ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 13 gennaio 2018

I maestri dell'ambiguità

 KIERKEGAARD E LA SCELTA



Aut, aut. La Verità di Cristo è una immutabile, luminosa perenne ed auto-evidente. Tornare a rileggersi Kierkegaard: uno che va dritto al cuore dei problemi e mostra, senza tanti fronzoli, la nuda essenza del Vangelo di Gesù 

di Francesco Lamendola  

  

È sempre un piacere e una consolazione, specie in questi tempi di crisi spirituale, morale e religiosa, tornare a rileggersi il buon vecchio Kierkegaard, un pensatore luterano come il cattolicesimo, negli ultimi due secoli, ne ha avuti pochi: uno che va dritto al cuore dei problemi, e che mostra al suo lettore, senza tanti fronzoli e abbellimenti, la nuda essenza del Vangelo di Gesù Cristo: la disponibilità a caricarsi sulle spalle la propria croce, per mettersi alla sequela di Lui. I nostri tempi sono i tempi del sì, ma, del sì, però, e anche, qualche volta (ma più raramente) del no, tuttavia; sono tempi di misera furbizia, nei quali gli uomini vanno in giro cercando il cavillo, l'eccezione, la deroga alla legge, perché non hanno abbastanza faccia tosta da dichiarare abolita la legge, ma neppure abbastanza umiltà e purezza di cuore da sottomettersi ad essa. Sono tempi di eresia e di apostasia, con la pretesa di essere perfettamente fedeli al Vangelo, anzi, di averne penetrato più chiaramente il significato. E costoro, disgraziati, nemmeno si rendono conto che una simile affermazione è, né più né meno, una dichiarazione di gnosticismo: perché la gnosi consiste nella pretesa che esista una verità per i sapienti e una verità per i semplici, pur essendo, esteriormente, la stessa verità. In tempi come questi, la maggioranza dei credenti è confusa, molti sono turbati, alcuni sono angosciati: pare che tutto stia franando, e che tutto stia cambiando, e nulla è oggi com'era ieri, benché ci avessero insegnato che la Verità di Cristo è una, immutabile, luminosa, perenne ed auto-evidente. 

A sua immagine




La nuova Chiesa? Sarà adeguata ai tempi. Lo desidera Francesco

Ci occupiamo delle “cronache” di questo pontificato, cercando di mantenere – per quel che possiamo – una certa onestà nel riportare i fatti e cercare sempre le fonti ufficiali. Questi editoriali non sono dei processi alla persona augusta del Pontefice, ma una analisi attenta e rigorosa “agli atti” di questo ministero petrino che spesso confonde, smarrisce, delle volte incute anche un senso di frustrazione e di sgomento, di angosciosa attesa per un “sempre peggio” che par debba avvenire di qui a breve tempo.

La nostra difficoltà principale, ma anche la nostra passione cattolica, è spesso quella di far comprendere ai nostri lettori che – qui – non si fanno tifoserie pro o contro un Pontefice, non è lo sfogatoio di quattro persone annoiate dalla vita, ma si cerca di analizzare, scrutare, riflettere su questo pontificato alla luce, principalmente, di quella promessa di Gesù nel suo: “non praevalebunt” (Mt.16,17-19), quella Preghiera di cui ci possiamo fidare che “le porte degli inferi non prevarranno”.

Una scellerata combriccola

I SOFISMI DELLA NEOCHIESA


Smontare, uno ad uno, i sofismi della neochiesa, che si sta sostituendo alla vera Chiesa cattolica, e che si regge su una costruzione di "cartapesta" resa possibile solo dall’ignoranza e dal conformismo di milioni di cattolici
di Francesco Lamendola 

 

La neochiesa modernista, eretica e apostatica che si sta sostituendo, a passi da gigante, alla vera Chiesa cattolica, sempre più relegata dietro le quinte, si regge su una costruzione di cartapesta, in una maniera che è resa possibile solo dall’ignoranza, dall’accidia e dal conformismo di milioni di cattolici; laddove basterebbero pochi uomini di fede e di coraggio per smontare i suoi sofismi ad uno ad uno, mostrando la loro natura ingannevole, la loro inconsistenza, i trucchi da quattro soldi dei neoteologi e la raffinata malizia del neoclero, una scellerata combriccola di vescovi e sacerdoti massoni i quali hanno venduto l’anima al diavolo in cambio di potere, ricchezza e facile popolarità.
In fondo, tutto il loro inganno, avente quale obiettivo ultimo la sovversione della Chiesa stessa e la distruzione finale della fede in Gesù Cristo – un Gesù che intendono ridurre alle proporzioni di un semplice uomo, spogliandolo della sua divinità, e quindi spogliando la sua morte (e la sua resurrezione, in cui non credono) del valore di Redenzione universale - si può ridurre a cinque o sei parole d’ordine, parole-chiave, destinate a diffondere i pestilenziali errori del modernismo, già denunciati e combattuti con vigore da san Pio X, sotto una nuova veste, forse un poco più abilmente dissimulati ma, in definitiva, proprio gli stessi di allora, insieme ad altri, nuovi e, se possibile, ancor peggiori dei primi. Vediamole.

