ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 31 maggio 2018

L' ennesima blasfemia

Grazia e miracoli: ma di cosa stiamo parlando?



Ciò che Lucifero perdette con la superbia, Maria lo guadagnò con l’umiltà“. (San Luigi Maria Grignion de Montfort)
Cari Amici, noi alle coincidenze non ci crediamo affatto e perciò vi consigliamo caldamente l’articolo uscito stamani a firma di Andrea Zambrano qui: Il “Miracolo” non fa miracoli, porta solo disperazione, perchè sta alla base di un argomento che avevamo preparato in questi giorni, in una stretta comunione “spirituale” diremmo, dal momento che gli ingredienti sono i medesimi.
Ci hanno scritto, infatti, per chiarire la stranezza di una fiction: la serie tv il Miracolo ai raggi x…. (per questo leggete l’articolo di Zambrano) nella quale – per noi davvero credenti – si rasenta la blasfemia, l’ennesima. Ci direte che così facciamo loro pubblicità. E no! Bisogna parlare DEL MALE col suo nome vero, non ci si deve arrendere davanti a questi fatti. Il vero discepolo di Cristo, infatti, non attacca le persone, ma individua (fare discernimento) il problema, il male, e lo denuncia come ci ha insegnato a fare Gesù stesso.
(Aggiornamento: ci hanno chiesto di fare l’audio dell’articolo, lo mettiamo qui a seguire, grazie)
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Una solennità mortificata

In memoria della fu Processione del Corpus Domini in Urbe
http://www.scuolaecclesiamater.org/2018/05/in-memoria-della-fu-processione-del.html

CORPUS DOMINI, Una solennità mortificata


La solennità del Corpus Domini (“Corpo del Signore”) è una festa di precetto, chiude il ciclo delle feste del periodo post Pasqua e celebra il mistero dell'Eucaristia istituita da Gesù nell’Ultima Cena.Il Corpus Domini si celebra il giovedì dopo la festa della Santissima Trinità. A Orvieto, dove fu istituita, e a Roma, dov'è presieduta dal Papa, la celebrazione si svolge infatti il giovedì dopo la solennità della Santissima Trinità. A Roma la celebrazione inizia nella Cattedrale di S. Giovanni in Laterano, per poi concludersi con la processione tradizionale fino alla basilica di Santa Maria Maggiore; il Santo Padre la presiede in quanto Vescovo di Roma. Nella stessa data si celebra in quei paesi nei quali la solennità è anche festa civile: nei cantoni cattolici della Svizzera, in Spagna, in Germania, Irlanda, Croazia, Polonia, Portogallo, Brasile, Austria e a San Marino.

Dice ciò che intende e intende ciò che dice?

IL CARD. LADARIA CHISSA’ A CHI SI RIFERISCE

                                                 Foto: Luis Ladaria
Il 29 maggio scorso, sull’Osservatore Romano, è comparso un articolo (qui) firmato dal neo-cardinale Luis Ladaria, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, dal titolo chiarissimo: «Il carattere definitivo della dottrina di “Ordinatio sacerdotalisˮ. A proposito di alcuni dubbi». Il cardinale spiega che la preclusione al sacerdozio femminile per la Chiesa cattolica è una decisione che non si cambia.

Non è Dio che ci ha voltato le spalle

LE CAMPANE DI HOCHWALD


Torneranno a suonare le campane di Hochwald: Dio ci ha abbandonati? l’Europa di oggi somiglia al villaggio alpino di Hochwald dopo la tempesta delle guerre napoleoniche. Una gentile leggenda scritta da un sacerdote tirolese 
di Francesco Lamendola  

 http://www.accademianuovaitalia.it/images/gif/7sigillo-Lang/0-NUOVISSIMI/0-600-church1.gif

