ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 6 febbraio 2018

Le porte furono spalancate

CONCILIO FU UN COLPO DI STATO



Sì: il Concilio fu un colpo di Stato. Mossa furba e modus operandi: strana gente questi progressisti sono talmente certi che il loro progresso rappresenti il bene assoluto che non osano dichiarare apertamente le loro intenzioni 
di Francesco Lamendola  

  

Ne abbiamo già parlato in svariate occasioni (cfr., in particolare, Il Concilio Vaticano II partì con il piede sbagliato?; e Il Concilio Vaticano II è stato un colpo di mano dei teologi “progressisti” per scavalcare il Magistero?, pubblicati sul sito dell’Accademia Nuova Italia, rispettivamente il  25/01/2018 e il 01/02/2018), ma si tratta di una questione cruciale, per cui non è male ritornarvi continuamente sopra: poiché solo chiarendo una volta per tutte quel che avvenne fra il 1958 e il 1965, fra l’elezione di Giovanni XXIII e la conclusione del Concilio, si può arrivare a capire con una certa chiarezza quel che sta accadendo oggi nella Chiesa cattolica, quali siano le reali dinamiche in gioco nella disastrosa deriva modernista e neoprotestante, e da dove abbia avuto origine il male che si sta allargando a macchia d’olio, arrivando ormai a minacciare, dopo la liturgia e la pastorale, lo stesso Deposito della Fede, ossia la vera dottrina e l’autentico Magistero, preposto a difenderla ed insegnarla fedelmente, del tutto inalterata.
Come è noto, si discute, anche e soprattutto tra i fautori del Concilio, se esso corrisponda ad una discontinuità, come sostiene la cosiddetta scuola di Bologna, o ad una continuità con la Chiesa ed il Magistero precedenti. Tale discussione non ci appassiona più di tanto, e infatti lasciamo ai primi di sostenere che il loro rifiuto della Tradizione tridentina non corrisponde a un ripudio della Tradizione in se stessa, ma, semmai, al ritorno ad una Tradizione ancora più antica, e dunque più “autentica” ed “evangelica”, che sarebbe, secondo loro, la Tradizione vera, contrapposta a quella, un po’ artificiale, un po’ retriva, un po’ oscurantista, dei Padri tridentini, tutti impregnati nello scontro con il protestantesimo. Mossa furba, senza dubbio, che rivela la malizia raffinata dei suoi sostenitori: come se ciò non corrispondesse a una forma di storicismo e, pertanto, come se non rivelasse fin troppo bene i loro reali intenti: non già di riallacciarsi a un mitica purezza originaria del Vangelo, ma scardinare la Tradizione esistente alla vigilia del Concilio e sostituirla, di fatto, con una nuova Chiesa ed un nuovo Magistero, peraltro senza avere la franchezza di dirlo chiaro e tondo, ma, anzi, cercando di far sì che se ne accorgano il minor numero di fedeli possibile. 

Il “soffio letale” del principe di questo mondo

02_La crisi epocale di tutti i valori. La Massoneria “astuta organizzatrice” della rivoluzione anticristiana


È opinione diffusa e documentata che sia stata la Massoneria ad ispirare, direttamente o indirettamente, gran parte delle ideologie atee e materialiste che si sono affermate negli ultimi due secoli nel mondo. Essa è, in ultima istanza, l’abile organizzatrice e la potente esecutrice di detta Rivoluzione. 
Quella descritta da Benson (la « religione umanitaria ») nel suo romanzo è, senza dubbio, la radice più profonda per capire l’attuale dissoluzione di valori senza misura e senza limite, dietro cui c’è il “soffio letale” del principe di questo mondo che ha organizzato tutto in modo da poter gettare Dio fuori dalla vita degli uomini (1), delle società, delle famiglie, delle comunità, degli individui suggerendo, con il sibilo della sua « lingua ingannatrice » (cf Gn3,1; Sal 120,3), quello che un tempo assai remoto propose alla Progenitrice del genere umano: « Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio » (Gn 3,5), se disobbedite al suo comando, se calpestate la sua legge e vi ergerete, con un atto di supremo orgoglio, al di sopra di Lui, adorando voi stessi e la vostra opera, frutto della vostra superbia e disobbedienza, al posto del vero Dio. Ecco la religione umanitaria! Ecco l’inganno satanico nel quale viviamo e su cui il Cuore Immacolato dovrà trionfare, presto!