Date queste premesse..

Rahner, la chiave per scardinare duemila anni di fede




Molti hanno commentato le affermazioni di don Maurizio Chiodi, teologo e membro della Pontificia Accademia per la Vita, sulla contraccezione, e tra di essi anche noi de la Nuova Bussola Quotidiana (vedi qui e qui). In genere però ci si è soffermati sulle sue affermazioni e meno sulle motivazioni o assunzioni di principio. Queste ultime, da lui espressamente indicate, sono due: il principio della interpretazione di Humanae vitae alla luce di Amoris Laetitia e la “svolta antropologica” di Karl Rahner.

L'andamento del lato B

PAOLO VI: "LUCI E OMBRE"



Paolo VI: luci e ombre di un Papa presto Santo. L'importante ruolo svolto dal cardinale Ottaviani. Un curioso aneddoto. Non praevalebunt ! Paolo VI: la riforma protestante e le simpatie per il "comunista-satanista" Saul Alinski 
di Cinzia Palmacci  


Alla morte di Pio XII, nel 1958, si presentò un grande dilemma nella Chiesa.
Da una parte il lungo Pontificato di Pacelli era stato segnato dal prestigio indiscutibile di un pontefice che, più passavano gli anni, più concentrava potere nelle sue mani, anche perchè era cosciente delle tensioni che crescevano all'interno del mondo cattolico. Dall'altra parte la Seconda Guerra Mondiale, con i suoi totalitarismi ed orrori, aveva aperto il dilemma non soltanto a nuove possibili distruzioni a livello mondiale, ma soprattutto alla necessità di un dialogo più aperto verso un mondo che voleva scardinare i valori tradizionali e perfino Dio. In questo scenario si rafforzarono alcuni quadri all'interno della Chiesa che credevano più importante l'apertura ad un dialogo con il mondo sacrificando la parte magisteriale dogmatica e dottrinale della Chiesa, mentre si fecero più pressanti quelle parti definite poi "conservatori" che ritenevano più importante invece mantenere ad ogni costo la purezza del dogma e della morale cattolica, nonostante il pericolo di naufragare con chi si sarebbe potuto invece salvare. Nascono così negli anni Quaranta e Cinquanta dei movimenti come quello della Nouvelle Théologie e dei sacerdoti operai che mantennero prima una posizione d'avanguardia tanto da essere tollerati dalla Chiesa, salvo poi, quando furono oggetto di condanna papale, agire più cautamente per non perdere un pò di tolleranza e agire così ugualmente efficacemente. 
Non è un segreto di oggi che molti all'epoca desideravano la morte di Pio XII che consideravano il maggior ostacolo alla vera riforma della Chiesa e non si può negare l'importante ruolo svolto dal cardinale Ottaviani, che si rivelò essere un vero e provvidenziale "angelo custode" per il Pontefice ma anche per la conservazione dottrinale della Chiesa contro la deriva "progressista-modernista". 

Sarà la Madre di Dio e della Chiesa a guidarci

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Rivoluzione e controrivoluzione


Mi capita spesso di ricevere da lettori o parrocchiani virtuali, poi divenuti reali, interessanti stimoli e riflessioni. Ne sono molto grato, non solo a loro per averle condivise con me, ma anche a Colui che ha dotato i Suoi fedeli del sensus fidei e dell’unzione dello Spirito Santo (cf. 1 Gv 2, 20), doni particolarmente utili e preziosi in questi tempi di terribile confusione. Il Signore non ci farà mai mancare l’aiuto di cui abbiamo bisogno in questa prova apocalittica. Anche se non siamo campioni di penitenza e mortificazione, come gli antichi Padri del deserto, raccomando però ad ognuno di fare del suo meglio per rendersi più docile alla voce del Maestro interiore e per migliorare la propria condotta in modo tale da contristarlo il meno possibile: anche se siamo lontanissimi dal poterli eguagliare nell’ascesi, resistere a questa tribolazione senza precedenti – secondo le loro stesse profezie – può renderci più grandi di loro. Ma veniamo al punto.

