ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 7 aprile 2017

L’ora della resa dei conti?



Futuro incerto nel centenario di Fatima. Svolta pericolosa di Trump in Siria


L’azione militare lanciata da Donald Trump in Siria coglie di sorpresa in molti, deludendo quanti avevano sperato che il nuovo presidente invertisse il corso della politica estera imperialista degli Stati Uniti «poliziotti del mondo».

Non è semplice determinare le cause che hanno portato Trump a prendere questa drammatica decisione.

«Quando cadono i grandi, tocca ai piccoli guidare»

E' la vera Chiesa di Cristo questa?

Il Primo Ministro del Lussemburgo è venuto in visita in Italia con suo “marito”. Il fatto è che è pure lui un uomo. Nonostante ciò, nelle varie visite ufficiali e ricevimenti, ha portato con sé un altro uomo presentandolo appunto come “marito” (il che lascia supporre che lui sia la “moglie”).

Evidente è l’intento non tanto provocatorio, quanto dissolutorio: certamente lo ha fatto su commissione di altre forze, che hanno stabilito che sia giunto il momento di “rompere anche questo tabù” a livello diplomatico internazionale. Insomma, si tratta come ovvio di una messinscena orchestrata all’uopo, non nel senso che i due non siano realmente omosessuali e amanti (suppongo di sì), ma al fine di ottenere un risultato ben preciso. Un passo avanti non così secondario e scontato come si è voluto far credere.

Amplifon per Francesco?

"Amoris laetitia". Dall'Africa e dalla Spagna due voci ben accordate

Onaiyekan
Giorno dopo giorno, i "dubia" sottoposti al papa e poi resi pubblici lo scorso novembre dai cardinali Walter Brandmüller, Raymond L. Burke, Carlo Caffarra e Joachim Meisner sui punti più controversi di "Amoris laetitia" appaiono condivisi da strati sempre più larghi della Chiesa.
Limitando la rassegna ai soli cardinali e vescovi che si sono pronunciati pubblicamente pro o contro il passo compiuto presso il papa dai quattro cardinali, i favorevoli continuano ad essere più numerosi dei contrari.
Tra questi ultimi si sono schierati di recente l'italiano Bruno Forte, già segretario speciale del sinodo dei vescovi sulla famiglia, e l'argentino Eduardo Horacio Garcia, già vicario di Jorge Mario Bergoglio a Buenos Aires e oggi vescovo di San Justo.

La testa sotto l’ala

ILLUSIONE DEI CATTO-PROGRESSISTI

    Come si deve regolare il cattolico davanti al fenomeno delle migrazioni in cui si riversano in Europa migliaia e milioni di persone di religione islamica? Secondo papa Francesco allargare le braccia e accoglierli tutti 
di Francesco Lamendola  


  


Come si deve regolare il cristiano, il cattolico, davanti al fenomeno delle migrazioni che si riversano sull’Italia e sull’Europa, portando migliaia e milioni di persone di religione islamica, sovente non per emergenze umanitarie, ma semplicemente per desiderio di cambiar vita e profittare delle opportunità che offre il nostro continente, peraltro senza alcun amore o rispetto per la nostra civiltà, né alcuna intenzione d’integrarsi, ma, semmai, con la segreta intenzione di conquistare l’Europa un poco alla volta, come ha detto a chiare note il premier turco Erdogan, e come già aveva affermato il leader algerino Boumedienne?
Secondo papa Francesco e tutti i vescovi e preti progressisti, modernisti e buonisti, non c’è altro da fare che allargare le braccia e accogliere tutti, senza sollevare difficoltà o fare troppe domande, anche perché, a loro dire, questo è quanto prescrive il Vangelo.
Scrive, ad esempio, su questo tema – ma gli esempi potrebbero essere tantissimi - don Paolo Bagattini, nell'editoriale del suo giornale, intitolato La grande illusione (in: Il Missionario, rivista bimensile degli stimmatini,Verona, marzo/aprile 2017, pp. 27-29):

La strategia di papa Francesco

GESU' SI E' FATTO DIAVOLO ?

