ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 7 luglio 2017

Non c'è quattro senza tre?

Crisi della Chiesa: Perseverare nell'azione salvifica iniziatasi con i Dubia

Crisi della Chiesa:  Perseverare nell’azione salvifica iniziatasi con i Dubia

L’improvvisa, dolorosa scomparsa di S. Em. il cardinale Joachim Meisner, avvenuta il 4 luglio scorso, ha destato – è inutile negarlo – un senso di smarrimento.  Il porporato aveva 83 anni, è vero; però ha fatto impressione la subitaneità della morte, non preceduta, a quanto se ne sa, da uno stato di malattia.
I quattro cardinali firmatari dei cinque ben noti Dubia sollevati a proposito di certi sconcertanti passi dell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia sull’amore nel matrimonio, si sono ora ridotti improvvisamente a tre, le Eminenze Burke, Caffarra, Brandmüller.  Speriamo, da semplici fedeli, che il luttuoso evento non incida sulla loro determinazione a proseguire con la massima celerità nella loro coraggiosa e benemerita azione salvifica.

À la guerre?

Francesco Intende Abolire il Summorum Pontificum?

Il liturgista laico modernista Andrea Grillo, che è vicino a Papa Francesco, ha detto a La Croix che Francesco sta considerando di abolire il Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, che permette a tutti i preti di celebrare il Rito Romano. Secondo Grillo, una volta che il vaticano avrà innalzato la Società di San Pio X a Prelatura Personale, il rito Romano sarà preservato solo all'interno di questa struttura. "Ma [Francesco] non farà ciò finchè Benedetto XVI è in vita".

Grillo sa anche che Francesco progetta di iniziare un ciclo sulla liturgia nelle sue udienze del mercoledì, al fine di promuovere i suoi punti di vista sulla liturgia.
Foto: © Phil Roussin, CC BY-NC-ND#newsPusncwrcbm


La battaglia per la Tradizione liturgica. Uno scritto di don Giuseppe Laterza per il X Anniversario del Summorum Pontificum


Fatti più in là..

                                                       https://www.youtube.com/watch?v=WYvJ95FY6OM

PAPA FRANCESCO TRA VELENI E CONGIURE IN VATICANO: HA SPOSTATO IL TAVOLO E MANGIA CON POCHISSIMI COMMENSALI


Che Papa Francesco abbia parecchi nemici, soprattutto in Vaticano, non è certo un mistero. E la serie di “dimissioni” e teste cadute nelle ultime settimane sta lì a testimoniarlo: dopo quattro anni di Pontificato, la Santa Sede non è ancora “cosa” di Bergoglio. Abilissimo nella comunicazione, Francesco non riesce però a governare nel suo “regno”. Come sottolinea Massimo Franco sul Corriere della Sera, emerge “un metodo che mostra limiti evidenti; e trasforma le migliori intenzioni di riforma in potenziali boomerang”.
Dunque, nell’ordine, si elencano i vari “epurati”: dal revisore generale dei conti, Libero Milione, liquidato tre anni prima del termine del mandato, fino al mentore, George Pell, costretto a lasciare il ministero dell’Economia del Vaticano per volare in Australia a difendersi in un processo per abusi sessuali. Per ultimo Gerhard Ludwig Müller, il custode dell’ortodossia, non rinnovato nell’incarico dopo cinque anni. E l’ultimo problema, per Francesco, arriva proprio dalla scelta del successore di Müller: Luis Francisco Ladria Ferrer, spagnolo, un fedelissimo.
Già, perché Ferrer è sfiorato dall’ombra di non aver denunciato, in passato, un sacerdote pedofilo. Una notizia recente, che però non è stata ricordata o considerata dal Pontefice nel momento della nomina. Muller, da par suo, ha negato attriti con Francesco e ha scelto di restare a Roma. Ma ora, come spiega un cardinale sotto anonimato, “può diventare la bandiera degli oppositori al Papa. È già il punto di riferimento degli episcopati dell’Europa dell’Est, dell’Africa e di parte del Nord America, in prevalenza conservatori”.
Un arma in più per i nemici del Pontefice, che ormai da anni lo accusano di avere un’agenda troppo sbilanciata sul piano sociale a favore dei poveri, verso il dialogo con la modernità e verso gli immigrati. Ma non è tutto. Sempre il Corriere dà conto di una voce che circola in Vaticano, su un dossier anonimo su persone vicine al Pontefice. E ancora, su alcuni siti conservatori si leggono storie piuttosto romanzate su personaggi legati al mondo degli aiuti della Cei nel terzo mondo ed entrati in contatto con Bergoglio quando era vescovo in Argentina. Una grossa quantità di veleni e illazioni che danno la cifra della situazione: in Vaticano è guerra, è lotta interna feroce e determinata.
Il punto è che dopo il “congedo” di Pell e le dimissioni di Milione, sono entrati in crisi i capisaldi del modello-Francesco, ovvero la spinta riformista su cui tanto ha insistito. La “vecchia guardia” vaticana conservatrice prende piede dopo anni in cui era stata spinta ai margini. E a dimostrare in modo plastico le difficoltà che attraversa il Pontefice, c’è l’ultima rivelazione del Corriere. Per certo, almeno da un punto di vista simbolico, la più importante: nel ristorante a Casa Santa Marta, la residenza del Papa dentro alle mura del Vaticano, qualcosa è cambiato. Il tavolo di Francesco, infatti, non si trova più al centro del locale. Ora è in un angolo: Bergoglio mangia con pochi, selezionatissimi, cmmensali. E dà le spalle al resto della sala.
tratto da libero : quotidiano .it
5 luglio 2017