Visti i suoi frutti..

I frutti amari del luteranesimo
Quanto e come il pensiero di Lutero è riuscito ad influire e ad influenzare la società contemporanea? Troppo, visti i suoi frutti davvero amari: laicismo, relativismo, modernismo ideologico, utopismo e persino esoterismo…














Testo del video
Quanto il pensiero di Lutero influisce sulla società contemporanea? Come è riuscito a modificare la mentalità dominante? Cosa ha prodotto? Lo chiediamo al prof. Corrado Gnerre, docente presso l’Università Europea di Roma e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Benevento.
https://www.radioromalibera.org/cultura-cattolica/frutti-amari-del-luteranesimo/

Ma forse... è troppo tardi?

Chiesa, modernità, Rosmini e Benedetto


La disputa sul Concilio fra il sottoscritto e “Cesare Baronio” non accenna ad affievolirsi. Monsignore ha replicato al mio post del 31 gennaio con una dettagliata confutazione delle mie affermazioni (qui). Credo che, giunti a questo punto, serva a poco continuare a controbattere punto per punto. Penso che ormai le posizioni siano chiare: su alcuni punti ci troviamo d’accordo; su altri invece siamo irrimediabilmente discordi. La divergenza di fondo sta nel fatto che, mentre Baronio è convinto che siano state inserite deliberatamente nei testi conciliari delle ambiguità, in modo che successivamente al Concilio si potesse procedere alla demolizione della Chiesa secondo un piano prestabilito, io ritengo che il piano ci fosse, riconosco che nei documenti conciliari ci possano essere alcune ambiguità (inevitabili in un concilio pastorale), ma non credo che ci sia stata, da parte dei Padri conciliari (per lo meno da parte della maggioranza di loro) una intenzionale volontà di destabilizzare la Chiesa, come pure sono profondamente convinto che i Papi del postconcilio non abbiano in alcun modo contribuito alla demolizione della Chiesa, ma abbiano al contrario fatto di tutto per difendere la fede cattolica e, semmai, ricostruire ciò che era stato demolito. Queste sono le posizioni, ormai abbastanza chiare. Continuare a discutere su di esse rischierebbe di sfociare in un dialogo fra sordi o, peggio, in una stucchevole e sterile polemica. 

Non c’è altro al fondo?

http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p4/2017/11/24/VaticanInsider/Foto/RitagliWeb/a6d7f1fe58919964bde181be6b294a46-kjOF-U11012209497555k2D-1024x576%40LaStampa.it.jpg

DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, LA CINA LA REALIZZA. PAROLA DI SORONDO. BRANDI: E I LAOGAI? E IL TIBET? È LA REAL POLITIK VATICANA?

“In questo momento, quelli che realizzano meglio la dottrina sociale della Chiesa sono i cinesi”.
Qualche mese fa ha visitato la Cina, Marcelo Sánchez Sorondo, l’argentino Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, consigliere del Pontefice. “Ne è tornato a Roma entusiasta”, scrive nella sua intervista Andrés Beltramo Álvarez, che abbiamo trovato solo in spagnolo. 
Ne riportiamo qualche frase, rimandando i lettori al testo integrale.
“I cinesi cercano il bene comune, subordinano le cose al bene generale. Me lo ha assicurato Stefano Zamagni, un economista tradizionale”.
“Ho incontrato una Cina straordinaria: quello che la gente non sa è che il principio centrale cinese è lavoro, lavoro, lavoro. Non c’è altro al fondo, è come diceva San Paolo: chi non lavora non manga. Non ci sono villas miserias, non c’è droga, i giovani non hanno droga. C’è una coscienza nazionale positiva, vogliono dimostrare che hanno cambiato, ormai accettano la proprietà privata”.