    Nuova bestemmia del papa che tranquillamente e testualmente afferma: "Gesù si è fatto diavolo, si è fatto peccato, serpente, per noi". Ad accorgersene è stato Antonio Socci: ma gli altri giornalisti e i cristiani dove sono? 
di Francesco Lamendola  








Ad accorgersene per primo, ancora una volta, è stato Antonio Socci. Domanda: ma gli altri giornalisti, e, soprattutto, gli altri cristiani, dove sono, cosa fanno? Guardano altrove, fanno finta di non udire? Si turano il naso per non sentire la puzza di bruciato, la puzza dell’inferno? Cosa avranno pensato, cosa avranno provato i fedeli che, il 4 aprile scorso, assistevano alla santa Messa mattutina nella chiesa della Casa Santa Marta, a Roma, quella officiata quotidianamente da papa Francesco?
Evidentemente, anche se qualcuno è rimasto scioccato e traumatizzato – almeno lo speriamo; perché, se così non fosse, vorrebbe dire che cattolici non ce ne sono più in circolazione – l’ordine di scuderia è stato, ancora una volta, come sempre: minimizzare, rimpicciolire, banalizzare. O non parlarne affatto, oppure trattare la cosa come del tutto normale e naturale. Radio Vaticana, per esempio, ha scelto di presentare la predica del papa come una normalissima predica di un normalissimo sacerdote cattolico, nel quadro di una normalissima catechesi: ha riportato, sì, le parole di Francesco, ma senza rilevarne, neppure alla lontana, il carattere a dir poco strano. E, del resto, come avrebbe potuto fare altrimenti? Da quando il papa umile e misericordioso proveniente “dalla fine del mondo” si è insediato in Vaticano, tutti quelli che esercitano una qualche funzione vivono nel terrore d’incorrere nel suo cruccio, e di essere rimossi, commissariati, anatemizzati. E dunque, acqua in bocca e avanti, marsch, in fila e coperti.

E il diavolo precede i suoi passi.


Cum irátus fúeris, * Dómine, misericórdiæ recordáberis. Canticum Habacuc [4]
(Canticum Habacuc * Hab 3:2-33) 
3:2 Dómine, audívi auditiónem tuam, * et tímui.
3:3 Dómine, opus tuum, * in médio annórum vivífica illud:
3:4 In médio annórum notum fácies: * cum irátus fúeris, misericórdiæ recordáberis.
3:5 Deus ab Austro véniet, * et sanctus de monte Pharan:
3:6 Opéruit cælos glória eius: * et laudis eius plena est terra.
3:7 Splendor eius ut lux erit: * córnua in mánibus eius:
3:8 Ibi abscóndita est fortitúdo eius: * ante fáciem eius ibit mors.
3:9 Et egrediétur diábolus ante pedes eius. * Stetit, et mensus est terram.
3:10 Aspéxit, et dissólvit gentes: * et contríti sunt montes sǽculi.
3:11 Incurváti sunt colles mundi, * ab itinéribus æternitátis eius.
3:12 Pro iniquitáte vidi tentória Æthiópiæ, * turbabúntur pelles terræ Mádian.
3:13 Numquid in flumínibus irátus es, Dómine? * aut in flumínibus furor tuus? vel in mari indignátio tua?

giovedì 6 aprile 2017

“Tranquillizzare le coscienze” ?

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Sotto scacco!

[A proposito dei matrimoni officiati dai sacerdoti della Fraternità San Pio X]


La recente lettera del Papa sui matrimoni della Fraternità è profondamente preoccupante. Al pari della risposta della Fraternità.
Piuttosto che citarle per esteso, passiamo subito ad analizzarle.