Famiglia Cristiana, lo sciopero del giornale: altro colpo per il "sindacalista" Papa Francesco


Ora possiamo dire che il Papa meno carismatico della storia umana - questo - abbia fallito anche sul fronte sindacale, inteso come quel fronte da lui misteriosamente aperto alcuni anni fa a tutela di singole aziende e soprattutto di singoli gruppi di lavoratori. L’ultima notizia è che, dopo infinite prediche del Pontefice sui doveri virtuosi degli imprenditori, l’editore di Famiglia Cristiana ha azzerato gli accordi integrativi con i giornalisti: che hanno proclamato tre giorni di sciopero. Una cosa, banalmente, mai accaduta prima.

“Un apostolo non può essere un ingenuo”?


IL VESCOVO MARIO DELPINI HA INSABBIATO L’ABUSO DI DON MAURO GALLI ? IL MURO DI OMERTA’ SI STA FORSE SGRETOLANDO ?…..così scriveva circa dieci giorni fa Rete Abuso Lombardia…..e oggi monsignor Delpini è stato nominato Arcivescovo di Milano

MILANO – Un’altra svolta nel caso del processo che vede imputato don Mauro Galli per presunto abuso sessuale ai danni di un minore nel dicembre 2011.
Non è più solo don Carlo Mantegazzaparroco di Rozzano ad aver denunciato alle autorità che il Vescovo Mario Delpini era a conoscenza dei fatti già dal Natale 2011, ovvero pochi giorni dopo il presunto abuso, ora anche il suo coadiutore don Alberto Rivolta, vicario della Comunità Pastorale di Rozzano pare abbia riferito a Mons. Mario Delfini e Mons. Pierantonio Tremolada la gravità della situazione nei giorni immediatamente successivi al presunto abuso di Don Mauro Galli nei confronti di un ragazzino che frequentava assiduamente l’oratorio di S.Ambrogio, sembra infatti che avesse avvisato direttamente e più volte MONS. MARIO DELPINI chiedendogli con insistenza e determinazione di provvedere affinchè il ragazzino non venisse più in contatto con il Don Galli.

Una religione “adulta”

Il ritorno della gnosi dietro la maschera della Chiesa “aperta” e “dialogante”



Se dovessimo riassumere in un solo concetto la qualità specifica della cultura moderna, diremmo, senza esitazione: l’arroganza. La cultura moderna è arrogante, perché nasce da un atteggiamento di superbia intellettuale. L’uomo moderno è colui che si sente talmente fiero del suo sapere, della sua intelligenza, delle sue conquiste intellettuali, da guardare dall’alto in basso tutto ciò che lo precede e tutti quelli che non si collocano sulle sue posizioni, o perché non sono in grado di farlo, come gli ignoranti, o perché lo potrebbero, quanto alle capacità intellettuali, ma rifiutano di farlo, oppure rifiutano di assumere la sua stessa arroganza, come i cosiddetti conservatori (che egli considera alla stregua di nemici personali, meritevoli solo di sparire dalla faccia della terra).

