ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 14 maggio 2018

“I pastori del gregge non fanno il loro dovere"


Apparizioni mariane alle Tre Fontane (Roma): «Ecco una sintesi dei principali messaggi della Beata Vergine»

telegram.me/IstruzioneCattolica

Il contenuto della prima apparizione mariana alle Tre Fontane (Roma) non era stato reso noto e si trova negli archivi del Sant’Uffizio, ma Bruno Cornacchiola, il veggente, ne aveva fatto una fotocopia, depositata negli archivi della sua associazione, della quale il Gaeta (op. cit., p. 59) riporta i principali brani sinora inediti.

I Diari consultati da Salvatore Gaeta si trovano presso l’associazione “Schiere Arditi di Cristo Re Immortale” (SACRI) fondata da Cornacchiola. Gli “Arditi di Cristo” si occupano soprattutto di catechesi e non avevano letto i Diari di Cornacchiola, i quali contengono delle rivelazioni sorprendenti e inedite sino a che Saverio Gaeta le ha raccolte nel suo libro.

La potenza di una parola

Latino: una lingua mille risorse



Riportiamo da La Nuova Bussola Quotidiana: Sentenze e modi di dire sono approdati dall’antichità a noi, conservando intatti il loro fascino e la forza comunicativa di un tempo. Comunemente utilizziamo espressioni latine senza magari neanche pensare al fatto che siano latine. Vediamole.
Sentenze e modi di dire sono approdati dall’antichità a noi, conservando intatti il loro fascino e la forza comunicativa di un tempo. Comunemente utilizziamo espressioni latine senza magari neanche pensare al fatto che siano latine.

Le esigenti verità del “soave giogo e del leggero carico”

Lettera pastorale dei vescovi del Kazakistan in occasione del 50° anniversario dell’enciclica Humanae vitae



Sia lodato Gesù Cristo! Cari fratelli e sorelle in Cristo! L’anno corrente è marcato dal memorabile evento del 50esimo anniversario dell’enciclica Humanae vitae, con la quale il Beato Paolo VI ha confermato la dottrina del Magistero costante della Chiesa riguardante la trasmissione della vita umana. I Vescovi e gli Ordinari del Kazakistan vogliono cogliere l’occasione propizia per onorare la memoria e la perenne importanza di questa enciclica.
Durante l’ultimo incontro di tutti i nostri sacerdoti e suore religiose ad Almaty c’erano dibattiti approfonditi sul tema della preparazione dei giovani al sacramento del matrimonio. Fu fatta la proposta di trasmettere ai giovani le verità più importanti del Magistero della Chiesa riguardo al matrimonio cristiano e alla santità della vita umana dal momento del suo concepimento.

El hecho mayor

I POVERI E IL "DIO CRISTIANO"


Il Dio cristiano s’identifica coi poveri? La teologia della liberazione, alla fine ha vinto: oggi con Beroglio ispira tutta la liturgia e la dottrina, ma è una vittoria legittima o è solo un trucco, un misero castello di carte? 
di Francesco Lamendola  

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La teologia della liberazione, alla fine, ha vinto. Come il modernismo, condannato a suo tempo da Pio X, così la teologia della liberazione, benché (parzialmente) condannata da Giovani Paolo II, si è presa la rivincita più grande che potesse sognare: è divenuta il lievito di tutta la pastorale dell’attuale pontificato di Francesco; ispira tutta la liturgia e tutta la dottrina; è divenuta l’elemento centrale, senza il quale non si può nemmeno immaginare di parlare a nome della Chiesa, oggi. Ma è una vittoria legittima? E si fonda su un dato reale, oppure su un grande equivoco e su di una colossale mistificazione? La teologia della liberazione afferma l’opzione preferenziale per i poveri; non solo: essa dichiara, risolutamente, che Dio si identifica con i poveri. Benissimo; peccato che non si prenda il disturbo di spiegare e di vedere da vicino chi siano i poveri. Chi siano i poveri del Vangelo, ben s’intende, chi siano i poveri ai quali si rivolge Gesù Cristo, nelle sue azioni e nelle sue parabole e nei suoi insegnamenti; non chi sono i poveri secondo i teologi e i vescovi e i sacerdoti seguaci della teologia della liberazione. Sembrano la stessa cosa, invece sono due cose diverse: ecco il trucco. 

“To change the church”?

“La chiesa torni a essere strana”. Douthat e Papa Francesco: “Non rincorra la modernità”

L’unico approccio possibile per salvarsi dalla secolarizzazione è che il cattolicesimo si offra come alternativa alla cultura dominante, scrive il New York Times


"Una fede viva trattata come un pezzo da museo”. Così Ross Douthat definisce il Met Gala, gli oscar newyorchesi, che quest’anno aveva come tema gli “heavenly bodies”, i corpi celestiali e che nel sottotitolo parlava della “moda e dell’immaginario cattolico”. L’edizione è stata dominata da Rihanna, vestita da Papa. Tra gli oggetti messi a disposizione dal Vaticano per l’evento alcune reliquie di Giovani Paolo II e di Papa Pio IX.

