ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 16 ottobre 2017

Lo zampino di Colei che..

“Sensus fidelium” e scollamento ecclesiale



Come annunciato, venerdí scorso, 13 ottobre, è stato compiuto l’Atto di consacrazione della Missione e di tutto l’Afghanistan al Cuore Immacolato di Maria. Ne ha riferito AsiaNews, per cui non starò qui a ripetermi.


L’idea di consacrare l’Afghanistan, che è un paese interamente musulmano, alla Madonna potrebbe apparire bizzarra. In realtà essa è il frutto di una profonda convinzione: che le situazioni piú complicate possono essere risolte non con gli sforzi umani, ma solo con un intervento dal cielo. È un’ispirazione venuta in occasione del centenario di Fatima. Sapevo di iniziative analoghe prese nei mesi scorsi da singoli Vescovi e da qualche Conferenza episcopale; ma scopro ora che il numero delle consacrazioni che sono state compiute in questi giorni è notevolmente superiore. Provo a buttare giú un elenco, che sarà certamente incompleto:

Dio “aveva altri progetti” ..








Non un nuovo catechismo, ma il commento del Diavolo al Catechismo

Attenzione: oggi non è  uscita una nuova versione del Catechismo della Chiesa cattolica, ma un nuovo commento teologico — di matrice diabolica — che ne modifica i contenuti dottrinali.
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi! Come testimonia il Tommaseo nel suo ottocentesco dizionario, il diavolo aiuta a far le pentole e non i coperchi, che vorrebbe dire: è più facile fare del male che evitarne le ricadute negative. Di cosa stiamo parlando? Come un tam-tam si sta ripercuotendo nella rete una notizia vera nel contenuto ma falsa nel titolo: E’ USCITO IL NUOVO CATECHISMO FIRMATO DA PAPA FRANCESCO!
Di falso c’è che non c’è affatto alcun “NUOVO” Catechismo, ma fareste bene a salvare l’originale, vedi qui, prima che lo tolgano… o a comprarvi il testo originale, sempre che la Verità vi stia a cuore. Di vero c’è che IL NUOVO COMMENTO TEOLOGICO, perché di questo si tratta, vedi quila fonte ufficiale, di fatto intende modificare  – con false interpretazioni adeguate alla moda del tempo – il contenuto dottrinale.
Cambia il Catechismo? Di fatto NO! ma nell’interpretazione Sì, o almeno è questo che hanno voluto fare. E’ stato fatto tutto come un minestrone, dentro un pentolone, ma senza il coperchio! E così laddove è evidente che Papa Francesco non vuole, perché sa che non può, modificare la dottrina, di conseguenza firma una serie di iniziative che, alla fine della fiera, arrivano a modificarne il contenuto dottrinale con una interpretazione in completa rottura con la Tradizione.

Esperienze di disorientamento pastorale



Ordinari esempi di “aggiornamento pastorale”

Da oltre 50 anni ci sentiamo ripetere di non temere, perché non è cambiata la dottrina, né è destinata a cambiare, si è trattato solo di un semplice aggiornamento pastorale, reso necessario per adattare la dottrina bimillenaria ad un mondo in rapida trasformazione (rispetto al quale la Chiesa Cattolica sarebbe indietro di 200 anni, affermava il fu Cardinal Martini).

Il compito principale della Chiesa uscita dal Concilio (l’unico di cui si parla con ammirazione, cioè il Vaticano II) sarebbe quindi quello dell’aggiornamento, come affermava papa Roncalli.

In cosa consista questo aggiornamento lo constatiamo dovunque, tutti i giorni, ma è utile fissare qualche esempio, tratto dalla esperienza diretta dei fedeli.

Riferisco dapprima una mia recente esperienza di depistaggio pastorale :

A proposito di “Amoris Laetitia” e di stravolgimento della retta dottrina cattolica bimillenaria: alcuni giorni or sono mi trovavo in un importante santuario mariano del centro Italia (di cui taccio il nome per carità cristiana, come apparirà subito chiaro), quando vedo il Vescovo locale che stava facendo un’omelia sul matrimonio a due giovani che stavano per sposarsi (la sposina aveva in braccio una figlia di 4-5 anni).
Il Vescovo è partito subito dicendo che l’unione tra due giovani, anche se non passano dal municipio o dalla chiesa, è già di per sé un matrimonio, e vedasi bene, “un matrimonio santo”. Se poi interviene la cerimonia religiosa, ancora meglio, diceva, il vincolo si rafforza e gli sposi possono superare le prove della vita che potrebbero altrimenti minacciare o distruggere la loro unione. Ma il bello, o il brutto, è stata l’assenza di ogni accenno al fatto che due che vanno a letto senza essere spostati  siano in peccato mortale, nossignori, sono “santi sposi”, cioè hanno dato vita ad un “matrimonio santo”, parola di Vescovo!