Obolus non detur!

Finanze vaticane/1. Dov'è finito l'obolo di San Pietro?

Pubblichiamo questo articolo, comparso su La Verità il 4 luglio, a firma di Piero Laporta (www.pierolaporta.it). Alcune informazioni, se verificate, sarebbero sconcertanti. Addirittura si parla della destinazione dell'Obolo di San Pietro alla campagna elettorale di Hillary Clinton. E' solo una voce e lo stesso autore dell'articolo la considera tale. Non è invece una voce quella sulla destinazione dell'8 per mille, di cui si parlerà in un prossimo articolo concessoci dallo stesso autore. E' chiaro che la credibilità della Chiesa, agli occhi di tutti i fedeli che donano con il cuore, è messa fortemente a rischio.

I soi-disant cattolici

Charlie, il tranello in cui cadono alcuni medici E' la malattia ad accanirsi, non la respirazione
E’ la malattia ad accanirsi su Charlie, non la ventilazione. Cerchiamo di spiegarlo anche a quei medici cattolici che sostengono il contrario, cioè che la ventilazione sia accanimento. Nel caso di Charlie non si sta parlando di terapie, ma di ventilazione assistita, che non è finalizzata a guarire Charlie, ma a farlo respirare e vivere. Se raggiunge la sua finalità – cioè l’ossigenazione – non è accanimento terapeutico. Togliere la ventilazione credendo che sia lei la colpevole della sofferenza di Charlie, che invece dipende dalla patologia, è eutanasia.

giovedì 6 luglio 2017

La Madonna non è “gesuitessa!”


13 LUGLIO
         Dalla prima apparizione della Madonna, il 13 maggio 1917, la vita dei tre bambini di Fatima era diventata tutta un’offerta … ed anche un martirio per le contrarietà che molti facevano loro soffrire. Arrivò così il 12 luglio 1917. La mamma di Lucia, facendosi forte delle parole del parroco, le ripeteva: «Qui c’è il demonio che sta lavorando». 
         La mattina del 13 luglio 1917, Lucia, Giacinta e Francesco erano andate alla Cova da Irìa, era mezzogiorno, Lucia, la più grande dei tre, sgranava il rosario e tutti rispondevano ad alta voce. Ad un certo momento ella si alzò, guardò verso Oriente e gridò: «Toglietevi il cappello. Sta venendo la Signora!». La stessa nuvoletta cenerognola era lì, leggera e trasparente, il Sole si coprì e cominciò a soffiare un vento molto fresco, non pareva di essere in piena estate, un silenzio profondo regnava sulla folla. La Madonna parlava con Lucia, le chiedeva che tornasse il 13 del mese seguente, in agosto, e che continuasse a recitare il rosario tutti i giorni per ottenere la conversione dei peccatori, la fine della guerra e la pace nel mondo. Giacinta e Francesco ascoltavano l’invito della Madonna, quelli che si trovavano vicini ai bambini sentivano solo come un ronzio, ma nessuna parola. Lucia disse alla Madonna: «Vorrei chiederLe che ci dicesse chi è e supplicarLa di fare un miracolo, perché tutti siano testimoni che Lei ci è apparsa». La Signora promise: «In ottobre dirò chi sono e che cosa voglio e farò un grande miracolo che tutti vedranno, per esserne poi testimoni». 

Audivit Deus, et sprevit: * et ad níhilum redégit valde Israël (ps77)

Ma se Assad è un macellaio, come mai 500mila profughi (veri) siriani sono già ritornati a casa?


