ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 9 luglio 2016

Il muro di gomma

Chiesa in via di protestantizzazione

È da un po’ che nella vita della Chiesa accadono cose preoccupanti. Ma non pare che siano in molti a preoccuparsi. E questo merita una riflessione.[...]
Un pensiero non cattolico si è fatto strada ed è diventato predominante in molti ambienti della Chiesa cattolica, in molte facoltà teologiche, seminari, ordini religiosi, e, attraverso una capillare divulgazione, in molte comunità di fedeli; poi i rappresentanti di queste componenti ecclesiali si ritrovano nelle migliaia di convegni, assemblee, consigli pastorali dell’orbe cattolico, e così questo pensiero diviene predominante e maggioritario nella Chiesa intera. E a poco è servito il proliferare degli interventi magisteriali in contrario, visto che ormai da decenni essi, nella gran parte dei casi, rimbalzano sul corpo ecclesiale come su un muro di gomma.

“Quelli che dicono sempre no”?


Amoris laetitia resta il dibattito. Il card. Schönborn e altri vescovi si confrontano


schonborn_thisone(di Lorenzo Bertocchi) «Possono i divorziati risposati civilmente ricevere i sacramenti?», con questa domanda si apre un passaggio chiave delle linee guida che l’Arcivescovo di Philadelphia, Mons. Charles Chaput, ha diffuso nella propria diocesi per recepire l’esortazione Amoris laetitia. Su questa domanda, ormai a tre mesi di distanza dalla pubblicazione del documento, continuano a verificarsi risposte varie nell’orbe cattolico. Non ultime le autorevoli interpretazioni del cardinale Schonborn contenute in un’intervista che il porporato austriaco ha concesso al direttore della Civiltà Cattolica.

Spensieratamente..?

L'AGGRESSIONE CONTRO L'INFANZIA

    L’aggressione contro l’infanzia prepara l’assalto finale del Male. Ogni anno le frontiere della morale tradizionale arretrano, si sfaldano, si disintegrano ogni anno aumenta il numero delle famiglie che si sfasciano 
di Francesco Lamendola  





Distratti, frastornati e manipolati da una informazione fasulla e menzognera, crediamo, andando ad acquistare il giornale tutte le mattine, o ascoltando ogni giorno un paio di telegiornali, di sapere quanto basta per capire cosa stia succedendo nel mondo; invece siamo sprovvisti perfino delle conoscenze più importanti a livello planetario. Ciò si spiega in parte con il fatto che i mezzi d’informazione sono praticamente tutti, sia pubblici che privati, sotto il controllo diretto o sotto la sorveglianza indiretta della élite mondialista occulta, la quale, annidata nel cuore dell’alta finanza, pianifica il nostro futuro senza che ci sia data la possibilità anche solo d’intuire quel che bolle in pentola, e quali sono le reali forze in gioco sullo scacchiere mondiale.

Dritti verso la rovina

Tremendi castighi sull’Italia e sul mondo

Pio XII aveva ben previsto: “Oggi quasi tutta l’umanità va rapidamente dividendosi in due schiere opposte: con Cristo o contro Cristo. Il genere umano al presente attraversa una formidabile crisi che si risolverà in salvezza con Cristo o in funestissime rovine” (Enciclica Evangelii praecones, 2 giugno 1951).
Ci troviamo allo scontro finale tra la Chiesa e la contro-chiesa. La situazione odierna è peggiore di quella che precedette l’abbattimento della Torre di Babele, il diluvio universale, la distruzione di Sodoma e Gomorra.
Il 13 maggio 2010 Benedetto XVI a Fatima disse: “Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria”. Ma il trionfo del Cuore di Maria, secondo ciò che la Madonna disse ai pastorelli in Cova di Iria sarà preceduto da una terribile prova: “martirio dei buoni, nazioni annichilite, il Papa martirizzato”.
Nel 1994 Giovanni Paolo II dichiarò a Vittorio Messori che le parole della Madonna a Fatima “sembrano avvicinarsi al loro compimento”.

Mo veh!

