ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 19 maggio 2018

Il “baricentro dell’anima”


Il Segreto di Fatima ci salverà? In realtà ci ha già salvati!


Il Segreto di Fatima ci salverà? O ci ha già salvati? Non sarà forse temeraria una simile affermazione? Eppure riflettendo con attenzione non dovrà dirsi del tutto sconsiderata.
E’ trascorso ormai quasi un anno esatto da quando, con il 13 maggio 2017, la Chiesa ha festeggiato il centesimo anniversario delle apparizioni di Fatima, riportando in auge quegli eventi, quei messaggi e quelle profezie che hanno segnato un secolo intero.
Messaggi e soprattutto profezie che dovranno ancora segnare i decenni a seguire perché, come ebbe ricordare il papa Benedetto XVI pellegrino a Fatima nel maggio 2010, “la profezia di Fatima ci sta tutta davanti”: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive quel disegno di Dio che interpella l’umanità sin dai suoi primordi ». E prosegue: « L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo […]. Con la famiglia umana pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo, è venuta dal Cielo la nostra Madre benedetta offrendosi per trapiantare nel cuore di quanti le si affidano l’Amore di Dio che arde nel suo» (1)

A mali estremi..

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Maledictio contra seductores


Quasi un anno fa ci permettevamo – attirandoci gli strali dei puri e duri – di mettere in guardia quanti, con pubbliche manifestazioni di riparazione, finivano loro malgrado col fare il gioco del nemico, dando ancor più risonanza alle sue iniziative e offrendogli l’opportunità di neutralizzare gli obiettori bollandoli come integralisti cattolici. È così che, ora, il capo dei sodomiti reggiani può a buon diritto esultare affermando trionfante che, «grazie a certi “avversari”, abbiamo fatto più passi avanti in due anni che in decenni di battaglie». La contestazione di quel pover’uomo del vescovo (che farebbe bene, peraltro, a chiarirsi un po’ le idee) ha avuto altresì per effetto la ferrea compattazione di tutta la curia diocesana, che come un sol uomo gli si è serrata attorno a mo’ di falange macedone. Come risultato non c’è che dire… La storia cristiana e la dottrina spirituale insegnano – o mirabile esempio di concordanza tra teoria e prassi! – che lo zelo, prima d’essere ardente, ha da essere intelligente, per non sortire l’effetto contrario. Gratia supponit naturam…

Non sufficit

VESCOVI CILENI, ED CONDON: LE DIMISSIONI NON BASTANO 
Dopo i precedenti articoli di cronaca (qui, qui , qui), riporto questo editoriale di Ed Condon pubblicato ieri sul Catholic Herald.

Eccolo nella mia traduzione.


                                                 Foto: papa Francesco

Le ultime 24 ore hanno visto la saga degli scandali di abusi sessuali cileni e presunto occultamento prendere diverse svolte drammatiche.  Giovedì, il Vaticano ha pubblicato una lettera consegnata da Papa Francesco ai vescovi cileni. In essa, il Papa ha fatto riferimento alla necessità di azioni “a breve, medio e lungo termine” per “ristabilire la giustizia”. Venerdì mattina è trapelato un documento ai media cileni in cui il Papa ha usato un linguaggio molto più forte. Egli ha affermato, secondo il documento trapelato, che le persone dovevano essere rimosse dall’ufficio, ma che questo da solo non sarebbe stato “sufficiente”.

Se queste sono le premesse

VEGLIE CONTRO L’OMOTRANSFOBIA? NON ABBIATE PAURA, È SOLO L’INIZIO

                             Foto: crocifisso con bandiera arcobaleno
E’ tutto un fiorire di Veglie ecumeniche di preghiere per il superamento dell’omotransfobia in molte diocesi italiane (qui). Quest’anno poi, alcune di esse saranno presiedute da alcuni vescovi.
Il sito di Gaynews (qui) così riporta la notizia: “Dopo Beschi a Bergamo e Lorefice a Palermo colpo di scena a Reggio Emilia: il vescovo Camisasca presiederà la veglia anti-omofobia”. Se Gaynews è sorpresa della presenza di mons. Camisasca alla veglia anti-omotransfobia, a maggior ragione lo saremo noi.