Non so se avete notato ma, sui media mainstream, la copertura cronachistica della liberazione di Mosul dall’Isis ha goduto di un’enfasi vagamente maggiore di quella riservata ad Aleppo, proprio una differenza quasi impercettibile. Nel primo caso c’era quasi da dolersi, lutti al braccio nei talk-show e scenari apocalittici come quelli prefigurati dell’editoriale da codice penale di Rula Jebreal a “Piazza pulita”, evocante stupri di massa da parte dei militari siriani e nefandezze di ogni genere dei russi, loro alleati. Oggi, invece, ecco che si festeggia la libertà, quella vera, perché non ha a che fare né con Assad, né con Putin e né, tantomeno, col grande orco iraniano. La libertà a stelle e strisce, almeno nella simbologia che ci viene appiccicata sopra.
Perché dobbiamo fermare il genocidio di Aleppo
D’altronde, la narrativa occidentale sulla Siria si basa su pochi punti precisi, ribaditi con martellante periodicità: il primo, ovviamente, è che la colpa della guerra e, quindi, dell’esodo di profughi sia di Assad, il quale ha represso le proteste pacifiche del suo popolo che chiedeva pane e democrazia, innescando la guerra civile che prosegue ormai da sei anni. Il “macellaio” è l’appellativo usato per il presidente siriano, termine ritenuto opportuno da politici e media occidentali per sottolinearne efferatezza e spietatezza. E chi osa difendere, magari non tanto lui, quanto la sovranità siriana, si ritrova metaforicamente con un coltellaccio in mano e il dito puntato dell’opinione pubblica indignata. Vai tu a spiegarglielo che è dura parlare di guerra civile, quando fin dall’inizio su territorio siriano erano presenti mercenari e volontari d 10 Paesi arabi diversi (più qualche addestratore USA, britannico e israeliano).

Vocazione cercavan, la trovarono?

Due vocazioni

Le storie incrociate di Papa Francesco e Don Milani.

Come è noto, lo scorso 20 giugno, in occasione dell’approssimarsi del quarantesimo anniversario della scomparsa di Don Lorenzo Milani, avvenuta il 26 giugno 1967, Jorge Mario Bergoglio si è recato in visita a Barbiana, vetusto popolo – oggi più che allora – di poche anime, situato in Mugello, ampia plaga dal mutevole paesaggio (ora gentile, ora assai aspro) che chiude a settentrione la vasta arcidiocesi fiorentina, e dove il celebre priore appunto mise in piedi la sua celebre scuola e terminò i suoi giorni su questa valle di lacrime. Sembra proseguire a tappe forzate il programma – che peraltro trova precise e solide fondamenta in quanto accaduto sul colle Vaticano dal 1963 a oggi – che Bergoglio si è proposto fin dalla sua elezione: sorrisi e semplicità distribuiti a destra e a mancina, ma profonda Riforma (in senso quasi luterano, vista anche la recente visita a Lund) della Chiesa, anche rispetto alle posizioni di Ratzinger, evidentemente sentite come troppo conservatrici e ostacolanti il dialogo con i fedeli (o meno fedeli, si veda alla voce Eugenio Scalfari) da parte dell’argentino. In questa cornice dunque il senso della preghiera sulla tomba del priore di Barbiana e il tenore del discorso tenuto nel piccolo paesino toscano, pieno di elogi e comportante una piena riabilitazione dell’operato educativo di Don Lorenzo Milani – che all’epoca trovò perplesso il pur riformatore Angelo Roncalli – tanto che per i corridoi vaticani non sono mancate voci su una possibile prossima beatificazione del sacerdote fiorentino.

Stop and go..!

Muller lascia con lo stop ai lefevbriani
Secondo l'agenzia francese Media-presse l'ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, Muller ha sottoposto una lettera alla Fraternità San Pio X ponendo tre condizioni: una nuova professio fidei, una dichiarazione dottrinale in cui accettare il Vaticano II e la legittimità della messa novus ordo. E questo avrebbe gelato la trattativa.

Domenica scorsa presso le Cappelle della Fraternità S. Pio X, la comunità sacerdotale fondata dal vescovo Marcel Lefevbre, sarebbe stata resa nota una lettera inviata dall'ormai ex prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, cardinale Gherard Muller, a monsignor Bernard Fellay, superiore della Fraternità.