ASIA/IRAQ - Il Patriarca caldeo sul rapporto Chilcot: l'intervento occidentale del 2003 ha scatenato l'inferno in cui stiamo vivendo

sabato, 9 luglio 2016  

Youtube.com
Baghdad (Agenzia Fides) – L'intervento armato a guida occidentale contro Saddam Hiussein del 2003 “ha scatenato la spirale infernale in cui oggi siamo immersi”. Per questo il 'Rapporto Chilcot', pubblicato nei giorni scorsi e mirante a ricostruire gli scenari e l’origine del coinvolgimento dell’esercito di Londra in quella guerra “rappresenta un passo positivo, perchè è importante riconoscere gli errori del passato, per non commetterli di nuovo”. E' quanto afferma all'Agenzia Fides il Patriarca Caldeo Louis Raphael I in merito al documento prodotto dalla Commissione d'inchiesta presieduta da sir John Chilcot, che nei giorni scorsi ha documentato l'inopportunità e la illegittimità dell'azione militare contro il regime iracheno decisa in quell'occasione dal governo britannico guidato da Tony Blair. 

A causa solo dell' Islam?

LA LIBERTÀ RELIGIOSA NEL MONDO A RISCHIO A CAUSA DELL’ISLAM. UN RAPPORTO

Un capitolo assai esteso riguarda la violenza contro i luoghi di culto, se non altro per cercare di “attirare l’attenzione su quanto fanno gruppi totalitari ed estremisti per sradicare comunità religiose in alcuni paesi”
Un monastero poco distante da Mosul (foto LaPresse)
Strasburgo. Rileggere ora, dopo la strage islamista di Dacca, quel che c’è scritto sul corposo rapporto annuale sulla libertà di religione e di credo presentato pochi giorni fa al Parlamento europeo, rende meno sorprendente l’attacco al ristorante frequentato dalla comunità occidentale presente in quella che – a dire dell’unico sopravvissuto italiano – era la più tranquilla città d’oriente . “La crescita delle denominazioni politiche islamiste, come Jamaat e islami (il principale partito politico islamico in Bangladesh) e Hefazat e islam (un’associazione fondamentalista che si oppone alla concessione di pari diritti alle donne e all’istruzione secolare) e la loro alleanza con il Bangladesh nationalist party, hanno esacerbato le tensioni in un contesto socio-politico dove l’islam è già privilegiato in quanto religione di stato”, si sottolinea nel dossier.

La nuova età dello spirito?


                             La “nuova chiesa” tra terroristi e intellettuali

Anche senza volerlo e a sua insaputa, un papa può diventare fine del vecchio e inizio del nuovo. Che Benedetto XVI, rispondendo a una domanda di Peter Seewald, si sia definito così, in realtà non è documentabile se non dalla parola di un testimone, il suo segretario Georg Gänswein, unica fonte (quanto attendibile?) dell’episodio citato. E se invece, amplificando la sua rinuncia come una svolta storica che avrebbe aperto una nuova fase nella storia del papato, la si stesse sfruttando per varare l’idea – di stampo storicistico e gnostico – di un cambiamento epocale nella Chiesa, ovvero di una sua trasformazione verso un compimento “spirituale” ancora ignoto alle masse, ma conosciuto dagli iniziati? Se il vecchio di cui si celebra la fine è la Chiesa di sempre, che cos’è il nuovo annunciato? In quale realtà intendono traghettarci certi innominati, se non nel surrogato di una pseudo-chiesa secolarizzata i cui dirigenti, anche ai più alti livelli, a una certa età vanno in pensione, così che li si possa sostituire facilmente quando non servano più a determinati scopi?

E lui nega!

 L'insostenibile tesi del cardinale Schönborn
Dell’intervista rilasciata dal cardinale Schönborn a padre Antonio Spadaro (Civiltà Cattolica) sulla corretta interpretazione della Amoris Laetitia (AL) molti sono già intervenuti, come documentato da La Nuova Bussola Quotidiana (clicca qui). Desidero qui soffermarmi su un solo aspetto, che mi sembra tra i più importanti. Il cardinale dice che l’Esortazione apostolica di Papa Francesco non contiene mutamenti della dottrina. Contiene piuttosto degli sviluppi, da cui bisogna partire per leggere anche i precedenti interventi del magistero, come dopo il Vaticano II si è partiti da esso per rileggere il precedente magistero.