Neomagistero straordinario ed “infallibile”

SUPER EX COMMENTA GALANTINO RIAPPARSO, L’ODIO PER SALVINI E GLI ATTACCHI ALL’EUCARESTIA CATTOLICA.


Super Ex ci ha scritto. Per chi non lo ricorda, Super Ex è ex di movimento per la vita, avvenire, e altro ancora, ma non è un ex della Chiesa cattolica, a cui vuole bene, e per cui soffre, come vediamo dalla sua lettera, incentrata su Galantino, Salvini, il Partito della Morte europeo e mondiale e gli attacchi in pieno svolgimento ormai da qualche anno all’eucarestia cattolica. Buona lettura. 

“Galantino è tornato ad agitarsi. Dalla sua bocca non esce che un solo slogan, uno ed un solo concetto: “più immigrati, più Europa”. Ha studi filosofici, che ama vantare, ma certamente molto limitati e monotoni.
Oppure è il magistero di Emma Bonino ad apparirgli davvero straordinario ed “infallibile”.

Ginocchioteologia truccata

LA RISPOSTA
Intercomunione, il card. Kasper trucca le carte

In una intervista a Vatican Insider, il cardinale Kasper rilancia la posizione dei vescovi tedeschi favorevoli all'intercomunione con i protestanti. Cita un documento conciliare e due documenti di Giovanni Paolo II. Ma guarda caso, quelle di Kasper sono citazioni forzate e stravolte nel significato.


Gregorio di Nissa, uno dei padri cappadoci, ricorda che Gesù Cristo «ammonisce i suoi a trovarsi sempre uniti nelle soluzioni delle questioni e nelle valutazioni circa il bene da fare; a sentirsi un cuor solo e un'anima sola e a stimare questa unione l'unico e solo bene».

Con questa premessa si deve guardare al dibattito sulla cosidetta intercomunione, sollevato dalle linee guida dei vescovi tedeschi che intendono ammettere alla comunione i coniugi protestanti dei cattolici, contro cui si sono schierati altri sette vescovi tedeschi. Per inciso, il termine intercomunione appare quanto meno incomprensibile perché, la comunione, è già di per sé l'unione tra persone. Perché vi sia tale unione le persone devono aderire - a proposito della comunione eucaristica - alla fede che la Chiesa cattolica professa. Per gli Ortodossi la comunione eucaristica tra cristiani è possibile solo se si condivide anche la stessa idea di Chiesa. Per questo essi non concepiscono l'intercomunione.

domenica 13 maggio 2018

Le ragioni di questo odio

Perché Satana ci odia così tanto?
Alla luce della Rivelazione è possibile indicare alcune principali verità che rendono ragione dell’odio e dell’azione disturbatrice e malefica dei demoni nei confronti dell’uomo.


Prima di affrontare, in un’ampia panoramica, il discorso sull’attività delle potenze malefiche per mezzo di quelle forme così distruttive e per altro così comunemente diffuse nella società odierna quali fattura, maleficio, malocchio, magia (bianca, nera, rossa, verde), vorremmo offrire alcuni articoli introduttivi che aiutino ad illuminare sia sul piano più teologico che su quello più esperienziale il grande mistero dell’odio di Satana nei confronti della creatura umana, che è la radice, la causa remota della sua azione disturbatrice e malefica e che, malauguratamente, miete un numero incalcolabile di vittime.
Alla domanda “perché Satana ci odia così tanto?”, risponde un noto esorcista marchigiano, don Raul Salvucci, che si è distinto anche per degli ottimi e agili libri da lui scritti per l’informazione e la formazione di tutti coloro che si trovano, loro malgrado, alle prese con il preternaturale mondo dell’occulto (1).

Fra le macerie fumanti

DIO E'IL PADRONE DELLA STORIA


Da dove dobbiamo ripartire? Dio è il padrone della storia! Vogliono dissolvere la fede cattolica: siamo come i sopravvissuti di Hiroshima tra le macerie della fase culminante di una precisa strategia attuata da forze massoniche 
di Francesco Lamendola  