Credenti conformisti, cattolici distratti

Gesù respinto, incompreso, insidiato



Rileggiamoci questi tre passi biblici: Isaia, 53, 3, 5: Disprezzato e reietto dagli uomini, / uomo dei dolori che ben conosce il patire, / come uno davanti al quale ci si copre la faccia, / era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. / Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, / si è addossato i nostri dolori / e noi lo giudicavamo castigato, / percosso da Dio e umiliato. / Egli è stato trafitto per i nostri delitti, / schiacciato per le nostre iniquità. / Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su d lui; / per le sue piaghe noi siamo stati guariti
Giovanni, 3, 14-15, e 8, 28: Eppure nessuno è mai salto al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo; e come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo. […]
Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che IO SONO e o faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo.
 Luca, 24, 25-26:  Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse tali sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
 Credenti conformisti, cattolici distratti, chi sa quante volte li abbiamo già letti; ma ne abbiamo davvero compreso la sostanza? La sostanza è che Gesù è venuto nel mondo per riscattarci dal male, dal peccato e della morte, non per mezzo di chiacchiere o di trucchetti da illusionista, ma per mezzo delle sue stesse sofferenze: è il grandioso mistero della Redenzione, di cui oggi si sente così poco parlare, specie da parte di quelli che dovrebbero farlo. Il clero non parla più delle sofferenze di Cristo; dunque, non parla più della Redenzione, nel suo vero significato. Gesù diventa uno dei tanti maestri di saggezza che si sono succeduti nel corso della storia; non tropo di verso da Buddha, Lao Tzu, Confucio, Pitagora, Socrate e qualche altro. E invece no: Per le sue piaghe noi siamo stati risanati. C’è un legame inscindibile fra le piaghe di Cristo e la nostra salvezza: non si può aggirare questo punto, non è lecito minimizzarlo; si traviserebbe l’intera Rivelazione.

In hoc signo


Nel pugnetto di Charlie sta san Giuda Taddeo


(di Cristina Siccardi) Nella manina di Charlie Gard, il bimbo di 10 mesi condannato a morte dalla Corte d’Appello inglese alla fine del maggio scorso, i genitori Connie Yates e Chris gli hanno posto una medaglia che riporta l’effige di san Giuda Taddeo, il santo dei casi impossibili e accanto al piccolo gli hanno messo due preghiere all’Angelo custode.
L’avrebbero assassinato pochi giorni fa, il 30 giugno, staccandogli i macchinari che lo tengono in vita, ma l’esecuzione è stata rinviata a motivo della campagna mediatica che i coniugi hanno lanciato con un video-appello, nel quale supplicano di poter avere più tempo per dire addio al figlio, dopo che il 28 giugno la Corte dei diritti umani ha approvato la decisione della “giustizia” britannica di concludere definitivamente le terapie sanitarie sul bambino, ricoverato all’ospedale Great Ormond Street di Londra.

I due metodi


Portogallo, gli incendi e Fatima


Pubblichiamo un articolo di Padre Alfonso Gálvez, apparso sul sito spagnolo Adelantelafe, tradotto da Edith Liccioli (qui l’originale in lingua spagnola) https://adelantelafe.com/portugal-los-incendios-fatima/
  L’Umanità attuale si è abituata a non chiamare le cose con il loro nome o a occultare quello che le risulta sgradevole. Si può dissimulare ciò che risulta sgradevole in due modi: nascondendo la verità o fabbricando menzogne. Però bisogna dire che queste due maniere di distorcere la realtà generalmente procedono in stretto sodalizio.
In ogni caso, a nessuno dovrebbe sorprendere questa situazione, dato che tutto sembra indicare che stiamo vivendo in un momento storico in cui il Padre della Menzogna sta esibendo tutto il suo potere. Dei due suddetti procedimenti – occultamento della verità o la sua falsificazione –, ognuna delle due Società, quella Civile e quella Ecclesiastica, ha dimostrato le sue preferenze per uno dei due metodi. La Società Civile ha scelto, in quanto strumento più pratico ed efficiente, la Legge del Silenzio, senza peraltro scartare l’uso dell’altro procedimento quando lo ritenga necessario.

mercoledì 5 luglio 2017

Perché l’apostasia non sia troppo grande»…

Fatima e l”apostasia nella Chiesa



Dieci anni fa, nel 2007, su 30 Giorni, rivista mensile già allora vicina al cardinal Bergoglio, e sui cui scrivevano vari giornalisti di Comunione e Liberazione, tra cui Andrea Tornielli, esce un lungo articolo su Fatima.