Negli ambienti tradizionalisti si sente spesso parlare di rivoluzione e controrivoluzione come chiave di lettura della storia, almeno di quella moderna. Indubbiamente ci sono in questa visione elementi di verità, ma non mancano limiti e rischi. Anzitutto c’è il pericolo di ridurre il problema a un fatto ideologico, perdendo di vista quel perenne conflitto tra la luce e le tenebre che – pur senza diventare un principio manicheo – è testimoniato dal Vangelo di san Giovanni: Et lux in tenebris lucet, et tenebrae eam non comprehenderunt (Gv 1, 5); san Paolo specifica che la nostra battaglia non è controcreature di sangue e di carne, ma contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti maligni (cf. Ef 6, 12). Una possibile conseguenza di tale riduzione è la divisione dell’umanità in due opposti schieramenti di immutabilmente buoni e insanabilmente cattivi con l’implicita convinzione di appartenere ai primi, mentre l’unica chance che sembra rimanere ai secondi è quella di accettare una conversione intesa come lavaggio del cervello.

L’abominio della desolazione

UN'ALTRA ABERRAZIONE DELL'ERETICO DON FREDO OLIVERO: L'ARBITRARIA MODIFICA DELLE PAROLE DELLA CONSACRAZIONE RENDONO INVALIDA LA MESSA!


Quando ho dato notizia della scandalosa omissione del Credo alla Messa della Notte di Natale (qui), avevo visto il video di quella indecorosa celebrazione solo limitatamente al momento che volevo verificare, anche perché il Novus Ordo mi risulta indigeribile. 

Solo oggi, per un caso, ho rivisto il video (qui) di quella messa sacrilega, nella parte del Canone. 

Don Olivero inventa le parole della Preghiera Eucaristica, e modifica arbitrariamente quelle della Consacrazione (si veda al minuto 38 del video)Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo, la mia vita data per voi e: Dopo la cena prese anche una coppa di vino, la diede a tutti dicendo: Bevete, questo calice è il mio sangue per la nuova ed eterna alleanza: l’ho versato per voi e per tutti per il perdono dei peccati. Quando vi riunite insieme, fate questo segno in memoria di me.

Poi la tiara alla Bonino..

PLOUMEN, LEADER ABORTISTA OLANDESE, PREMIATA CON LA MEDAGLIA DI SAN GREGORIO MAGNO DALLA SANTA SEDE.




Secondo notizie rimbalzate sui social media, e un video in cui la protagonista conferma il fatto, Lilianne Ploumen avrebbe ricevuto la medaglia di cavaliere dell’Ordine Pontificio di San Gregorio Magno.
La notizia è stata data ufficialmente prima da questo sito, il LepantoInstitute, e poi rilanciata su altre piattaforme. Lilianne Ploumen, già ministro olandese per il commercio e lo sviluppo alla cooperazione, è particolarmente attiva nella diffusione a livello mondiale dell’aborto, e dei diritti delle associazioni LGBT.  Nel video afferma che la medaglia “è un’alta distinzione dal Vaticano, dal Papa”

Talis papa

Sbando ecclesiale: chiesa-circo e parroco-pagliaccio

Il parroco di Marcellise

Venghino in chiesa, venghino siori e siore con l'ultimo show del prete clown. Si mangia, si beve e si fa festa per salutare il 2017. Non è teatro dell'assurdo, ma quanto è accaduto il 31 dicembre scorso a Marcellise, in provincia di Verona. Che ormai in chiesa si pranzi sembra cosa sdoganata, anche se mai sufficientemente stigmatizzata. Ma che la chiesa serva non solo come refettorio con la scusa dei poveri, bensì come luogo dato agli spettacoli notturni, con tanto di clownerie e gran finale col “3-2-1 buon anno!”, è cosa nuova che fa rabbrividire.