venerdì 8 luglio 2016

Lotta contro le radici cristiane


I globalisti che finanziano i “No Global”: breve storia di un Dracula moderno


1° Un terrorista a piede libero- 2° L’ex nazista non condannato- 3°Le università italiote premiano il nuovo Dracula- 4° Al fianco di Hillary: la dura lotta “anti-fascita”- 5° La manona di Soros dietro l’immigrazione di massa- 6° La battaglia “progressista” per i matrimoni omosessuali- 7° La legalizzazione della comunione di Satana- 8° Abusi rituali satanici- 9° I sicari potrebbero essere fermati

Untitled-1-720x14scott ritter

Il tema scottante e il prezzo da pagare

Editoriale di Le Sel de la terren° 96, primavera 2016L'impaginazione e le immagini sono nostre



Nostro Signore Gesù Cristo

Pilato chiede a Gesù: «Dunque tu sei re?». E Nostro Signore gli risponde: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità.» (Gv. 18, 37).
Il prezzo da pagare per aver risposto a questa domanda scottante, confessando che Egli era re, fu per Nostro Signore il supplizio della Passione.

Alla sua sequela, anche tutti i cristiani, membri del Suo Corpo Mistico, devono confessare la verità rispondendo ad una domanda scottante, e per questo essere pronti a pagarne il prezzo.

Da Christo a Cristo

Là dove la bellezza spazza via la dittatura del relativismo


Cosa cercava quel milione e mezzo di persone che ha percorso la passerella allestita sul lago d’Iseo dal bulgaro Christo Vladimirov Javacheff? L’emozione di uno spaesamento, di un’illusionistica abolizione delle consuete leggi fisiche. Qualcosa che provoca sensazioni analoghe al volo in aereo o alle montagne russe.
Ma che c’entra “l’arte”? Era un luna park – presentato come “opera d’arte” – che consentiva di giocare, cioè di (virtualmente) camminare sulle acque come Gesù fece realmente, essendo il sogno inconscio di tutti un tale dominio divino della materia, del tempo e dello spazio.
Una sorta di videogioco 2.0, di quelli a tre dimensioni. La trovata poteva essere adeguata agli Stati Uniti, dove quasi non c’è storia: una perfetta appendice di Disneyland in California.
E’ singolare che sia stata invece realizzata in Italia, a un tiro di schioppo da una vera e incomparabile opera d’arte che da più di mille anni sorge sulle acque e permette di “camminare sulle acque”: Venezia.


L’ordine è tornato a regnare sovrano a Sant’Ignazio di Loyola ?

Perché il “Mattino” di Padova continua a scrivere bugie su Don Giovanni Ferrara?  

Evidentemente chi voleva a tutti i costi la testa del parroco di Sant’Ignazio di Loyola non si accontenta della triste “vittoria” riportata. E così si tornano a pubblicare notizie false, che servono solo a mettere in cattiva luce Don Ferrara, mentre non si dà spazio a una lettera “non allineata” di un gruppo di fedeli.
di Paolo Deotto
.
zzzzpdignzVenerdì 24 giugno, due settimane fa, pubblicavamo su Riscossa Cristiana l’articolo Don Giovanni Ferrara, sacerdote cattolico di Padova, diffamato dal “Mattino. Era fresca la notizia del trasferimento di don Giovanni Ferrara, parroco di Sant’Ignazio di Loyola (Padova) a Roma. Il settimanale diocesanoLa difesa del Popolo si limitava a dare una scarna notizia: “Don Giovanni Ferrara lascia la comunità di Sant’Ignazio per andare a Roma per gli studi di pastorale della salute”.
Parlammo in quell’occasione di diffamazione e torniamo a parlarne oggi, dopo la lettura dell’articolo pubblicato oggi dal Mattino (vedi in calce) in occasione della nomina del nuovo parroco di Sant’Ignazio di Loyola a Padova.
Oggi, come due settimane fa, Don Giovanni Ferrara viene presentato come il “colpevole” della chiusura della scuola materna parrocchiale.

I miti da campo..

