di Matteo Di Benedetto
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Che cos’è questo “peccato originale”? Che cosa è realmente avvenuto? Perché Dio ci ha messi alla prova? Perché ci ha condannato? Perché ha condannato il desiderio di conoscenza del bene e del male? Voleva forse che rimanessimo come bestie?
Queste domande insieme alle relative obiezioni ricorrono spesso nella retorica scettica e, per un cristiano che vuole dare testimonianza, è molto importante avere le giuste risposte.
Scrittura e Tradizione ci insegnano che Adamo ed Eva, primi uomini, vennero creati immediatamente ad immagine e somiglianza di Dio, dotati di libero arbitrio e perciò diversi da Dio. Se Dio avesse creato i primi uomini senza la possibilità del fallimento e, quindi, senza mettere alla prova in nessun modo la loro volontà, essi sarebbero stati come marionette nelle mani di Dio, non diverse in alcun modo da Lui. Il libero arbitrio, in questo senso, è custode della nostra identità, della nostra differenza da Dio. Noi siamo creati per amare Dio e così dare a Lui gloria, ma se non fossimo stati liberi di rifiutarlo, il nostro sarebbe stato un amore obbligato.