Se poi si aggiunge il fatto che il clown in questione altri non è che il parroco, il gioco è fatto.

venerdì 12 gennaio 2018

Una Chiesa con la “c” minuscola

NEOCHIESA VERSO IL NULLA



Neochiesa: col vento in poppa verso il Nulla. Come è stato possibile che il clero cattolico abbia smarrito nel giro di pochi anni la nozione essenziale di se stesso di cosa è la Chiesa di quale funzione essa svolge nel mondo? 
di Francesco Lamendola  

 

La forza segreta, ma neanche tanto, che ha consentito alla neochiesa di fare passi da gigante nella conquista e nella sostituzione della vera Chiesa cattolica, in questi ultimi anni e decenni, particolarmente dopo il Concilio Vaticano II, risiede, paradossalmente, nella estrema semplicità, per non dire nella banalità, della sua parola d’ordine: autorizzare, incoraggiare e santificare il peccato, dopo averne rimosso e cancellato la coscienza dalle anime dei fedeli. Più in generale: “normalizzare” il cattolicesimo, togliendogli il pungiglione della santificazione. La missione della Chiesa non è più quella d’incoraggiare e sostenere le anime nel loro percorso verso la santità; no: adesso la sua funzione si riduce a sancire e approvare  l’esistente, a prendere atto di quello che c’è, a catalogarlo, inventariarlo, e dire alle anime: Poverine, come siete ferite, come siete sofferenti; rimanete pure nei vostri errori, nei vostri peccati: non saremo certo noi ad aggravare il vostro malessere, imponendovi un giogo che non sareste capaci di sopportare

Settimane dell'l'unità degli eretici

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Sionismo cristiano: l’eresia preferita dei neocon

di Stephen Sizer
Russia Insider,  gennaio 2018
Per ogni sionista ebreo ci sono dieci sionisti cristiani evangelici fuori di testa
Almeno uno su quattro cristiani americani intervistati di recente dalla rivista Christianity Today ha detto di ritenere che sia la propria responsabilità biblica sostenere la nazione di Israele. Questa visione è conosciuta come sionismo cristiano. Il Pew Research Center ha posto la cifra al 63% tra gli evangelici bianchi. Il sionismo cristiano è pervasivo all’interno delle principali denominazioni evangeliche, carismatiche e indipendenti americane, incluse le Assemblee di Dio, i pentecostali e i battisti del Sud, così come in molte delle mega-chiese indipendenti. È meno prevalente all’interno delle denominazioni storiche, che mostrano un maggiore rispetto per il lavoro delle Nazioni Unite, un sostegno ai diritti umani, allo stato di diritto internazionale e un’empatia con i palestinesi.

Pietas bergolleana

PROFANAZIONE DELLA PIETA’ DEL MICHELANGELO : RIPRODOTTA LA PIETA’ DEL MICHELANGELO E’ STATA PROFANATA CON UN UOMO NUDO , A SIMBOLEGGIARE UN MIGRANTE …

Una replica in marmo della Pietà vaticana di Michelangelo Buonarroti senza il Cristo e un manifesto di grandi dimensioni che riproduce la stessa Pietà con un giovane di colore, in carne e ossa, disteso sul grembo di Maria al posto di Gesù: sono le nuove opere, di forte impatto visivo, dell’artista piemontese Fabio Viale, esposte dal 19 gennaio al 30 marzo nella nuova sede milanese della Galleria Poggiali, nello spazio Foro Bonaparte 52.

Misericordia farlocca e ingannevole

IL TRUCCO DI KASPER



Il trucco di Kasper sulla misericordia. La liturgia e la pastorale sono diventate un "caos d’improvvisazioni anarcoidi" ove ciascun vescovo e ciascun sacerdote, vanno avanti in ordine sparso, dicendo quel che pare e piace loro 
di Francesco Lamendola  

 

È triste, è quasi sconfortante vedere come, ormai, gran parte del clero cattolico e della stampa cattolica accolgano e prendano per buone tutte le trovate, le astuzie, le sottili perfidie dei teologi modernisti, i quali, come lupi travestiti da agnelli, stanno spargendo a piene mani il loro pestifero veleno e stanno seminando confusione, sbandamento, relativismo nell’ambito stesso della fede, dopo aver fatto a pezzi la liturgia e aver trasformato la pastorale in un caos d’improvvisazioni anarcoidi, ove ciascun vescovo e ciascun sacerdote vanno avanti, in ordine sparso, dicendo e facendo praticamente quel che pare e piace loro, infischiandosene di qualunque autorità, a cominciare da quella del Magistero, e proferendo ogni eresia e bestemmia, senza che vi sia alcuna reazione da parte della gerarchia; beninteso a patto che si tratti di eresie e farneticazioni moderniste e progressiste e non certo nel caso si tratti di affermazioni di sapore “tradizionalista”, perché allora la censura scatterebbe immediata, eccome.

