ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 19 dicembre 2017

What is your name?

SAPETE PERCHÉ, DURANTE UN ESORCISMO, SI CHIEDE AL DEMONIO DI DIRE IL PROPRIO NOME?

Sapete perché, durante un esorcismo, si chiede al demonio di dire il proprio nome?
Bisogna confessarlo: il tema “esorcismo” e “possessione diabolica” suscita in genere, nella nostra mentalità moderna, una reazione a metà tra la fascinazione per quegli aspetti di mistero che evoca e l’aperta incredulità. Materia per i film, viene da pensare. Ma la pratica dell’esorcismo è regolata dalla Chiesa cattolica con il rituale De exorcismis et supplicationibus quibusdam (Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari, adottato nel 1998 in sostituzione del precedente più antico che comunque può essere usato), ed è soggetta a vincoli e prescrizioni. Affonda le sue motivazioni nella Sacra Scrittura e nella teologia. E’ materia delicata che deve essere trattata con prudenza da sacerdoti preparati e equilibrati (“ornato di pietà, di scienza, di prudenza e integrità di vita”), espressamente autorizzati dal proprio vescovo. Aleteia ne ha parlato con p. Cesare Truqui, esorcista della diocesi di Coira, in Svizzera, e relatore all’XI corso “Esorcismo e preghiera di liberazione” in svolgimento all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma per iniziativa dell’Istituto Sacerdos dello stesso ateneo, in collaborazione con il Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa di Bologna (Gris) e l’Associazione internazionale esorcisti (Aie).

Perdono di qua, perdono di là...

LA CHIESA PUO' PECCARE? NO PERCHE' E' SANTA! Chiesa "santa e peccatrice?" Eresia!

Introduzione

Se è vero che la storia non può giudicare il Cristianesimo è anche vero che il Cristianesimo non può prescindere dalla storia. Infatti, se il Cristianesimo non si esaurisce nell' ambito della storia, ma va al di là (indicando all'uomo una meta che supera la dimensione terrena e temporale), è pur vero che il Cristianesimo non è un'astrazione ma costituisce una risposta tanto alle ansie escatologiche (attinenti all'aldilà) quanto terrene dell'uomo.

Ecco perché è importante conoscere, almeno a grandi linee, la storia della Chiesa; e quando parliamo di «storia della Chiesa» non intendiamo la conoscenza di tutti i fatti (che è degli specialisti) quanto possedere concetti generali per capire... e soprattutto per non farsi truffare da chi vuol presentare alcuni fatti storici in maniera poco veritiera.

Spesso e da più parti si sente parlare di «colpe» della Chiesa cattolica e di relativi «perdoni». Perdono di qua, perdono di là... sembra che al cattolico non tocchi altro che fare «mea culpa»su presunte colpe, per giunta non personali, ma di altri.

Cerchiamo di capire, in primo luogo, in che senso sia giusto parlare di colpe della Chiesa e, in secondo luogo, se la Chiesa può davvero peccare.

Va là..al-walà wa-al-barà

Cardinale Betori tutta l’Italia pagherà la sua superba “generosità”



«L’islam invaderà l’Europa»… profetizzava san Giovanni Paolo II e mons. Betori offre loro la Toscana su di un piatto d’argento.
Sant’Agostino d’Ippona nei suoi Sermones (164, 14) afferma: Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere (“cadere nell’errore è stato proprio dell’uomo, ma è diabolico insistere nell’errore per superbia”), da qui la  locuzione latina errare humanum est, perseverare autem diabolicum, che tradotta letteralmente significa “commettere errori è umano, ma perseverare (nell’errore) è diabolico”.
E’ di questi giorni il “regalo di Natale” di mons. Giuseppe Betori, arcivescovo cardinale di Firenze, a riguardo della vendita di un territorio della diocesi per darlo ai musulmani che vi costruiranno una Moschea. Di questi tempi sarebbe una “non notizia” vista l’assillante imposizione, l’obbligo del dialogo “ad ogni costo”, del volemose bene e di un “ammmore” che non sarà mai corrisposto, anzi, come un Cavallo di Troia si stanno offrendo all’Islam le “chiavi delle città”, delle città italiane, con conseguenze future drammatiche.