Nel romanzo Die Glocken von Hochwald (Le campane di Hochwald), il sacerdote tirolese Sebastian Rieger (1867-1954), noto con lo pseudonimo di Reimmichl e autore di una cinquantina di libri, ma conosciuto soprattutto per i suoi calendari popolari, che entravano in tutte le case, immagina che uno strano e inspiegabile fenomeno si sia prodotto nel villaggio alpino di Hochwald. Dopo l’invasione francese e la guerra del 1809, che ha sconvolto la vita di quelle valli solitarie e causato lutti e distruzioni, e dopo il venir meno dell’estrazione mineraria, che aveva alimentato nei secoli la vita del villaggio, la chiesa è stata distrutta e infine sia la parrocchia sia il comune sono stati spostati nel villaggio di Niederwald, situato più a valle, fiorente per le attività agricole. Ma nel vecchio villaggio semi-abbandonato, talvolta, misteriosamente, si ode il suono delle vecchie campane: campane che, al tempo in cui la chiesa era stata distrutta, erano scomparse e mai più ritrovate. Esso pare uscire dalle profondità della Parete Nera, la montagna piena di gallerie, ai cui piedi era sorto il villaggio. La vecchia Threinl, una contadina ottantenne tutta rugosa, racconta ai giovani, nella luce incerta del tramonto che arrossa le pendici del monte, la cui vetta sfavillava di ghiacciai, che le campane, qualche volta, suonano ancora, e infatti molti le hanno udite. Coi suoi occhi quasi spenti per l’età, la nonnina assicura di riconoscere bene le loro voci, quella della campana grande che segna il tempo e quella della vecchia campanella: come un leggero vibrare, che qualcuno invece attribuisce a un’eco delle campane della pianura, ma che lei sa bene essere proprio il suono delle vecchie campane. E a chi le obietta che nessuno avrebbe potuto compiere un’impresa così ciclopica, come quella di portare lassù, sulla Parete Nera, le campane di Hochwald, neppure mille uomini tutti insieme, lei risponde che quella, infatti, non è stata opera umana, ma che gli Angeli hanno portato fin lassù le campane per volere della Madonna, dopo che il povero villaggio è rimasto senza la sua chiesa e senza più Dio.

Viceversa

Politica alla luce della fede o viceversa?


L’Italia sta vivendo una situazione politica drammatica, assurda e forse inaudita.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non avendo gradito il ministro dell’economia designato del nuovo governo in pectore, formato come ovvio dai partiti vincitori alle recenti elezioni (5 stelle e Lega), ha deciso di ignorare il voto popolare e di imporre un suo candidato premier, con un’altra antitetica squadra di governo.

Vecchi malvissuti

BESTIARIO CLERICAL-POLITICO. BASSETTI PARLA DI “PATRIA”!!! SPADARO BACCHETTATO DA UN GESUITA POLACCO.


Le recenti vicende politiche ci impongono un piccolo bestiario clerical-politico. Non avremmo voluto, sono stati loro, non noi a farlo…
Per prima cosa vi ricordiamo – lo trovate qua sotto – il comunicato dopo le elezioni e la raccomandazione a “non perdere il respiro europeo”. Come lo leggete? Dopo aver fatto campagna per il PD e la sinistra in generale per mesi e mesi (a questi migranti…) non resta che cercare di predicare verso Bruxelles.