I falsi miti illuministici sulla nascita dei Vangeli (duri a morire)


È notizia recente la smentita (ad opera della stessa professoressa universitaria di Harvard che aveva dato notizia del documento) l’esistenza di un antico papiro copto in cui si rivelava l’esistenza di una fantomatica “moglie di Gesù”. Ma questa è solo l’ultima delle centinaia di “bufale” che da secoli vengono diffuse (spesso con intenzione di dolo) nei confronti della vita di Gesù e della storicità dei quattro Vangeli canonici. È il secolo dei lumi a confezionare le prime scoperte “fasulle” sulla storia di Cristo, concentrandosi in particolare sulla separazione fra il Gesù della storia, rivoluzionario fallito, e il personaggio di Cristo, creato ad hoc dalla chiesa primitiva per i propri interessi.

Ospedale o fabbrica da campo?

Il Papa nomina Cupich membro della “fabbrica dei vescovi
L’arcivescovo di Chicago prende il posto di un altro statunitense, l’ex Prefetto della dottrina della fede William Levada, che ha compiuto ottant’anni


Si rafforza il ruolo dell’arcivescovo di Chicago, Blase J. Cupich, che Papa Francesco ha scelto quale successore del cardinale Francis George e che il 7 luglio 2016 ha nominato membro della Congregazione per i vescovi. Si tratta del dicastero, guidato dal cardinale Marc Ouellet, che si occupa di vagliare i dossier e le candidature per le nomine episcopali, votando sulle terne preparate dal lavoro delle nunziature e sottoponendo poi tutto alla decisione finale del Papa.  

Il ministro del sacramento dell’Eucarestia

Perchè solo il sacerdote può amministrare l'Eucaristia

Presentiamo un passo della Somma Teologica di S. Tommaso d’Aquino nella quale il Dottore Angelico spiega perché il Corpo di Cristo debba essere distribuito solo dal Sacerdote



Essere e non essere

CHI E' IL PRETE ?

    Si dice: un uomo di Dio. Certo: ma anche il monaco lo è così come la suora è una donna di Dio. Che cosa distingue il prete dal religioso? Riportiamo qui una riflessione di Antonio Cunial già vescovo di Vittorio Veneto
 di Francesco Lamendola




Chi è il prete? Cosa attendersi da lui? Intendiamo: che cosa ci si può aspettare legittimamente?
Cominciamo da quello che il prete non è. Non è un sociologo, anzitutto: il suo compito non è quello di analizzare i fatti sociali o di offrire spiegazioni di carattere generale, anche se è ovvio che possiede una certa pratica, una certa esperienza in materia. Non è un sindacalista o un consulente del lavoro: non è affar suo difendere il salario minimo o il posto di lavoro dei suoi parrocchiani, per quanto sia logico e naturale che si senta partecipe dei loro problemi e che soffra con loro se versano nelle angustie. Non è un agitatore politico, tanto è vero che, per fare politica, ha bisogno di ottenere una speciale dispensa; e, anche se vi sono stati dei politici illustri che erano anche sacerdoti, come don Sturzo, resta il fatto che la politica non è, non può essere e non deve essere il normale campo d’azione del sacerdote; e ciò per una ragione ovvia: il prete è al servizio di tutti e non di alcuni, ma, se prende una esplicita posizione politica, inevitabilmente si identifica con quelli della sua parte e si separa dagli altri.

Dal per sempre al per mai..?

Italia 2031, fine dei matrimoni in chiesa Ecco perché i giovani fuggono dal “per sempre”Per le nozze in chiesa, davanti a Dio e bendette dal prete, ora c'è anche una data di morte certa: il 2031. Lo prevede il Censis che con uno studio dal titolo "Non mi sposo più" certifica la crisi (irreversibile) del matrimonio in Italia. Nel 2004 si sono celebrati circa 170.000 riti matrimoniali religiosi. Dieci anni dopo 108mila. Vuol dire 62mila in meno. E se andiamo indietro nel tempo scopriamo che dal 1994 c’è stato un crollo del 54%.