Giù le braghe..


D’Agostino invoca una “nuova” bioetica


Qualche giorno fa, precisamente il 9 ottobre, è uscito su Avvenire un interessante articolo di Francesco D’Agostino (QUI), anzi il termine più esatto è sintomatico.
D’Agostino discetta di impegno per la vita, della nuova Pontificia Accademia per la Vita (PAV), ma soprattutto di nuovo paradigma. Il significato di paradigma è “modello di riferimento di valore fondamentale” (QUI). Per spiegare il motivo per cui D’Agostino invoca il cambio di paradigma compie una capriola dialettica degna dei volteggiamenti del ginnasta campione olimpico Yuri Chechi. Leggete un po’:

Bottiglioni e banane


Il Riassunto del Lunedì. Sul bel Danubio blu


Catalogna. Il geniale governatore della Catalogna, quello con il nome da Pokemon, non si è scomposto per l’ultimatum del governo spagnolo. Eppure quest’ultimo gli aveva solo chiesto “senti ma… hai dichiarato la secessione o no? Prima di mandarti i carri armati vorremmo essere sicuri”. Il catalano quindi non se l’è sentita, anche questa settimana, di prendere una posizione netta e ha chiesto altri due mesi di dialogo con il governo. La secessione delle banane sembra fallita.

Smoke in his eyes

Papa Francesco: "Serve un patto mondiale sui migranti"

Alla Fao il monito del Pontefice: "Fame colpa di guerre e cambiamento climatico"

C'è un'accusa ai potenti del mondo nelle parole di papa Francesco, che invita a non considera la fame "come una malattia incurabile", sostenendo che "è chiaro che le guerre e i cambiamenti climatici" sono la causa per cui milioni di persone non hanno di che cibarsi.


Un dito puntato durante il discorso alla Fao, l'agenzia delle Nazioni Unite che proprio di nutrizione e agricoltura si occupa, durante il quale il Pontefice non tralascia neppure di parlare di immigrazione.
Bisogna "elaborare un patto mondiale per una migrazione sicura e regolare", dice Bergoglio, secondo il quale la sfida a cui ci troviamo di fronte deve avere una risposta che sia "ordinata e giusta". Un commento a tema con la Giornata mondiale della alimentazione, che quest'anno è intitolata proprio Cambiare il futuro della migrazione. Oggi è stata anche inaugurata una statua dell'italiano Luigi Prevedel che rappresenta Aylan Kurdi, il bimbo siriano trovato senza vita sulla costa del Mediterraneo nel 2015.

“Un leone addormentato si è svegliato”



ECUADOR, PIÙ DI UN MILIONE IN STRADA CONTRO IL GENDER. IN ITALIA, LA STRAORDINARIA CENSURA DELLO IAP. NEL SILENZIO DEI MEDIA.

Più di un milione di persone sono sfilate per le vie dell’Ecuador, in venticinque diverse città, sotto lo slogan: “Lascia stare i miei figli” (ConMisHijosNoTeMetas), e con messaggi del genere: “Un leone addormentato si è svegliato”, in difesa della famiglia naturale, formata da un uomo e una donna, e della vita sin dal concepimento. Le manifestazioni sono state organizzate dal Fronte Nazionale per la Famiglia – Ecuador, che ha avuto anche l’appoggio della Chiesa cattolica del Paese, e di diverse confessioni cristiane. Inutile sottolineare la differenza con analoghe manifestazioni avvenute negli anni scorsi in Italia accolte con indifferenza, per non dire ostilità, dai vertici della Conferenza Episcopale, impegnata a stabilire rapporti amichevoli col governo, e dai vertici del Vaticano.

Non è il solito spot Vatibergogliano

LA MADONNA INIZIA DAGLI ULTIMI, MA A ROMA TUTTO TACE. ECCO IL MIRACOLO DEL SOLE…


E come a Fatima il 13 ottobre 1917 l’evento si ripete, ma nessuno ne dà rilevanza.

domenica 15 ottobre 2017

«infine il mio Cuore Immacolato trionferà»


Il Cuore Immacolato nel messaggio di Fatima: “via”, “salvezza”, “rifugio”.    
         