Lucciole per lucciole

    Barros, la lettera choc che smentisce il Papa
L’Associated Press ha pubblicato ieri una lettera esclusiva (QUI), redatta da Juan Carlos Cruz, una delle vittime del sacerdote cileno Fernando Karadima, una missiva che di fatto smentisce il Papa sul caso della pedofilia nel clero cileno e la copertura di alcuni vescovi. Il documento, secondo diverse testimonianze di membri della commissione pontificia per la tutela dei minori, sarebbe stato recapitato nelle mani di Francesco nell’aprile 2015 dal cardinale di Boston Sean Patrick O’Malley, presidente della stessa commissione.
Juan Carlos Cruz non denuncia soltanto Fernando Karadima, già condannato sia a livello civile che canonico, ma sottolinea la “copertura” che l’attuale vescovo di Osorno, Juan Barros, e altri vescovi (in particolare Andrés Arteaga, Tomislav Koljatic e Horacio Valenzuela) avrebbero al tempo offerto. Si tratta di alcuni sacerdoti, oggi appunto vescovi, che avevano come mentore proprio il Karadima e che, a detta di Cruz, erano «vicini» mentre le vittime venivano abusate e in qualche modo partecipavano, perché venivano a loro volta «toccati» in modo «inappropriato» dal Karadima. La lettera chiede al Papa di prestare ascolto a queste denunce e di restare fedele alla sua “tolleranza zero”.

Lucciole per lanterne

Mons. Nosiglia,gli omosessuali, la pusillanimità e la cattiva figura




L’altro giorno abbiamo riportato la notizia incredibile del ritiro spirituale per omosessuali organizzato in un convento di suore dalla Diocesi di Torino.

Come è logico e naturale abbiamo criticato l’iniziativa, e non siamo stati i soli.
Il vaticanista Marco Tosatti ha riportato sul suo sito Stilum Curiae, un “commento filiale” indirizzato a proposito all’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, commento che trascriviamo in calce.

Insieme, Tosatti ha pubblicato una dichiarazione sull’argomento e i suoi strascichi, diffusa dallo stesso Mons. Nosiglia, che, logicamente, si lamenta dei commenti suscitati dall’iniziativa del “ritiro spirituale”.
Questa la dichiarazione.

lunedì 5 febbraio 2018

L’ostinata negazione

La definizione dell’eresia


Testo dell'audioII    L’   E  R  E  S  I  A


A.  L’ERESIA DI PER SE’ STESSA

11.   LA DEFINIZIONE DELL’ERESIA
La parola ‘eresia’ viene dal verbo greco haireisthai che significa ‘scegliere’ o ‘prendere per sé stessi’ e consiste nello scegliere o prendere per sé stessi, ciò che si vuole credere, piuttosto che accettare tutto ciò che Dio rivela tramite la Chiesa.

Questa scelta si distingue per la sua falsità: è una scelta falsa, un esercizio falso del libero arbitrio, in quanto è una scelta della falsità piuttosto che della verità: ossia della verità che è l’oggetto della Fede. Questa scelta (nel caso di un’Eresia formale, vide infra) si distingue inoltre per la sua superbia, perché è un rifiuto di sottomettersi all’autorità di Dio e della Chiesa e di umiliare l’intelletto davanti alla Fede.

Nell’epoca contemporanea l’eresia si insinua nella Chiesa tipicamente in modo implicito: tramite l’Oscurantismo. Questo oscurantismo fa parte del fenomeno che si chiama ‘il Modernismo’.

Una dottrina inventata dall’uomo

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Lo smantellamento del magistero di san Giovanni Paolo II

Molti commentatori hanno osservato che con il «cambio di paradigma» incoraggiato da Francesco a partire da Amoris laetitia, l’Humanae vitae di Paolo VI è ormai in fase di smantellamento. Come immagine viene in mente quella di certi cantieri nei quali le vecchie navi, non più in grado di solcare i mari, sono demolite.
Per quanto il papa abbia parlato di «genialità profetica» di quel testo, è in corso la sua confutazione, della quale si è fatto interprete soprattutto padre Maurizio Chiodi, membro della nuova Pontifica accademia per la vita, nella conferenza «Rileggere Humanae vitae alla luce di Amoris laetitia» tenuta all’Università Gregoriana il 14 dicembre scorso.
Il contributo di Chiodi, ha sottolineato Avvenire, corrisponde a un «superamento» dell’enciclica di papa Montini. L’Humane vitae, ha scritto il quotidiano,  fa parte infatti di una tradizione che «non va sclerotizzata ma resa dinamica, cioè coerente con una società che cambia».

Ci vuole altro per capire.!

Bergoglio: l’ anti-Benedetto?

Non siamo più abituati, da tempo, agli antipapi. Eppure nella Chiesa sono esistiti. Ci sono stati anche momenti in cui dei papi hanno scomunicato dei santi, come sant’Atanasio, portando la Chiesa sul limite del baratro. In altri momenti abbiamo avuto tre papi contemporaneamente.
E oggi?
Abbiamo un papa e un papa emerito. Evidentemente all’opposto, su tutto. Non solo nel metodo (teologico, riservato, colto, il primo, Benedetto; politico, mediatico, per nulla versato in teologia, il secondo), o nell’arte del governo, ma anche nella sostanza.

