, l’ente preposto ad esprimersi su Medjugorje".    

                                                                                                                    (Angheran70)

TREDICI CARDINALI PUNTANO L’INDICE CONTRO PAPA FRANCESCO

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Cari amici, l’avete sentita tutti la notizia di oggi?
Tredici cardinali puntano l’indice contro Papa Francesco.
Dopo lo scandalo del teologo gay, adesso le accuse al Papa da alcuni cardinali…e in tutto questo c’entra anche Medjugorje.
Se avete la pazienza di leggere queste righe vi dico tutto…Una lettera al Papa di un gruppo di cardinali che doveva rimanere riservata è stata invece pubblicata ed è diventato un vero e proprio giallo!

Nel testo si criticano i metodi del Sinodo ed è stata pubblicata ieri sul blog del vaticanista Sandro Magister.



L'uovo del corvetto deflorato


La "congiura dei tredici". Ecco chi l'ha raccontata per primo


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Nel riprovare anche oggi, 14 ottobre, in conferenza stampa,  "la fatidica lettera che ha avuto ben più eco di quel che merita", padre Federico Lombardi – al pari di un nutrito esercito di prelati e gazzettieri – è parso dimenticare che il primo a far rimbombare fragorosamente la notizia di quell'atto riservato è stato non un presunto emissario dei firmatari ma il vaticanista più amico e vicino a papa Francesco che ci sia, frequente suo ospite a Santa Marta e suo intervistatore plurimo: Andrea Tornielli, coordinatore del portale "Vatican Insider".

Eorum aetate

«Cristianesino e giudaismo». Citazioni estratte dal libro di Francesco Spadafora: 2. Il ruolo del cardinale Agostino Bea nella produzione della Dichiarazione conciliare Nostra aetate.

Che le lobbies esistano dappertutto è cosa generalmente ammessa. Cosa poi essi siano esattamente è più difficile da dire. In alcuni paesi, gli USA, non solo esistono, ma sono ufficialmente ammesse ed esiste una legge che le regolamenta. Da noi, non potendone negare l’esistenza o continuare a far finta che non esistano, se ne parla da anni, ma senza riuscire a giungere a un loro elenco, a una registrazione, e a una regolamentazione. Impresa ardua. Più difficile è metabolizzare l’idea che siffatti gruppi di pressione e di interessi, più o meno leciti e commendevoli, che esistano anche dentro la Chiesa cattolica. Eppure, questa idea è diventata un luogo comune, grazie anche alla fiction cinematografica che dipinge i più variegati scenari romanzeschi, più o meno fondati su fatti realmente avvenuti. Ma di lobbies dentro il Vaticano ha parlato perfino papa Francesco, nel campo della finanza, degli omosessuali e di chissà cosa altro. L’aspetto che a noi qui interessa è se può parlarsi di lobbies anche nella produzione dei documenti dottrinali della Chiesa cattolica, vidimati dalla sua massima autorità, il Papa, o dai Concili, Sinodi e quanto altro concorre a formare la “dottrina della fede”, alla quale è tenuto canonicamente ogni fedele che voglia professarsi “cattolico”.

Un centro molle e ondeggiante

Esiste ancora il senso del peccato tra i Padri sinodali?

(di Roberto de Mattei) I lavori del Sinodo stanno confermando l’esistenza, all’interno della Chiesa cattolica, di un forte scontro tra due minoranze. Da una parte un manipolo di Padri sinodali decisi a difendere la morale tradizionale, dall’altra un gruppi di “novatori” che sembrano aver perduto la fede cattolica.
Tra le due minoranze c’è, come sempre, un centro molle e ondeggiante, composto da coloro che non osano né difendere né attaccare la verità e sono mossi da considerazioni legate più ai propri interessi personali che al dibattito dottrinale. I vescovi novatori, nella discussione sulla prima parte dell’Instrumentum laboris hanno espresso la loro voce soprattutto in due dei 14 circoli minori: l’Anglicus C e ilGermanicus.

Questa specie di chiesa

Molto meglio un “non cattolico”…  dei troppi “ex cattolici” che popolano questa specie di chiesa della misericordia, dall’ultimo dei sacrestani salendo fino al vertice. Ci si parla più volentieri e ci si intende meglio con “non cattolici” che istintivamente, ma senza escludere il paziente lavorìo della Grazia, vanno in cerca del buon senso che fa bene al cervello e all’anima.