Un antidoto alla spudorata degenerazione

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Deriva della gerarchia cattolica: come uscirne?

Omnes declinaverunt, simul inutiles facti sunt: non est qui faciat bonum, non est usque ad unum. Tu vero, Deus, deduces eos in puteum interitus (Sal 52, 4; 54, 24).

«Sono tutti andati fuori strada, insieme son diventati inutili: non c’è chi faccia il bene, non ce n’è neppure uno. Ma tu, o Dio, li farai finire in un abisso di rovina». Chi devia dal retto sentiero della dottrina e della prassi cattoliche non soltanto si rende inutile e stolto, ma corre pure il rischio di precipitare all’Inferno con tutti quelli che lo seguono. Ma com’è possibile che buona parte della gerarchia cattolica sia venuta meno al suo compito e stia andando miseramente alla deriva? Deve pur esserci una spiegazione. Un dato meramente cronologico indica che le attuali guide della Chiesa si sono formate – guarda caso – dopo il Concilio Vaticano II. In maniera sintetica, si può affermare che nell’ultimo mezzo secolo sono state imposte un’educazione teologica, una forma liturgica e una prassi pastorale che hanno assunto e incorporato la contraddizione, il soggettivismo e il relativismo, deformando la mente dei chierici e assuefacendola ad essi.

venerdì 18 maggio 2018

O stare con Cristo e con la Chiesa o dalla parte delle idee moderne

VATICANO II FU UNA VENDETTA?


 Il Concilio è il nostro 1789 ! Il concilio Vaticano II è stato la vendetta contro il I. L'ipotesi che quanti lo vollero intesero riprendere l’opera abortita nel 1870 mirando a una "rivincita" sul dogma dell’infallibilità papale 
di Francesco Lamendola  

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Quando si parla del Concilio Vaticano I, la mente della maggior parte delle persone corre al dogma dell'infallibilità papale, per cui si tende a identificare il concilio con quella storica decisione. Ma la verità è che  il papa Pio IX, quando concepì l'idea del concilio - e ne diede annuncio ai cardinali fin dal 6 dicembre 1864, cinque anni prima della sua effettiva convocazione - pensava, sì, anche ad una eventuale affermazione solenne della infallibilità papale in materia dogmatica; ma, nello stesso tempo, aveva in mente uno scenario molto, ma molto più vasto. La vera posta in gioco, che, a suo avviso, rendeva necessaria la convocazione del concilio, era la definizione, chiara e inappellabile, delle relazioni fra la Chiesa e il mondo moderno: e non è certo un caso che il Concilio venne aperto, nella basilica di San Pietro, l'8 dicembre 1869, cioè nello stesso giorno in cui, quindici anni prima, aveva proclamato il dogma della Immacolata Concezione di Maria. In particolare, per Pio IX si trattava di ottenere una adesione dell'episcopato all'enciclica dell'8 dicembre 1864, Quanta cura, cui aveva allegato il Sillabo, un elenco di ottanta proposizioni dichiarate erronee e riguardanti le idee sociali, politiche e culturali più caratteristiche della civiltà moderna. L'intenzione e la finalità del Sillabo possono essere riassunte nell'ottantesima e ultima proposizione condannata, che, in un certo senso, le compendia tutte: il Romano Pontefice può e deve riconciliarsi e venire a composizione col progresso, col liberalismo e con la moderna civiltà.

Pestis emeritorum

Pedofilia, è bufera in Vaticano: vescovi cileni dimessi in massa

Dopo lo scandalo sulla pedofilia e l'insabbiamento delle denunce, i vescovi cileni hanno rimesso gli incarichi nelle mani del Papa

Bufera in Vaticano. Con una mossa storica, sicuremente unica nel suo genere, l'intera Conferenza Episcopale cilena ha rimesso il suo mandato nelle mani di Papa Francesco.