L’uomo tende a Dio...

UOMO E RICERCA DI DIO



Che io ti conosca come sono da Te conosciuto. Il punto è che l’uomo, e solamente l’uomo, a differenza di ogni altra creatura può desiderare di essere al di là di ciò che è, in direzione di ciò che vorrebbe o dovrebbe essere 
di Francesco Lamendola  


Colui che cerca sinceramente la verità, sta cercando Dio, diceva santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein.
E sant’Agostino, echeggiando san Paolo (1 Cor. 13, 12; Efes. 5,27) e i Salmi (50,8), nelle Confessioni (X, 1) scrive: Deh, ch’io ti conosca, o mio conoscitore, così come sono da te conosciuto. O virtù dell’anima mia, entra in essa e adattala a te, affinché tu l’abbia e la possieda senza macchia né ruga. Questa è la mia speranza, per essa parlo e in essa gioisco tutte le volte che la mia gioia è sana.

Sul filo dello scisma

Vescovi cinesi illegittimi, ufficiali, clandestini… Chi Francesco premia e chi no

A giudicare da quanto sta accadendo in Cina, dalla sortita del cardinale Giuseppe Zen Zekiun, dalla replica del Vaticano, dall'intervista del cardinale Pietro Parolin e dalle parole di papa Francesco allo stesso Zen, un accordo tra la Santa Sede e le autorità di Pechino sulla nomina dei vescovi sembra davvero sulla dirittura d'arrivo:

> China and the Vatican are close to a groundbreaking agreement
Le due diocesi, infatti, su cui si è accesa la polemica, quelle di Shantou e di Xiapu-Mindong, sono rimaste le sole in ciascuna delle quali risiedano ancora due vescovi concorrenti: uno legittimo agli occhi di Roma e un altro illegittimo, se non addirittura scomunicato; o viceversa, uno ufficialmente nominato e riconosciuto dal governo cinese e un altro no, trattato come clandestino.
Per sgombrare il campo da questa anomalia sul filo dello scisma – grosso ostacolo a un accordo – le autorità vaticane hanno deciso, per entrambe le diocesi, di "chiedere un sacrificio" ai due vescovi legittimi, cioè di chiedere loro di farsi da parte, e di riconoscere come unico vescovo titolare della diocesi quello di nomina governativa, legittimandolo e assolvendolo se scomunicato.

Ogni volta una festa


La neochiesa conciliare getta la maschera


Questa la notiziatratta da La Stampa del 3 febbraio 2018




Lezioni di fedeltà per i fidanzati gay. La diocesi: ritiro spirituale in convento
Torino, l’iniziativa del delegato dell’arcivescovo: “Meritate un amore esclusivo”

Maria Teresa Martinengo, Fabrizio Assandri

La diocesi di Torino dà lezione di fedeltà alle coppie gay. O, meglio, «la propone, perché non vogliamo erigerci troppo a maestri, ma vogliamo dire che anche i gay meritano la fedeltà». Don Gianluca Carrega, responsabile della «pastorale degli omosessuali», racconta di un personale sorpasso negli inviti ricevuti dai suoi amici: l’anno scorso ha partecipato a un solo matrimonio che potremmo definire «tradizionale», di una coppia etero, e a ben tre unioni civili gay.

«È stato bello, ogni volta una festa: quella legge ha portato molti frutti, io li ho visti e li riconosco», racconta il sacerdote che ha ricevuto l’investitura ufficiale dall’arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia.  