Ne riporto alcuni passaggi:

Questa è guerra, non una pacifica migrazione


MIGRANTI: OCCORRE UN CAMBIO DI PARADIGMA


Naturalmente  –  ma cosa vi credevate? –   Spagna e Francia chiudono i loro porti ai “migranti” africani, solo noi li accogliamo senza limiti. Macron: l’80 per cento dei “migranti” sono migranti economici  (vero), vanno respinti o riportati indietro. Però il soccorso in mare è un obbligo assoluto,  non potete esimervi, voi italiani. Ve lo chiede, anzi ve lo ingiunge l’Europa.  Aggiunge un tocco di sapida demenza a questo  circolo vizioso il nostro Gentiloni. Il quale da giorni se la prende non con Spagna e Francia  o Germania, ma  – indovinate? –   con Ungheria  e Polonia perché non accettano la loro quota  di negri e musulmani estranei alla loro cultura  a loro modo unica,   ben conoscendo quel che accade in Germania e in Svezia. Pretende, il Gentiloni, che Varsavia e Budapest  che vengano punite  dalla UE con multe colossali.  E l’Austria  manda le truppe al Brennero per respingere  i  “migranti”…
Quando le cose sono così  attorcigliate nell’assurdo, è  segno che  sulla questione dei migranti si adotta un paradigma  erroneo. Urge un “cambio di paradigma”.  Il nuovo paradigma è lì, del  resto, con la  massima evidenza: solo che non lo si vuol vedere.

Un velo pietoso..?

VATICANO: COMPLIMENTI PER LA SELEZIONE DELLE ELITES.

Il  monsignore delle  orge  sodomitiche con cocaina in Vaticano, monsignor Luigi Capozzi  è un “ardente sostenitore di Papa Francesco”. E’ il segretario del cardinal Coccopalmerio, il difensore di “Amoris Laetitia” dai “Dubia”, ardente sostenitore anche  lui di  El Papa, in passato ha fatto dichiarazioni sugli “aspetti positivi” delle coppie omosessuali.  E aveva proposto un  segretario kulattone e drogato per la carriera vescovile.
Mi resta il dubbio se Capozzi sia lo stesso “prelato appartenente ad un importante ordine religioso”  il quale da mesi, hanno scritto i giornali,  “nel tardo pomeriggio  si mette a passeggiare avanti e indietro nei pressi di Sant’Anna, l’ingresso principale del Vaticano, ad adescare turisti e molestare militari, “come se una forza improvvisa, trascinante, irrefrenabile si impossessasse di lui fino ad indurlo a perdere ogni freno” .  Penso sia un  altro pervertito  impunito. Anche lui sicuramente sostenitore ardente di Papa Francesco.

L'etica della situazione

Cari cattolici : “Quando il Figlio dell'Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?”Vi dovete decidere,SI Si,NO NO

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Cari cattolici. Vi dovete decidere, secondo l’aut aut che pure nel Vangelo c’è:
sì sì, no no

«C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo della Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di san Luca: “Quando il Figlio dell'Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?”. Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri. Questo, secondo me, è strano. Rileggo talvolta il Vangelo della fine dei tempi e constato che in questo momento emergono alcuni segni di questa fine. Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai. Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all'interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all'interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia». 
La situazione diventa pericolosa quando questo o quell'altro pastore, oppure arcipastore, cominciano a parlare della Parola di Dio come se esercitassero un potere su di Essa. Inginocchiati davanti al padrone di questo mondo, mettono disordine negli uomini. Subordinano la loro vita con Dio al proprio discernimento, come e fino a che punto li obblighi il Decalogo inciso dal dito di Dio nei loro cuori per la difesa dell'amore affidato al loro lavoro, come debbano comprendere la propria esperienza del bene e del male soprattutto alla luce dei loro condizionamenti storici.

Lo corrigeremo !?