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Lo stato d'animo più frequente, fra le persone che possiedono abbastanza intelligenza, sensibilità e spirito critico da rendersi conto diquel che sta accadendo nella nostra società, da alcuni decenni a questa parte, e che di recente ha assunto un ritmo sempre più vorticoso, quasi febbrile, è di smarrimento, di frustrazione e di amarezza. Sono scoraggiate, confuse, turbate sino in fondo all'anima; soprattutto, hanno la sensazione che sia ormai tutto inutile, che la battaglia sia persa, che il futuro appartenga ai distruttori, a quanti vogliono, più o meno deliberatamente, sfasciare la famiglia, la patria, la morale, la cultura, l'economia, la civile convivenza. Fra i cattolici, o, per dir meglio, fra i pochi cattolici i quali non si sono mai fatti ipnotizzare dalle formule preconfezionate della neochiesa, che non credono alle parole d'ordine e ai gesti spettacolari del signor Bergoglio, ma che assistono, impotenti e angosciati, alla sistematica distruzione della morale, della dottrina, della liturgia, della stessa fede cattolica, lo stato d'animo è, se possibile, ancor più scoraggiato e depressivo. 
Si aggirano fra le macerie fumanti di ciò che, fino a qualche anno fa, credevano una realtà viva e perenne, con l'aria stralunata e inebetita degli abitanti di Hiroshima e Nagasaki sfuggiti all'apocalisse dell'agosto 1945. Sui loro volti aleggia la muta domanda: ma cosa è successo?, e non si rendono conto che il processo degenerativo parte da lontano, da molto prima di ciò che essi immaginano; che la "svolta" degli ultimi cinque anni è solo la fase culminante di una precisa strategia, attuata da forza massoniche, gnostiche e anticristiane, per portare il modernismo al vertice della Chiesa e arrivare, così, a compiere quel che invano esse hanno tentato di fare per quasi duemila anni: distruggere la Chiesa e dissolvere la fede cattolica, almeno come forza organizzata; respingerla nell'interiorità delle coscienze, ma ridotta a percentuali minime, a una sparuta e dispersa minoranza, presa fra l'incudine di una legislazione laicista sempre più anticattolica e una invasione islamica che finirà per soppiantare fisicamente i cattolici in casa loro, cioè in Italia e in tutta Europa.   
Eppure, a questo stato d'animo bisogna reagire. Se i migliori si scoraggiano, se si rassegnano, è davvero finita; ma se tengono accesa la fiammella della speranza, e la fiammella della fede, allora non è detta l'ultima parola. Dio è il padrone della storia; ma, per poter agire in essa, dopo essersi Lui stesso incarnato nella Palestina di duemila anni fa, ora ha bisogno della collaborazione umana. Ha bisogno di trovare delle persone che abbiamo ancora la fede, che coltivino ancora la speranza cristiana. In fondo, paradossalmente, le forze massoniche e anticristiane che in questi tempi stanno assaporando il piacere del trionfo, stanno anche creando le condizioni perché parta la riscossa degli uomini di buona volontà. Senza volerlo, hanno fatto chiarezza: lasciando cadere la maschera, hanno mostrato il loro vero volto, e sempre più lo mostreranno. Lo mostrano in certi luoghi, come l'aeroporto internazionale di Denver, e in certe occasioni, come l'inaugurazione del traforo del San Gottardo nel 2016; o, in questi ultimi giorni, con il Met Gala di New York, che ha visto la profanazione dei paramenti sacri degli ultimi papi, indossati da attori e attrici che ne hanno fatto una blasfema esibizione.
Le dimissioni di Benedetto XVI e tutto il pontificato di Francesco vanno nella stessa direzione: stanno facendo chiarezza. Se l'obiettivo del neoclero modernista è quello di spegnere la vera fede cattolica, respingendola nell'interiorità delle coscienze, allora dobbiamo cogliere questo fatto come una straordinaria opportunità. In fondo, è perfettamente vero che la nostra fede si era addormentata, non era più viva e pulsante: ed è per questo che abbiamo permesso che le cose arrivassero fino a questo punto. Se avessimo avuto una fede viva, ci saremmo accorti per tempo di quel che stava accadendo: ce ne saremmo accorti fin dal tempo delConcilio Vaticano II, quando la massoneria ecclesiastica sferrò il colpo decisivo. Da allora, essa non ha fatto altro che perfezionare l'attuazione del suo piano; ma le cose avrebbero dovuto essere chiare fin dal 1962-65, se non dal 1958, cioè dal conclave che elesse Roncalli al soglio di san Pietro, col preciso mandato di fare ciò che Pio XII, a ragion veduta e dopo molte riflessioni, aveva deciso di non fare assolutamente: un nuovo concilio. Un concilio "pastorale", il quale, dietro pretesto di voler solo cambiare il modo di annunciare il Vangelo, cioè, appunto, la pastorale e la liturgia, avrebbe in realtà cambiato tutto: o meglio, avrebbe creato i presupposti per poter cambiare tutto.
Perché questo era l'obiettivo finale: cambiare la morale, cambiare la dottrina, trasformare il cattolicesimo in una "religiosità" vaga, liquida, misericordiosa, ambientalista, buonista, senza più i suoi pilastri soprannaturali, la Tradizione e la Scrittura; e che, in nome del "dialogo", dell'unità elevata a valore supremo, avrebbe demolito la cosa più importante, la verità. Senza verità, non c'è il Vangelo; senza verità non c'è nemmeno la vera carità, perché la verità è il presupposto di tutto il resto, misericordia compresa. Una misericordia senza verità è una contraddizione in termini, e sfocia nel buonismo, che non è affatto cristianesimo, ma un'altra cosa. Gesù, infatti, era tutt'altro che un buonista. Era forse spietato, era forse privo di misericordia, quando diceva, di chi dà scandalo ai "piccoli": Sarebbe meglio per lui che si legasse una macina al collo e si gettasse nel mare? Eppure, lo ha detto. Lo ha detto, anche se non c'erano dei registratori che ne incidessero la voce, e quindi anche se il gesuita Sosa Abascal non ci crede, o ne dubita fortemente, così come non crede che il diavolo esista, sebbene Gesù ne abbia parlato moltissimo, e, soprattutto, lo abbia affrontato decine e decine di volte, come i Vangeli fedelmente riportano. Ma ora è venuto il tempo di credere ai Sosa, ai Paglia, ai Galantino, ai Bergoglio; non importa quel che ha detto e fatto Gesù Cristo. Ebbene, questo non è più cattolicesimo, non è nemmeno cristianesimo: lo capirebbe anche un bambino, ma noi ci abbiamo messo degli anni per capirlo, e molti, in verità, seguitano come se nulla fosse, seguitano a non voler capire. 