Unicuique suum

Card. Burke: "Sì, sono un fondamentalista"
Il Foglio
(Matteo Matzzuzi) "Sono aperto al mondo, ma insisto sulle cose fondamentali. Come l'eucaristia". Parla il card. Raymond Burke: "La Chiesa deve essere chiara sulla sua identità". Se per fondamentalista si intende qualcuno che insiste sulle cose fondamentali, sono un fondamentalista. Quale sacerdote, non insegno me stesso e non agisco per me stesso. Appartengo a Cristo. Agisco nella sua persona. Insegno solo quello che Egli insegna nella sua Chiesa, perché questo insegnamento salverà le anime". Il cardinale Raymond Leo Burke, canonista e da quasi un anno patrono del Sovrano militare ordine di Malta, risponde così alla domanda del Foglio se la sua nota e ripetuta opposizione a ogni mutamento della prassi pastorale in discussione in queste settimane al Sinodo sia tacciabile di "fondamentalismo".

Sul piatto della bilancia

Quei laici modernisti che chiedono alla Chiesa un cristianesimo vuoto, solo del cuore, non della ragione Il Foglio
(Giuliano Ferrara) La risposta fu un rotondo e argomentato "no" all' omologazione del pensiero e della predicazione e dell' azione della chiesa cattolica nelle procedure di vita e nei criteri di etica prevalenti nel mondo con temporaneo. E siamo sempre lì. Francesco ha governato la discussione del Sinodo straordinario dello scorso autunno con sapienza. Ha visto, osservato, considerato con attenzione quel che avevano da dirgli i fedeli, con i questionari diffusi nelle parrocchie, e i padri sinodali.

Gli Ultràs spingono e danno la colpa agli altri

Rischio scisma? Oggi più di un’ipotesi.

È stato evocato, in un recente discorso tenuto a Ratisbona, proprio dal card. Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione per la Fede. Muller ha voluto mettere in guarda, soprattutto in vista del Sinodo sulla famiglia (che il 4 ottobre ha iniziato ufficialmente i lavori) denunciando il pericolo di separazione fra dottrina e prassi religiosa.

Le (ex..mai) verginelle deflorate strillano sempre?


Tagespost: c'è un Sinodo parallelo 
“L’incertezza sull’esito di queste tre settimane di negoziati è resa ancora maggiore dal fatto che nel Residence del Vaticano, Santa Marta, ha luogo una specie di “Sinodo parallelo”: papa Francesco si incontra con partecipanti al Sinodo e con ospiti esterni per parlare con essi individualmente".

Il Tagespost di oggi, in un articolo di Guido Horst ,  offre un interessante scorcio di come viene vissuto il Sinodo da parte di papa Francesco.   
E addirittura parla di “Sinodo parallelo” che avrebbe luogo a Santa Marta, con principale protagonista il Papa.  

martedì 13 ottobre 2015

Da RadioLivio a TVPaolo

A "La Strada dei Miracoli" l’indagine su Medjugorje, l’intervista a Monsignor Charamsa e Alfonso Signorini

Le braci sotto la cenere..

La lettera dei tredici cardinali al papa. Seconda puntata della storia

Sicuro il testo e sicuri i nomi dei firmatari, salvo approssimazioni marginali. Certissima, soprattutto, la posta in gioco: il controllo delle procedure, decisive per l'esito del sinodo

di Sandro Magister


[La version française sera prochainement en ligne]


ROMA, 14 ottobre 2015 – Due giorni fa, il servizio messo in rete di prima mattina da www.chiesa è scoppiato come una bomba dentro e fuori il recinto del sinodo sulla famiglia:

> Tredici cardinali hanno scritto al papa. Ecco la lettera

Nelle ore successive, quattro dei tredici cardinali indicati nel servizio come firmatari della lettera hanno negato d'averla sottoscritta. Nell'ordine: i cardinali Angelo Scola, André Vingt-Trois, Mauro Piacenza e Péter Erdõ.