Entriamo nella macchina del tempo, impostiamo come anno per il nostro viaggio temporale il 2031, giriamo per tutte le chiese di Italia e infine diamo un’occhiata in bacheca dove sono esposti, nell’albo parrocchiale, gli annunci matrimoniali. Quello spazio sarà vuoto. Questo è almeno quanto sostiene una ricerca del Censis chiamata in modo significativo “Non mi sposo più”. Il 2031 sarebbe dunque il ground zero dei matrimoni religiosi, l’anno in cui in Italia non si celebreranno più matrimoni in chiesa.
Il Censis non ha fatto altro che registrare l’andamentocomatoso delle nozze davanti al sacerdote. Nel 2004 si sono celebrati circa 170.000 riti matrimoniali religiosi. Dieci anni dopo 108mila. Vuol dire 62mila in meno. E se andiamo indietro nel tempo scopriamo che nel 1994 si contavano 128mila matrimoni canonici in più rispetto al 2014. Quindi in soli vent’anni c’è stato un crollo del 54%.

giovedì 7 luglio 2016

Un passo di lato e non un passo indietro


Ratzinger, Schmitt e lo «stato di eccezione»

Anno accademico 1977-78. All’Università Cattolica di Milano, facoltà di Scienze politiche, il professor Gianfranco Miglio illustra a noi matricole il pensiero di Carl Schmitt, il filosofo politico tedesco che dedicò la vita allo studio dei meccanismi più reconditi del potere. Il corso è quello di Scienza della politica e Miglio, eloquio affascinante e sguardo luciferino, ci irretisce come un pifferaio magico. Guidandoci alla scoperta del libro di Schmitt Le categorie del politico, ci spiega che legalità e legittimità non sono la stessa cosa: se la legalità attiene alla normale gestione del potere all’interno dello Stato di diritto, fatto di pesi e contrappesi, la legittimità si manifesta piuttosto nello stato di eccezione, nel momento di crisi, di svolta, di rottura, quando il diritto non basta più. È proprio in questi frangenti eccezionali che è possibile verificare chi veramente detiene il potere: è colui che, uscendo dal normale corso del diritto, determina una svolta e, così facendo, crea di fatto un nuovo diritto. Titolare della sovranità, nel senso più profondo del termine, è quindi chi decide nello stato di eccezione. Detto in altre parole, lo stato di eccezione è la cartina di tornasole della sovranità e dunque del potere.

Anime belle in ginocchio ?!

Il cardinale Christoph Schönborn e l’esplicito invito al sacrilegio


L’arcivescovo di Vienna, intervistato da Padre Spadaro, toglie ogni illusione alle anime belle: Amoris Laetitiae è magistero, eccome. E aggiunge: in “certi casi” chi è in situazione oggettiva di peccato può accostarsi ai sacramenti. E questo si chiama, piaccia o meno, lasciapassare per il sacrilegio.
zschdi Paolo Deotto
.
L’argomento “astuto” con cui le anime belle (chiamiamole così per delicatezza…) hanno fin qui giustificato le incredibili affermazioni contenute nella Amoris Laetitiae era questo: A.L. non è magistero, è “l’opinione” del Pontefice sulla famiglia. Affermazione grottesca, è chiaro, e in ogni caso contraddittoria, perché è ben singolare che un Pontefice possa avere una sua personale “opinione” su argomenti di Fede e di Dottrina. Avremmo insomma il caso singolare di un Pontefice che in alcuni casi può essere il dott. Jekyll e in altri Mister Hyde. Quando va in libera uscita come Mister Hyde, spara tranquillamente affermazioni eretiche.
Le anime belle vanno del resto compatite. Alcune per malinteso dovere d’ufficio (“Il Capo ha sempre ragione”), altre per servilismo, altre ancora per congenita incapacità di ragionare, tutte comunque dovevano arrampicarsi sugli specchi per far quadrare il cerchio.

La storia si scrive a posteriori..

Roma e la Fraternità San Pio X:
piccoli passi verso una prelatura personale 



Si sa che Mons. Lefebvre e i suoi sacerdoti sono stati sospesi nel 1976 e che i vescovi sono stati scomunicati nel 1988. Ma quale data fisseranno gli storici del futuro per indicare la reintegrazione? In realtà, il processo si svolge per tappe già a partire dall’inizio del XXI secolo: i primi contatti sotto Giovanni Paolo II, la liberalizzazione della Messa tradizionale e la remissione della scomunica sotto Benedetto XVI. tanti piccoli passi sotto Papa Francesco.

La storia si scrive a posteriori e nessuno sa quale limite miliare essa fisserà.