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Il triste spettacolo di una fede cattolica senza Gesù, di una neochiesa "eretica"

Ora ci viene data una grande possibilità: quella di rientrare in noi stessi, di tornare ad ascoltare la voce del solo Maestro, di ripartire da zero nella riconquista della fede cattolica. Siamo vissuti d'illusioni e d'inganni, di compromessi e di piccole furberie; abbiamo creduto di poter mettere d'accordo i diritti di Dio e quelli di mammona, di servire due padroni, di giocare su due tavoli: ora le nostre debolezze, le nostre ipocrisie, la nostra viltà, stanno venendo al pettine. Ed era ora. Se non fossimo stati messi davanti a un clero traditore e apostatico, che ci ha scandalizzati, traumatizzati, indignati, forse non ci saremmo decisi a guardare dentro noi stessi. E invece è proprio lì che dobbiamo guardare, è da lì che dobbiamo ripartire: dobbiamo tornare a essere discepoli di Gesù, perché da molti anni lo eravamo solo di nome, lo eravamo solo per finta. Abbiamo tollerato il divorzio, l'aborto, l'eutanasia, le unioni omosessuali, senza sollevare la benché minima obiezione. Molti, come il vescovo McMachon di Liverpool, come il cardinale Vincent Nichols, a nome del clero inglese, seguitano a tacere: e, di fronte ad atti di eutanasia conclamata, non solo tacciono, ma si felicitano con le autorità ospedaliere e ringraziano i giudici dei tribunali che hanno decretato la sospensione delle cure che tenevano in vita un bambino gravemente malato. Abbiamo tollerato i centri commerciali, aperti la domenica, e le famiglie che, invece di andare in chiesa (a fare cosa, poi? ad ascoltare gli sproloqui di qualche prete modernista, ad assistere alle esibizioni pagliaccesche di qualche monsignore narcisista e demagogo?) si sprofondassero nel consumismo domenicaledoppiamente diabolico, perché celebrato nel giorno del Signore. Abbiamo tollerato tante di quelle cose oscene, perverse, immorali, come se fossero normali, che quasi non riusciamo più ad accorgerci fino a che punto ci siamo allontanati da Dio.
Ora qualcuno di noi pensa, mestamente, che Dio ci ha abbandonati. E invece siamo stati noi ad abbandonare Lui; se fossimo rimasti stretti a Lui, non sarebbe accaduto tutto questo, ce ne saremmo resi conto per tempo. Ma le cose sono arrivate a questo punto grazie al sonno della nostra fede, al conformismo del nostro cattolicesimo: nostro, e di una buona fetta del clero. Non parliamo dei teologi, conquistati al verbo modernista al novanta per cento: invece di aiutare le fede, sono stati il peggior fattore di tentazione e d'incredulità. Il male che Karl Rahner ha potuto fare alla Chiesa, e che è immenso, incalcolabile, è stato reso possibile da questo progressivo ottundimento della fede, da questo annebbiamento della stessa ragione naturale. Perché perfino la sola ragione naturale avrebbe dovuto metterci in guardia, farci capire che le cose stavano prendendo una piega disastrosa: nemmeno ad essa abbiamo dato ascolto, non abbiamo saputo farne buon uso. Infatti, la ragione naturale basta e avanza per capire che la sodomia non è una buona cosa, e che un "matrimonio" fra due sodomiti è una mostruosità: eppure, il cardinale arcivescovo di Bruxelles, De Kesel, dice che la sodomia è cosa buona e che la Chiesa dovrebbe riconoscere le unioni sodomitiche. Questo è solo uno fra i cento, i mille esempi che potremmo fare per ribadire il medesimo concetto: quel che sta accadendo oggi, sia nella società civile, sia nella Chiesa cattolica, è il risultato del nostro sonno morale e della nostra introiezione di uno spirito non cattolico, contrabbandato per cattolico da pastori falsi e spergiuri.
Il male è partito dal'alto, dai teologi, ma si è diffuso in ogni senso e ha contagiato praticamente tutti, inquinando la purezza della fede. Non c'è fede senza verità, e questo vale a maggior ragione per il cattolicesimo, che ruota intorno alla fede in Gesù Cristo, che di Sé dice: Io sono la via, la verità e la vita. Quel che stiamo vedendo, oggi, è il triste spettacolo di una fede cattolica senza Gesù. Infatti il neoclero ci parla del papa Francesco, della misericordia di Francesco, dell'apertura di Francesco, della simpatia umana di Francesco, della vicinanza ai poveri di Francesco; ci parla delle dichiarazioni di Sosa, Paglia e Galantino; ci parla per bocca di Enzo Bianchi, Andrea Grillo e Vito Mancuso. Ma non ci parla più di Gesù Cristo, o, se ce ne parla, lo fa senza la vera dottrina, e quindi falsificandone le Parole. In un certo senso, lo dobbiamo ringraziare: finalmente saremo spinti a ignorare il chiasso delle voci illegittime, per tornare ad ascoltare la sola voce che conta: quella di Gesù Cristo, che per troppo tempo non ha trovato ascolto da parte nostra.