domenica 4 febbraio 2018

Dove ci sono i figli, là c’è il Cuore della Mamma

http://www.fatima.pt/img/upload/espa%C3%A7os/Recinto%20de%20Oracao_noite.jpg

Benvenuti a Fatima, in questo luogo prediletto dalla Madonna per concedere grazie straordinarie alla nostra vita.
È vero che Dio sta dappertutto, è vero che la Madonna non sta dappertutto, perché non è come Dio, ma vede dappertutto, è virtualmente presente dappertutto, perché dove ci sono i figli, là c’è il Cuore della Mamma; dove c’è la Grazia, c’è la Mediatrice di tutte le grazie; dove c’è l’economia della salvezza, là c’è la Tesoriera di questa economia.
La Madonna ha scelto questo luogo per dare un messaggio al mondo e per attirare il mondo in questo luogo, affinchè l’esempio dei Santi Pastorelli, le parole della Madonna, i grandi miracoli, le grandi manifestazioni di fede del popolo cristiano, che qui avvengono nonostante una certa omertà da parte dei Pastori, tutto questo contribuisce a rendere questo luogo ricco di grazie speciali per la nostra vita, per portare un grande dono a casa, quando ritorneremo, il dono di un amore di Dio più fervente e più stabile, più totalizzante, simile all’amore dell’Immacolata.
Qui la Madonna ha confermato, ancora una volta, il suo singolare privilegio, definito come Dogma nel 1854, confermato quattro anni dopo a Lourdes, nel 1858. E qui siamo alla “seconda pagina”, come dice San Massimiliano, “la seconda pagina”, che consiste non solo nel credere nell’Immacolata, ma anche nel mettere in pratica.
Ecco il Vangelo di oggi: “Chi mette in pratica queste parole è come un uomo saggio, che costruisce sulla roccia”.
Inutile dire: “Credo nell’Immacolata”, se poi noi viviamo macchiati, costantemente macchiati dal peccato.
Inutile fare i Dogmi, se poi non c’è la spiritualità del Dogma.
Inutile dire: “Credo nella Madonna”, se poi tu sei la spina nel Cuore della Madonna.

La rovinosa parabola discendente

SAPER LEGGERE LA BIBBIA



Una verità evidente: la Bibbia va letta con fede non solo con la ragione. E per il semplicissimo motivo che il suo contenuto è una Rivelazione di ordine soprannaturale: è la Parola di Dio, ben diversa da ogni altra parola umana 
di Francesco Lamendola  

  

La Bibbia è un libro che si deve leggere con fede, non solamente alla luce della ragione naturale, per il semplicissimo motivo che il suo contenuto è una Rivelazione di ordine soprannaturale: è la Parola di Dio, ben diversa da ogni altra parola umana, per quanto ispirata e sublime essa ci possa apparire.
Ecco: abbiamo detto una verità evidente, quasi banale; una di quelle verità che un tempo - non così lontano che non ce ne ricordiamo perfettamente, noi che, in senso anagrafico, non possiamo ancora considerarci “vecchi” – venivano insegnate a ogni bambino che frequentava il catechismo, in vista della Prima Comunione. Dunque: fino ai primi anni ’60, qualsiasi bambino di una famiglia cattolica, cioè quasi qualsiasi bambino italiano, sapeva perfettamente come si deve leggere la Bibbia: non solo con la testa, ma anche con tutta l’anima, e, sopratutto, chiedendo la luce divina per comprenderne il significato. Qualunque bambino di sette, otto anni, pertanto, sapeva perfettamente come non si deve leggere la Bibbia e come non si arriva a comprenderne il senso: vale a dire, se ci si pone di fronte ad essa con un atteggiamento di superbia intellettuale. Prendiamone buona nota, e andiamo avanti.

Vi è anche del sadico in tutto ciò

La neo chiesa sdogana i rapporti contro natura e i Vescovi tacciono

… ma la Scrittura, Santa Caterina da Siena, san Pier Damiani e tutta la vera Chiesa, insegnano diversamente. Ecco i testi che dobbiamo imparare a memoria.
Riportiamo una famosa Lettera di santa Caterina da Siena che riprendiamo da questo testo in formato Kindle. La notizia è di dominio pubblico, addirittura la Diocesi di Torino che sdogana “corsi per fidanzati gay“; sacerdoti che escono trionfalmente allo scoperto per affermare che la Chiesa “deve chiedere perdono alle coppie gay” … l’elenco è in crescita e ci chiediamo – chiediamo ai Vescovi – perché tacete? E’ evidente che questa gente NON crede affatto all’esistenza dell’Inferno e ritiene, molto probabilmente, che lo stesso Dio e Signor Nostro Gesù Cristo, sia oramai una sorta di ESPERIENZA SIMBOLICA, non affatto LA Presenza Reale per la quale l’uomo (maschio e femmina) è TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO.
Vi è anche del sadico in tutto ciò, cioè, in quel “piacere, crudele e perverso, di tormentare” la santa Chiesa vera di Gesù Cristo, che nei suoi veri Santi ha sempre combattuto quei “peccati CONTRO NATURA” perché uccidono l’uomo, lo degradano, ed è un peccato, la sodomia (fateci caso, termine scomparso dalle predicazioni della neo chiesa, cliccate qui), che fa schifo persino ai Demoni, come insegnano san Pier Damiani e santa Caterina, Dottori della Chiesa.