Dall’insieme del messaggio della Vergine, risulta che la Devozione/consacrazione al Cuore Immacolato possiede una valenza salvifica universale straordinaria (salvezza della propria anima, salvezza di tante anime dall’inferno, salvezza del mondo dalle catastrofi annunciate – come la guerra – qualora il mondo non si fosse piegato ad accogliere le richieste della Vergine SS.); rende anime elette e predilette, particolarmente amate da Dio e Maria che godranno di una immensa gloria e speciali privilegi nella vita futura; già in questa vita i devoti al Cuore Immacolato ricevono garanzia di protezione (“rifugio”) e sono illuminate in modo da percorrere la strada sicura della santità, della salute, della salvezza eterna (“via” che ti condurrà a Dio). 
La Vergine Maria, a Fatima, fa riferimento alla Devozione al suo Cuore Immacolato a più riprese nel corso delle apparizioni. Queste le sue parole:
« Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere ed amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. A chi la praticherà prometto la salvezza. Queste anime saranno predilette da Dio, e come fiori saranno collocate da Me dinanzi al Suo trono » (1) (la Madonna a Lucia, 13 Giugno).
« Non ti scoraggiare, Io non ti abbandonerò mai. Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio » (2) (la Madonna a Lucia, 13 Giugno).

Qualcuno dice che il nostro odore è cattivo


Elogio della naftalina

    Buongiorno. Sono una pallina di naftalina.
Non chiedetemi come, ma anche qui, dentro l’armadio di nonna Carlotta, arrivano le notizie. Ho saputo così che il papa Francesco ha parlato di me, di noi. Il che da un lato mi ha fatto piacere, naturalmente, ma dall’altro ha rinnovato un’antica sofferenza. Riguarda quel modo di dire diffuso tra la gente, per cui «stare in naftalina» equivale a vivere al chiuso, in un posto buio, lontani dal mondo e dalle belle cose della vita. Il che sotto molto aspetti è vero, perché noi in effetti abbiamo questo compito di conservare gli abiti e in generale i tessuti, e quindi svolgiamo il nostro lavoro per lo più negli armadi e nei guardaroba. Ma ciò non significa che noi palline di naftalina dobbiamo essere disprezzate. Ed ecco perché mi spiace molto che perfino Francesco, che è tanto buono e misericordioso, sia caduto nel luogo comune e abbia contribuito a rafforzarlo.
Che cosa ha dunque detto Francesco? Ecco la frase da lui rivolta al Pontificio consiglio della nuova evangelizzazione: «La Tradizione è una realtà viva e solo una visione parziale può pensare al “deposito della fede” come qualcosa di statico. La Parola di Dio non può essere conservata in naftalina come se si trattasse di una vecchia coperta da proteggere contro i parassiti!»

Gesù non è venuto per la salvezza di tutti?


LA PIETRA DELLO SCANDALO       
     
Relativizzazione della Verità cattolica e il "deicidio" dimenticato: la preghiera "Oremus et pro perfidis Judaeis" la cui modifica fu un autentico capolavoro di equilibrismo ma anche la pietra che rimossa fa vacillare la Chiesa 
di Francesco Lamendola  

 
  
Per millecinquecento anni, ininterrottamente, nella celebrazione solenne del Venerdì Santo, milioni di cattolici hanno pregato, fra l’altro, con queste parole: Oremus et pro perfidis Judaeis, preghiamo anche per i perfidi Giudei. Una preghiera “cattiva”, nevvero? Meno male che lo “spirito” del Concilio Vaticano II l’ha spazzata via, insieme ad altre insopportabili anticaglie e a non pochi residui di antigiudaismo. Già. Peccato, però, che perfidis non significhi solo “perfidi”, nel senso di “subdoli e sleali”, ma anche, e principalmente, “increduli”, nel senso che i giudei non hanno voluto credere che Gesù, giudeo Lui pure, fosse il Messia da loro tanto atteso e annunciato dai profeti. Si trattava, dunque, di una preghiera per la conversione dei Giudei, affinché anche loro possano godere dei frutti di salvezza dell’Incarnazione del Verbo, così come i cristiani. E, inoltre, cosa ancor più importante, peccato che la preghiera per la conversione dei giudei fosse la probabile risposta, piena di mitezza e di compassione, a una serie di “preghiere” giudaiche, che erano, in realtà, altrettante maledizioni scagliate contro i seguaci del Nazareno. Ce n’era un vero florilegio, tratte dai racconti delToledot Yesu, pieni di sconcezze, insulti e blasfemie contro la religione cristiana e il suo fondatore, un vero e proprio anti-vangelo sarcastico e sacrilego: in particolare, c’era - e c’è tuttora: le cose non sono cambiate, anche se si fa finta di nulla, in tempi di “dialogo” post-conciliare, che poi è un dialogo a senso unico – la Birkat Ha Minim, ossia la “dodicesima benedizione”, parte integrante dellaHamidah, la preghiera fondamentale che ogni ebreo ortodosso recita più volte nel corso della giornata. Peccato, dunque, che più che una “benedizione”, si tratti di una vera e propria maledizione, scagliata con perfetta lucidità e intenzionalità contro i cristiani, della quale esistono varie versioni, e che suona press’a poco così: Che per gli apostati non ci sia speranza; sradica prontamente ai nostri giorni il regno dell’orgoglio, e periscano in un istante i “nozirim” (i cristiani) e i “minim” (gli eretici). E anche se i linguisti discutono tuttora se i nozirim siano tutti i cristiani, o solo gli ebrei convertiti al cristianesimo, la cosa fa poca o punta differenza,  visto che i cristiani, in quanto tali, tutti, di origine ebrea e non ebrea, rientrano nella categoria dei minim, i “dissidenti”, ossia gli eretici.