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Dobbiamo affidarci totalmente a Lui, e a Lui solo



Da dove dobbiamo ripartire?

di Francesco Lamendola
continua su:

Cotta al punto giusto?

ECCO IL PIANO DIABOLICO PER UNIFICARE LE CHIESE!


L'articolo che segue è stato tratto inizialmente dal capitolo 17 del libro "Truth is a Lonely Warrior" (La Verità è un Guerriero Solitario) che l'autore stesso ‒ James Perloff ‒ ha scritto e poi riportato sul suo sito.

È una relazione interessante quanto corposa, perciò ha richiesto una traduzione libera ed abbreviata per renderla più accessibile alle esigenze dei lettori, senza peraltro  alterarne  il  contenuto  se  non  con  qualche  osservazione  personale.

Chi ha paura della Madonna di Fatima?

DISPACCI DALLA CINA. FATIMA E LA CINA COMUNISTA. MATTEO RICCI FACEVA PROSELITISMO? EH GIÀ…

Cari Stilumcuriali, Aurelio Porfiri ci invita a leggere anche questa domenica i suoi Dispacci dalla Cina. Domenica 13 maggio, una data importante nella storia della Chiesa e nella storia di questi cento anni appena conclusi dalle apparizioni della Madonna alla Cova de Iria. Una presenza e un ricordo, quello della Vergine che si è manifestata in Portogallo, ben vivi e attuali. Come potete vedere dal primo, breve ma significativo, dei dispacci di oggi.
La Madonna di Fatima e i comunisti
Mi diceva tempo fa il Cardinal Zen che il governo cinese ha paura della Madonna di Fatima perché è anticomunista. Le “altre” vanno pure bene, ma non quella di Fatima.

Una sola Madre

13 maggio – Madonna di Fatima

Fatima1

Oggi è la ricorrenza della prima apparizione della S. Vergine ai pastorelli di Fatima, dove ha detto molte cose importanti che conosciamo tutti. Ma questa festa è laicamente oscurata da un’altra inventata di sana pianta qualche decennio fa, cioé quella della “mamma”, una festa senza senso perché tutte le mamme hanno il loro compleanno per essere festeggiate.

Una discreta vena masochista

L'INFORMAZIONE "TRUCCATA"


Cattolici bergogliani e cultura sinistra: una mafia omertosa? Il disgusto dei cittadini per il livello “sovietico” della mistificazione cui è soggetta l’informazione, da sempre monopolio di "Sinistra" cioè senza contraddittorio 
di Francesco Lamendola  

 0 charlot comunista

Qualche anima bella, forse, di questi tempi comincia a meravigliarsi del livello ormai “sovietico” della mistificazione cui è soggetta l’informazione, un po’ dovunque nel mondo occidentale e specialmente in Europa, ma soprattutto nella nostra Italia. Le vendite dei giornali sono in caduta libera, così come gli ascolti sui programmi televisivi tradizionali, specie quelli di (pseudo) informazione, attualità e dibattito; e ciò non è dovuto solamente al dilagare dell’offerta di notizie e di commenti in rete, semmai questo è l’effetto della disaffezione, per non dire del disgusto, del cittadino medio nei confronti di giornali e televisioni. E si chiedono, queste anime belle: ma come è possibile che si sia arrivati fino a questo punto? (Se lo è chiesto, per esempio, con candore disarmante, Giovanna Botteri, al momento della vittoria elettorale di Trump.) E proprio in un Paese dove la cultura, bene o male, è (quasi) sempre stata onorata e rispettata, almeno formalmente; e dove il sapere è tenuto in una certa considerazione. Ma l’ingenuità consiste proprio nel non vedere che il livello di mistificazione delle notizie sui media pubblici e privati è la diretta conseguenza di un progetto a lungo termine di asservimento della cultura. La cultura asservita al potere produce una informazione sistematicamente taroccata: questa è la legge. Ed è ovvio che sia così, perché è la cultura che forma i professionisti, compresi quei professionisti che si occupano dell’informazione; e se la cultura è fatta di servi, più o meno volonterosi, ma pur sempre servi, e sia pure dagli stipendi a cinque zeri, non vi è alcuna speranza che l’informazione sfugga a un processo sempre più rapido e massiccio di mistificazione, e si prostituisca nel modo più spudorato a raccontar le frottole che vuole il potere, secondo il copione che le viene imposto.