Primo: la lettera fa sapere in via preliminare che il Papa è motivato dal desiderio di “tranquillizzare la coscienza dei” fedeli della Fraternità San Pio X circa i loro matrimoni. E questa presunta motivazione è ripetuta alla fine della lettera:
Certa che, in questo modo, si potranno evitare gli scontri di coscienza nei fedeli che aderiscono alla FSSPX e i dubbi sulla validità del sacramento del matrimonio, facilitando il cammino verso la piena regolarizzazione istituzionale, questa Congregazione sa che può contare sulla vostra collaborazione.
La risposta della Fraternità ripete allegramente questa motivazione del Papa, due volte.

Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl..

“Quel Diavolo di Gesù”. Parola di Bergoglio 

LuciferoNella Chiesa molti hanno le mani nei capelli, perché stanno accadendo cose mai viste. Ci sono stati papi di tutti i tipi in duemila anni, ma non era mai capitato un papa che in chiesa, nell’omelia della Messa, pronuncia frasi che – in bocca a chiunque altro – sarebbero considerate bestemmie.
L’altroieri, per esempio, papa Bergoglio, a Santa Marta, se n’è uscito con un’espressione che deve aver raggelato gli ascoltatori (anche se poi nessuno ha il coraggio di dire nulla).
Commentando – in modo totalmente assurdo – il passo biblico del serpente innalzato da Mosè nel deserto (Numeri 21, 4-9), ha affermato che Gesù “si è fatto peccato, si è fatto diavolo, serpente, per noi”.

Sussurri e grida..

Cosa pensano (e cosa bisbigliano) i cattolici tradizionalisti



Chi c'era e cosa si è detto alla visione del film Nostra Signora di Fatima nella serata dedicata al centenario delle apparizioni della Madonna

“Il 1917 è la coincidenza di due anniversari: Fatima e la rivoluzione d’Ottobre. Entrambi avvengono nello stesso arco storico ed esprimono un messaggio universale. La rivoluzione sovietica vuole imporre nel mondo un messaggio socialista profondamente distruttivo, mentre la Madonna affida ai tre pastorelli un messaggio di pace e di speranza”. Con queste parole lo storico Roberto De Mattei (nella foto), presidente della Fondazione Lepanto, ha introdotto ieri sera la visione del film Nostra Signora di Fatima nella serata dedicata al centenario delle apparizioni della Madonna. Ora, nonostante la fine dell’Urss, “gli errori dell’ideologica comunista, fatta soprattutto di materiale e relativismo, si sono diffusi ben oltre i confini della Cortina di ferro. Come se – secondo De Mattei –  la caduta del regime sovietico fosse il dissolversi di un involucro che conteneva degli errori che si sono diffusi in tutto il mondo e, purtroppo, sono entrati nella stessa Chiesa cattolica”.

Non solo teologhe, per fortuna!

Gideon Levy incontra Suor Agnes-Mariam de la Croix, testimone delle menzogne sulla Siria

Il grande giornalista israeliano Gideon Levy incontra Suor Agnes-Mariam de la Croix, badessa carmelitana che vive in Siria. Una testimonianza preziosa per capire le menzogne costruite per rovesciare il governo siriano.


di Gideon Levy


Suor Agnes-Mariam de la Croix temeva che gli Stati Uniti avrebbero attaccato la Siria nella notte di Sabato. Si aspettava un attacco massiccio e disastroso per la Siria e l'intera regione. Secondo Suor Agnes-Mariam, ci sono oggi in Siria 150.000 combattenti jihadisti ben addestrati provenienti da 80 paesi, con le armi che hanno ricevuto da Arabia Saudita, Giordania, Turchia, e persino dagli Stati Uniti. Lei dice che alcuni di loro sono drogati con le pillole Captagon.
  