Si vantano di ciò di cui si dovrebbero vergognare

 QUESTO CE LO DEVONO SPIEGARE



Ed è se la Chiesa di oggi sia la vera Chiesa cattolica di ieri e di sempre o se sia diventata un’altra cosa come l’attuale pontefice si vanta voler fare ma Lutero non era scomunicato? Il caso della suora di clausura Lucia Caram
 di Francesco Lamendola  
  
  

Ci devono spiegare, i signori della neochiesa, che non osiamo neanche chiamare sacerdoti, perché sono semmai degli abusivi del sacerdozio, come mai una suora carmelitana di clausura non vive affatto in clausura, ma va ogni giorno in televisione a parlare e straparlare di tutto e di più, dalla cucina alla politica; perché si è schierata apertamente per l’indipendenza catalana, lei, argentina residente a Barcellona, Spagna, contravvenendo alla regola che i religiosi non devono fare politica attiva, salvo dispensa; e soprattutto perché Lucia Caram, dopo aver dichiarato nel corso di un programma televisivo che Maria Vergine faceva sesso con suo marito, come (parole sue) tutte le coppie ”normali”, non è stata ancora cacciata dal suo Ordine. Ci devono poi spiegare come mai un documento come Amoris laetitia, che, se fosse stato presentato da José Mario Bergoglio quando era arcivescovo di Buenos Aires, sarebbe stato sicuramente bocciato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede – sono parole di un noto canonista cattolico americano, Gerald Murray, della diocesi di New York -, ora che lui è diventato papa, pretende d’imporlo come la linea ufficiale della Chiesa in materia di divorziati risposati o passati a un’altra convivenza; tanto più che, come è noto, ne esistono diverse interpretazioni e quella che viene applicata nella stessa diocesi di Roma è diversa da quella del clero di Buenos Aires, avallata dal papa stesso, col risultato che la Chiesa cattolica ha perso la sua unità magisteriale, i suoi vescovi non parlano più con una voce sola, ma sta accadendo in essa come nelle numerosissime chiese e chiesette protestanti, dove ciascuno si fabbrica la sua personale lettura del Vangelo. E ci sono tante, tantissime altre cose che ci devono spiegare, dai corsi per fidanzati omosessuali, varati in numerose diocesi e strutture della Chiesa cattolica; alla persecuzione contro i Francescani e le Francescane dell’Immacolata, centinaia dei quali, disperati, hanno lasciato l’abito e sono tornati nel mondo (un fatto che dovrebbe pesare come un macigno sulla pur durissima coscienza di papa Bergoglio), al silenzio assordante della C.E.I. e del papa stesso allorquando il Parlamento italiano vara delle leggi chiaramente anticristiane, come quella sul testamento biologico, laddove l’una e l’altro si mostrano fin troppo loquaci quando si tratta di temi che poco o nulla hanno di religioso e di cristiano.

Il nuovo inno del Vaticano

MELANCONIE DI SUPER EX. UN BEL 2017, CON IL PAPA CHE CELEBRA PIÙ LUTERO DELLA MADONNA DI FATIMA. VEDIAMO NEL 2018 CHE SI INVENTA…

 SuperEx, ve lo ricordate: quello ex di Avvenire, ex dei movimenti per la vita e così via? Ci ha scritto per fare gli Auguri di Buone feste, a noi e alla Chiesa cattolica. E guardandosi indietro, ai dodici mesi che si stanno per compiere gli sono venute come delle melanconie. Perché, come scriveva quello lì, non ci sono parole più di tristi di “avrebbe potuto essere”. E invece sappiamo come vanno le cose nel regno di Re Francesco, Sovrano pontificio…

Come agiscono i membri della setta conciliare

Nuove minacce anonime: questa volta Baronio chiede la collaborazione dei Lettori


Questa mattina, dopo la S. Messa, ho aperto la casella di posta elettronica del blog ed ho trovato questo messaggio, spedito ieri sera a commento del mio articolo sul Pater noster (qui): 

Ne devi ancora ingoiare di merda, caro Baronio. Conserva ancora un po' del tuo veleno, ti servirà per l'onda di depressione che si abbatterà su voi fanatici verso marzo-aprile del prossimo anno. Lì ci sarà da ridere.