NonJorgetown and country

Alla cattolica e gesuita Georgetown arrivano le camere no gender
Nella prestigiosa università arrivano gli spazi neutri per chi non si riconosce nelle categorie uomo-donna
L'Università di Georgetown
Roma. Saranno pure gesuiti, ma i discorsi di Papa Francesco sul “gender sbaglio della mente umana” (marzo 2015), sulla “cosiddetta teoria del gender espressione di una frustrazione e di una rassegnazione” (ottobre 2016), sulla “utopia del neutro che rimuove la dignità umana della costituzione sessualmente differente” (ottobre 2017), evidentemente non arrivano sul tavolo degli augusti vertici della prestigiosa Georgetown University di Washington, la più antica università cattolica d’America retta da sempre dalla Compagnia di Gesù. 

Tranquilli..! E' già bergogliata da tempo

L'OSSERVATORIO VAN THUAN
Se si tocca Humanae vitae, crolla la Dottrina sociale

                                     

Se si tocca la Humanae vitae di Paolo VI crolla l’intero impianto della Dottrina sociale della Chiesa: è questo il messaggio contenuto nell’ultimo numero del “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa” dell’Osservatorio cardinale Van Thuân in distribuzione in  questi giorni e dedicato al 50mo anniversario dell’enciclica paolina sull’amore coniugale con un interessante sottotitolo: “Il significato pubblico della sessualità umana”. Come dire che, una volta rivista la lezione della Humanae vitae,non cade solo la morale coniugale, né la sola morale in generale, come la Nuova Bussola Quotidiana ha spiegato ieri, ma anche il senso ultimo dell’impegno per la costruzione della società. A dirlo sono i cinque saggi del fascicolo e, in particolare, l’editoriale dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi: «Una messa in questione o una liquidazione dell’enciclica con la scusa di un suo “aggiornamento” avrebbe conseguenze negative per tutto l’ambito della Dottrina sociale della Chiesa».

Benedetto XVII?

"NOZZE" OMO BENEDETTE?
Gay, la Chiesa tedesca suona la marcia nuziale

                               Il vescovo Fraz-Josef Bode

La chiesa tedesca apre ufficialmente la campagna per arrivare a qualche sorta di riconoscimento ecclesiale delle coppie omosessuali. Dopo la spinta vero i divorziati risposati, culminata nell’Amoris Laetitia, e mossa potentemente dal cardinale Walter Kasper, nel tentativo di colmare, abbassando le asticelle della dottrina e della morale, i buchi che ogni anno si aprono sempre più ampi nelle fila dei fedeli, cerca nuove strade.

L’ultima uscita in questo senso è del Vicepresidente della Conferenza Episcopale tedesca, mons. Fraz-Josef Bode, che ha chiesto che si discuta della possibilità di benedire le relazioni omosessuali, perché crede che in queste relazioni “ci sia molto di positivo”.

Gronda misericordia da tutti gli artigli….


EPURAZIONI DISCRETE ALLA CATTOLICA. SEMPRE IN NOME DI AMORIS LAETITIA, CON TANTISSIMA MISERICORDIA…

La misericordia in azione, anche da noi. Vi ricordate di quando leggevamo che nelle università americane e di altri Paesi teologi e professori venivano licenziati perché avevano espresso opinioni in disaccordo con il Pontefice regnante in materia di Amoris Laetitia, eucarestia, divorziati risposati e sacramenti? Beh non preoccupatevi, ci siamo aggiornati, succede anche da noi, qui in Italia.
Profetico è stato un pensiero di Pezzo Grosso di qualche giorno fa. Non l’avete letto perché me lo ha mandato il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano protomartire, e Stilum Curiae era in vacanza, lontano da computer, ma non dalla moderazione. (Questo giusto per sottolineare quanto voglio bene agli stilumcurialisti, troll e disturbatore compresi…). Leggetelo adesso, seguito da una storia vera che sta accadendo in questi giorni.

giovedì 11 gennaio 2018

Devil's selfie

QUEL "DIAVOLO" DI UN GESUITA



Che ci sta a fare un gesuita che nega il diavolo: padre Arturo Sosa Abascal ha mai letto il Catechismo e se sì vuole riscriverlo lui? Come tutti i progressisti degni di rispetto è un arrogante per vocazione per natura e destino 
di Francesco Lamendola  