Ma nel pomeriggio due cardinali di primo piano, entrambi presenti nell'elenco di www.chiesa, hanno detto di aver effettivamente firmato una lettera a papa Francesco.

Il primo è stato il cardinale australiano George Pell, prefetto in Vaticano della segretaria per l'economia, indicato come colui che avrebbe personalmente consegnato la lettera al papa. E l'ha fatto con un comunicato sul "National Catholic Register":

> A spokesperson for Cardinal Pell...


Nel comunicato, Pell dice che "sembra vi siano errori sia nel contenuto [della lettera] che nell'elenco dei firmatari".

Ma torna a insistere su due delle "preoccupazioni" affidate all'attenzione del papa nella lettera pubblicata da www.chiesa.

8° girone, 6^ bolgia

CATECHESI ORIZZONTALE
La banalità ciarliera come stemma del pontificato di Bergoglio

Mentre in precedenti interventi ci siano soffermati, spesso e per la maggior parte, sulla teologia personale e rivoluzionaria di Papa Bergoglio, in questo vorremmo dire la nostra su quella tensione al pettegolezzo e alla ciarla che, da sempre, sin da quando esordì con quel laicista e dissacrante “buona sera”, egli ha dimostrato di prediligere ravvisandovi, nel tirarla come una comare di condominio, chissà quale valenza pedagogica o, addirittura, quale capacità evocativa di sani insegnamenti, non rendendosi conto, invece, di immiserire l’altissimo ministero nelle pieghe di un comportamento banale, raso terra e parolaio.

Meraviglia, perciò, per quanto diremo, che proprio lui si sia lanciato, in Santa Marta, nell’invettiva magisteriale contro i “cristiani da salotto” e contro i “cristiani chiacchieroni”. Testualmente: “Le chiacchiere sono distruttive nella Chiesa” (23 maggio 2013). Ma si sa: nella storia si entra o per imprese belle o, come sembra in quest’epoca ipermediatica, con messaggi a ripetizione, immagini plastificate e pettegolezzi da rotocalco. E Papa Bergoglio, che ha conquistato le copertine delle più diffuse, più  note, non diremo autorevoli, riviste mondialiste, ha scelto la seconda strada, larga, facile da percorrere e assai transitata.

Vediamo, allora, alcune fra le tante circostanze in cui Papa Bergoglio s’è comportato come un cristiano da salotto e, per di più, come un chiacchierone con esiti da battibecco, come vedremo in un recente caso.

“Franci”

Papa Francesco s'infuria coi cardinali e ha un malore in Vaticano

Scompiglio e paura in Vaticano. Dopo la pubblicazione della lettera dei 13 cardinali dissidenti, Papa Francesco si sarebbe infuriato. Subito dopo un malore: tachicardia e sbalzi di pressione. E Scola... IL RETROSCENA


papa francesco 01
Scompiglio e paura in Vaticano. Dagospia rivela che lunedì sera intorno alle 19, quando sul blog del vaticanista de "L'Espresso" è comparsa la lettera con cui 13 cardinali sollevavano al Papa le loro obiezioni sul Sinodo, Bergoglio sarebbe andato su tutte le furie, dimenticando per una volta i suoi soliti sorrisi e maniere accomodanti.

E la retorica è falsità

Convegno della Fondazione Lepanto e dell’Associazione Famiglia Domani sul tema “Matrimonio e famiglia/ Tra dogma e prassi della Chiesa” – Ampio intervento di grande spessore del cardinale Velasio De Paolis: “Non bisogna confondere la misericordia con l’amore, che per essere autentico ha bisogno di verità”  e “Chi siamo noi per mettere in discussione la sacralità del matrimonio?”-  In apertura le considerazioni sull’argomento da parte di Roberto de Mattei, Giovanni Turco, mons. Antonio Livi.
 