Un briciolo di timor di Dio

PARLA LEONARD
Eutanasia, disabili e aborto: ipocrisia sugli “imperfetti“

«L’ipocrisia e la sfacciataggine sono il pane quotidiano del nostro tempo. Diciamo di voler abbattere le barriere architettoniche perché i disabili vanno tutelati, ma incentiviamo le diagnosi pre natale per eliminare feti malformati. Incongruenze che si riscontano anche nell'eutanasia e nell'aborto. E di fronte alle quali la Chiesa è troppo timida». Parla il vescovo-coraggio Leonard. 


Il vescovo Leonard bacia la statuetta della Madonna dopo l'aggressione di cui fu vittima
“Resto profondamente perplesso, ogni anno, in occasione delle belle campagne in favore delle persone portatrici di handicap. Quest’anno lo slogan diceva: siamo diversi, ma siamo tutti insieme. E’ uno slogan molto bello. Le persone disabili sono diverse da noi, eppure noi viviamo con loro, siamo solidali con loro. Ma nello stesso tempo, il messaggio che si trasmette nella diffusione della diagnostica prenatale – con la decisione, se c’è un rischio di anomalia o di trisomia, di far sparire il feto potenzialmente portatore di handicap – è uno schiaffo verso gli adulti disabili, ai quali si dice: siamo con voi, ma se il vostro handicap fosse stato diagnosticato abbastanza presto, voi non sareste qui, proprio per il fatto che siete diversi”. Così Mons. André-Joseph Léonard nel suo libro Un évêque dans le siecle, di recente tradotto in italiano per Cantagalli, con il titolo Dio è morto? Un vescovo del nostro tempo in dialogo con Drieu Godefridi. 

sabato 12 maggio 2018

Tornare a Cova d’Iria

Fatima e il sacrificio



Maggio. Mese di Fatima. Fatima tocca il cuore della fede cattolica in un’Europa dalla geo-politica profondamente cambiata nel secolo precedente, in piena prima guerra mondiale e rivoluzione russa ed in un contesto culturale, politico e sociale, in cui essa è fortemente attaccata da filosofie materialiste, laiciste ed anticlericali d’ispirazione illuminista, confluite in ideologie quali il marxismo e, sul fronte religioso, nel modernismo. Non stupisce dunque la scelta di tre semplici bambini, cresciuti in una società rurale ancora profondamente cristiana, quali “canali” di trasmissione di urgenti appelli del Cielo per l’umanità. 

Le “vie silenziose”

Il Volto di Gesù Misericordioso di Don Dolindo Ruotolo


Molti di noi forse, e assai probabilmente, hanno avuto tra le mani questa immaginetta, o avranno visto almeno una volta questo Volto Santo, ma pochi conoscono la sua origine che sarà per noi edificante conoscere.
La storia è breve, semplice, tipica di quelle “vie silenziose” attraverso le quali la Divina Provvidenza ama imprimere la Sua firma.

Il mestiere del diavolo

RIHANNA: "LA PAPESSA NERA"


Rihanna, la papessa nera col vizietto del "satanismo". La tendenza alla trasgressione e l’ambizione distruttiva "tipica della cultura Usa": i suoi video sono pieni di messaggi in cui viene proclamata la Regina degli Illuminati 
di Francesco Lamendola  

 0 100 stellas

Ebbene, sì, lo confessiamo senz’altro: non sapevamo praticamente nulla di lei; non abbiamo mai ascoltato una sua canzone, né visto un suo film; conoscevamo a malapena il suo nome, e solo per averlo udito incidentalmente. E nemmeno uno dei due miliardi di ascolti in streaming che la riguardano, è partito da noi. Evidentemente, vivevamo in due mondi distinti e pressoché privi di comunicazioni: di quel che fa una ragazzotta afroamericana, nativa delle Barbados, agitandosi nel mondo dello spettacolo, fra musica pop, cinema hollywoodiano e sfilate sul tappeto rosso dell’alta moda, ovviamente passando per il mondo dei soldi e dell’impresa in stile americano (è lei stessa stilista di moda, oltre che indossatrice, e proprietaria di una linea di cosmetici) poco c’importa; le nostre frequentazioni culturali e musicali sono di un genere leggermente diverso, senza dubbio alquanto démodé; e le grazie di questa formosa trentenne, un tantino troppo esibite e, per i nostri gusti, irrimediabilmente volgari, non destano in noi una particolare ammirazione. Pure, la vita offre sempre agli ignoranti almeno una buona occasione per colmare le loro lacune più vistose, e così ci siamo imbattuti in lei in occasione del Met Gala di New York dei giorni scorsi, quando, in buona compagnia di attori e attrici, ha indossato con estrema disinvoltura i paramenti papali autentici fatti venire dal Vaticano, dietro pagamento di una cospicua somma (pecunia non olet), non senza esibire le gambe nude fino all’inguine sotto lo spacco della splendida e sontuosa veste pontificale. 