Eletto preposito generale della Compagnia di Gesù nell’ottobre del 2016, succedendo ad Adolfo Nicolás, non si può certo dire che padre Arturo Sosa Abascal  abbia tenuto quel che si dice un basso profilo: al contrario, gli son bastati pochi mesi per farsi conoscere ai quattro angoli del mondo. Nel febbraio 2017, nel corso di un’intervista a Giuseppe Rusconi, per il sito Rossoporpora, ha messo in dubbio che Gesù abbia mai insegnato l’indissolubilità del matrimonio, e ha pure messo in dubbio che i quattro Vangeli e gli altri libri del Nuovo Testamento riportino fedelmente le parole del nostro divino Maestro; motivazione: a quel tempo non esistevano i registratori, quindi la sua Parola non è mai stata riportata con precisione assoluta. A maggio, nel corso di una lunga intervista al giornale El Mundo, ha aggiunto, fra le altre cose, e sempre con la massima disinvoltura, come si potrebbe dire una cosa normalissima e perfino scontata, che il diavolo non esiste, essendo solo una immagine figurata del male.

La furia secolarizzatrice

L’Europa senza radici ora abbatte anche le chiese

La ruspa entra in azione, si muove inesorabile e colpisce con la durezza dell’acciaio il muro della chiesa di San Lamberto, piccolo tempio cattolico della cittadina di Immerath nella Renania Settentrionale-Vestfalia.In due giorni, la chiesa si è trasformata in un cumulo di macerie. Al suo posto nient’altro che uno spazio vuoto, che servirà per espandere la vicina miniera di carbone di Garzweiler. Alcuni dicono che servirà per un nuovo deposito, altri per allargare le vie di accesso. Ed è questo il motivo della demolizione, decisa già dal 2013, quando il tribunale federale decise che le ragioni della popolazione locale, degli ecologisti e di coloro che lottavano per mantenere in piedi una vecchia chiesa (sconsacrata ma nel cuore dei fedeli locali), fossero meno importanti dell’interesse pubblico ad aumentare la capacità estrattiva di quella miniera di carbone. Oggi, quella chiesa costruita dalla comunità cattolica locale nel 1893 già non esiste più.

Stupito dal revival della fede?

Un motivo ci deve pur essere


Don Filippo Di Giacomo, sull’ultimo numero del Venerdí di Repubblica (5 gennaio 2018), ci informa del flop del programma di TV2000 Padre nostro, che ha visto la partecipazione niente po’ po’ di meno che del Papa:
Papa Francesco è stato protagonista di un programma in onda ogni mercoledí, dal 25 ottobre in poi, su TV2000, la cosiddetta “televisione dei vescovi”, intitolato Padre Nostro e condotta da don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova. Il programma è stato accompagnato da un grande e lungo battage pubblicitario con lanci su ogni possibile organo di comunicazione, dalla carta stampata alla radio e alla presenza di don Pozza sui principali canali televisivi nazionali. Ma nonostante l’impegno, ha registrato ascolti cosí bassi da risultare imbarazzanti. Confermando, oltretutto, ciò che i dati di ascolto attestano da almeno tre anni: papa Francesco, in televisione, vale la metà di papa Benedetto XVI: se il secondo aveva una audience media intorno al 20 per cento, il suo successore si attesta tra il 9 e il 12 per cento degli spettatori. Se, come diceva McLuhan (morto cattolico praticante, con una grande diffidenza per il microfono sull’altare e un profondo disgusto per le messe “contemporanee”), «il medium è il messaggio», ma la gente cambia canale quando appare una tonaca teletrasmessa, un motivo ci deve pur essere.

Tutti a messa da Fredo..

Ora la commissione segreta ha un volto

Luca Maria Negro, il presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ha annunciato su nev.it (10 gennaio) che “il 2018 sarà un anno cruciale per l'ecumenismo in Italia e nel mondo".
La ragione di questo, dice Negro, è che quest'anno un Tavolo permanente di consultazione con Cattolici, Protestanti e Ortodossi sarà fondato in Italia. Negro non spiega il perché questo sarà "cruciale" per l'ecumenismo nel mondo.

“ Si vis, potes me mundare ”

Contro il Modernismo 

Poiché è imprescindibile conoscere il nemico per potergli resistere validamente in questi tempi di tenebra, presentiamo questa interessantissima e schietta analisi del modernismo teologico, la vera e terribile piaga che gravemente affligge il Cattolicesimo dal XX secolo in poi, forse la più rovinosa piaga dell'intera storia della Chiesa. Molto interessante e chiarificatrice, riguardo ai dubbi che sorgono di questi tempi, la sezione sul valore del Magistero.