La suora vive in Siria ed è la badessa, o madre superiora, del Monastero di San Giacomo il Mutilato. Lei sostiene che questi combattenti jihadisti controllano il 60 per cento delle aree popolate della Siria. Lei sostiene che il gruppo  ribelle islamico-siriano Jabhat al-Nusra, che gli Stati Uniti hanno designato come un gruppo terroristico, è responsabile per gli atti di omicidi di massa, stupri e saccheggi che sono stati commessi in Siria. Lei sostiene anche i combattenti ceceni sono eccezionalmente crudeli e che, tra i combattenti stranieri, c’è un gran numero di prigionieri e cittadini di paesi occidentali rilasciati. Secondo lei, la maggior parte dei cittadini della Siria sostengono il regime del presidente Bashar Assad perché temono un cambio di gestione del paese da parte di estremisti islamici.

Lo sanno forse le teologhe?

Cattive maestre: Cristina Simonelli e le teologhe italiane (prima parte) – di Marco Manfredini


Il contributo femminile al disorientamento teologico.   

Un giorno, passando casualmente davanti ad una libreria delle paoline, sono entrato per vedere se vi fosse qualche pubblicazione interessante. Quasi subito il mio occhio è stato colpito da una copertina arancione chiaro con un titolo che evocava qualcosa di piuttosto familiare. Era “Dio, patrie, famiglie”.
L’ho preso in mano, qualcosa non mi tornava. Non erano al singolare tutte e tre le parole una volta? Era stata aggiornata anche la famosa triade di antica memoria, e nessuno mi aveva avvertito? Sottotitolo: “le traiettorie plurali dell’amore”. Inizio ad insospettirmi. Nome dell’autrice: Cristina Simonelli. Chi è costei? Leggo: Presidente delle teologhe italiane.
Come? Esiste un’associazione delle teologhe italiane? Beh, se esiste il ministero per le pari opportunità – ho pensato – può esistere anche l’associazione delle teologhe italiane. Un ente inutile non si nega a nessuno in fondo. Titolo e sottotitolo del libro e titolo dell’autrice non promettevano niente di buono, quindi ho abbandonato il bizzarro oggetto al suo destino. Ma nei giorni successivi la curiosità di conoscere a che punto era arrivato il pensiero teologico al femminile era troppa: dopo un paio di settimane, cercando di non dare troppo nell’occhio, me ne sono procurato una copia presso la locale biblioteca. Questo ne è il resoconto.

Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare.

VOMITATI DALL'INFERNO

    Mysterium iniquitatis: il mistero del male allunga la sua ombra su questo crepuscolo di civiltà moderna. Le forze dell'inferno sono scatenate nell'assalto mirante a scardinare la legge morale e distruggere la civile convivenza 
di Francesco Lamendola  





Mysterium iniquitatis: il mistero del male allunga la sua ombra paurosa su questo crepuscolo della civiltà moderna,  la quale, mano a mano che i segni di sfaldamento e di dissoluzione si accentuano, sempre più si configura come una vera e propria contro-civiltà: con una contro-pedagogia, una contro-morale, un contro-diritto e una contro-scienza, rivolti non alla promozione dell'uomo, ma al suo asservimento, e non alla ricerca della verità e della giustizia, ma al loro deliberato offuscamento e stravolgimento.
San Paolo aveva messo in guardia i cristiani di Efeso (6, 10-12): Per il resto, attingete forza nel Signore  e nel vigore della sua potenza.  Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di carne e di sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Non abbiamo a che fare solo con la malvagità di creature umane, ma anche con quella di creature non umane, di spiriti diabolici.

Non si deve dire, non si deve sapere

Attenti alle fake news sulla Siria. Quelle dei governi e dei grandi giornali!


Armi chimiche, armi chimiche! Torna l’allarme che, chi ha la mia età, ho già sentito innumerevoli volte. Un giorno chiesero all’attore Mel Gibson dove andasse in ferie. Rispose: nel paese in cui ci sono le armi chimiche. Era una presa in giro. Aveva appena girato il film Apocalypto, descrizione dei massacri degli Aztechi, con riferimento agli Usa di quegli anni: sempre a caccia di un nemico, per una nuova guerra.