Tecnicamente, significa che tutti i 34 vescovi cileni si sono dimessi in massa a seguito dello scandalo scoppiato per il caso pedofilia e i presunti insabbiamenti delle denunce.

Una cellula sana di un mondo malato

Alfie e l’invasione degli ultracorpi 

Paradigma di sterminio e sostituzione dell’essere umano

 La sorte di Alfie Evans da Liverpool non differisce da quella dei tantissimi innocenti condannati a morte dai burocrati becchini affacendati giorno e notte a servire il sistema di potere transnazionale che a grandi passi si sta impadronendo dei consessi umani e, una a una, delle nostre vite.
Questo sistema di potere è un’idra vorace che si sforza di apparire in pubblico nella veste rassicurante di sommo tutore del «miglior interesse» delle sue vittime: indossa la maschera beffarda che molti suoi lacchè – chierici e laici – sono accorsi a loro volta ad acquistare al mercato delle idee false e vincenti nel tempo delle «verità» capovolte, onde incassare tutte le prebende del caso.

Anche la Chiesa Cattolica è roba loro?

MOSTRUOSO RICATTO ALL'EUROPA


L’Europa deve reagire al mostruoso ricatto. Ci vogliono inchiodare ad Auschwitz affinché non torniamo mai più padroni di noi stessi. La cosa più grave è che "i promotori del nichilismo" controllano tutti i mezzi d’informazione 
di Francesco Lamendola  

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Un ricatto mostruoso pesa sull’Europa, dal 1945 a oggi; e continuerà a pesare, fino a quando gli europei, e i tedeschi per primi, non saranno capaci di riconoscere e respingere le false premesse ideologiche e morali sulle quali esso si basa. Il ricatto è questo: l’Europa deve accettare il nichilismo come il proprio destino, perché l’ultimo energico sforzo che essa ha fatto per scrollare da sé la cultura nichilista è stato compiuto da forze politiche, sociali e culturali che hanno prodotto il fascismo, prima, indi il nazismo, e, da ultimo, Auschwitz: e la colpa di aver prodotto Auschwitz è inestinguibile, peserà per sempre sulla coscienza europea, perciò qualsiasi tentativo di reagire al nichilismo equivarrebbe a un tentativo, più o meno mascherato, di ridar vita a quelle stesse forze malvagie, che si resero colpevoli del genocidio. In altre parole: non si può lottare contro il nichilismo, perché gli ultimi che lo hanno fatto, sono stati i carnefici nazisti: l’Europa deve restare inchiodata alla vergogna di Auschwitz, non può andare oltre, non può e non deve né dimenticare, né voltare pagina; deve restare crocifissa al suo senso di colpa.

La responsabilità è enorme



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E ADESSO, IL TERZO TEMPIO


Perché l’élite americana ha fatto questo, sapendo che Israele ha occupato illegalmente Gerusalemme, mettendosi contro il mondo musulmano? Può essere solo perché una volta che Israele controllerà Gerusalemme con il supporto della sola superpotenza del mondo, potrà finalmente iniziare a costruire il terzo Tempio in modo che l’Anticristo vi possa essere intronizzato. Le sue corna sono già visibili nel globalismo, sia politico che elettronico, che è solo la preparazione per il suo dominio globale, e nell’accettazione di perversioni disumanizzanti che distruggono la vita familiare e aumentano così la dipendenza dall’Anticristo.

Neanche un centesimo!

8X1000. LA LETTERA, AMARA E CORAGGIOSA, DI UN SACERDOTE A STILUM CURIAE.


Qualche giorno fa Romana Vulneratus Curia ha scritto toccando un tema delicato, e legato al periodo dell’anno: quello dell’8X1000. Se vi siete persi quell’articolo, lo potete leggere qui. Abbiamo ricevuto subito dopo la lettera di una sacerdote, che vi offriamo come testimonianza di un disagio condiviso, evidentemente, a livello ampio nel mondo cattolico italiano. Preferiamo non pubblicare il nome della persona che ci ha espresso liberamente i suoi sentimenti e le sue opinioni, perché viviamo in tempi particolarmente lievi e dolci, soprattutto per i chierici che non si allineano, e non ci sembra giusto esporli a misericordiosissime attenzioni. Buona lettura. 