Fra grandi profeti ci si intende..

"Papa Francesco è un grande profeta!" il teologo Vito Mancuso a Che tempo che fa (Video Integrale)


"Papa Francesco è un grande profeta!!" 
 Vito Mancuso
a "Che tempo che fa"
(Video Integrale)

Il teologo ha portato in studio il suo nuovo libro 
"Il bisogno di pensare'' 
(Tratto da "Che tempo che fa" del 18 dicembre 2017)



"Papa Francesco è un grande profeta! Ha un grande pensiero! Ha una visione! E' persona che a partire dal suo pensiero ha la capacità di infondere energia positiva nel mondo, perché quando lo ascolti, hai più voglia di vivere.

Ma quanti sono disposti a seguirlo veramente?

Sarà un caso?

  • IL RITRATTO DI DON VIGANO’

Il comunicatore vaticano e il colosso gay friendly

Il Vaticano ha deciso di creare un nuovo portale di comunicazione chiamato Vatican News e per la realizzazione ha chiamato la prestigiosa multinazionale della web solution per le imprese, Accenture. Ma di che cosa si tratta? Si tratta di un’impresa ai vertici nel campo della gestione di portali internet e non solo, che però ha aderito come molte altre multinazionali al credo Lgtbt come elemento distintivo di un nuovo modo di lavorare e rapportarsi con il dipendente e il cliente. 
A notare il "dettaglio" è il portale spagnolo Infovaticana in un articolo del suo direttore Gabriel Ariza, che non manca di sottolineare come Accenture sia una realtà imprenditoriale molto coinvolta con i “valori” Lgbt. Un esempio? Non è difficile trovare nel suo sito espressioni come questa: «Siamo impegnati a sensibilizzare e educare le nostre persone al rispetto verso la nostra comunità LGBT, sostenendo allo stesso tempo tutti i nostri dipendenti e fornendo loro un luogo di lavoro che garantisca sempre una positiva integrazione». 

lunedì 18 dicembre 2017

La via dell'inferno è aperta e larga


NEOCHIESA: INFERNO DI FALLITI


I Santi hanno visto l’inferno e il papa? Ecco da chi è formata la neochiesa modernista e progressista: da un esercito di falliti e frustrati, residuati della stagione della contestazione, carichi di rancore e bramosi di rivalsa 
di Francesco Lamendola   
 

Farebbero sorridere, se non suscitassero indignazione, le parole di padre Arturo Sosa Abascal sulla non esistenza del diavolo: perché,se il diavolo non esiste, non esiste neppure l’inferno; e se l’inferno non esiste, allora il cristianesimo è una menzogna e Gesù Cristo è venuto sulla terra per niente, dal momento che le anime non corrono alcun pericolo di dannazione e che il male non doveva essere affrontato e vinto dal Figlio di Dio, per riscattare l’umanità che giaceva sotto il suo dominio. Ma che l’inferno esista, ed esistano pure i diavoli, non è affatto una opinione personale di qualcuno, di qualche cattolico tradizionalista e bigotto: è parola del Magistero, e, prima ancora, parola di Dio. Gesù ne ha parlato spesso; lo ha affrontato faccia a faccia, nel deserto, quando ha subito le sue tentazioni, e le ha vinte; e poi, lungo tutta la sua vita terrena, quando ha liberato una quantità d’indemoniati. Anche gli altri testi del Nuovo Testamento, le lettere di san Paolo, quelle di san Pietro, i due principi degli Apostoli, parlato del diavolo e della sua terribile realtà; e così pure l’Apocalisse, che descrive la battaglia finale fra le armate del diavolo e gli Angeli del Signore.  Non solo: molti Santi e Sante, anche nei tempi moderni, hanno visto l’inferno: la beata Anna Katharina Emmerick, Jean-Marie-Vianney, il santo curato d’Ars, san Giovanni Bosco, santa Faustina Kowalska, suor Lucia dos Santos, padre pio da Pietrelcina: lo hanno visto così come voi vedete le case di fronte, quando uscite in strada dal vostro portone; lo hanno visto e ne hanno riportato un’impressione fortissima, incancellabile. Ne hanno poi parlato, naturalmente, per mettere in guardia le anime contro il pericolo di finire in esso.