E’ bene capire che di fronte a fatti come quelli attuali le menzogne perciolose non sono quelle di internet, ma quelle dei governi che vogliono le guerre.

La nuova tavola della legge

La bioetica al tempo di Francesco
Bioetica cattolica e bioetica laica: le novità che Bergoglio sta introducendo nel mondo cattolico possono portare ad una conciliazione? E' la domanda centrale del saggio di Luca Lo Sapio. Che conclude come i principi di fondo restino inconciliabili ma inseriti in una tregua che potrebbe portare a un mutamento del Dna cattolico. Su aborto, eutanasia e temi etici resta il no, ma non è giustificato dal giusnaturalismo, bensì da una prospettiva sociale. Che però rischia di essere più fragile.
Bioetica cattolica e bioetica laica sono due paradigmi che lo studioso Giovanni Fornero ha ampiamente indagato con lucidità negli anni. Lo stesso Fornero ritorna sul tema con un saggio che apre un volume fresco di stampa di Luca Lo Sapio: “Bioetica cattolica e bioetica laica nell’era di Papa Francesco. Cosa è cambiato?” (Utet, 2017), volume scritto con onestà intellettuale e scevro da spirito di partigianeria. Detto ciò le conclusioni a cui giunge l’autore non sono pienamente condivisibili. Ma andiamo con ordine.

mercoledì 5 aprile 2017

Jesus blogger?


La vera Chiesa e la falsa chiesa.

- L'autentica obbedienza, in questi tempi difficili. -


Desidero precisare che ho iniziato ad udire in cuor mio questo santo dettato durante la Sacra Comunione Eucaristica; ho però cominciato a metterlo sulla carta solo poco dopo il termine del Divino Sacrificio.

Il Messaggio odierno inizia così, senza alcuna premessa:

"Coraggio, don Alessandro Maria! Io sono il Cristo. Io sono, e rimango, con te. Se però tu, obbedendo, permani con Me ed in Me, nella retta Fede. Amen."

(pausa)

"Ma che cosa è per Me - ai Miei occhi divini fulgidi, al Mio Cospetto Divino, santissimo - la vera obbedienza?"

"Obbedisci laddove il tuo vescovo - o qualsiasi autorità riconosciuta e valida, nella Chiesa Cattolica - ti chiede e comanda cose giuste: ti chiede e comanda il bene.

Ma non obbedire quando l'obbedienza che ti viene richiesta va contro la Fede vera e cattolica e la retta legge morale oggettiva.Quella stessa che la Amoris laetitia tenta, in modo subdolo e fortemente ambiguo, di conculcare, e persino di estromettere, dalla Mia Chiesa Santa e Cattolica, per sostituirla con il pluri-soggettivismo di matrice luterano-protestante. Amen."

(pausa significativa)

Non fu né un demagogo, né un pauperista

 Il vero volto di san Francesco d’Assisi e sant’Ignazio di Loyola


(di Cristina Siccardi) Il Papa porta con orgoglio il nome di san Francesco d’Assisi ed è orgogliosamente erede della dinastia religiosa fondata da sant’Ignazio di Loyola, ma né dell’uno, né dell’altro ne è testimone.
Modello di entrambe queste colonne della Chiesa fu Cristo, il Cristo della Passione, della Crocifissione, della Redenzione. Ci stiamo avvicinando alla Settimana Santa nell’anno del centenario delle apparizioni di Nostra Signora di Fatima e sia san Francesco che sant’Ignazio ci ricordano che cosa sia stata veramente la Passione e Morte della seconda Persona della Trinità.
San Francesco non fu né un demagogo, né un pauperista. Qualora si tenti di definirlo in termini astratti, il messaggio di Francesco si riduce oggi a qualche formula banale che riconduce alla pace fra i popoli e all’ambientalismo… quale abbaglio progressista. Egli non fu né un dottore della Chiesa come sant’Agostino, né un teologo come san Tommaso d’Aquino e neppure uno speculativo della vita spirituale come san Bernardo o sant’Ignazio.