La medicina della misericordia


GIOVANNI XXIII, PAOLO VI, GIOVANNI PAOLO II, FRANCESCO I E LA MODERNITÀ
1°) Giovanni XXIII nel Discorso di apertura del Concilio (11 ottobre 1962) disse: “feriscono talora l’ orecchio suggestioni di persone […]  che nei tempi moderni non vedono che prevaricazione e rovina; vanno dicendo che la nostra età, in confronto con quelle passate, è andata peggiorando. […]. A Noi sembra di dover dissentire da cotesti profeti di sventura[1],
  che annunziano sempre eventi infausti […]. Sempre la Chiesa si è opposta agli errori, spesso li ha condannati con la massima severità. Ora, tuttavia, la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia piuttosto che della severità. […]. Non già che manchino dottrine fallaci […], ma oramai sembra che gli uomini di oggi siano propensi a condannarle da se stessi ” (Enchiridion Vaticanum, Documenti. Il Concilio Vaticano II, EDB, Bologna, IX ed., 1971, p. [39] e p. [47]).

Accade che oggi

Un papa che divide? Un papa è criticabile?


La prudenza è una virtù cristiana, e  impone di soppesare i giudizi, soprattutto se riferiti ad un pontefice. Ma nessun pontefice è, in quanto tale, immune dal giudizio.
Perché nessun pontefice gode di un potere suo, autocratico, essendo Egli un vicario cui è stato affidato un depositum fidei, cioè qualcosa che già esiste, che può essere sviluppato e compreso meglio, ma mai mutato.
Il beato cardinal J. H. Newman ci ha insegnato, tra gli altri, l’importanza di ascoltare la propria coscienza, se rettamente formata (“brindo prima alla Coscienza, poi al Papa“) e nello stesso tempo ci ha ricordato, proprio commentando il dogma dell’infallibilità pontificia, quanto essa sia limitata a determinate azioni e circostanze.

Bufali & bufale

Mons. Galantino e i venditori di rose picchiati: quando la mente è annebbiata dall’ideologia

Cattura
L’agenzia della Cei di Galantino, il Sir, riporta questa notizia:  “Non c’è niente di peggio di una religione ideologizzata, anche il Vangelo. Stiamo attenti e vigiliamo perché questo non avvenga, anche all’interno della Chiesa”. Lo ha affermato oggi a Roma monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenendo alla presentazione del XXV Rapporto immigrazione Caritas/Migrantes. Commentando la strage di Dacca e facendo riferimento all’episodio di Porto d’Ascoli (alcuni bulli hanno picchiato due giovani venditori di rose del Bangladesh perché non sapevano rispondere a domande sul Vangelo), mons. Galantino ha definito al Sir questi fatti “una lettura stupida e distorta del Vangelo in cui a integralismi si risponde con integralismi e a violenza con altra violenza. È un danno gravissimo ideologizzare il Vangelo”.

Egli stesso demolirà i loro altari..

"Ritorno a oriente", il Papa vuole riformare la messa
Appello del Prefetto per il Culto Divino Sarah per riportare dal prossimo Avvento la celebrazione con un comune orientamento di fedeli e sacerdote. Poi l'annuncio che Papa Francesco gli ha chiesto di studiare una "riforma della riforma e di come arricchire a vicenda le due forme del Rito Romano". 
Secondo il Catholic Herald la proposta del cardinale Sarah alla conferenza “Sacra Liturgia” tenutasi a Londra in questi giorni, è la maggiore novità in campo liturgico dopo il Motu Proprio Summorum pontificum di Benedetto XVI. «E 'molto importante, ha detto il prefetto della Congregazione vaticana per il Culto divino, tornare al più presto possibile a un orientamento comune, di sacerdoti e fedeli insieme nella stessa direzione - verso est, o almeno verso l'abside - verso il Signore che viene. Vi chiedo di attuare questa pratica per quanto possibile». Ha detto ai sacerdoti di «avere fiducia che si tratta di qualcosa di buono per la Chiesa», e ha anche suggerito di cominciare concretamente la prossima domenica di Avvento, il 27 novembre. A questo suggerimento è partito un lunghissimo applauso dei presenti all'incontro londinese.

L’immagine è bellica, si dirà...