Nel pieno di un Sinodo sulla famiglia caratterizzato da un dibattito serrato tra ‘conservatori’ (fedeli alla dottrina sociale della Chiesa) e ‘progressisti’ (postulanti novità di linguaggio e pastorale, adeguati a una Chiesa ‘in uscita’) si è svolto sabato 10 ottobre a Roma un interessante convegno su “Matrimonio e famiglia/Tra dogma e prassi della Chiesa”. Promosso dalla Fondazione Lepanto e dall’Associazione Famiglia Domani l’incontro ha registrato la partecipazione di circa 200 persone convenute nella Sala san Pio X nei pressi di via della Conciliazione. Alle relazioni del prof. Roberto de Mattei, del prof. Giovanni Turco e di mons. Antonio Livi è seguita quella del card. Velasio De Paolis, presidente emerito della Prefettura degli Affari economici e già segretario del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica. Incominciamo proprio dall’articolato e anche pungente intervento del porporato scalabriniano. Che ha subito dichiarato di essere venuto al Convegno “per dare un incoraggiamento” ai partecipanti.

Go cart!

Il Sinodo si incarta tra leak e veline

Misteriose lettere cardinalizie al Papa e dubbi sul documento finale. In Aula regna la confusione. L’africano Napier, presidente delegato dell'assemblea: “Difficile da dire se l’esito sia già deciso”. Dolan: “Non siamo qui a parlare di unioni gay”.


Il Sinodo ordinario sulla famiglia si chiuderà domenica 25 ottobre (LaPresse)
Roma. Il mistero più grande che avvolge le sale sinodali non è tanto la veridicità della lettera dei tredici (poi divenuti dodici, quindi undici, poi dieci infine nove) cardinali spedita al Papa per lamentarsi delle nuove metodologie di lavoro studiate dalla segreteria generale capeggiata dall’eminentissimo Lorenzo Baldisseri. Il dubbio è su come questo Sinodo si concluderà, con quale tipo di documento. Il contenuto di una missiva consegnata il 5 ottobre scorso al Papa era stato pubblicato di primo mattino sul sito del vaticanista dell’Espresso Sandro Magister, con tanto di elenco dei firmatari. Più tardi, a partire da Angelo Scola, sono arrivate le smentite (Vingt-Trois, Piacenza ed Erdo hanno seguito a ruota, mentre da altri si attende ancora di sapere che pensino della lettera. A sera, il cardinale Pell ha confermato di aver firmato una lettera, ma diversa nei contenuti).

Brucian le code di paglia..e strillano: ah pirati!

L'attacco a Francesco: la lettera dei tredici (e non solo)

La vicenda della lettera dei cardinali a Francesco, resa nota nella giornata di lunedì 12 ottobre 2015, va considerata per quello che è. Non è una questione di merito o di metodo circa i lavori del Sinodo, ma un attacco alla legittimità della direzione impressa alla Chiesa da Papa Francesco e quindi un attacco al Papa stesso.
Pubblicata (in circostanze ancora da chiarire) dal vaticanista dell'Espresso Sandro Magister, la lettera è stata firmata da una dozzina circa di prelati di primo piano della Chiesa mondiale. Al momento la lista dei firmatari oscilla: la lista pubblicata lunedì sera (ora americana) dal settimanale dei gesuiti statunitensi America riportava i nomi di Caffarra (Bologna), Collins (Toronto), DiNardo (Houston), Dolan (New York), Eijk (Utrecht), Müller (prefetto della Congregazione della dottrina della fede in Vaticano), Napier (Durban, Sudafrica), Niue (Nairobi, Kenia), Pell (prefetto del Segretariato per l'economia in Vaticano), Rivera Carrera (Città del Messico), Sarah (prefetto della Congregazione per la liturgia e i sacramenti in Vaticano), Sgreccia (già prefetto della Pontificia Accademia per la vita in Vaticano), e Urosa Savino (Caracas, Venezuela).
Ma è possibile che vi siano lettere in parte diverse o versioni diverse della stessa lettera, altri firmatari, e perfino (non è da escludere) firmatari a loro insaputa (quattro altri firmatari - i cardinali Erdö, Scola, Piacenza, e Vingt-Trois - hanno smentito ieri).
Questo è il momento più visibile e temerario nella lotta condotta da parte dell'establishment ecclesiastico contro Papa Francesco.