“Non si sa”?

Si andrà tutti in paradiso?





Intervista di François Billot de Lochner all’Abbé Guy Pagrès per presentare il suo libro “Giuda, è all’inferno?”, con sottotitolo: Risposte a Hans Urs von Balthasar (con una supplica al papa) – 16 dicembre 2017
François Billot. – Cari amici, ho la grande gioia e l’onore di avere ospite l’Abbé Pagrés, della diocesi di Parigi, che ha scritto diversi libri, e il titolo del suo ultimo libro, che presentiamo oggi è: “Giuda, è all’inferno?”, con un sottotitolo interessante: “Risposte a Hans Urs von Balthasar, che, come tutti sapete, è un famoso teologo della fine del XX secolo.
Il Cardinale Muller, prefetto della Dottrina della Fede, con un messaggio personale, ha dato un completo sostegno al suo libro. Allora, la prima domanda che le porgo, signor Abate, riguarda il titolo del suo libro, piuttosto provocante: “Giuda, è all’inferno? Esiste l’inferno?
Abbé Guy. -Io penso che oggi la risposta a queste due domande, contestate in generale nella chiesa, tendono a far credere che l’inferno sia vuoto e che quindi nemmeno Giuda vi sia in esso. Ho inviato la mia opera a diversi vescovi chiedendo che mi facessero una prefazione, ma nessuno fra essi è stato in grado di dirmi che Giuda è all’inferno. Tutti mi hanno risposto: “Non si sa”.

Anche Troia ha il suo presepe


Se nel presepe Gesù Bambino sembra un intruso

Alla fine ci sono andato. A vedere il presepe di piazza San Pietro. Ieri è stato il mio amico pizzaiolo di Borgo Pio a spingermi: «Ci vada, ci vada, poi mi dirà».
Gli ho chiesto: non le è piaciuto?
«Per niente».
E perché?
«Mi ha messo a disagio. Con quell’uomo nudo in primo piano, il palestrato. Ma che? È un poveretto quello? Andiamo! Sembra appena uscito da un centro benessere. E poi Maria e Giuseppe sono persi là in mezzo, quasi nascosti dagli altri personaggi. Ci vada, ci vada, poi ne parliamo».

Il bardotto di Troia

ANONIMI DELLA CROCE RICORDA AL TEOLOGO ANDREA GRILLO ALCUNE COSE CATTOLICHE SULLA TRANSUSTANZIAZIONE.




Anonimi della Croce, l’interessante blog di informazione vaticana ed ecclesiale, è in piena polemica con Andrea Grillo, un docente di teologia molto noto e molto mediatico, che insegna a Roma, a Sant’Anselmo. Il suo nome era circolato nei mesi scorsi come uno dei membri del gruppo(?) commissione(?) think tank (?) tavolo di lavoro (?) che avrebbe studiato la possibilità di una “messa ecumenica”, una celebrazione a cui potessero partecipare sia cattolici che protestanti. Alla fine il Vaticano ha smentito l’esistenza di una tale commissione (che peraltro non era mai stata nominata ufficialmente, e quindi era assolutamente smontabile). Che però qualcuno, alcuni abbiano lavorato all’ipotesi è un’altra storia. Ora il centro di quel problema era proprio il centro della polemica fra Grillo e gli Anonimi: e cioè la transustanziazione.

La sua cavalla

Maria Caram, la "suora" blasfema della neo-chiesa bergogliana



Nel novero dei personaggi impresentabili della setta conciliare merita in esser inserito il nome di Lucia Caram, suora domenicana di clausura (?) di origine argentina che lo scorso febbraio, nel corso di un programma spagnolo (qui), ha bestemmiato la sacra Verginità di Maria Santissima affermando: 
Maria e Giuseppe avevano una relazione normale di coppia che ovviamente comportava anche fare sesso come tutte le coppie normali.