Diabolus círcuit, quærens quem* dévoret

“Assistiamo inorriditi a questa inaccettabile strage”. Il Papa condanna l’attacco chimico in Siria

Al termine dell’udienza generale, Francesco parla anche dell’attentato di lunedì a San Pietroburgo: “Vicinanza a chi soffre a causa di questo drammatico evento”. Alle 9.00 l'incontro con una delegazione di imam britannici http://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/04/05/news/papa-siria-assad-russia-putin-san-pietroburgo-attentato-islamista-128740/ 

PTV news 5 Aprile 2017 – La vendetta dell’Occidente contro la Russia

PTV news 5 Aprile 2017 – La vendetta dell’Occidente contro la Russia

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- Siria: Guida interpretativa al fatto del giorno, per non perdere tempo - I morti russi valgono meno di quelli occi...https://www.pandoratv.it/?p=15483



Fa più schifo chi ammazza i bimbi o chi se ne fa scudo per propaganda? Dietro il gas, c’è di peggio


Prima di tutto, un grazie a Maurizio Blondet per lo spazio e l’interesse dedicato ai miei articoli negli ultimi giorni. Ora, veniamo a noi. Avrei voluto cominciare questo articolo con una lunga carrellata di fotografie di bambini ammazzati in bombardamenti e attacchi in Yemen, Iraq, Afghanistan, Donbass: insomma, in tutti i quei posti di cui non frega un cazzo alle anime belle che da ieri stanno battendosi senza esclusione di bugie per accaparrarsi il ruolo di testimonial dell’Unicef per i prossimi 20 anni. I bambini, ecco la parola magica: gli ipocriti in servizio permanente ed effettivo da ieri hanno la loro coperta di Linus, ammorbano i social network con pensierini zuccherosi e nauseabondi, mostrano al mondo la loro sensibilità ferita attraverso concetti la cui profondità e genuinità è pari a quella di un organismo monocellulare del Borneo. Ipocriti: la guerra ammazza e ammazza anche i bambini. Erano bambini anche quelli della strage di Gorla nella mia Milano ma se provi a ricordarli invocano la legge Mancino: se ti ammazzano i liberatori la tua infanzia non conta, sei solo un danno collaterale della grande campagna in nome della libertà e della verità.

Gallo canente

NEOCHIESA: QUANTI DON GALLO ?

    Ma quanti don Gallo ci sono nella neochiesa? Per gente come lui o il gesuita Abascal tanto vale gettar via i quattro Vangeli e riscriverne uno nuovo di zecca secondo i sofismi apostatici del clero modernista e massone 
di Francesco Lamendola  






Credevamo che di don Andrea Gallo, pace all’anima sua, ce ne fosse uno solo, o al massimo pochi esemplari; eravamo stanchi di vedere l’abito da prete in una foto di gruppo con dei transessuali sghignazzanti, uno spettacolo che ferisce la sensibilità religiosa non meno che il buon gusto e la decenza, e questo senza avere della particolari inclinazioni al fariseismo ipocrita, crediamo, ma semplicemente in base al buon senso e alla coerenza. Infatti, se è vero che in democrazia chiunque può fare quel che gli pare, purché non vada esplicitamente contro la legge, è altrettanto vero che il cattolico non può far assolutamente quel che gli pare, ma solo ciò che è in accordo con il vangelo di Gesù; e, se per caso fa altrimenti, se va contro di esso, allora vuol dire che ha peccato, cioè che si è allontanato da Dio, e deve chiederne perdono, non solo per l’offesa fatta a Lui, ma anche per lo scandalo dato ai fratelli.
Il peccato non è una faccenda privata fra il singolo e il Padre celeste, come propendono a credere i luterani; e, anche se oggi è venuto di gran moda, fra i cattolici modernisti  e progressisti, fare il tifo per Lutero (con cinque secoli di ritardo… che cosa patetica!), per la dottrina cattolica questo è radicalmente sbagliato, perché il peccato coinvolge tutta l’umanità, e, se viene commesso pubblicamente da un sacerdote o da un cattolico praticante, si configura come quel peccato contro lo Spirito Santo per il quale Gesù in persona affermava non esservi alcuna possibilità di perdono: Sarebbe meglio per costui che gli venisse legata una macina da mulino al collo e che fosse precipitato nel mare.