Giallo porpora

Pubblicato sul blog del vaticanista Magister il testo di una lettera consegnata al Papa da 13 cardinali, in cui si esprime il forte sospetto che si voglia arrivare a "risultati predeterminati". In quattro hanno smentito la loro firma, e il cardinale Pell afferma che contenuto e lista dei nomi non sono quelli definitivi. Ma poi denuncia «elementi di minoranza» che «vogliono cambiare gli insegnamenti della Chiesa sulle dovute disposizioni necessarie per la ricezione della Comunione»



Fave, piccioni e vendette vaticaniste

Pell ammette: la lettera è mia
Il cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria vaticana dell’economia e delle finanze, tramite un portavoce ha gettato luce sulla famosa lettera consegnata al Papa. Se non altro la sua dichiarazione chiarisce due cose: che la lettera esiste; e che il cardinale stesso ne è uno dei firmatari.

Il cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria vaticana dell’economia e delle finanze, tramite un portavoce ha gettato luce sulla famosa lettera consegnata al Papa. Se non altro la sua dichiarazione chiarisce due cose: che la lettera esiste; e che il cardinale stesso ne è uno dei firmatari. Qui il link al National Catholic Register

lunedì 12 ottobre 2015

L'ictus non insegna?

Pregate, pregate, pregate

Lo dice non solo la Chiesa (o diceva..?)

monsignor chamsara

Stesso amore, stesso diritto: una bestemmia giuridica

Quando si dice che allo stesso amore si debbono accompagnare gli stessi diritti si sta dicendo una verità soltanto nella misura in cui si ammette che i diritti dell'amore non esistono. Il matrimonio civile non è un istituto modellato sull'amore dei coniugi, ma su alcune funzioni che coinvolgono valutazioni assiologiche profonde: assicurare stabilità e coesione al vincolo familiare, garantire una genealogia sicura alle generazioni che verranno, salvaguardare i diritti del bambino contro ogni forma di sperimentalismo sociale, promuovere la responsabilità genitoriale e l'educazione dei figli.

Meglio mal accompagnati che soli?

Sinodo, il Papa della collegialità deciderà tutto da solo?

C'è una grande confusione sotto il cielo romano, visto che non solo le regole del Sinodo, ma il suo svolgimento e la sua conclusione sembrano cambiare di continuo, generando inevitabilmente dicerie e pettegolezzi che non fanno bene alla chiesa.

Nel suo blog, san Pietro e dintorni, il vaticanista Marco Tosatti ha scritto recentemente: "Secondo quello che ci è stato riferito, non mancano quelli che propongono di studiare teologicamente la possibilità di affidare tutto a chi ha il potere di legare e di sciogliere, “un tesoro che non è stato ancora sviscerato a pieno”. Tradotto: lasciare mano libera al Papa di fare quello che gli pare e gli piace, senza curarsi di voti e assemblee. Il Sinodo parla, il Papa decide…".

La vendetta é un piatto caldo?

Il giallo della lettera dei cardinali contro il metodo del Sinodo

Cardinali e vescovi al Sinodo
(©Ap)
(©Ap) Cardinali e vescovi al Sinodo

Secondo Sandro Magister, che fornisce un presunto elenco, l'avrebbero sottoscritta tredici porporati. Ma già quattro di coloro che erano citati dal vaticanista dell'Espresso - Scola e Vingt-Trois, Piacenza ed Erdö - hanno smentito di aver firmato il documento. La vicenda conferma l'importanza delle parole di Francesco che ha invitato a lasciar perdere l'«ermeneutica cospirativa»

 Tredici cardinali, padri sinodali, sarebbero firmatari di una lettera a Papa Francesco nella quale sollevano questioni di metodo e paventano una regia pilotata per il Sinodo sulla famiglia per ottenere «risultati predeterninati». In particolare, i porporati avrebbero chiesto conto della composizione della commissione chiamata a redigere il testo finale, e chiedono che i relatori dei circoli minori siano eletti e non nominati (eventualità questa dei nominati non eletti fatta balenare da alcuni circoli mediatici alla vigilia del Sinodo ma mai entrata nel novero delle possibilità).
 Il testo originale della lettera indirizzata al Papa il primo giorno del Sinodo è stato diffuso stamattina dal il vaticanista Sandro Magister sul suo sito, insieme all'elenco dei presunti firmatari in ordine alfabetico, quattro dei quali però hanno già smentito, dichiarando di non aver mai apposto la loro firma sotto il documento.