mercoledì 30 maggio 2018

Nei due mesi di fuoco

Consacrazione personale al Cuore Divino di Gesù



Quanto segue viene, integralmente, da un piccolo ma prezioso opuscolo dedicato alla Consacrazione – personale – al Cuore Divino di Gesù. Stiamo entrando nei due mesi di fuoco, così possiamo dire, perché dedicati ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria, il mese di giugno, e al preziosissimo Sangue di Gesù il mese di luglio. CLICCANDO QUI vi offriamo il gratuitamente il testo in formato pdf: Consacrazione personale al Cuore Divino di Gesù affinché ognuno possa portarlo con sé e meditarci sopra….
E’ utile ricordare a tutti noi che, queste Consacrazioni, non sono delle bacchette magiche, non è superstizione, non si comprano e non si vendono, l’unica clausola è tutta a vantaggio delle anime nostre: pentimento dei peccati, specialmente quelli gravi, confessione sincera e contrita, opere di misericordia per riparare i danni fatti, col proponimento di non più offendere i Sacratissimi Cuori, e abbandonarsi fiduciosi a Gesù attraverso la santa Messa e l’Eucaristia ricevuta in stato di grazia, specialmente per riparare le tante profanazioni e sacrilegi che si compiono. Una autentica Consacrazione ci permette di abbandonare i propri egoismi, la superbia, l’ego smisurato che ci schiavizza in questi tempi tristi… Ricordiamo anche la profonda catechesi: Il Volto di Gesù Misericordioso di Don Dolindo Ruotolo
Abbiamo anche la gioia di potervi offrire un bellissimo canto a Gesù, della Tradizione cattolica, quella della vera bellezza, canto che si fa supplica, preghiera, lode. Lo trovate qui in formato karaoke. 

Il fine per i quale Dio ci ha pensati

GRAZIA E VITA DIVINA



Con la Grazia, l’uomo partecipa alla vita divina. La nostra "vera libertà" è realizzare il fine per i quale Dio ci ha pensati e per il quale Lui stesso si è fatto uomo: "la propria rinascita" sotto forma di "uomo spirituale" 
di Francesco Lamendola  
  
 0 maria croce

Il cristianesimo ha un fine ben preciso: santificare l’uomo; il che è come dire spiritualizzarlo. Da una creatura animale, il Vangelo vuol farne una creatura spirituale: vuole destarlo alla sua vera vita, la vita soprannaturale, cui è destinato fin da prima che il mondo cominciasse ad esistere. Nella mente di Dio, l’uomo è sempre stato pensato ed amato come un essere spirituale; nondimeno, gli è stato dato un corpo, per realizzare tale ascesa, oppure, se lo vuole, per scendere e ritornare verso i livelli più bassi dell’animalità. È il mistero della libertà. Libertà che, se intesa in senso puramente immanente, non può essere altro che una porta per l’inferno. La vera libertà, per l’uomo, è realizzare il fine per i quale Dio lo ha pensato, lo ha voluto, lo ha amato, e per il quale si è Lui stesso fatto uomo, è morto ed è risorto: la propria rinascita sotto forma di uomo spirituale. Il cristiano è colui che muore al mondo e rinasce alla realtà divina; e che, con l’aiuto della Grazia, partecipa alla stessa vita del suo Creatore. Mistero ineffabile, grandioso, che nessuna mente mai riuscirà a penetrare: l’amore di Dio che chiama l’uomo ad essere ciò che deve essere; e, dall’altra parte, l’amore di sé, che chiama l’uomo a degradarsi, a perdere di vista il proprio fine, a inseguire la propria infelicità e la propria rovina, convinto, però, di cercare la propria legittima realizzazione e il proprio legittimo appagamento.

“Scusate abbiamo scherzato”?

Allora mettiamolo per iscritto. Idee per una nuova Costituzione aderente alla realtà 

In tempi in cui la pastorale si fa beffe della dottrina fingendo di rispettarla, non ci consola granché constatare come questo fenomeno non prosperi solamente in ambito ecclesiale. Abbiamo appena visto come la prassi di una certa politica, quando vibrano i piani alti, possa fregarsene altamente di quel testo che fino al giorno prima veniva venerato e giudicato ben più importante della Bibbia, facendo strame di opportunità e buon senso. Per chi ancora nutrisse qualche dubbio, domenica sera la Carta Costituzionale è stata resa indiscutibilmente e definitivamente obsoleta nel giro di pochi minuti, con una spudoratezza che non credevamo possibile da parte di personaggi che comunemente passano per essere sobri, misurati, e qualcuno sostiene pure cattolici.
Visto che è inutile resistere, ci allineiamo, e nell’intento di aiutare i “governanti” a dare un minimo di coerenza al quadro giuridico-istituzionale venutosi a comporre, abbiamo iniziato ad adeguare la Costituzione del ‘48 ad una prassi politica ormai consolidata in particolare a partire dal 2011, regnante Napolitano, che non stiamo qui a descrivere. Forniamo pertanto un suggerimento di riscrittura della prima parte del “sacro documento” in 20 articoli di agevole comprensione. Una specie di “instrumentum laboris” che, per quanto modesto, apparirà subito come un testo molto più aderente alla realtà di quanto non lo sia ormai la solita vecchia, venerata, disattesa Costituzione.
L’ultima volta che l’hanno fatto abbiamo rischiato il suicidio collettivo per deficit, deficienza e tristezza. Visto che l’hanno rifatto, e ormai pare vi abbiano preso gusto, mettiamolo nero su bianco una buona volta, e non se ne parli più.
 