Nel suo libro Athanasius, monsignor Rudolf Graber, vescovo di Ratisbona, spiega come il Demonio nel corso dei secoli attacca la santa Chiesa cattolica in modo sempre più raffinato, insidioso, ed intimo. Cominciava attaccando i fedeli con le persecuzioni, ma vedendo che esse conducevano piuttosto alla crescita della Fede, adottò un altro metodo: quello di attaccare la Fede stessa.

Con le eresie di Martin Lutero è riuscito a staccare un gran numero di fedeli dalla Chiesa cattolica; con le eresie e le dottrine eretizzanti e non-cattoliche che circolano allora riesce persino, attualmente, a contaminare la Fede di un gran numero di persone dentro la Chiesa stessa.

Una contro-morale di una contro-religione

PRESI AL LACCIO DAL DIAVOLO



Cardinali sodomiti e la sinagoga di satana la domanda di come sia potuto accadere che tanto tormenta un grandissimo numero di persone e fedeli. Perdere il senso del bello equivale a cercare inconsciamente la propria distruzione
di Francesco Lamendola  

  

Quanto alla domanda che tanto ci tormenta, e che tormenta un grandissimo numero di persone: la domanda su come sia potuto accadere che il clero abbia deviato così tanto dalla Verità di Cristo, che abbia tradito così gravemente la Parola di Dio, e che il popolo cristiano abbia ceduto con tanta facilità alle lusinghe del mondo, fabbricandosi, ipocritamente, una nuova dottrina, falsa e menzognera, nella quale perfino i peccati mortali diventano cose di nessun conto, o si nega addirittura che siano peccati, e si chiama Dio stesso a benevolo e compiacente testimone della impenitenza finale delle anime, assicurando - assurdamente - che ciò nonostante la misericordia divina accoglierà tutti e porterà in paradiso tutti, la risposta a queste domande, in fondo, è molto, ma molto semplice: terribilmente semplice.

Uscire nel mondo reale e combattere

Anno nuovo e musica vecchia, vecchissima, senza sguardo sul domani. Eppure suona a così alto volume da suscitare onde che, nel bicchierino da rosolio tradizionalista, passano per tempesta agli occhi di chi ama illudersi sulla rivincita imminente e inesorabile..

Ossessionati dal realismo


SAN PIETRO. ORGANO A CANNE O ORGANO DIGITALE/CAMPIONATO? UNA RIFLESSIONE DEL MAESTRO AURELIO PORFIRI.

Stilum Curiae ha chiesto al maestro Aurelio Porfiri un contributo sulla discussione attualmente in corso relativa all’organo a canne della basilica di San Pietro, e la sua eventuale sostituzione con un organo digitale. Aurelio Porfiri è Honorary Master and Organist for the Church of Santa Maria dell’Orto a Roma, oltre Honorary Master and Organist al Saint Joseph Seminary Chapel (Macau, China). È anche direttore della rivista “Altare Dei”, e autore di numerose opere su musica sacra e liturgia. La più recente, uscita poche settimane orsono, è “Ci chiedevano parole di canto: La crisi della musica liturgica”. 

L'etica delle situazioni






  • Un altro colpo di piccone all’insegnamento morale della Chiesa

  • «Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti»
     Mt 19,17
    «Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi»
    Gv 8,32
    «Purché questa libertà non divenga pretesto per vivere secondo la carne»
    Gal 5,13
     Prima o poi ci si doveva arrivare. E infatti ci siamo arrivati. Don Maurizio Chiodi, teologo moralista e neo-membro ordinario della Pontificia accademia della vita, recentemente rinnovata da papa Francesco, ha sostenuto che in alcune circostanze la contraccezione non è solo consentita, ma necessaria. Le dichiarazioni di Chiodi sono arrivate durante il suo intervento del 14 dicembre 2017 all’Università Gregoriana di Roma nell’ambito di un ciclo di lezioni pubbliche per i cinquant’anni dell’enciclica di Paolo VI «Humanae vitae».
    Ha detto dunque don Chiodi: «Ci sono circostanze, mi riferisco ad “Amoris laetitia” capitolo VIII, che proprio per responsabilità richiedono la “contraccezione”».

mercoledì 10 gennaio 2018

Il sacramento della sapienza

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L’ottavo sacramento

A volte il fissare troppo la terra tradisce un segreto inconfessabile; la perdita del cielo. Questa è l’impressione che suscitano in me troppi sacerdoti. Un tempo li si chiamava uomini di Dio, oggi l’espressione ha un che di antico, quasi archeologico.
Oggi sembra che Dio abbia abbandonato il cielo per confondersi con la terra, l’infinito parrebbe essersi non solo mescolato ma dissolto nel finito.
Per conseguenza il cristianesimo si va riducendo ad una morale applicata a tutte le miserie umane, con il fine di soccorrere, fasciare ferite, consolare.