Se la correzione la fa il popolo  


È cominciato tutto con i manifesti. Ricordate? Quelli comparsi improvvisamente nella notte tra il 3 e il 4 febbraio a Roma: « A France’, hai commissariato Congregazioni, rimosso sacerdoti, decapitato l’Ordine di Malta e i Francescani dell’Immacolata, ignorato Cardinali... ma n’do sta la tua misericordia? ». Niente più di una pasquinata, ovviamente; ma, col senno di poi, possiamo forse ritenerli un’avvisaglia di ciò che sarebbe accaduto in seguito.
Passano le settimane e scorre un po’ di acqua sotto i ponti. 

Fuori uno.. due..tre.. etc

 Müller fuori. Ma il vero attacco è contro "Veritatis splendor"


Domenica 2 luglio, proprio nel giorno in cui papa Francesco ha rimosso il cardinale Gerhard L. Müller da prefetto della congregazione per la dottrina della fede, da tutte le chiese cattoliche di rito romano, all'inizio della messa, è salita a Dio la seguente preghiera, chiamata "colletta" nel messale:
"Deus, qui, per adoptionem gratiæ, lucis nos esse filios voluisti, præsta, quæsumus, ut errorum non involvamur tenebris, sed in splendore veritatissemper maneamus conspicui. Per Dominum nostrum…".
In italiano, nella traduzione ufficiale:
"O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa' che non ricadiamo nelle tenebre dell'errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore…".
La sorte – o la divina provvidenza? – ha quindi voluto che la cacciata del cardinale Müller sia stata accompagnata dalla corale invocazione liturgica che lo "splendore della verità" continui a illuminare la Chiesa.

Scrociati all'attacco

Comunione in ginocchio, la crociata del vescovo
Il vescovo di Imola vieta senza motivo la comunione in ginocchio appellandosi a non meglio precisati abusi. Ma è un'imposizione irricevibile, che non è normata da nessuna legge della Chiesa. Anzi è una pratica raccomandata, come dimostrano l'esempio di Benedetto XVI e il recente appello del prefetto del Culto divino Sarah.
Tempi duri per chi si accosta alla comunione senza conformarsi alle “mode” del momento. Mentre in moltissimi sono ormai abituati a riceverla direttamente in mano, succede che i fedeli che invece vogliono prenderla in bocca e in ginocchio questo venga rimproverato dai celebranti. E’ uno dei frutti della creatività liturgica moderna che è imperniata su uno svilimento del senso del sacro. Ma ora a fare uno scatto in più è addirittura un vescovo, che ha espressamente proibito i suoi sacerdoti dal comunicare i fedeli che si mettono in ginocchio. La misura nasce da una lettera scritta dal vescovo di Imola Tommaso Ghirelli, che “spinto da quanto il ministero episcopale mi chiede e da richieste di molti fedeli laici, disorientati per talune arbitrarie prassi liturgiche” ha richiamato “a tutti e singoli i presbiteri e membri della Chiesa di Imola, alcune norme liturgiche da rispettare nella celebrazione dei divini misteri”.

La nostra discesa etica e civile

Il miglior interesse di Charie? essere ucciso!