Un libro racconta ciò che accadde davvero al Sinodo

“L’8 ottobre del 2013, nella Sala stampa vaticana c’era la ressa delle grandi occasioni. Tutti i giornalisti accreditati presenti a Roma in attesa di un commento ufficiale a quel documento messo online dalla diocesi tedesca di Friburgo che il periodico Der Spiegel, il giorno prima, aveva rilanciato con grande enfasi: lo strappo della Chiesa di Germania su una delle questioni più delicate e laceranti: la riammissione ai sacramenti dei divorziati e risposati civilmente. LoSpiegel era netto: con quel documento, Friburgo dava un segnale valido a tutta la Chiesa cattolica tedesca, tanto per cominciare. Ma l’obiettivo, in ultima istanza, era quello di travalicare i patri confini. Un terremoto che proveniva da una delle diocesi più importanti di Germania, guidata dal presidente uscente della conferenza episcopale, mons. Robert Zollitsch”.

mercoledì 6 luglio 2016

Il mistero della grazia

SCRITTURA E VITA INTERIORE

    La piena attuazione della Scrittura si attua solo nel vertice della vita interiore. Quante idee confuse ci sono oggi intorno al cristianesimo e alla lettura delle Sacre Scritture: Vangelo e Bibbia non sono libri qualsiasi 
di Francesco Lamendola  

  


Quante idee confuse ci sono oggi intorno al cristianesimo; e, quel che dà maggiormente da pensare, quanta confusione viene proprio di là, donde dovrebbe venire la luce: dai vescovi, dai sacerdoti, dai teologi che si dicono cattolici. In linea generale, è diffusa l’idea che essere cristiani equivalga ad aver letto il Vangelo, a condividerne il messaggio, a cercar di attuare la morale predicata da Gesù Cristo: e questo sarebbe, più o meno, tutto quel che occorre. Quasi che il cristianesimo fosse una delle filosofie, o uno dei tanti sistemi di etica, che l’uomo moderno trova offerti a sua disposizione e dai quali attinge liberamente, per quello che gli serve e se ritiene d’averne bisogno.
Le cose stanno in maniera un po’ diversa.

Poplatria

d. Curzio Nitoglia. Il fenomeno Bergoglio come sintomo del declino del mondo moderno

Notavamo anche noi il fenomeno del linguaggio [qui], del nuovo papato  sentimental-pop [qui] e dei suo cristianesimo in pillole [qui - qui].

Palmaro & Gnocchi
Mario Palmaro e Alessandro Gnocchi (Questo Papa piace troppo, Milano, Piemme, 2014) paragonano il pontificato di Francesco I alla musica pop, la quale “non è altro che esercitare a vuoto l’intelligenza” (op. cit., p. 41), e citano Luciano  Spaziante (Sociosemiotica del pop), il quale scrive: «“la cultura pop si contraddistingue come una cultura del fare piuttosto che del sapere, dove per lasciare spazio alla spontaneità  si preferisce non sapere, dove la pratica conta più che la teoria. […]. Il pop riesce e sfondare, in Italia come altrove, nonostante la barriera linguistica dell’inglese. Il motivo risiede probabilmente nel fatto che il significato della parola è l’ultima cosa che si coglie”. Questa dismissione del significato della parola - continuano i due autori - spiega quel desiderio di identificarsi nella pop star di turno che domina attualmente nel mondo cattolico [Jorge Mario Bergoglio]. Il collante di questa grande ola è un vago sentimento, molto, troppo, anteriore a fede, dottrina e morale. Eppure la pratica del cattolicesimo ha sempre richiesto l’esercizio dell’intelletto e della volontà» (op. cit., p. 42).

Overton church

La finestra di Overton nella chiesa


Cari amici,
nei mesi scorsi abbiamo già affrontato la questione della «finestra di Overton» (qui e qui). Diceva il Card. Bagnasco:
«Così che ciò che fino a ieri era impensabile oggi diventa plausibile e addirittura oggetto di legislazione. In diversi Paesi europei, perfino certe aberrazioni come la pedofilia, l’incesto, l’infanticidio, il suicidio assistito sono motivo di discussioni e di interrogativi non astratti.
È risaputo che tutto ciò non è casuale: attraverso alcune tecniche di persuasione delle masse – la più nota è la cosiddetta “finestra di Overton”, una finestra mentale che si allarga sempre di più attraverso sei fasi precise – si riesce a far accettare l’introduzione e la successiva legalizzazione di qualsiasi idea o fatto sociale, fosse anche la pratica che, al momento, l’opinione pubblica ritiene maggiormente inaccettabile. Uno di questi passaggi è quello che potremmo chiamare la “cultura degli eufemismi”: consiste nel chiamare le cose peggiori con nomi meno brutali e respingenti per la sensibilità generale.»