Una curiosa somma di coincidenze?

Francesco si dice pronto alle dimissioni. Ma a condizione che...


Con una curiosa somma di coincidenze, le parole "testamento" e "dimissioni" sono tornate più volte nei giorni scorsi sulla bocca e sulla penna di papa Francesco, in qualche misura applicate anche a sé.

Il pastoralismo oggi

LE VEGLIE LGBT
Omofobia, la pretesa di pregare per una imposizione

L’adesione di vescovi alle veglie contro l’omofobia ha qualcosa di incredibile. Sia dal punto di vista dottrinale che pastorale. Il concetto di omofobia è ideologico e come si può fare una veglia contro qualcosa di ideologico? Se guardiamo poi alla realtà intorno a noi, ci chiediamo dove sia tutta questa omofobia contro la quale alcuni vescovi si sentono chiamati a presiedere veglie di preghiera. Oggi, al contrario, ad essere discriminata è l’eterosessualità.

OMO-BENEDIZIONI, LA CONDANNA DI SCHNEIDER di Marco Tosatti
MULLER: QUEI VESCOVI SENZA CORAGGIO























giovedì 17 maggio 2018

Il “seme” e l'alluvione in corso

Bilancio di un quinquennio e prospettive future


L’articolo che segue è apparso, in francese, sull’ultimo numero della rivista Catholica (n. 139, Primavera 2018, pp. 39-48), diretta da Bernard Dumont (www.catholica.fr). Riportiamo qui il testo originale italiano (scritto nel mese di marzo).
Q



Il 13 marzo 2018 ricorre il quinto anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio. È forse giunto il momento di fare un bilancio del quinquennio trascorso e tentare di prevedere, in base all’attuale situazione, i possibili scenari futuri.

Riconoscerle e detestarle

Il male dell’eresia


Testo dell'audio
Oggigiorno il male dell’Eresia non viene più adeguatamente apprezzato. Un motivo è che anche il bene della Fede non viene adeguatamente apprezzato. Il male dell’Eresia si capisce solo quando si capisca il bene della Fede. Se la Fede ci dà la conoscenza certa di Dio e l’unione a Lui ossia la vita eterna già sulla terra, l’Eresia ce ne priva; se la Fede ci mostra la strada al cielo, l’Eresia ce ne svia; se la Fede ci aiuta a superare gli ostacoli su questa strada, l’Eresia li moltiplica.
Per mostrare il vero male dell’Eresia, guardiamo il commentario dei Padri della Chiesa su un passo dell’Apocalisse, all’inizio del capitolo 9. Guardiamone una sintesi fatta da Dom Jean de Monléon OSB nel suo libro Le Sens Mystique de l’Apocalypse [45], riflettendo soprattutto sulla sua rilevanza rispetto alla piaga attuale del Modernismo.

L’altra guancia alle provocazioni dell’Occidente?

SIAMO ENTRATI A DOUMA 


Esclusivo Byoblu. L’inviata Alessandra Mulas ci mostra la Siria che i media non ci fanno vedere: i luoghi del presunto attacco chimico, le devastazioni, le tempeste di polvere, le voci e i volti dei cittadini siriani. Un documento unico.
di Alessandra Mulas 
Raccontare la Siria è sempre una straordinaria avventura. Seguo le vicende di questo paese da oltre sette anni, ben prima che ricevesse questo attacco frontale. Girare per le vie di Damasco aveva il sapore dell’Oriente, pur mostrando la sua parte “occidentalizzata” e forse è stata proprio questa la sua colpa: essere all’avanguardia pur appartenendo all’altra sponda del Mediterraneo. Si percepiva quel senso di compiutezza che concedeva a questo Stato di essere leader nella Regione mostrando di rispettare le diverse appartenenze etniche e religiose, con un sistema economico funzionante e con un debito pubblico pari allo zero. Nel 2010 in molti bussavano alla porta del Presidente Bashar al-Assad per firmare rapporti economici, culturali e di ogni altro genere.