È quello che tutti i bambini vorrebbero

Il Vaticano benedice il megashow sulla Cappella Sistina


Musiche di Sting, esperti di videogames e nove milioni di euro per ricreare i tormenti di Michelangelo per il “Giudizio Universale”


Due momenti dello show sul «Giudizio Universale», creato da Marco Balich con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani Lo show partirà il 15 marzo: due volte al giorno per un anno all’Auditorium Conciliazione di Roma

È quello che in fondo tutti i bambini vorrebbero: entrare dentro un evento e sentirsene parte integrante. Figuriamoci se a un adulto viene proposto lo stesso gioco: immergersi in un’opera d’arte, tornare a quei luoghi e in quel tempo come se il miracolo si compisse in quell’istante. Proprio a questa fascinazione punta la Artainment Worldwide Shows che, con la consulenza dei Musei Vaticani, ha messo in piedi lo spettacolo Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel che debutterà all’Auditorium Conciliazione di Roma, giusto in faccia al Cupolone, il 15 marzo 2018. Sarà programmato due volte al giorno per almeno un anno e con la possibilità di seguirlo anche in inglese e, più avanti, pure in altre lingue. «Ma si spera - dicono gli organizzatori - di farne uno spettacolo fisso come avviene in altre capitali». 

Straordinario? No!


DUE ANNI FA SUPPLICA AL PAPA SUL MATRIMONIO. ORA QUASI 900MILA FIRME. IMBARAZZANTE (IMBARAZZATO?) SILENZIO DI PIETRO.

  
Due anni dopo. Prima ancora che la controversa esortazione apostolica Amoris Laetitia, con tutte le sue volute ambiguità, fosse pubblicata, e alla vigilia della seconda tranche del Sinodo sulla Famiglia, era partita nei confronti di Francesco una “Supplica Filiale”. Il testo chiedeva a Papa Francesco “una parola chiarificatrice” che dissipasse il “generalizzato disorientamento causato dall’eventualità che in seno alla Chiesa si aprisse una breccia tale da permettere l’adulterio in seguito all’accesso all’Eucaristia di coppie divorziate e risposate civilmente”.
Tuttora il coordinamento della “Supplica Filiale”, che rappresenta una coalizione di oltre 60 organizzazioni pro-famiglia e pro-vita dei 5 continenti, non ha ricevuto nemmeno una nota di avvenuta ricezione da parte della Santa Sede.
Straordinario, no? Specialmente se si tiene conto che l’onnipotente Segreteria di Stato risponde a tutti, comprese le coppie omosessuali, augurando ogni bene e facendo così qualche piccola gaffe. Ma ovviamente i cattolici non hanno diritto a risposta. Nel frattempo la supplica filiale è stata firmata da 1378 “firmatari qualificati”; cioè religiosi, religiose, vescovi, cardinali, accademici e studiosi: mentre la raccolta di firme fra i semplici fedeli ha raggiunto quasi le novecentomila adesioni (879.451, per l’esattezza).

Il peccato non esiste...