Tra alcune generazioni, quando i primi storici della civiltà post europea scriveranno sulle convulsioni finali della civilizzazione a noi contemporanea dedicheranno capitoli importanti alla vicenda del piccolo Charlie.  Ormai abbiamo imparato a conoscere Charlie Gard, il bimbo inglese di pochi mesi affetto da una malattia rarissima e finora incurabile, la cui terribile vicenda è diventata un simbolo di questa nostra discesa etica e civile. Attaccato, per sopravvivere, a macchine costose, il piccolo è stato oggetto di una spaventosa sentenza di un tribunale inglese, sostanzialmente approvata dai parrucconi della sedicente corte europea dei diritti dell’uomo, un nome che scriviamo rigorosamente in lettere minuscole.
Ecco un estratto della prosa giuridica frutto di 25 secoli di civiltà: “[è] pienamente lecito e nel miglior interesse di Charlie che si interrompa la ventilazione artificiale”. Hanno altresì dichiarato legittimo il rifiuto a trasferire altrove il povero malato per essere sottoposto a trattamenti sperimentali, le cui spese, tanto per essere chiari, sarebbero state affrontate dalle famiglia e dai tanti generosi che l’hanno sostenuta economicamente. Un magistrato italiano ha concluso amaramente che la decisione, “oltre a costituire una gravissima ingiustizia, ferisce nel profondo una civiltà millenaria e la sua cultura giuridica, religiosa, politica, creando un precedente incredibile. “
Non siamo in grado di addentrarci nel labirinto giuridico che ha destituito i genitori della potestà genitoriale, né vogliamo commentare il devastante totalitarismo di un mondo – il nostro- nel quale sono i cosiddetti “tecnici”, con la copertura dello Stato e delle sue leggi a decidere della vita e della morte. Ci sarà tempo, purtroppo, per le analisi sociologiche e per i cultori della filosofia del diritto. Ciò che a noi, semplici osservatori, uomini della strada, sembra davvero enorme è quella frase buttata lì da professionisti del diritto: staccare la macchina, ovvero uccidere Charlie, è “nel suo migliore interesse”. Lo hanno scritto senza arrossire, poi sono tornati a casa e magari hanno salutato i loro figli. E’ tutto legale, tutto tremendamente legale, non è un incubo da cui ci si risveglia in un bagno di sudore. Sembra un principiante quel malavitoso di un libro di Brecht che, ordinando un assassinio, raccomanda “tutto deve essere legale”. Quei delinquenti almeno rischiavano la galera, i nuovi Dottor Morte sono protetti dalla giurisprudenza e dobbiamo loro, oltreché l’obbedienza obbligata – loro sono “la legalità!”, anche il rispetto, la deferenza sempre pretesa dall’ autorità costituita. No, stavolta no. Oggi e senza tentennamenti “je suis Charlie”.

martedì 4 luglio 2017

Chiedete e non ottenete perché chiedete male

San Giuda Taddeo Patrono dei casi difficili – Novena e Preghiera


Chi è cattolico – e si spera praticante – ben conosce la storia di San Giuda Taddeo, uno dei Dodici Apostoli chiamato da Gesù a seguirlo nella prima ora che la santa Tradizione ha sempre tenuto in altissima considerazione, tanto da essere stato proclamato Patrono dei casi difficili.
Che cosa significa il Patronato, dovremo saperlo bene. Riguardo ai nostri amati Patroni in Cielo, però, la potenza, la fedeltà e la magnificenza delle grazie non ha eguali sulla terra, perché Essi godono dei “Favori divini”. Infatti, come ben insegna la dottrina cattolica, non sono i Santi di testa loro a prodigare grazie e favori, Essi attingono da Dio, perché vivono in Dio. Ricordiamo le bellissime parole della Vergine Santissima ai tre Pastorelli di Fatima: “Dio vuole che si faccia la Consacrazione al mio Cuore Immacolato…. a chi la praticherà prometto la salvezza“, vediqui.

Il velo e gli anelli..

Uso del velo
Articolo tratto dal n. 1273 di Fides, bollettino domenicale del Priorato San Pio X di Buenos Aires


Per duemila anni le donne cattoliche hanno coperto il loro capo con un velo, prima di entrare in chiesa o sempre quando si trovavano in presenza del Santissimo Sacramento (come quando la Sacra Eucarestia è portata agli infermi). Il Codice di Diritto Canonico tradizionale – quello del 1917 – al canone 1262 obbligava le donne a coprirsi il capo “specialmente quando si accostano alla santa Messa”.


Durante il concilio Vaticano II, i giornalisti chiesero a Don Bugnini se le donne dovessero continuare a coprirsi il capo; e questi rispose che il tema non era stato discusso. I giornalisti interpretarono la sua risposta come un “no” e pubblicarono questa informazione erronea nei loro diversi giornali del mondo intero. Da allora, la maggioranza delle donne cattoliche abbandonarono la tradizione.

Sanctus Antonius in vinculiis


Gli indemoniati anonimi


Abbiamo evocato Satiricus e ora ve lo beccate!

Partiamo da una lieta notizia: c’è ancora spazio per la santità nella Chiesa. Si tratta in particolare della devozione a sant’Antonio e la forma è quella delle catene – sanctus Antonius in vinculiis – le catene di sant’Antonio, appunto.