Ipaziamento?

cavalcoli
” Perchè la Chiesa dovrebbe chiedere scusa ai gay?  Certe dichiarazioni del Papa sono imprudenti”. Lo afferma in questa intervista a Lafedequotidiana il noto teologo domenicano padre Giovanni Cavalcoli.
Padre Cavalcoli, il Papa dice che la  Chiesa deve chiedere perdono anche ai gay, è d’accordo?
” No, non vedo perché. Il problema è complesso. Il Papa è il Vicario di Cristo sulla terra per  i cattolici, progressisti e conservatori,  va rispettato. Però, con altrettanta franchezza dico che sta perdendo colpi, ha delle uscite, come questa sui gay,  poco spiegabili, che turbano o per lo meno sconcertano”.

Verso il grigio..?

Nero su bianco


Da quando il blog ha ripreso a vivere, non mi sono mai occupato di liturgia, nonostante essa fosse una delle tematiche di cui Senza peli sulla lingua si occupava con maggior frequenza fin dai suoi inizi. Ora mi dà occasione di farlo una notizia fresca fresca. Si è appena aperto a Londra il convegno “Sacra Liturgia UK” con la prolusione del Card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Non abbiamo ancora a disposizione il testo completo dell’intervento né la sua traduzione italiana; ma vari siti di lingua inglese se ne sono occupati: New Liturgical MovementCatholic HeraldLife Site

Ha fatto scalpore fra i partecipanti al convegno la notizia, riferita da Sua Eminenza, secondo la quale Papa Francesco gli avrebbe chiesto di studiare la questione della “riforma della riforma” e il mutuo arricchimento delle due forme — ordinaria e straordinaria — del rito romano.

Non solum, sed etiam

La logica bergogliana che non piace nemmeno a Valli – di Marco Sudati

Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde”   (Mt. 12,30).

di Marco Sudati
.
zaldmrvllFra le tante e qualificate reazioni suscitate dalle ambiguità e dalle contraddizioni che stanno caratterizzando il pontificato di Francesco I, si segnala anche quella di Aldo Maria Valli, uno dei più noti vaticanisti italiani, il quale, in un articolo pubblicato sul suo blog lo scorso 28 maggio (“La Chiesa e la logica del ma anche”), ha manifestato tutto il suo disappunto nei confronti di quella che egli chiama la via del “non solum, sed etiam” (non solo, ma anche).
Richiamandosi alle parole ed agli atti dell’attuale vescovo di Roma, il quale al modello “escludente” di una Chiesa dell’aut aut (o questo o quello) oppone il modello “includente” di una Chiesa dell’et et (e questo e quello), il Valli ha sentito la necessità di porre un distinguo netto tra quella che dovrebbe essere una concezione cattolica dell’inclusione (et et) e quella che, invece, si sta imponendo secondo il pensiero e la prassi di Bergoglio e che il vaticanista definisce appunto “non solum, sed etiam”.

Pornoteologi

AUTO-LIQUIDAZIONE DELLA CHIESA


    Ecumenismo nefasto e protestantizzazione portano la Chiesa all’auto-liquidazione. I cavalli di Troia del modernismo semiprotestante e neomarxista hanno portato alla relativizzazione del messaggio della Rivelazione cristiana 
di Francesco Lamendola




A partire dalla stagione post-conciliare sono entrate nella mappa concettuale dei cattolici alcune formule ed espressioni nuove, mai prima sentite o professate, che, con l’avallo della Gerarchia e con il sostegno, non sempre disinteressato, dei media, specialmente di quelli non cattolici, o di quelli cattolici cosiddetti progressisti, hanno acquistato velocemente il valore di verità auto-evidenti, che nessuno si degna di giustificare, perché vengono dati per scontati, anche se sono palesemente in contrasto, o in un rapporto molto ambiguo e molto difficile, con tutto ciò che, fino ad allora, ha fatto parte della Tradizione cattolica, della dottrina, della pastorale e della liturgia.