Bergoglio sulla pena di morte, e l’agenda dei radicali

Qualche giorno fa, Bergoglio ha lanciato l’ennesimo attacco, questa volta contro la dottrina della chiesa sulla pena capitale. Nel celebrare i 25 anni del Catechismo cosa ha fatto? Ha parlato di ciò che è del tutto attuale? Della necessità dell’uomo di guardare a Dio? Dei principi non negoziabili, sanciti dal catechismo, e oggi sotto attacco? No, nulla di tutto ciò. Bergoglio ha parlato di qualcosa che, apparentemente non ha nulla a che vedere con l’attualità: quello della pena di morte non è oggi un problema che si pone, nell’orbe che fu cattolico. Perchè allora tirarlo in ballo?

Il suo Gesù

ABASCAL: RELATIVISMO ESTREMO

La quintessenza del relativismo più estremo: malizia e disonestà intellettuale di padre Sosa Abascal. La dottrina gli piace poco, forse perché essa ha il brutto vizio di definire con chiarezza ciò che è vero e ciò che è falso
di Francesco Lamendola 



Nel febbraio del 2017 il nuovo generale dei gesuiti, padre Arturo Sosa Abascal  ha pensato bene di presentarsi per mezzo di una intervista (oggi si usa così...) al giornalista svizzero-ticinese Giuseppe Rusconi, per il sito rossoporpora, intervista poi ripresa e pubblicata sul Giornale del Popolo di Lugano. Polemizzando, neanche tanto indirettamente, con il cardinale Gerhard Ludwig Müller, il quale aveva ribadito, a proposito dell'insegnamento cattolico sul matrimonio, che le parole di Gesù circa la sua indissolubilità sono chiarissime, e quindi la dottrina cattolica è immodificabile, Sosa ha fatto una serie di affermazioni a dir poco sconcertanti, del seguente tenore:

Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù. A quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito. [...] 
Nell'ultimo secolo nella Chiesa c'è stato un grande fiorire di studi che cercano di capire esattamente che cosa volesse dire Gesù. Ciò non è relativismo, ma certifica che la parola è relativa, il Vangelo è scritto da esseri umani, è accettato dalla chiesa che  fatta di persone umane. [...] 
Perciò è vero che nessuno può cambiare la parola di Gesù, ma bisogna sapere quale è stata!
[E sulla posizione della Chiesa circa l'indissolubilità del matrimonio] Io mi identifico con ciò che dice papa Francesco. Non si mette in dubbio, si mette a discernimento.[...] 
Dottrina è una parola che non mi piace molto, porta con sé l'immagine della durezza della pietra. Invece la realtà umana è molto più sfumata, non è mai bianca o nera,  è in un sviluppo continuo".

sabato 14 ottobre 2017

“C’è la speranza, ma è inutile se non è accompagnata da opere ”


NIGERIA CONSACRATA AL CUORE IMMACOLATO. MIRACOLO DEL SOLE?


“Miracolo del Sole in Nigeria,il 13  ottobre, dopo la riconsacrazione della Nigeria al Cuore Immacolato di Maria, in occasione del centenario dell’ultima apparizione a  a Fatima”
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“Benin City, nello Stato di Edo, Nigeria.  Si dice fosse presente l’intera Conferenza Episcopale”



Tutto sembra autentico.  Qualcuno  può confermare questa notizia?

Tempo che fa?

Supplica Filiale al Papa. 870 mila firme, 3 cardinali, 9 vescovi, oltre 600 preti

Tempo fa venne proposta al Santo Padre una Supplica filiale, da non confondersi con la più reccente Correzione filiale , riguardante la sacralità e l'indissolubilità del matrimonio. Oggi la supplica ha raggiunto numeri di tutto rispetto. Ciò ha spinto gli estensori della supplica a sottoporre una Dichiarazione, reperibile qui. Di seguito il comunicato.
3 cardinali, 9 vescovi, 636 sacerdoti religiosi e diocesani, 46 diaconi, 25 seminaristi, 51 fratelli religiosi, 150 religiose di vita attiva e contemplativa, oltre a 458 persone fra professori di teologia, insegnanti di religione, catechisti, agenti pastorali e accademici in genere, firmano una “Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio e alla sua ininterrotta disciplina” ricevuta dagli Apostoli. 

Indré o avant?

Ci sono novità dai Vangeli che ancora non conosciamo?