Un cavallo di Troia


Samir: moschea sul terreno della Chiesa? Una follia


Un cavallo di Troia. E’ la costruzione della moschea di Sesto fiorentino su terreni ceduti dalla diocesi di Firenze all’Ucoii. Ne è convinto padre Samir Kahlil Samir, gesuita e islamologo di fama internazionale che non ha mai taciuto sul rischio di islamizzazione dell’Occidente. Secondo Samir, in questa intervista alla Nuova BQ, la decisione del vescovo di Firenze, mons. Giuseppe Betori, è provocata da un irenismo in buona fede, ma miope. La prima conseguenza infatti sarà che le associazioni islamiche andranno alla ricerca di altri terreni in altre diocesi per quella che diventerà un’operazione di conquista su larga scala. Una conquista islamica di cui non ci si vuole accorgere e che lui si incarica di denunciare nella scomoda parte di Cassandra.

Locutus chi?

Buenos Aires contro Roma. Con Bergoglio in ambedue le squadre, e arbitro        


"Roma locuta, causa finita"? Niente affatto. Anzi, la controversia sul capitolo ottavo di "Amoris laetitia" sembra adesso ancor più arruffata di prima. Basti vedere che cosa accade nella diocesi di Roma, la diocesi di cui il papa è vescovo, dove le istruzioni riguardo alla comunione ai divorziati risposati sono molto più restrittive rispetto a quelle dettate dai vescovi della regione di Buenos Aires e approvate per iscritto dallo stesso papa.
L'enigma è sorto proprio dalla pubblicazione sugli "Acta Apostolicae Sedis" della lettera in cui Francesco non solo approva le linee guida dei vescovi argentini, ma scrive  che "no hay otras interpretaciones", non ci sono altre interpretazioni.
Se questa frase fosse presa alla lettera, infatti, anche la diocesi di Roma dovrebbe applicare i criteri adottati dai vescovi argentini con l'approvazione esplicita di Francesco.
Ma non è così. Perché la diocesi di Roma continua ad attenersi a criteri suoi, stabiliti ancor prima che i vescovi della regione di Buenos Aires pubblicassero i loro. Portano la firma dell'allora cardinale vicario Agostino Vallini (nella foto), che ne diede lettura solenne il 19 settembre 2016 nella cattedrale di San Giovanni in Laterano, anche in questo caso – si sa per certo – con l'approvazione del papa:

«Amici di Francesco»?


Le intenzioni del Papa non cambiano la dottrina


Recentemente è stato resto noto che il 5 giugno scorso papa Francesco aveva ordinato la pubblicazione negli Acta Apostolicae Sedis di due documenti, specificando che essi costituiscono «magisterium authenticum»: si tratta di una lettera con cui egli approvava i provvedimenti adottati dai vescovi della regione ecclesiastica di Buenos Aires per applicare nel proprio territorio le direttive pastorali dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia (AL), e del testo di quel pronunciamento episcopale. La pubblicazione di questi documenti ha fatto esultare alcuni cattolici che ne hanno assunto la difesa d’ufficio contro altri cattolici (non esclusi autorevoli teologi e nemmeno alcuni eminenti uomini di Chiesa, come ad esempio i cardinali Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra, Walter Brandmüller, Joachim Meisner, Robert Sarah e Gerhard Ludwig Müller), etichettati come «nemici del Papa».