A colpi di 8 ‰

ROMANA VULNERATUS CURIA: PENSATECI BENE SE, E A CHI, DARE L’8 PER MILLE…

Marco Tosatti

Romana Vulneratus Curia (RVC per amici, nemici, e indifferenti alla sua esistenza) si è ricordato che siamo in fase di dichiarazione dei redditi, e di conseguenza anche di distribuzione a qualcuno dell’8 per mille. Viste le condizioni della Chiesa in generale, e di quella italiana in particolare, che ancora non sembra essersi ripresa dallo choc elettorale, in qualità di Ufficio Affari Anche Religiosi (UAAR) del PD, e le ultime dichiarazioni di mons. Galantino, le perplessità e le linee di azione espresse da RVC meritano certamente attenzione meditazione. Ecco a voi Romana Vulneratus Curia.

A colpi di Rosario

Omoeresia e riparazioni: alta tensione a Reggio

Dopo le polemiche dell'anno scorso a Reggio Emilia si riaccende lo scontro sulla veglia per le "vittime dell'omofobia" promossa da un parroco. Nasce un comitato di preghiera per la riparazione: "Per chiedere allo Spirito Santo di illuminare e convertire le menti e i cuori di queste persone". Il parroco li attacca, ma scivola sulla castità: "Per noi preti è difficile". E indica che il vero obiettivo è colpire la dottrina. 

Don Paolo Cugini
Secondo il parroco reggiano don Paolo Cugini la castità non deve essere presa in considerazione per le persone omosessuali perché già “facciamo fatica noi preti a vivere la castità. Immaginarsi se la si può imporre a vita a persone laiche pur credenti”. La frase è una delle “perle” che il prete ha rilasciato a gay.it nel corso di un’intervista arrivata a coronamento di una settimana incandescente vissuta in Diocesi a Reggio Emilia.
Qui, il 20 maggio si “sfideranno” a colpi di Rosario e letture bibliche due concezioni opposte della sessualità e della Chiesa. Da un lato una veglia di preghiera contro le vittime dell’omofobia e di ogni forma di discriminazione che si terrà nella parrocchia amministrata da don Cugini, Regina Pacis, che si trova in centro a Reggio Emilia. Con don Cugini ci sarà anche Lidia Maggi, pastora dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), il cui presidente nazionale si disse ampiamente soddisfatto riguardo alla legge sulle “unioni civili”.

Fate vobiss.!

Il voto della Conferenza Episcopale tedesca sull’intercomunione

Il video commento della settimana del prof. Roberto de Mattei sul voto della Conferenza Episcopale tedesca sull’intercomunione.
https://www.radioromalibera.org/cultura-cattolica/il-voto-della-conferenza-episcopale-tedesca-sullintercomunione/

“Die Priester sterben aus”

“In Germania non ci sono più preti”
Lo stato catastrofico della chiesa tedesca, capofila del riformismo ma sempre più divisa
Foto di RobertCheaib via Pixabay

“Dobbiamo usare l’immaginazione”, diceva un paio d’anni fa il cardinale Reinhard Marx, gran capo dei vescovi tedeschi, arcivescovo di Monaco e leader del Consiglio vaticano per l’economia, parlando a proposito delle strategie da adottare per accogliere nella madre chiesa coloro che stavano fuori, a suo dire “respinti” perché impossibilitati ad accedere al sacramento dell’eucaristia. Erano i mesi della grande battaglia sinodale sulla comunione da concedere (o no) ai divorziati risposati, con la drammatica spaccatura tra i padri convocati a Roma dal Papa nell’assise che si concluse con un generico via libera seppure meditato e comunque sottoposto a una valutazione “caso per caso”. 

Il copione recitato dai novatori

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Sentir cattolico, pregar cattolico


Hanno sintetizzato in laboratorio una nuova religione spacciandola per aggiornamento pastorale, poi ce l’hanno inculcata con ogni tipo di indottrinamento e con forme di terrorismo psicologico da regime sovietico: chi osasse pensare con la sua testa di fedele cattolico, dotato del sensus fidei e dei doni dello Spirito Santo, è stato ridicolizzato, isolato, ostracizzato o calunniato. Ma chi, per grazia, ha resistito al lavaggio del cervello è sempre più confermato nel suo orientamento dall’indecente spettacolo di ciò che osserva nella Chiesa, frutto maturo di quel nuovo regime che, pur avendo mantenuto il nome e qualche sparuto elemento del precedente (giusto per confondere le idee), è tutt’altra cosa, in quanto non riconosce più alcuna autorità divina, ma solo l’arbitrio umano, che si è arrogato il potere di stravolgere anche ciò che è più sacro.