Sì, ma riguarda la nostra conversione alle dottrine dei Vangeli già chiaramente emerse, non si tratta di convertire le dottrine alle mode dei tempi!
La frase di cui vogliamo occuparci proviene dal Discorso del santo Padre Francesco, vedi qui, e che sta suscitando imbarazzo ed anche confusione. La frase è questa: “Non è sufficiente, quindi, trovare un linguaggio nuovo per dire la fede di sempre; è necessario e urgente che, dinanzi alle nuove sfide e prospettive che si aprono per l’umanità, la Chiesa possa esprimere le novità del Vangelo di Cristo che, pur racchiuse nella Parola di Dio, non sono ancora venute alla luce…”
Perciò proponiamo la questione con una semplice domanda: ci sono ancora novità dai Vangeli che ancora non conosciamo?

Se vogliamo sperare di non perire


OGNI COSA TENDE A DIO                 


Quell'impronta di vita ispirata ai principi e valori cristiani: la fortuna della mia generazione è aver visto che "ogni cosa tende a Dio", è qualcosa che agisce in profondità e alimenta le radici stesse della vita interiore di Francesco Lamendola  
 
  
Ogni cosa tende a Dio.
Quanto è stata fortunata la mia generazione! Forse perché il Friuli è una terra periferica, almeno rispetto all’Italia (ma non rispetto alla Mitteleuropa, suo vero contesto storico-culturale), e il  “miracolo economico” vi è giunto con parecchio ritardo, sta di fatto che quanti vi sono cresciuti fra gli anni ’50 e i primi anni ’60 hanno fatto in tempo, tra le molte altre cose positive – una famiglia ben solida; una scuola molto seria; un’infanzia fatta di giochi e di stupore, e non di telefonini e computer - a ricevere una vera educazione cattolica, e soprattutto un’impronta di vita complessiva ispirata ai princìpi e ai valori del cristianesimo: ed è l’impronta di vita ricevuta nell’infanzia che decide tutto il resto. Non è importante, o almeno non è decisivo, che quell’impronta di vita venga subito accettata e fatta propria dall’individuo; non è neppure indispensabile averla vista incarnata e realizzata coerentemente nella maggioranza delle persone o delle famiglie, e, al limite, neppure nella propria: è importante averla vista, anche poche volte, e aver constatato che essa è possibile, che può tradursi in un modo di vivere, di amare, di sognare, di agire, di studiare, di lavorare, di stare insieme agli altri. L’impronta di vita è come la bussola per il marinaio o come l’ago magnetico per la bussola: è qualcosa di cui si sa l’esistenza e di cui ci si ricorda, magari a distanza di anni, perfino di decenni; è qualcosa che agisce in profondità, che alimenta le radici stesse della vita interiore, perfino all’insaputa della coscienza, ma che, un bel giorno, riemerge, in tutta la sua forza. Che siano benedetti quanti, con il loro modo di essere, aiutano il bambino a ricevere una positiva impronta di vita; che siamo maledetti quanti lo sporcano e lo contaminano con un’impronta di vita negativa. Se ogni uomo è una storia sacra, ogni bambino rappresenta una storia doppiamente sacra, perché le pagine nel libro della sua vita sono ancora quasi tutte bianche, e su di esse egli, crescendo, potrà scrivere un poema paradisiaco, oppure una storia di brutture e di orrori.

Apud surdas aures

Non v'è peggior sordo...


Anche i filosofi si "correggono". Buttiglione e Pierantoni a duello su "Amoris" laetitia               
Pierantoni
Francesco non è certo un papa filosofo, viste la disinvoltura con cui maltrattail principio di non contraddizione e l'inconsistenza dei quattro postulati ai quali dice di appendere il suo pensiero.
Curiosamente, però, offre ricca materia di "disputatio" proprio ai filosofi. Uno di questi, Rocco Buttiglione, è sceso in campo pochi giorni fa per demolire punto per punto la "Correctio filialis" recapitata al papa lo scorso 11 agosto da 40 studiosi cattolici di tutto il mondo, anch'essi in prevalenza filosofi, con la richiesta di correggere sette eresie annidate – a loro giudizio – nel capitolo ottavo di "Amoris laetitia".
Buttiglione ha formulato la sua apologia della perfetta ortodossia del papa in questa intervista ad Andrea Tornielli su Vatican Insider del 3 ottobre:
E ora ecco un altro filosofo che contrattacca, smontando a sua volta le tesi di Buttiglione e di nuovo criticando "Amoris laetitia".
Lo fa in un'intervista a Diane Montagna su Life Site News del 10 ottobre, pubblicata in inglese e in italiano:
Si tratta del professor Claudio Pierantoni (nella foto), che insegna filosofia medievale alla Universidad de Chile ed è uno dei firmatari della "Correctio".