Contro gli errori e le eresie

Cattolicesimo e protestantesimo








Testo dell'audio
Paragoniamo ora la teologia della Messa del Rito romano antico e di quello nuovo, dapprima come espressa nei documenti ufficiali della Chiesa ed, in seguito, come espressa nei riti stessi.
A.  NEI DOCUMENTI UFFICIALI DELLA CHIESA

1.  Il Rito Antico

Il dogma cattolico sulla Santissima Eucaristia viene stabilito in extenso nel Concilio di Trento (nella foto). Il Concilio dichiara il suo intento nelle parole seguenti:

«Il sacro Concilio ecumenico e generale tridentino, riunito legittimamente nello Spirito Santo, sotto la presidenza degli stessi legati della Sede Apostolica, perché sia mantenuta nella Chiesa cattolica e conservata nella sua purezza l’antica, assoluta e sotto qualsiasi aspetto perfetta dottrina del grande mistero dell’Eucaristia contro gli errori e le eresie, illuminato dallo Spirito Santo, insegna, dichiara e intende che su essa, come vero e singolare sacrificio, sia predicato ai popoli cristiani quanto segue…» (sessione 22 introduzione).

“Un caso per nulla”?

Gli stracci cinesi di Papa Francesco


Il verbale della conversazione del Pontefice intorno ai rapporti con i comunisti cinesi allarma la Segeteria di stato


Dicono che si è sentito scaraventare di tutto, in Segreteria di stato, quando lunedì mattina è comparso sugli schermi dei computer il verbale della conversazione tra il Papa e il cardinale Joseph Zen Ze-kiun sullo stato della trattativa tra la Santa Sede e il Partito comunista cinese. Secondo il porporato, Bergoglio avrebbe infatti fatto capire di non essere d’accordo con quanto stanno facendo i suoi sottoposti romani, che lui non vuole creare martiri eccetera.

“Liberare” il cristianesimo dai lacci dogmatici

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Papa Francesco apre le porte alla “teologia queer”?



Papa Francesco apre le porte della Chiesa cattolica alla “teologia queer”? La domanda sorge spontanea dopo aver appreso che a guidare gli imminenti e oramai tradizionali esercizi spirituali di Ariccia rivolti allo stesso Papa Bergoglio e ai membri della Curia romana è stato chiamato il sacerdote-poeta portoghese José Tolentino de Mendonça, conosciuto per essere un fan di Suor Maria Teresa Forcades i Vila,  una teologa nota per le sue posizioni “queer” che proprio in questi giorni si trova in Italia per presentare il suo libro “Siamo tutti diversi! Per una teologia Queer” (Castelvecchi Editore).

Ancora e sempre «Chi come Dio?»

L’incendio divampato nella notte del 25 gennaio sul tetto del complesso abbaziale della Sacra di San Michele ha dato spunto a tutti i media di ricordare che questa magnifico luogo sacro ha ispirato l’anticattolico Umberto Eco a scrivere Il nome della Rosa. È l’occasione per ricordare invece la storia di questo straordinario luogo, che fa parte dei sette santuari della Linea Sacra di San Michele, che per oltre 2000 chilometri taglia l’Europa collegando sette monasteri dedicati proprio all’Arcangelo San Michele: un percorso religioso di sublime bellezza spirituale e artistica.
I nemici della Chiesa – per intenderci, la Chiesa non intossicata – si sono sempre ispirati e si ispirano, spesso e volentieri, a simboli, narrazioni, figure e luoghi legati all’Antico e Nuovo Testamento e alla Cattolicità. Basti pensare ad un semplice esempio: l’arcobaleno. Oggi come oggi la maggioranza delle persone quando pensa all’arcobaleno non rimanda più a quello comparso dopo il diluvio universale, che ebbe a dimostrare visivamente la nuova alleanza fra Dio e gli uomini, bensì al simbolo che pacifisti e progressisti ne hanno fatto per manifestare pubblicamente le loro laiciste cause.
Una pletora di prodotti letterari, teatrali, artistici, cinematografici, talvolta confezionati con grande abilità creativa e applicativa, vengono proposti al grande pubblico, incanalando con maestria idee contrarie alla religione cattolica. L’incendio divampato nella notte del 25 gennaio u.s. sul tetto del complesso abbaziale della Sacra di San Michele (o Abbazia della Chiusa) sul Monte Pirchiriano della Val di Susa in Piemonte ha dato spunto a tutti i media di ricordare che questa magnifico luogo sacro ha ispirato l’anticattolico Umberto Eco a scrivere il suo capolavoro Il nome della Rosa. Per questa ragione desideriamo questa settimana parlare della Sacra di San Michele in quanto tale, senza interferenze di spoliazione dei suoi significati originari e autentici.