Il tempo liturgico dedicato alla Passione di Cristo,

Cronache della Roma occupata






«Bisogna esser vissuti dal 1960 ai nostri giorni per sapere che i Papi possono condurre la Chiesa alla rovina […] Contro i fatti gli argomenti non valgono niente. I fatti sono davanti ai nostri occhi. Allora siamo costretti a concludere che Nostro Signore pronunciando le parole sull’assistenza fino alla fine dei tempi, non escludeva dei periodi  di tenebre e un tempo di Passione per la Sua Sposa mistica».
(Lettera di Mons. Lefebvre del 1984,
citata in Mons. Lefebvre, una vita, di Mons. Tissier de Mallerais
[Chieti, Tabula Fati, 2005]).

«Mi sembra che si possa comparare questa Passione
che soffre oggi la Chiesa alla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo
»
(Mons. Lefebvre, Omelia del 29 giugno 1982).

In questi primi giorni del mese di aprile 2017, in cui ha inizio il tempo liturgico dedicato alla Passione di Cristo, le novità che arrivano da Roma indicano chiaramente che la Chiesa cattolica vive anch’essa questo tempo di Passione richiamato dal vescovo tradizionalista: il Papa attuale, nella logica sequela dei suoi predecessori ferventi artefici della riforma conciliare nata dal Vaticano II, conduce anche lui la Chiesa alla rovina.

Uovo pasquale?


Fraternità Sacerdotale San Pio X
Comunicato della Casa Generalizia del
4 aprile 2017

sulla lettera della Commissione Ecclesia Dei circa i matrimoni dei fedeli della Fraternità San Pio X 



Come per le disposizioni prese da Papa Francesco, che accordano ai sacerdoti della Fraternità San Pio X la facoltà di confessare per l’Anno Santo (1 settembre 2015), facoltà estesa al di là dell’Anno Santo (20 novembre 2016), la Casa Generalizia apprende che il Santo Padre ha deciso «di autorizzare gli Ordinari del luogo a concedere anche i permessi per la celebrazione dei matrimoni dei fedeli che seguono l’attività pastorale della Fraternità» (Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede del 27 marzo 2017, pubblicata questo 4 aprile).

Occorre un equilibro

Silenzio, adorazione, formazione. Per ritrovare la vera liturgia

Occorre un equilibro tra la fedeltà alla tradizione e un legittimo sviluppo, senza mai dimenticare la sacralità e la bellezza della liturgia. Non si ripeterà mai a sufficienza che la liturgia, in quanto culmine e fonte della Chiesa, ha il suo fondamento non nella creatività umana, ma in Cristo stesso.
Sono questi i concetti che il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, sviluppa nel messaggio inviato al colloquio «Quelle der Zukunft» («La fonte del futuro») svoltosi dal 29 marzo all’1 aprile a  Herzogenrath, in Germania, nel decimo anniversario di «Summorum pontificum»,  la lettera apostolica di Benedetto XVI (7 luglio 2007) che contiene le indicazioni giuridiche e liturgiche per la celebrazione della cosiddetta messa tridentina.

martedì 4 aprile 2017

Sedes insipientiae



FRANCESCO: ANCHE LUI NON POTREBBE INSEGNARE A LOVANIO                              

Il triste caso del professor Stéphane Mercier, sospeso dall’Università cattolica di Lovanio per aver espresso opinioni in linea con la Dottrina sociale della Chiesa su aborto e gender, ma giudicate inaccettabili per la loro nettezza. La conferenza episcopale belga e il suo portavoce. Un commento di ‘Avvenire’ che suscita sospetti di ‘limatura’ in versione galantina.