PRINCIPI FONDAMENTALI per una nuova CARTA COSTITUZIONALE.

Già, ma per il bene di chi?

PEZZO GROSSO SCRIVE A SALVINI. SE FOSSI SALVINI, GLI DAREI RETTA, ECCOME.

Questo è un Pezzo Grosso serio; non una delle stilettate che il Nostro è uso distribuire cariche del veleno dell’ironia e dell’amarezza dell’amore tradito. E come dicevamo nel titolo, se fossi il destinatario della lettera, la leggerei con attenzione. E magari chiederei proprio a Pezzo Grosso qualche consiglio riservato…

Il nostro amico Gunther, così cristiano, così democratico, e così cristiano democratico

Öttinger
Vi ricordate del nostro amico Gunther?

Ne avevamo parlato nel post precedente: è quello che, giocando in squadra con il suo amico Martin, era riuscito a scalzare dalla Commissione Budget la commissaria bulgara (Kristalina Georgieva), non sia mai un non tedesco si fosse trovato a maneggiare i fondi per la programmazione europea 2021-2027! La Bulgaria è stato di frontiera, e magari avrebbe posto qualche resistenza alla filosofia immigrazionista che l'altro nostro amico, Wolfgang (Schäuble) aveva imposto, nell'esclusivo interesse della Germania, paese in perenne crisi demografica. Quindi, non sia mai la Kristalina avesse anche pensato non dico a qualche respingimento, ma a un minimo di regole, ecco che il problema è risolto: la si manda alla Banca Mondiale, e al suo posto arriva Gunther, casualmente dello stesso partito della Merkel.

Ah, Gunther! Una pasta d'uomo, e soprattutto, come ci si aspetta da un Cristiano (e Democratico), un uomo di fede. Gunther crede. Crede nel mercato. Crede che i problemi che non riesce a risolvere lui, li risolva il mercato. Lui è riuscito a risolvere il problema di mettere il budget UE pressoché interamente in mano tedesca. Il mercato, secondo lui, risolverà il problema di far votare "bene" (per lui) gli italiani (cioè noi):



Voi mi direte che pensare una cosa simile non è un grande segno di umanità, o almeno di solidarietà europea, ma poi addirittura dirla non è un gran segno di intelligenza! Sono d'accordo con voi, ma che ci volete fare? Io vi ho sempre detto qual è il difetto dei tedeschi, popolo che personalmente ammiro per quanto ha di buono: qualsiasi altro popolo combatte fino alla vittoria, loro combattono fino alla sconfitta.

Amen.

Il cristianesimo post-religioso

CRISTIANESIMO POST-RELIGIOSO


 A chi o a cosa serve il cristianesimo post-religioso? Vale a dire di un cristianesimo che non ha più alcun riferimento a Dio e alla religione: stanno perpetrando una vera e propria truffa un inganno colossale a danno dei fedeli 
di Francesco Lamendola  