Un nuovo “Sillabo di errori” per la Chiesa moderna…?

BENEDIZIONE DELLE COPPIE OMOSESSUALI, ORDINAZIONE SACERDOTALE DELLE DONNE, COMUNIONE PER I CONIUGI PROTESTANTI DEI CATTOLICI, SIMBOLISMO MASSONICO IN VATICANO, PRETI SPOSATI, IL PRESTITO DI ABITI SACRI DA PARTE DEL VATICANO ALLA MOSTRA DI MODA DI NEW YORK, IL CASO DEL PICCOLO ALFIE EVANS…..Intervista al vescovo Schneider che stila un nuovo “Sillabo di errori” per la Chiesa moderna…

È con molta gratitudine che oggi presentiamo ai nostri lettori un’intervista lunga e originale con il vescovo Athanasius Schneider dell’Arcidiocesi di Santa Maria ad Astana, in Kazakistan. Era così premuroso nelle sue risposte alle seguenti domande, che gli abbiamo inviato prima del recente incontro del 3 maggio dei vescovi tedeschi in Vaticano riguardo all’attuale conflitto sulla Comunione per i coniugi protestanti, nonché prima dell’apertura scandalosa della mostra “Heavenly Bodies” a New York. Era nostra intenzione porgli delle domande che gli avrebbero dato l’occasione di pubblicare una nuova specie di “Sillabo di Errori” – il nostro termine, non suo – per la Chiesa moderna, fornendo così una correzione fraterna di alcune delle gravi distorsioni del Fede che circolano non corrette nei circoli ecclesiali e nel pubblico.

Per molti versi inquietante

Bergoglio e Pregiudizio: il Papa svelato.




43:42

Idolatrato dai laici, e in particolare dai laicisti, e contestato dai credenti. Amatissimo dalle star e dai media politicamente corretti, ma criticato da teologi e vescovi.

Orfani di tabernacoli e altari ossia di Cristo.

Gli assassini delle chiese sono gli architetti ma i mandanti sono i vescovi

Dai luoghi di culto stanno svanendo sia i tabernacoli che gli altari e dunque il cattolicesimo
Foto di Stefano Merli via Flickr
San Carlo Borromeo, tu che nelle “Instructionum fabricae et supellectilis ecclesiasticae” prescrivesti la presenza del tabernacolo sull’altar maggiore, ti segnalo che dalle chiese stanno svanendo sia i tabernacoli che gli altari e dunque il cattolicesimo. Nella chiesa medievale della Commenda, a Faenza, al posto dell’altare ho visto una tavola con sopra una tovaglia, mancavano solo i camerieri e il menù. 

Il vento dell’Argentina

NEOCHIESA GETTA LA MASCHERA


Uno ad uno alla fine gettano la maschera. I cavalli di Troia per introdurre l’ideologia omosessualista e l’educazione gender nella Chiesa; è il vento dell’Argentina, quello degli estremisti conciliari per sovvertire la dottrina 
di Francesco Lamendola  


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Ora è venuto il turno del vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, monsignor Massimo Camisasca, che ha deciso di partecipare alla veglia antiomofobia organizzata da don Palo Cugini, che si terraà il 20 maggio 2018 nella parrocchia della Regina Pacis, rovesciando le sue precedenti posizioni, (moderatamente) favorevoli al movimento delle Sentinelle in Piedi. La svolta si era già intravista lo scorso anno, con la scelta di non muovere un dito in risposta al Gay Pride; ora ha deciso di rompere gli indugi e, dopo alcuni giorni d’imbarazzato silenzio, durante i quali non ha voluto commentare né le iniziative di don Cugini, né quelle dei parrocchiani che le contestavano, si è schierato dalla parte “vincente”: quella apertamente gay-friendly. Ed è inutile che il vescovo, supportato, come sempre, dalla stampa pseudo cattolica, dichiari e ribadisca che la sua azione è perfettamente conforme alla dottrina morale della Chiesa, nella quale l’attenzione alla persona prescinde dal giudizio morale sulla omosessualità: perché il punto non è affatto questo, e lui lo sa bene. 