Martedì 28 marzo a Roma la Galleria Alberto Sordi (piazza Colonna) ha ospitato un incontro molto interessante in occasione della presentazione di “Sfida all’Occidente, il terrorismo islamico e le sue conseguenze”, un’antologia di interventi in materia dal 2001 a oggi curata da Gaetano Quagliariello e Andrea Spiri (Fondazione Magna Charta e Rubbettino). Al dibattito – moderato da Eugenia Roccella – hanno partecipato lo stesso Quagliariello, Massimiliano Fedriga, Paolo Romani, Maurizio Sacconi e Giulio Tremonti. L’incontro (di cui riferiremo dettagliatamente in un prossimo articolo) è stato incentrato sul filo rosso che unisce l’offensiva del terrorismo islamico alla grave crisi di valori che caratterizza l’odierno Occidente, sempre più percorso da fremiti suicidi. A tale proposito può essere utile soffermarsi su un caso emblematico di tale decadenza che in questi giorni scuote non solo il Belgio, ma anche il mondo cattolico ben al di là di Bruxelles.

BELGIO, EX-NAZIONE CATTOLICA

Mosca, terza Roma, coi barbariusati all'attacco

Dietro le bombe di San Pietroburgo c'è il paradosso della Russia putiniana. Fulvio Scaglione

Dietro le bombe di San Pietroburgo c'è il paradosso della Russia putiniana. Fulvio Scaglione
 di Fulvio Scaglione, Avvenire*Dietro le bombe di San Pietroburgo, e quel rozzo ordigno che ha fatto strage nel cuore sotterraneo della città, in uno dei 1.600 vagoni che ogni giorno trasportano 2,3 milioni di persone, c’è tutto il paradosso della Russia putiniana. Perché questo è il Paese che ogni giorno dipingiamo retto da un’autocrazia senza meriti e senza princìpi, corrotta e incapace di avviarlo sulla strada di un corretto sviluppo economico. Una petromonarchia dominata da gruppi di banditi e funzionari corrotti forti solo della benedizione del Cremlino. Uno Stato canaglia pure incline alla guerra e ora intento a preparare piani di battaglia che riguardano mezzo mondo. La culla degli hacker, il laboratorio di progetti politici che mirano a soggiogare gli Usa e a lanciare una specie di “scontro di civiltà” con l’Europa delle democrazie.

Una rivoluzione inosservata

DUE CHIESE:"SI DEVE SCEGLIERE !"

    Una rivoluzione inosservata: ormai ci sono 2 chiese perciò si deve scegliere tra i tradizionalisti che sono i veri cattolici perchè ispirati a Gesù e la nuova contro-chiesa modernista che si richiama a "Marco Pannella" 
di Francesco Lamendola  



  
Ormai bisogna prendere atto che ci sono due chiese; non è più possibile fare finta di nulla, non si può nascondere lo scandalo e raccontarsi che, in fondo, non è successo nulla d'irreparabile e che si è in presenza di una normale dialettica insita a una immensa istituzione che conta due miliardi di fedeli sparsi in tutto il mondo. Questo ragionamento avrebbe una qualche plausibilità se si stesse parlando di un partito politico, o di un movimento sociale, o, magari, di un'avanguardia artistica o letteraria: invece stiamo parlando della Chiesa cattolica. A differenza delle numerose chiese e sette protestanti, la Chiesa cattolica si caratterizza per il fatto di parlare con una sola voce, di avere una sola dottrina, una sola pastorale, una sola liturgia, e sia pure con qualche sfumatura di differenza nei diversi contesti socio-culturali, mai però nelle cose essenziali. Ora, invece, sono proprio le cose essenziali ad essere messe in discussione: oggi esistono, di fatto, due chiese che si escludono a vicenda, perché si collocano su posizioni antitetiche rispetto a una serie di nodi centrali, soprattutto sul piano etico, ma anche su quello dottrinale.