Non licet esse christianos


SUL KATECHON – E SU COME FOSSE SERIO IL GOVERNO ROMANO


“Cosa trattiene il mistero dell’iniquità?”.  Se lo chiede “fra Cristoforo”, uno stimabile sacerdote-blogger.  E’,ancora una volta, una meditazione sul katechon, il misterioso “qualcosa” o ”qualcuno che trattiene” la venuta dell’Anticristo,  di cui san Paolo parla (o meglio allude) nella seconda lettera ai fedeli  di Tessalonica.  Per Fra Cristoforo, quel che “trattiene” è  il Cristo Eucaristico che la neo-chiesa di Bergoglio, lui teme e prevede, sarà presto “tolto di mezzo”. Scrive:
“Cos’ha infatti in programma la neochiesa? Ciò che da tempo avevamo preannunciato e che in molte località già avviene: la messa ecumenica. Cambiare le parole della Consacrazione per rendere invalida la Messa. E quindi eliminare l”Eucaristia”. Tutto ciò, come sapete è in atto. Eliminando la Presenza Reale e Sostanziale non avranno più senso i Tabernacoli, perché non ci sarà più “Presenza”. Ecco chi è Colui che ancora trattiene: Gesù Eucaristia. E quando verrà abolita la Consacrazione, il “mistero dell’iniquità” avrà campo libero, perché si siederà al posto di Dio. Sarà l’apice della apostasia”.

L’evidente ipocrisia

La “sedazione profonda”: forma mascherata di suicidio assistito?



(di Roberto de Mattei) Marina Ripa di Meana, la provocatoria esponente del jet set italiano morta a Roma il 6 gennaio 2018, ha scelto per morire la sedazione palliativa profonda, manifestando le sue ultime volontà in un video-testamento: «Dopo Natale le mie condizioni di salute sono precipitate. Il respiro, la parola, il mangiare, alzarmi: tutto, ormai, mi è difficile, mi procura dolore insopportabile: il tumore ormai si è impossessato del mio corpo. Ma non della mia mente, della mia coscienza. Ho chiamato Maria Antonietta Farina Coscioni, persona di cui mi fido e stimo per la sua storia personale, per comunicarle che il momento della fine è davvero giunto. Le ho chiesto di parlarle, lei è venuta. Le ho manifestato l’idea del suicidio assistito in Svizzera. Lei mi ha detto che potevo percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. Io che ho viaggiato con la mente e con il corpo per tutta la mia vita, non sapevo, non conoscevo questa via. Voglio lanciare questo messaggio per dire che anche a casa propria, o in ospedale, con un tumore, una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze. Fallo sapere. Fatelo sapere».

Anno dopo anno..

NON PENSO CHE IL PAPA SIA UN RELATIVISTA CONSAPEVOLE…PERO’… “La Verità” intervista Aldo Maria Valli: «Un papa non può guidare la Chiesa con i “forse”, i “dipende”, i “però”»


UN INTERESSANTE ARTICOLO – INTERVISTA DI UN ANNO FA…..
In un pamphlet su papa Francesco, il vaticanista del Tg1 è critico su questo pontificato: «Nelle sue parole segni di relativismo. Non indica una via sicura ai credenti. Vedo una grande confusione».
di Lorenzo Bertocchi (07-01-2017)
Nel 2007, un gruppo di intellettuali firmò un appello, promosso dal professor Giuseppe Alberigo, fondatore della Scuola di Bologna, perché la Gerarchia non s’immischiasse con la politica (ce l’avevano con il card. Camillo Ruini). Il gruppo progressista voleva il silenzio rispetto al dibattito allora in corso a proposito dei DiCo, versione soft di quella che poi è diventata la legge Cirinnà, in materia di unioni civili. Di questo gruppo, facevano parte, tra gli altri: Franco Bassanini, Gustavo Zagrebelsky, Valerio Onida, Vito Mancuso e Alberto Melloni. E poi c’erano un po’ di giornalisti, come Raniero La Valle, Giancarlo Zizola e Aldo Maria Valli, tutti di sinistra certificata.