Chi ha il senso della dignità


GESU' E DIGNITA' DELLA MORTE


I fautori dell’eutanasia e i loro “colleghi moderati” del testamento biologico giocano tutti i loro argomenti sul concetto-chiave della "dignità del morire", ma che forse la morte in croce di Gesù Cristo è stata poco dignitosa? 
di Francesco Lamendola  


I fautori dell’eutanasia e i loro “colleghi” solo apparentemente più moderati, quelli del testamento biologico, giocano tutti i loro argomenti intorno a un concetto-chiave: quello della dignità del morire. Ciascuno, essi dicono, in presenza di gravi malattie invalidanti e incurabili, ha il diritto di scegliere per sé una morte “dignitosa”. Non dignitoso, dunque, per essi, è lasciare che la natura faccia il suo corso e che Dio chiami a sé una persona, quando ritiene che sia giunto il tempo; e, imbrogliando le carte, fanno passare per “accanimento terapeutico” anche la normale somministrazione delle cure di mantenimento, nonché l’alimentazione, l’idratazione e la ventilazione di un organismo non più capace di svolgere da sé tali funzioni, ma, per tutto il resto, ancora pienamente efficiente e funzionante (la povera Eluana Englaro, ad esempio, quando venne lasciata spegnersi per disidratazione, cosa che le provocò un arresto cardiaco) aveva ancora le mestruazioni). Per svelare il sofisma dietro cui si nascondono, come sempre fanno e sempre hanno fatto, i radicali e tutti gli altri sostenitori di un siffatto “diritto della persona” e di una tale “battaglia di civiltà”, ben decisi, in effetti, a far passare il principio che l’uomo deve essere riconosciuto come il padrone della morte (non potendo esserlo, o non altrettanto bene, pure della vita), è necessario allora fermarsi a riflettere su che cosa sia la “dignità”; solo allora si potrà valutare serenamente e obiettivamente se una certa morte si possa considerare “dignitosa” oppure no. 

domenica 17 dicembre 2017

A chi, o a che cosa, stanno obbedendo?


METANOIA E PECCATO


Il neoclero non predica la metanoia, ma il peccato. Ecco perchè la neochiesa ha rinunciato, o sta rinunciando, alla prima delle sue funzioni essenziali, "l’esortazione alla penitenza" e alla seconda: "l’annuncio del Vangelo" 
di Francesco Lamendola   

  

La ragion d'essere della Chiesa è la giustificazione delle anime davanti a Dio, cioè la loro salvezza eterna; e la salvezza delle anime, per il cattolico, viene da due cose: la conversione (metanoia) dell'anima, che riconosce in Dio il Bene supremo e che si distacca dall'amore disordinato di sé per giungere all'amore ordinato, frutto del nuovo orientamento complessivo della propria vita, interiore ed esteriore, sia con la fede, sia nelle opere; e l'accoglienza della divinità di Cristo, della sua missione redentrice e del suo valore insostituibile. Di queste due cose essenziali, la Chiesa persegue la prima mediante l'invito alla penitenza, alla mortificazione dell'io, alla presa di coscienza della condizione di peccato nella quale vivono le anime che si tengono lontane da Dio; la seconda, mediante l'annuncio della Rivelazione, la predicazione del Vangelo, l'apostolato della preghiera  e delle opere. O, almeno, così faceva la Chiesa fino a qualche tempo fa; così aveva sempre fatto, ed era scontato che facesse, fino alla “stagione” del Concilio Vaticano II.

Con misericordia e predilezione


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“Io denunciato dal Vaticano per 4 bandierine, ora rischio il carcere.” La doppia morale della Santa Sede


La doppia morale dello Stato Pontificio che accoglie tutti ma anche no. 
di Riccardo Corsetto
“Ricevere migrati è un comandamento di Dio”. Le parole del Santo Padre, pronunciate sul volo AV150 che a settembre lo riportava dalla Colombia in Italia risuonano amare nella mente di Romio, soprannome di Khan Mohammed Reazul Karim, arrivato a Roma da Chittagong, Bangladesh. E sì perché Romio, a differenza di tanti migranti ha un permesso di soggiorno e un lavoro in proprio, e forse proprio per questo si è visto denunciare dalla Guardia di Finanza per aver esposto nel suo negozio di Tour operator, nel quartiere Trionfale, a pochi passi dal Vaticano, quattro bandierine con l’immagine del Papa. Se fosse stato irregolare e abusivo ambulante non se lo sarebbe filato nessuno. Ma lui ha aperto un negozio, ha una mente imprenditoriale, organizza tour per turisti nel centro di Roma e in Vaticano, ed è sicuro che a mandargli la Finanza sia stata proprio la Città Santa.

Una Maria qualsiasi e un generico Giuseppe.

Don Bello, Enzo Bianchi,il film di animazione Gli eroi del Natale. Tutti assieme appassionatamente per dissacrare, predicare il sincretismo, diffondere l’apostasia.
Il mensile religioso e culturale dell’Opera Don Guanella, «La Santa Crociata in onore di San Giuseppe», ha pubblicato in questo mese di dicembre un articolo di Monsignor Tonino Bello, il Vescovo che «Famiglia cristiana» ha definito «Il sognatore di Dio che anticipò Papa Francesco» (20 aprile 2016). L’articolo riguarda la profanazione dell’immagine di Maria Santissima, di cui ieri abbiamo celebrato l’Immacolatezza. Il titolo è già preludio della dissacrazione mariana che si svilupperà nella pagina del periodico: Maria, donna gestante. Che freddezza! Sembra la titolazione di una cartella clinica. Vale la pena proseguire per comprendere quanto abbia fatto male l’inculturazione delle menzogne moderniste a molti uomini di Chiesa, di cui Monsignor Bello – che qualcuno vorrebbe pure innalzare all’onore degli altari –  è notevole esponente:

Nessun papa è padrone della Chiesa



Un papa non può fare quello che vuole solo perché è papa

Il padre Gerald Murray, sacerdote e canonista dell’arcidiocesi di New York, ha spiegato in una trasmissione televisiva perché nessun papa è padrone della Chiesa, aggiungendo che se l’Amoris Laetitia fosse stata scritta dall’allora card. Bergoglio, sarebbe stata sicuramente rifiutata da Roma, perché non in linea col magistero perenne della Chiesa. Abbiamo tradotto per voi il resoconto fatto dal sito LifeSiteNews.
di Dorothy Cummings McLean (14-12-2017)
Un sacerdote e canonista dell’arcidiocesi di New York ha dichiarato – durante una popolare trasmissione televisiva – che l’Amoris Laetitia non sarebbe stata accettata come magistero autentico quando Francesco era solo un cardinale.

Spes nostra salve!

Il piano di Maria Santissima (VIDEO)


54:48

Serafino Tognetti (VIDEO)

Dietro le lacrime di gioia di Emma Bonino


BENVENUTI ALL'INFERNO        


Bisogna aver rinunciato a ogni pietà se non si vuole almeno morire cristianamente (Pascal). Le lacrime di gioia di Emma Bonino e il padre nobile dell’eutanasia dell’irreligiosità e di ogni forma di edonismo: Michel De Montaigne 
di Francesco Lamendola  

  

Dietro le lacrime di gioia di Emma Bonino per l’approvazione, in Parlamento, dell’ennesima legge di morte, c’è un padre nobile, si fa per dire, che da quattro secoli e mezzo stende la sua ala malefica su tutti i seguaci dell’eutanasia, dell’irreligiosità e di ogni forma di edonismo: Michel De Montaigne (1533-1592), uno dei fondatori della modernità, i cui Saggi sono fra le opere meno lette e conosciute dal grande pubblico, e tuttavia più radicate e più vive che mai nella coscienza e nella mentalità degli uomini d’oggi.
Dietro un velo di stoicismo paganeggiante e di falsa filosofia umanista, Montaigne ha gettato le basi, forse più di chiunque altro, dell’atteggiamento egoistico, sdegnoso, superbo, che caratterizza gli uomini contemporanei, specialmente per quanto attiene alla sfera dei loro insindacabili “diritti” personali, primo fra tutti quello di morire come e quando si vuole, senza doverne render conto ad alcuno e tanto meno a Dio. Più scettico, a ben guardare, che stoico, e più brillante che profondo, più polemista che pensatore; più philosphe, insomma, ossia pretenzioso venditore di fumo, di tutti i piholosphes dell’illuminismo; petulante, ma con aria di finta modestia, e saccente, ma con l’apparenza di una certa qual moderazione, narcisista e ipocrita alla Petrarca, ma senza gli scrupoli del nostro; anzi, così francamente egoista e opportunista da scappare da Bordeaux, della quale era stato a lungo sindaco, all’avvicinarsi di un’epidemia di peste, per ritirarsi a fare lo splendido pensatore nella torre piena di massime greche e latine; e così cattivo maestro da adottare come “figlia” l’antesignana delle femministe odierne, Marie de Gournay: ebbene, l’eredità che Montaigne ha lasciato all’Europa è molto più “pesante” e molto più negativa di quanto si potrebbe a prima vista immaginare. Tanto più che l’uomo era indubbiamente intelligente e che alcune sue intuizioni sono valide, originali, illuminanti; ma quel che gli manca, per essere un vero filosofo, è la visione d’insieme, nonché la profondità nell’affrontare le questioni speculative; e quel che gli manca semplicemente come uomo virtuoso, è il senso di responsabilità verso i lettori e gli ammiratori, ai quali ha trasmesso una visione della vita cinica, edonista, materialista, chiusa a ogni trascendenza, refrattaria a ogni luce proveniente dall’alto, esasperatamente immanentista, e radicalmente indifferente rispetto alla decisiva questione della morale universale. Oggi quasi tutti gli intellettuali occidentali, e anche parecchi teologi e sacerdoti nominalmente cattolici, papa Francesco compreso, sono convinti che, per distinguere il bene dal male, è più che sufficiente fare appello alla coscienza individuale: un’idea che è tipica di Montaigne e che proprio lui ha verniciato e nobilitato così da farla apparire non solo perfettamente logica e naturale, ma anche rispettabile e ammirevole, mentre, prima di lui, la grande maggioranza dei filosofi europei era d’accordo sul fatto che solo una morale universale, e dunque la morale cristiana, potesse garantire equilibrio agli esseri umani, e stabilità al corpo sociale. La sua attenuante, in teoria, è quella d’essere vissuto al tempo delle feroci guerre di religione che sconvolsero la Francia nella seconda metà del XVI secolo; ma è un’attenuante generica e poco persuasiva, perché nessuno si sognerebbe di “giustificare” certi cattivi maestri del XX secolo per il fatto che ebbero la sfortuna di vivere al tempo delle due guerre mondiali, del comunismo, del nazismo e della bomba atomica.

Paganesimo pre-cristiano

Si smetta di celebrare messe funebri per chi si fa cremare

Una soluzione alla crescente scarsità di sacerdoti che sta spingendo le diocesi, all’avanguardia Bolzano, ad affidare i funerali ai laici. Postilla al biotestamento


Postilla al biotestamento. Vista la crescente scarsità di sacerdoti che sta spingendo le diocesi, all’avanguardia Bolzano, ad affidare i funerali ai laici, con una disintermediazione che è una protestantizzazione nei fatti, si smettano di celebrare messe funebri per chi ha lasciato detto di farsi cremare. 

sabato 16 dicembre 2017

Il mondo che ascolta i suoi messaggi, li applaude e li segue

A tu per tu col maligno

Nel libro del padre Gesuita Domenico Mondrone (Prete Esorcista) intitolato: "A tu per tu col maligno" (Ediz. La Roccia - Roma) viene riportata una dichiarazione di Satana durante un esorcismo, la quale ci mette di fronte alla realtà del medesimo e dei suoi servitori. Satana gli dice:
"Non vedi che il suo regno [di Gesù] si sgretola e il mio si allarga di giorno in giorno sulle rovine del suo? Provati a fare un bilancio tra i suoi seguaci e i miei, tra quelli che credono nelle sue verità e quelli che seguono le mie dottrine, tra quelli che osservano la sua legge e quelli che abbracciano le mie. Pensa soltanto al progresso che sto facendo per mezzo dell'ateismo militante, che è il rifiuto totale di Lui. Ancora poco tempo e il mondo cadrà in adorazione dinanzi a me. Sarà completamente mio. Pensa alle devastazioni che sto portando in mezzo a voi servendomi principalmente dei suoi ministriHo scatenato nel suo gregge uno spirito di confusione e di rivolta che mai finora mi era riuscito di ottenere.