venerdì 11 maggio 2018

Sono tempi terribili per tutti

"Altri pochi ancora regneranno sul trono"... le straordinarie rivelazioni al Veggente Cornacchiola e la loro connessione col Segreto di Fatima




NB_Questo articolo è la terza parte della serie di tre articoli sul tema "Fatima-Tre Fontane due formulazioni di uno stesso Segreto" di cui ho già pubblicato le prime due di recente:

1. Un grande mistero: il Terzo Segreto di Fatima svelato al veggente delle Tre Fontane...

2. Sogno-visione incredibile del Veggente delle Tre Fontane: suor Lucia gli svela il terzo Segreto di Fatima...

Consiglio, per capire bene il discorso per il quale non si può perdere neppure un passaggio altrimenti si rischiano di commettere errori, leggere le due parti insieme. Seguirà la terza parte a breve.

Si tratta di un tema avvincente rivelatore di misteri davvero grandi...

La puzza delle pecorelle maleodoranti



Il Signore abbia pietà di te, figlio prediletto di questo occidente sazio e disperato, che nella tua agenda non hai trovato un rigo libero per fermarti davanti all’omicidio di un bambino indifeso. Non dico per provare dolore, per versare una lacrima, per imprecare contro il boia che ormai si è tolto il cappuccio perché la morte non abbia più nulla di sacro, meno ancora di santo, e sia rivestita della stessa banalità del male. Ma almeno per cinque minuti di commozione, visto come ti intenerisci davanti alla balenottera arenata sulla spiaggia, alla foca con la testa spaccata, al gabbiano inzuppato di petrolio, sempre gli stessi, che questo occidente sazio e disperato fa apparire sullo schermo magico del tuo smartphone quando vuole la tua attenzione, il tuo consenso per saziarti della sua disperazione mascherata da benessere.
Invece, non hai neppure finto di commuoverti perché Alfie, il bambino ucciso dal boia a viso scoperto, non può essere tuo figlio. I tuoi figli sono belli, intelligenti e di successo, frequentano i master negli States, studiano solo in inglese, parlano solo in inglese, mangiano e defecano solo in inglese e diventeranno manager di aziende dove si pensa solo in inglese. Non possono essere malati, i tuoi figli, non possono avere un ritardo mentale, non possono essere così indifesi da soccombere nella giungla darwiniana che è questo occidente sazio e disperato. Quel bambino steso in un letto in attesa del boia poteva essere solo figlio di due operai che, pur essendo inglesi, non sapranno mai parlare e soprattutto pensare in inglese così bene come i tuoi figli confezionati su misura dal college e dal master dove sono in lista d’attesa per diventare classe dirigente.

La cul-tura della nuova chiesa

A VOI PIACE QUESTA CHIESA?



 
Il principio gnostico della "coincidenza degli opposti". Sinceramente, a voi piace questa chiesa? La sfilata Met Gala 2018, autorizzato dal signor Bergoglio con modelle vestite coi paramenti sacri, già indossati da "papi veri"
di Francesco Lamendola   


 http://www.accademianuovaitalia.it/images/gif/chiesa/0--800-super-uccelli-corvi.gif
  
La sfilata di alta moda Met Gala 2018, a New York, autorizzato dal signor Bergoglio e benedetto dal cardinale Timothy Dolan, arcivescovo della Grande Mela, con attrici e modelle vestite coi paramenti sacri indossati, fra l’altro, dai papi del XX e del XIX secolo, il tutto dietro pagamento di una ingente somma di denaro (ma non si sa quale), è solo l’ultimo esempio. Certo, a molto cattolici non sarà andata giù di vedere la cantante e attrice Rihanna vestita da papa, anzi, da papessa, tacchi a spillo, le cosce ben tornite in vista, trucco e sguardo da maliarda sotto la tiara papale; o l’attore e modello Jared Leto vestito e truccato addirittura da Gesù Cristo, ma in salsa barocca, e l’attrice Jennifer Lopez conciata con un abito a forma di croce. E meno ancora avranno gradito l’idea che non si è  trattato di una semplice (si fa per dire) coreografia blasfema, però “laica”, bensì di un evento largamente preannunciato e reso possibile dalla fattiva e volonterosa collaborazione del vertice della Chiesa; né avrebbe potuto essere diversamente, dato che decine di pezzi “storici”, indossati da parecchi pontefici, vengono direttamente dal Vaticano e non sono affatto delle banali imitazioni.

Tappo di cerume?

Allarme massimo nella Chiesa. Ma Francesco lo lascia suonare a vuoto
Wenders
Attenzione. Il contrasto esploso in Germania pro o contro la comunione ai coniugi protestanti deve aver oltrepassato il livello di guardia per l'unità dell'intera Chiesa, a giudicare dai moniti rivolti nei giorni scorsi da alcuni cardinali al papa. Moniti di una severità che non ha precedenti, nei cinque anni di pontificato di Francesco (nella foto, sul set con il regista Wim Wenders).
L'antefatto è in questo post di Settimo Cielo del 2 maggio, vigilia del confronto tra le parti avverse convocato a Roma dal papa: