LA CASA BIANCA: DAI NEOCON AL PALAZZINARO KOSHER
Trump “ha tutte le intenzioni di riconoscere Gerusalemme come capitale indivisa dello Stato ebraico, spostando lì l’ambasciata Usa, ora Tel Aviv”. Intende anche “stracciare il trattato con l’Iran” che (colpa di Obama) ha sollevato Teheran dalle sanzioni, e punire questo paese “che è il più grande sponsor del terrorismo al mondo”. Questo, cinque giorni fa. Un giorno dopo Walid Phares, un notevole analista e studioso politico (cristiano maronita libanese) che viene indicato come “importante consigliere in politica estera di Trump”, assicura alla BBC che Trump riconoscerà Gerusalemme capitale ma lo farà “per consenso”; e non “straccerà” il trattato con l’Iran, ma “lo rinegozierà”. Qualche ora dopo, tale David Friedman, indicato come “uno dei consiglieri di Trump per Israele e Medio Oriente, confermava che Donald “avrebbe adempiuto la sua promessa” di spostare l’ambasciata a Gerusalemme.
Trump “ha tutte le intenzioni di riconoscere Gerusalemme come capitale indivisa dello Stato ebraico, spostando lì l’ambasciata Usa, ora Tel Aviv”. Intende anche “stracciare il trattato con l’Iran” che (colpa di Obama) ha sollevato Teheran dalle sanzioni, e punire questo paese “che è il più grande sponsor del terrorismo al mondo”. Questo, cinque giorni fa. Un giorno dopo Walid Phares, un notevole analista e studioso politico (cristiano maronita libanese) che viene indicato come “importante consigliere in politica estera di Trump”, assicura alla BBC che Trump riconoscerà Gerusalemme capitale ma lo farà “per consenso”; e non “straccerà” il trattato con l’Iran, ma “lo rinegozierà”. Qualche ora dopo, tale David Friedman, indicato come “uno dei consiglieri di Trump per Israele e Medio Oriente, confermava che Donald “avrebbe adempiuto la sua promessa” di spostare l’ambasciata a Gerusalemme.