Il velo della superbia che li sta accecando.


Vescovi traditori che mirano solo al potere e a compiacere il re

La battaglia contro Dio, il Signore nostro Gesù Cristo e la Sua Sposa, la vera Chiesa, si è scatenata. Le lobby vincono, guadagnano terreno, mirano al potere assoluto nella Chiesa manipolando la Sacra Scrittura e il Magistero stesso della Chiesa. Oggi è la volta di un vescovo che non credevamo capace di tradire così sfacciatamente la Sposa di Cristo, l’insegnamento della Chiesa, parliamo di mons. Massimo Camisasca i cui fatti sono stati ben descritti e riportati da Riccardo Cascioli che invitiamo a leggere per capire cosa stanno facendo.

A nudo il totalitarismo

ROMA VERGOGNA. LA RAGGI CENSURA IL MANIFESTO DI CITIZENGO SU ABORTO E FEMMINICIDIO. VERITÀ DA NON DIRE…



Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, incapace di offrire ai cittadini della capitale servizi pubblici decenti, strade senza buche e una raccolta dei rifiuti degna di un Paese civile, è attentissima a censurare le libertà di espressione individuali e collettive, e a farsi condizionare dalle solite lobby. Ieri il manifesto con cui si ricordava che l’aborto è la prima causa dell’uccisione di esseri di sesso femminile nel mondo è stato censurato dal Comune di Roma. Qui sotto riportiamo quanto scrive Citizengo, invitando i lettori di Stilum Curiae ad aderire alla campagna. Una censura che svela il vero volto conformista e ossequioso ai poteri forti del Movimento Cinque Stelle (per chi non l’avesse capito) e il suo atteggiamento illiberale e repressivo. In una sola parola: un vergogna.

mercoledì 16 maggio 2018

Così che tutti potessero credere

Fatima e l’inferno




Testo dell'audio
La verità dell’inferno, parte iniziale del “segreto” di Fatima, viene svelata ai tre pastorelli durante l’apparizione del 13 luglio 1917. La Madonna arriva in quel giorno e insiste ancora una volta che i bambini recitassero il Santo Rosario quotidiano per ottenere la pace nel mondo. Poi chiede che seguitassero ad andare lì tutti i mesi e che, ad ottobre, avrebbe fatto un grande miracolo, così che tutti potessero credere.

Al posto di un dio, è arrivato il diavolo

L'ANGELO E IL DIAVOLO


Un Angelo accompagnerà i nostri passi. Heidegger, Nietzsche dov'è il nuovo dio che tutti attendevano? da duecento anni ci si interroga sull'inerzia dello spirito europeo: la verità è che al posto di un dio è arrivato il diavolo 
di Francesco Lamendola  

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Friedrich Hölderlin sosteneva che gli dei se ne sono andati e il mondo è in attesa del dio che ancora non è venuto. Martin Heidegger, nelle sue lezioni su Hölderlin, ha ripreso questo concetto, a un buon secolo di distanza: entrambi, da prospettive diverse, fanno i conti con lo stesso problema: l'inerzia dello spirito europeo, che si attarda su "sentieri invecchiati" e non sembra capace di rompere il suo sonno, di uscire dalla sua stanchezza. Lo stesso problema è al centro della riflessione di Friedrich Nietzsche (un altro tedesco!): l'Europa deve scegliere fra le due alternative: o essere assolutamente se stessa, oppure essere nulla. Sono passati duecento anni da quando Hölderlin s'interrogava sul destino del nostro continente, e poco meno di cento da quando Heidegger ha riproposto la stessa domanda, e nessuno vede ancora il nuovo dio che tutti attendevano. Ma c'è un'altra possibilità, che forse si è già realizzata, senza che ne avessimo coscienza, senza che avessimo gli strumenti per vederla e comprenderla: al posto di un dio, è arrivato il diavolo. Ha occupato il posto che da tempo si era andato preparando; il posto che i suoi zelanti servitori, da decenni, da secoli, gli avevano preparato. Perché non si attende un nuovo dio come si attende l'arrivo di un nuovo inquilino del palazzo: non è la stessa cosa. Quando si è conosciuto il vero Dio, non può venire, dopo di Lui, un dio qualunque, come Zoroastro è venuto dopo Ishtar, e come Mithra è venuto dopo Zoroastro. Quando si è conosciuto il vero Dio, lo si può solo accogliere o rifiutare: e rifiutarlo non significa attendere un altro dio, ma il diavolo. La cosiddetta civiltà moderna - lo abbiamo detto già tante volte, e lo ripetiamo - è la civiltà del diavolo, perché è la civiltà che rifiuta Dio, intenzionalmente e deliberatamente; è la civiltà che, dopo aver conosciuto il vero Dio, lo ha rifiutato. 

Le Grazie sono ridotte

Il tema della messa e il più importante per me.

10:07
Monsignor Antonio Livi Roma, aprile 2018 

Le nuove monache di clausura siamo noi?

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Suor Facebook

Anche le monache di clausura potranno usare i social, purché lo facciano con discrezione e sobrietà. Lo ha deciso il Vaticano modernista di papafrancesco.com. Il provvedimento colma una grave lacuna, dal momento che le suore erano gli ultimi abitanti del pianeta a non avere ancora messo «mi piace» a una foto di Chiara Ferragni. Ora potranno rimediare con «discrezione e sobrietà», parole che associate all’esibizionismo esistenziale dei social fanno tenerezza. Come dire: attaccatevi alla bottiglia, ma solo per fare gli sciacqui.

Dove non può la fede, magari riesce la fame

In vista della prossima dichiarazione dei redditi, riceviamo, condividiamo e immediatamente pubblichiamo quanto ci scrive Paolo Cii a proposito della destinazione dell’otto per mille. Dove non può la fede, magari riesce la fame.
È ormai prossima la scadenza annuale per la compilazione della dichiarazione dei redditi e della connessa scelta in merito alla destinazione dell’otto per mille. Per un cattolico si pone la questione se abbia ancora senso operare una scelta a favore della chiesa cattolica o effettuare le cosiddette offerte deducibili. A mio avviso, la risposta non può che essere negativa e mi piacerebbe che sulla questione si aprisse una discussione sui media e social che potremmo definire “di area”

Sotto gli occhi di tutti

Il Papa invita all'accoglienza dei migranti, ma i sacerdoti dicono "no"

Il Papa, quasi ogni giorno, invita le parrocchie all'accoglienza. La diocesi di Roma, però, sembra "tradire" queste aspettative. I numeri della diocesi raccontano di come gli appelli del pontefice stiano cadendo nel vuoto


Papa Francesco ha invitato i sacerdoti di Roma ad accogliere i migranti, ma solo un prete su dieci ha risposto all'appello del pontefice argentino.


Jorge Mario Bergoglio è anche vescovo di Roma, ma nella diocesi che presiede le sue volontà non sembrano essere state rispettate a dovere. Gli appelli fatti non si contano più. Dall'inizio del pontificato ad oggi Papa Francesco ha fatto riferimento a due temi su tutti: la misericordia e l'accoglienza. Qualcuno li ha definiti "mantra". La "Chiesa in uscita", quella attenta più alle periferie esistenziali ed ecclesiastiche del pianeta piuttosto che al "centro", è stata spesso tacciata di "immigrazionismo". Il Papa non ha sentito ragione e ha continuato con la sua "linea". L'Europa, abituata a pontificati meno pragmatici, ha spesso "alzato il tiro" su questa tematica. L'argentino venuto dai "confini del mondo" ha messo comunque al centro della sua azione la bontà dell'accoglienza.

Sogno-incubo-visione?


PEZZO GROSSO HA “VISTO” UNA SOLUZIONE PER IL GOVERNO. BERGOGLIO PREMIER, MA GUARDATE CHI DIVENTA PAPA…

Amici miei, ho ricevuto questa mattina un messaggio di Pezzo Grosso. Ci racconta un suo sogno-incubo-visione. Come sappiamo i sogni non sono la riproduzione esatta della realtà. Ma la trasfigurano, andando spesso alla realtà reale, quella che la nostra mente si rifiuta di ammettere. Ecco, leggiamo Pezzo Grosso tenendo a mente queste avvertenze…

“Caro Tosatti, stanotte ho avuto visioni profetiche, ho preso appunti e le scrivo subito per condividerle con lei e i suoi lettori. Ho “visto” Mattarella che, su suggerimento di Eugenio Scalfari, chiamava Papa Bergoglio chiedendogli di fare lui il Governo.

C.v.d.

Da Bergamo a Palermo, arriva il club dei vescovi gay-friendly

Veglie contro l'omofobia in tutta Italia e quest'anno partecipazione attiva di diversi vescovi. Ma quello che più fa rumore è la presenza di monsignor Camisasca alla veglia prevista per domenica 20 maggio a Reggio Emilia. Un comunicato dello stesso vescovo cerca di chiarire che tutto si svolgerà in linea con il Catechismo, ma a smentirlo è un vecchio documento firmato dal cardinale Ratzinger.
- LA MENZOGNA SUL RISPETTO DELLE DIVERSITA' di Raffaella Frullone 
L'annuncio della Veglia a Reggio Emilia
Fino all’anno scorso alcuni vescovi chiudevano un occhio sulla concessione di chiese per le veglie di preghiera (ecumeniche) contro l’omofobia che ogni anno si svolgono intorno al 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Quest’anno invece diversi vescovi hanno rotto ogni indugio e scendono in campo a fianco delle associazioni Lgbt cristiane. Comincia l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, una cui preghiera composta per l’occasione aprirà la veglia ecumenica domani sera, 17 maggio. Una preghiera, peraltro, che lo stesso Lorefice ha chiesto di recitare sabato e domenica scorse in tutte le messe celebrate in diocesi.

martedì 15 maggio 2018

"Non difendere la Verità equivale a negarla”

Questa chiesa conciliare non è Chiesa cattolica, dunque non ne vogliamo far parte


Siamo giunti davvero al limite perché ormai è talmente evidente quanto la chiesa conciliare tutta (non solo quella di Bergoglio!) ha gettato la maschera per rivelarsi esattamente per quello che è: la chiesa di Giuda che conduce alla perdizione. Non se ne può più di scandali che si susseguono l'uno dopo l'altro, l'uno più grave dell'altro fino a sfociare persino nella blasfemia.
Gli ultimi freschi accadimenti ne sono un esempio, un gravissimo esempio che vede una chiesa di sbandati continuamente tentare Nostro Signore. Tutto ciò accade nell'assordante silenzio di chi, sacerdote considerato difensore della Tradizione, dovrebbe alzare la voce e denunciare lo scempio che sta accadendo nella Casa del Signore, e invece tace vilmente assecondando di fatto l'andazzo che grida vendetta al cospetto di Dio. Questi pretacci, peggiori dei peggiori modernisti, diranno: “Vorrei ma non posso...” per coprire la loro vergogna perché in realtà sanno bene che è un “potrei ma non voglio”.
Inutili, a questi sordi, risuonano le parole di S.Tommaso: “Non opporsi all'errore significa approvarlo. Non difendere la Verità equivale a negarla”.
Dunque sarebbero questi i sacerdoti, i pastori che dovrebbero difendere la Fede? Dio ce ne scampi da questi impostori e nullafacenti.