 http://www.accademianuovaitalia.it/images/gif/chiesa/0-970-papa.gif

Il neoclero modernista, infedele e fellone, sta trasbordando la Chiesa felicemente, si fa per dire, nell’era del cristianesimo post-religioso. Il discorso con cui il cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza episcopale italiana, ha chiuso l’assemblea, a fine maggio 2018, è stato quanto mai emblematico di tale mentalità: egli ha affermato che per la Chiesa, i paletti irrinunciabili sono quelli relativi alla centralità della persona, al diritto al lavoro, alla Costituzione e alla democrazia. Ironia del destino, proprio in quei giorni il popolo irlandese votava a favore della legge sull’interruzione volontaria della gravidanza; e l’ineffabile Bassetti aveva appena sostenuto che l’equivalente legge italiana, la famigerata 194, alla quale siamo debitori di circa sei milioni di aborti, non era poi male, così come era stata concepita nella mente dei legislatori. Dunque, riassumendo, e allargando lo sguardo a quanto detto e fatto anche da altri esponenti del neoclero, ma sempre sulla stessa linea di Bassetti: aborto sì, almeno a livello di buone intenzioni; divorzio sì, almeno in certi casi particolari e a giudizio insindacabile della propria coscienza, e poi anche ricevere la santa Comunione (vedi quanto detto nel capitolo ottavo di Amoris laetitia: quella che lo stesso Bassetti ha definito “un capolavoro”); eutanasia, no, però, a certe condizioni, forse sì (vedi i sentiti ringraziamenti del vescovo McMahon e del cardinale Nichols ai giudici e ai sanitari dell’ospedale dove il piccolo Alfie Evans è stato fatto morire). In compenso, e quei signori pensano di aver guadagnato nel “cambio”, non sia mai che un buon cattolico rinunci alla centralità della persona, al lavoro, alla Costituzione e alla democrazia.

Chi, cosa e come si prega

AMBIGUO SINCRETISMO
La Chiesa milanese rapita dal fascino del Ramadan

Milano pullula di iniziative che aprono al Ramadan nelle parrocchie. E' la moda dell'Iftar, la cena rituale che rompe il digiuno. Alla Comasina col parroco c'è anche l'imam per "un'esperienza spirituale". E la diocesi organizza una cena all'Incoronata. Intanto a Torino il vescovo in moschea dice: "Mi sento a casa". Ha ancora senso l'evangelizzazione? -





Il fascino indiscreto dell’Islam sta diventando per molti cattolici sempre più invasivo. Può succedere che nella foga dell’”interreligionismo” molte parrocchie e persino diocesi italiane si mescolino a tal punto ai musulmani da non distinguersi più. Nelle parrocchie milanesi quest’anno si sta imponendo, ad esempio, la moda del’Iftar, la cena che rompe il digiuno del Ramadan, come noto mese sacro all’Islam.

Le cronache hanno raccontato di Ramadan in oratorio. Un titolo che non è piaciuto al parroco di San Bernardo alla Comasina, ma che a ben guardarci dentro non è poi così sbagliato. “Sabato sera nella parrocchia di piazza Gasparri si è celebrato l'Iftar della Misericordia, organizzato dal circolo Acli della Comasina con la presenza di un imam e del parroco”, si legge sul Giornale.

martedì 29 maggio 2018

« Con questa terra di peccato… »

«Con questa terra di peccato opererò potenti prodigi per la conversione degli increduli»...




Dopo aver passato brevemente in rassegna gli avvenimenti che ebbero come protagonista il protestante Bruno Cornacchiola convertito dalla Vergine della Rivelazione (QUI e QUI), cerchiamo di penetrare più a fondo nel significato e nel valore del messaggio delle Tre Fontane (ho già cominciato l'analisi con diversi articoli che troverete in questo Album)