sabato 3 febbraio 2018

Nelle vie dell’eresia

DERIVA MODERNISTA DEI GESUITI

Un lampo nella notte uno scritto anonimo del 1943 prefigura la deriva modernista dei gesuiti. I nuovi padroni della Chiesa chi li ha “illuminati” nelle vie dell’eresia chi li ha spinti fuori strada: i teologi della liberazione? 
di Francesco Lamendola  

  

I gesuiti si sono impadroniti con estrema spregiudicatezza della Chiesa cattolica e l’hanno trascinata a viva forza in piena eresia modernista; ma loro, i gesuiti, quando hanno cominciato a diventare modernisti? Con Teilhard de Chardin? Con Karl Rahner? Con Pedro Arrupe? Quando si sono trasformati, da truppe scelte del papa e difensori a oltranza dell’ortodossia, in punte avanzate dell’eresia e artefici dell’apostasia pianificata e generalizzata? E quando hanno concepito il disegno inaudito d’impadronirsi della cattedra di san Pietro, loro che, per statuto, non possono diventare papi, né vescovi? Chi li ha “illuminati” nelle vie dell’eresia, chi li ha spinti fuori strada: i teologi della liberazione? O Dossetti e la scuola di Bologna? O l’esempio di don Milani e della disobbedienza che è diventata una virtù per ogni parroco di campagna, specie se coniugata in senso politicamente corretto, progressista, papuerista e neomarxista? Domande difficili. E allora proviamo a partire dai fatti concreti, anche da quelli in apparenza più  umili; andiamo a cercarli, a scovarli come fanno i cani da tartufi, con la loro pazienza e perseveranza, e lasciamo stare, per intanto, le ipotesi di portata generale, più o meno imbevute di dietrologia e teorie del complotto.

Contrazioni e dolori aumentano vertiginosamente

SUPER EX A COLLOQUIO CON UN RELIGIOSO SULLO STATO DELLA CHIESA. BERGOGLIO HA SOLO SPALANCATO LA BOTOLA….


Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Super Ex mi ha scritto una lettera. Non è molto allegra; è il frutto delle sue riflessioni, al termine di un lungo incontro con un religioso non troppo giovane e neanche troppo anziano. Vedete che cosa c’è di condivisibile e che cosa no….
Caro Tosatti,
anche quelli che stiamo vivendo oggi sono tempi di grazia. Perché non c’è un tempo che non sia, nonostante tutto, sotto lo sguardo di Dio, che opera in modo diverso, a seconda della libertà degli uomini. Siamo nella fase dell’attraversamento del deserto: ancora non si vede nulla, in lontananza, ma anche il deserto, ad un certo punto, finisce. Questo lo sappiamo per fede, ma anche per esperienza: ad ogni notte della storia succede un giorno; ad ogni notte della Chiesa, subentra poi una rinascita. Accade lo stesso con il parto: piccole nausee, piccoli turbamenti, poi una relativa quiete ed infine l’accelerazione: contrazioni e dolori aumentano vertiginosamente, ma è una nuova vita che sta venendo alla luce nel dolore e nel sacrificio.
Non è poesia, è lo sguardo della fede, che non smette di cercare, e che, cercando, trova i segni di ciò che cerca.

Quelle convergenze parallele

LA CONFERENZA SU RAHNER ANNULLATA, OSSIA LA SCONFESSIONE DELLE "CONVERGENZE PARALLELE" DEI CONSERVATORI E DEI NORMALISTI



Come si è appreso dalla stampa, è stata annullata una conferenza di Stefano Fontana, dal titolo La nuova chiesa di Karl Rahner, che si sarebbe dovuta tenere il 2 Febbraio presso Casa Cini, un istituto di pertinenza dell’Opera Arcidiocesana per la Preservazione della Fede (sic) facente capo all’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio. 

A mio parere la scelta di Casa Cini quale luogo presso il quale tenere una conferenza contro gli errori di Karl Rahner rivela un errore di fondo ed un grave fraintendimento. 

Shopping:la Cina si prende anche la Chiesa

Vaticano, la Cina si prende la Chiesa: ok di Bergoglio a 7 vescovi di Pechino

La Cina si prende anche la Chiesa: il Vaticano accetterà la nomina di 7 vescovi scelti da Pechino


Cina: il Vaticano accettera' 7 vescovi nominati da Pechino


Cina e Vaticano sarebbero vicine a un accordo quadro sulla nomina di 7 vescovi, il principale nodo da sciogliere nelle relazioni tra Pechino e la Santa Sede, e la firma potrebbe arrivare gia' tra pochi mesi. Lo riferisce il Wall Street Journal, citando una fonte vicina al dossier, secondo la quale Papa Francesco avrebbe deciso di accettare la legittimita' dei sette vescovi cattolici nominati dal governo cinese per favorire il processo di riconoscimento del pontefice stesso come capo della Chiesa Cattolica in Cina. Secondo l'agenzia Reuters, che cita una fonte di alto livello del Vaticano, cinque delle sette questioni piu' urgenti sulla nomina dei vescovi sarebbero ormai risolte. L'intesa raggiunta finora non sarebbe "un grande accordo", "ma non sappiamo quale potrebbe essere la situazione nei prossimi dieci o venti anni", ha spiegato la fonte.

Lo svilimento dottrinale

"Papa Bergoglio ha una visione pragmatica della religione"

Papa Bergoglio "permeato" da una visione poco spirituale della religiosità. Ratzinger, invece, contaminato dall'hegelismo. Intervista al filosofo Radaelli

Papa Bergoglio come Joseph Ratzinger, ma in termini, si potrebbe dire, di svilimento dottrinale. Enrico Maria Radaelli è un docente di Filosofia dell’estetica ed è il Director of Department of Aesthetic Philosophy of International Science and Commonsense Association (ISCA), di Roma. Allievo di Romano Amerio, Radaelli ha collaborato per tre anni alla cattedra di Filosofia della conoscenza (sezione Conoscenza estetica) della Pontificia Università Lateranense.
Da studioso, l'autore di "Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo" ha cura di tenere sempre con sé una Nota a margine, da lui scritta, che riporta i più significativi enunciati degli ultimi due Papi, tutti presenti nel suo libro. Per alcuni, infatti, Radaelli avrebbe "accusato"Benedetto XVI di eresia. Il filosofo dell'estetica ha detto la sua in questa intervista, nella quale ha messo anche a confronto i due ultimi papi della Chiesa cattolica.

Un poco alla volta..

IMBAVAGLIARE OGNI DISSENSO



Come tutte le dittature anche la dittatura del modernismo clericale non sopporta il dissenso e punta a imbavagliare ogni voce critica cosa che le riesce ormai estremamente facile visto che si è insediata in tutti i posti chiave 
di Francesco Lamendola  

  

Come tutte le dittature, anche la dittatura del modernismo clericale non sopporta il dissenso e punta a imbavagliare ogni voce critica: cosa che le riesce ormai estremamente facile, visto che si è insediata in tutti i posti chiave della Chiesa e che controlla le Conferenze Episcopali, la stampa, la televisione, i seminari, le facoltà di teologia e, da ultimo, la Curia romana, il collegio cardinalizio e, quindi, lo stesso pontificato.
Il giorno 2 febbraio 2018, a Ferrara, si doveva tenere una conferenza del professor Stefano Fontana, dal titolo eloquente: La nuova chiesa di Karl Rahner, il teologo che ha insegnato ad arrendersi al mondo; ma la segreteria della Diocesi, proprietaria della sala in cui l’evento avrebbe dovuto tenersi, ha bruscamente comunicato la sua indisponibilità, benché il locale fosse stato prenotato da due mesi. La conferenza è stata annullata da un momento all’altro e rinviata a data da destinarsi, cioè mai. L’arcivescovo della diocesi di Ferrara-Comacchio, come si sa, subentrato a monsignor Negri, è monsignor Perego, uno dei bergogliano di ferro, tipico esponente della neochiesa progressista, migrazionista, modernista e gay-fiendly