Il contenuto del rifiuto

Missione compiuta ostruzione rimossa: Maria, il Rosario, Gesù il Cristo



«Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi» (Mc.8,34-38)
Cari Amici, siamo giunti alla chiusura del mese di maggio, mese dedicato alla nostra Santa Madre di Dio alla quale avremo voluto dedicare (e di fatto lo facciamo con questo articolo di testimonianza) ben altra immagine, quale si addice alla nostra Regina. Purtroppo siamo costretti a dover postare una immagine blasfema che per alcuni dovrebbe far ridere, mentre essa è nella sua essenza sostanziale non semplicemente offesa, ma soprattutto è negazione di Dio, la cui strada conduce all’inferno. Qui a seguire anche il formato audio dell’articolo.
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Non è una vignetta che “ti porta all’inferno“, ma il contenuto del rifiuto, la sostanza che si rigetta attraverso la vignetta che – assai più eloquente di mille campagne elettorali – dice il netto rifiuto, afferma il rifiuto di credere in Dio, afferma il sostegno al male, dice al mondo la sua libera scelta di servire il demonio. Così la presenta Benedetta Frigerio da La Nuova Bussola Quotidiana, che naturalmente condividiamo con tutto l’articolo:

La riduzione della verità alla “vita”

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Crisi della Chiesa: "Linee di lettura filosofica di testi dell'attuale pontificato" di Giovanni Turco - Nota previa di P. Pasqualucci


Linee di lettura filosofica
di testi dell’attuale pontificato

di  Giovanni  Turco

Nota  previa: Pubblico qui, con il suo cortese assenso, l’originale italiano di un articolo del prof. Giovanni Turco, docente di Filosofia del diritto pubblico, Etica e deontologia professionale, Teoria dei diritti umani, nell’Università degli Studi di Udine. Il testo è già apparso in versione francese ne il “Courrier de Rome”, LI, n. 593, nov. 2016, con il titolo:  “Axes de lecture philosophique de textes du Pontificat actuel”.   
Questo importante articolo spiega a mio avviso in modo eccellente la “peculiare semantica” soggiacente all’ inconsueto argomentare  di Papa Francesco, fonte di notorio ed ampio sconcerto per tantissimi fedeli, laici ed ecclesiastici.    

L’Autore fa innanzitutto vedere come Papa Francesco, nelle sue uscite da “dottore privato”ma anche nei suoi documenti ufficiali, riduca il concetto della  v e r i t à  a quello di una semplice “relazione pragmatica, esistenziale, vitalistica, in quanto originata dalla “vita” (senza aggettivi), da un “sé”, da una “situazione””.  Ragion per cui, “alla verità non risulta appartenere alcun contenuto proprio.  Non è ciò che misura ma ciò che è misurato (dalla relazione).  Perciò non è originaria e dirimente ma piuttosto derivata e diveniente. In tal senso ben si intende la tesi secondo la quale non esistono “verità assolute””; tesi attribuita al Papa (e da lui mai smentita) in una delle sciagurate sue interviste a Eugenio Scalfari.
La verità viene pertanto “assimilata alla vita, non è il suo criterio”.  Questa nozione di verità “assimilata alla vita” è chiaramente incompatibile con la nozione di verità  rivelata da Dio stesso mediante il Verbo Incarnato e pertanto immutabile (come ad esempio l’indissolubilità del matrimonio, valida ai tempi di Gesù come ai nostri, proclamata dal Signore senza sfumature di sorta).
Non per nulla – ricordo – la riduzione della verità alla “vita”, ossia all’esperienza cosiddetta “vitale” del soggetto, sentimentale ed emotiva, la troviamo nel pensiero di Maurice Blondel e nella mentalità modernista, da lui influenzata, della quale costituisce un tratto tipico. Come rammentava il grande teologo domenicano P. Réginald Garrigou-Lagrange in un celebre articolo apparso in francese nel 1946 nella rivista ‘Angelicum’(“Dove va la nuova teologia? Essa ritorna al modernismo”), il Sant’Uffizio nel 1924 condannò dodici proposizioni tratte dalla filosofia di Blondel, tra le quali appunto quella concernente la sua nozione della verità quale “conformità di mente e vita” e non più conformità razionale dell’intelletto con la cosa indagata (adaequatio rei et intellectus); come se la verità dovesse ora ritenersi un significato sempre in fieri, funzionale all’azione, alla “vita” in continuo progresso e movimento. 

Non si nega niente a un porco

TERREMOTO IN VATICANO : ROTTO IL CELIBATO DEI SACERDOTI ! PROSSIMO CARDINALATO AD UN 81enne , TORIBIO TICONA PORCO , CON MOGLIE E FIGLI !


Papa Francisco annuncia il 20 maggio 2018, nel Concistoro del 29 giugno di quest’anno per la festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo,  creera’ cardinale vescovo Toribio Ticona, Responsabile Timici, arcivescovo emerito di Corocoro Bolivia. Vescovo di 81 anni nato il 25 aprile 1937, è stato ordinato sacerdote nel 1967 e consacrato Vescovo titolare di Timici y Auxiliar de Potosi, Bolivia il 31 maggio 1986, nel 1992 è stato nominato Prelato di Corocoro ,andato in pensione nel 2012.

Anche i vescovi hanno il loro pusher

Deomofobina, leggere le avvertenze: dà scatti di violenza

Il lancio della Deomofobina, farmaco contro la cosiddetta omofobia è avvenuto lo scorso 22 maggio a Torino in occasione del Fiorfood Coop. Promotrice un'associazione Lgbt. La pretesa di curare l'omofobia. Ma allora dite la verità sulle controindicazioni: alienazione dalla realtà, scatti di violenza e senso di persecuzione. 


Da un po’ di tempo a questa parte c’è in giro uno strano virus cerebrale: il buonsensimo eteronomo (nome scientifico alium bonum sensum simplex). I sintomi sono ilarità irrefrenabile ogni volta che si legge una news sui “matrimoni” gay, congiuntivite a guardare le immagini di un qualsiasi Gay pride, acufeni ad ascoltare la parola “omofobia” ed emesi acuta appena si apprende una qualsiasi notizia che riguarda le benedizioni sacerdotali a coppie gay.

Dissipare la confusone del tempo presente nella Chiesa

LA CONFUSIONE NELLA CHIESA CRESCE, FRA SCANDALI E OMISSIONI. DUE APPELLI DEI LAICI AI VESCOVI.


Mentre la confusione nella Chiesa, voluta, permessa o tollerata, aumenta in maniera esponenziale, e ormai tocca anche temi quali la personale integrità di uomini di Chiesa insigniti dal Pontefice regnante del massimo onore possibile, come possiamo leggere in queste ore, i fedeli cercano come possono di reagire, rivolgendosi ai propri pastori, per avere una conferma della retta dottrina, quella insegnata da sempre e ovunque. Vi riferiamo oggi di due iniziativa, entrambe estremamente interessanti. La prima è roba di casa nostra, dell’Emilia Romagna; la seconda viene dalla Polonia.

Un coacervo di deviazioni

IL RATZINGERISMO. SFUMATURE O RETICENZE?
CINQUE CASI ESEMPLARI.



di Enrico Maria Radaelli




Dopo la pubblicazione nel 2017, del saggio “Al cuore di Ratzinger, al cuore del mondo”,  nessuna meraviglia per le reazioni critiche a questo nuovo lavoro del Prof. Enrico Maria Radaelli, visto che in ambito cattolico si era instaurato da tempo e ancora perdura una sorta di viscerale ammirazione per questo noto prelato che amava circondarsi di un’aura “tradizionale” per far meglio passare la sua concezione eterodossa del cattolicesimo, culminata nell’invenzione inedita e antitradizione del “papa emerito”: plateale affermazione di una sorta di sdoppiamento del “Vicario di Cristo” che annulla di fatto la stessa unicità del vero Caput Ecclesiae: Nostro Signore Gesù Cristo.
Questa sorta di camuffamento che rivestiva e riveste la distorsione della dottrina di Cristo con paludamenti dall’apparenza tradizionale venne inaugurata dallo stesso “Papa buono”: quel Giovanni XXIII che amava sfoggiare strascichi lunghissimi, sedie gestatorie e triregni mentre preparava scientificamente il sovversivo concilio Vaticano II e riabilitava i chierici che la Chiesa aveva condannato per eterodossia.